Lungi da me l'idea di divagare, e francamente non capisco perché tu continui a temere che questo accada... (!?)
Ho aperto questa altra fase della discussione per portare l'attenzione sugli aspetti di critica ideologica cui il film può essere sottoposto.
In questa fase l'analisi dei personaggi e delle loro peculiari cartteristiche psicologiche è fondamentale.
Questo tipo di analisi permette anche di guardare a certe incongruenze filmiche segnalate precedentemente, come a "trucchi registici" per ottenere un risutato (tensione, stupore, mistero, terrore, illusione, disagio, etc...).
Film di ogni epoca usano stratagemmi del genere. Uno di questi è appunto l'apparire dell'uomo, presunto morto, in ascensore, una specie di spettro... e il suo riapparire da una stanza all'altra durante la discussione finale... cioè quando ormai è chiaro che pure lui si è salvato miracolosamente... ma ha giocato sporco facendo credere di essere morto...
Lo spettro del terrore di lei che confligge con l'idea fastidio del fratello, ossia che sia stata la donna a eliminarlo, anche se ammette non sia una grande perdita...
Persino la scena del riconoscimento del cadavere è a mio modo di vedere eccellente: lo sconforto del fratello che non può vedere il viso del cadavere, poiché sfigurato, lasciandolo quindi nel dubbio...
Per capire/esporre meglio il discorso di critica ideologica occorre collocare questo film nell'epoca della sua realizzazione.
Ad ogni modo negare che la regia abbia voluto mostrare una problematica di relazione M/F mi pare ingeneroso.
In defintiva essendo questo il tema portante il film andrebbe giudicato in ogni sua parte tenendo conto di queste istanze critico-sociologiche.
Ultima modifica: 21/03/18 22:09 da
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