Si tratta di uno dei due tv-movie girati da Umberto Lenzi per ReteItalia e poi per dieci non trasmessi dalle reti Fininvest a causa dell'eccessivo tasso di splatter. Del ciclo facevano parte anche gli inediti LA CASA NEL TEMPO e LA DOLCE CASA DEGLI ORRORI di Fulci. Il film di Lenzi è un discreto witch-movie, ambientato in una villa della campagna toscana e penalizzato soprattutto dalla povertà del cast, nel quale il protagonista Andy J Forest (visto in CAPRICCIO e MIRANDA...Leggi tutto di Tinto Brass) è veramente poco convincente e mai incisivo. E' qui particolarmente inespressivo, così come quasi tutti i colleghi impegnati (eccetto il vecchio caratterista Paul Muller - il pianista cieco - e Sonia Petrovna - la moglie maniaca dell'occulto - se non altro spiritata al punto giusto). La prevedibilità del soggetto è un altro punto debole, assieme alla sceneggiatura e ai dialoghi da pura serie B. Chi invece non ne esce malissimo è il solito Umberto Lenzi, che il mestiere lo conosce e riesce, grazie alla consumata esperienza nel low budget, a creare anche qualche scena suggestiva (la nevicata in casa, la serra in fumo) e a riprendere con la giusta professionalità scenografia abbastanza curate. Si vede insomma che la mano di un regista vero c'è, e con un cast meno improvvisato e una miglior resa degli effetti speciali (in realtà di sangue se ne vede pochino e le teste destinate al pentolone sono rifatte davvero male) poteva uscirne un buon horror per un campo (quello stregonesco) ultimamente disertato dai registi di genere. Meno scialba del prevedibile la fotografia di Gianfranco Ferrando, mentre un valido supporto alla riuscita è dato dalle musiche di Claudio Simonetti (che si firma Claude King), poco innovative ma ben suonate.
Il migliore (sulle dimore maledette), arricchito dalla sceneggiatura - opera congiunta di Clerici/Lenzi/Stroppa - che colloca, al centro della vicenda, un edificio maledetto, frequentato da una strega e celato tra solitari sentieri extraurbani (toscani). La commistione sogno (premonitore) e magia (nera) viene "coagulata" dal buon reparto di trucco, supervisionato da Ferranti.
Nient'affatto obliabile l'ottima sound track (opera di Simonetti), tantomeno la ferocia di alcuni delitti: certamente improponibile, rebus sic stantibus, nei palinsesti TV.
Innocuo horror televisivo che si distingue sostanzialmente per i dialoghi raccapriccianti. Peccato perché la storia, una classica favola-horror sulle streghe, non sarebbe nemmeno male e la mano di Lenzi si vede eccome, non solo nelle suggestive riprese davvero terrificanti della strega ma anche nella regia, ma nemmeno un buon finale può riequilibrare le sorti di una sceneggiatura talmente sciagurata.
Pessime le interpretazioni di tutti gli attori.
Insieme a La casa nel tempo il migliore dei 4 horror girati nell'89 per Reteitalia. Gli attori e i dialoghi sono decisamente scarsi, ma la regia di Lenzi è sicuramente efficace (le ambientazioni sono sfruttate molto bene) e la sceneggiatura, nonostante qualche lentezza nella parte centrale, non è affatto da buttare (anche per l'inatteso colpo di scena finale). Discrete le musiche di Claude King, alias Claudio Simonetti. Gli appassionati gradiranno di certo.
Cosa si può dire di questo film…Che, a parte un minimo di atmosfera (la casa, o villa che dir si voglia, aiuta) e qualche momento in cui appare un’ombra di tensione, ci si deve più che altro rassegnare a un insieme di luoghi comuni dell’horror, disseminati qua e là (rumori sospetti, finestre in frantumi, vento improvviso, oscure presenze, buio). Lo sbadiglio è in agguato e attori e dialoghi non aiutano molto. Anche gli effetti sono al risparmio e, nonostante un certo mestiere, il risultato non può che essere mediocre e perdibile.
MEMORABILE: Le visioni del protagonista. Il cieco che parla delle ossa della strega.
Altro pessimo film diretto da Lenzi per il famigerato ciclo “Case maledette”, che questa volta tira in ballo una strega alle prese con un pentolone (!) e tremendi incubi che inevitabilmente diventano realtà… Oltre alla ridicola trama e alla sciatteria del tutto, si aggiungono effetti splatter vergognosi (vedi la super-fintissima testa mozzata nel finale) e la solita accozzaglia di luoghi comuni del genere horror che Lenzi cerca invano di reiventare. Nel cast la Cumani Quasimodo, vedova del Sommo Poeta.
Terzo film per la tv incentrato sulle case maledette che non si distacca molto per qualità dalle altre pellicole. Regia ai minimi sindacali, sceneggiatura che non brilla certo per originalità ed attori che avrebbero fatto meglio a scegliere un altro mestiere. Il livello insomma è piuttosto basso anche se non il peggiore della serie.
Discreto film stregonesco di Lenzi. Il protagonista purtroppo è espressivo come un cubo di porfido, ma il film in sè funziona benino. Bella l'ambientazione rurale toscana e valide alcune scene splatter. Molto bella la scena della nevicata in cantina, efficace la strega che bolle la testa del protagonista nel pentolone. Non un capolavoro, ma si lascia guardare. Buone musiche di Simonetti. La Cumani Quasimodo s'era già vista in Nosferatu a Venezia di Caminito.
Più che un film dell'orrore è un misto tra fiaba nera e fantastico. La scena del sogno con la strega che bolle il pentolone è da antologia: la tipica strega come se la immagina un infante. Cast vomitevole (eccetto il buon Muller, qui sprecato) e finale tirato con le molle. Perlomeno si vede la Cavalli seminuda.
Come la megera dell'incubo, Lenzi getta nel calderone tutti i luoghi comuni dell'horror stregonesco: premonizioni, ville isolate, antenate misteriose, gatti neri, scheletri murati... Poi, esegue il compitino, diligente ma impacciato, quasi inibito: proprio lui! Gli attori li aveva sempre scelti e diretti bene: qui, un disastro. Altrove, i suoi dialoghi erano brillanti: qui sono sciatti e ridicoli. La nevicata in cantina è un bel guizzo, ma come cosa a se stante, non lega con tutto il resto. Un pallino e mezzo.
Neanche troppo malvagio, anche se non è gran cosa. Il cast è davvero pessimo (salvo solo Muller, la Quasimodo e c'è pure Tom Felleghy ispettore!). Lenzi offre una regia più che discreta, c'e meno sangue della media di questi film, ma la sceneggiatura è scontata (colpo di scena finale compreso). Belle le ambientazioni in compenso.
Filmettino per la tv che poteva riuscire molto, ma molto meglio. Purtroppo i soldi sono quello che sono, ma se a ciò si aggiunge una sceneggiatura costellata di termini inadeguati (difetto tipico di Lenzi che quando dà la parola ai giovani si copre di ridicolo utilizzando termini tipo "squinzia"), degli attori molto mediocri e qualche pecca che in altre circostanze sarebbe perdonabile ecco fatta la frittata. Migliore il gemello La casa delle anime erranti.
Altro film della serie e altra incredibile ciofeca confezionata da Umberto Lenzi. Tra tutto quello che di negativo si può trovare (e le cose sono molte), abbiamo una recitazione al limite dell'osceno ed effetti speciali ridicoli (le uccisioni sembrano delle comiche). Il guaio è che passa per film horror. Pessimo.
Il sempre valido Lenzi deve raschiare il fondo del barile per dare un po' di senso a questa sciagurata operazione horror/televisiva rimasta per anni nel limbo assieme a una manciata di altri titoli. Non c'è praticamente alcun punto di forza che riesca a vivacizzare e contraddistinguere questo ricettacolo di topoi del cinema della paura (qui inesistente). Gatti neri, streghe, folate di vento e pugnalate non fanno quasi effetto, proposte così pigramente e per inerzia. La mazzata finale la danno gli attori impresentabili, eccetto l'ormai senile Muller.
Niente male la sceneggiatura, che per essere degli anni 80 offre parecchi spunti innovativi e qualche trovata originale. La confezione risulta però eccessivamente televisiva e a volte "sbrigativa". L'attore protagonista che mantiene sempre la stessa espressione mal si addice al ruolo che dovrebbe interpretare. Ottima invece la vecchina nel ruolo della strega: veramente paurosa e inquietante!
MEMORABILE: L'incidente della Renault, davvero spettacolare.
Pellicola poco riuscita a causa di un soggetto già molto sfruttato, con la solita casa maledetta al centro della storia e un cast di scarsissimi attori. Il film, prodotto per la televisione, non coinvolge praticamente mai nonostante il pur diligente lavoro di Lenzi che non riesce comunque a sollevarne le sorti. Alcune sequenze sono valide e ricche di pathos me purtroppo non bastano.
La storia parte interessante, una bella ambientazione e bei paesaggi, musica d'atmosfera, molti ingredienti classici della stregoneria, comprese forti visioni; alcune scene danno phatos e originalità: la serra seccata, la neve in cantina... Certo, alcuni dialoghi sono proprio forzati e fuori luogo, alcune scene recitate male, certi effetti speciali era meglio non mostrarli, la logica nella parte finale è carente. Ma nel complesso il film è ben riuscito, coinvolge e incuriosisce.
MEMORABILE: "Senti che cattivo odore? Sembra puzzo di zolfo" "No, non è di zolfo. E' lo stesso odore che emanano i cadaveri in putrefazione. Odore di morte!"
Difficile trovare qualcosa di originale per emergere tra le tante pellicole sulle case infestate. Lenzi almeno non scade nell’inguardabile e realizza un horror discreto, sebbene la trama sia facilmente intuibile. Si affida troppo a soluzioni abusate mille e più volte in contesti uguali o simili: tuoni e lampi, grida, venti che aprono finestre e altre amenità tipiche del campionario. Il carniere è ragguardevole, anche se la ferocia e il sangue sono contenuti e la modestia degli attori e dei dialoghi non sempre aiuta a dare una scossa.
L'idea da cui parte il film non è malvagia. Le streghe hanno sempre un certo fascino fiabesco, legato ai timori infantili e il cinema italiano ha dimostrato più volte di saperne fare buon uso. Il sogno ricorrente del protagonista è, se non propriamente inquietante, comunque suggestivo. La regia di Lenzi è come al solito corretta, anche se gli stilemi da film televisivo (attori scadenti compresi) sono sempre in agguato. Lo svolgimento è godibile anche se non riserva molte sorprese, colpo di scena finale incluso. Non pessimo ma trascurabile.
Insieme a Fulci, autore dei primi due episodi, Lenzi era uno dei pochissimi in grado di portare la nave in porto alle infauste condizioni imposte dalla produzione (budget e cast): infatti lo fa ma col pilota automatico, tanto più che la "nave" si rivela una bagnarola (lampi, cigolii e risate diaboliche sembrano quelle di un vecchio luna park). La storia è un giallo weird nella media, ma come al solito è il comparto tecnico a qualificare tutto (fotografia, effetti speciali e musica, al punto che Simonetti si firma sotto pseudonimo).
MEMORABILE: La personificazione finale della morte armata di falce.
Niente affatto male questo stregonesco di Lenzi, che si dimostra ancora una volta regista capace e buon sceneggiatore. Nei limiti di una produzione di Reteitalia dà qualche buon brivido, in particolare quando è in azione l'orrida strega. Non ci risparmia in crudeltà, come quando vengono pugnalati i due adolescenti. Tanti i materiali mescolati: i gatti neri, Evelyn che uscì dalla tomba, la casa e perfino Hansel e Gretel (la strega che bolle nel pentolone la testa). Bel colpo di scena finale.
MEMORABILE: La corsa iniziale di Forest in stile La casa; La tipa uccisa con la picozza mentre nevica in cantina; La strega.
Divertente film con la vecchia strega che armeggia su un pentolone come da tradizione, ben interpretata da Maria Cumani Quasimodo; e c'è anche Paul Muller col suo sguardo torvo. Gli altri attori non convincono allo stesso modo ma si rivelano se non altro adeguati. La trama stiracchiata tutto sommato funziona e la rivelazione finale si sospetta ben presto: ciò non toglie troppo il gusto alla visione di questa pellicola dal sapore grezzo grazie pure ai delitti, ad alcune trovate visionarie e alla bella ambientazione toscana. Ottime le musiche.
Non male dopotutto. Rispetto all'altra casa di Lenzi della serie funziona di più per svariati motivi: la regia è più ispirata e è capace di creare buone suggestioni (grazie anche alla bella ambientazione rurale toscana) e alcune scene realmente inquietanti (la cantina e la strega alle prese con il pentolone). Nel cast i veterani Muller e Cumani Quasimodo (davvero spaventosa come strega) meglio degli altri, di bell'aspetto ma invero poco efficaci dal punto di vista recitativo. Buono il finale, che riesce a essere spiazzante quanto basta.
MEMORABILE: La nevicata in cantina; La Cumani Quasimodo strega.
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Volevo segnalare che la cover del dvd inserita non è quella del film di Lenzi ma quella dell'omonimo film di John Wintergate La casa del sortilegio aka Boarding house (1982), cioè la peggior pellicola della storia dell'Umanità.
Purtroppo questo equivoco si protrae da un sacco di tempo, a volte complicato ulteriormente dall'esistenza di un altro film omonimo, per la regia di Armand Weston (1981).
Ecco il l'immagine ed il link per ingrandire le note del cast sul retro :
Incredibile che questo film non sia stato ancora inserito da nessuno qui sul Davinotti.
Urge quanto prima tempestivo inserimento di quello che,a mio parere, è il punto più basso mai raggiunto dalla Settima Arte : unico esemplare dell'Ottava Arte... :D
DiscussioneZender • 22/08/10 10:58 Capo scrivano - 48361 interventi
Grazie della correzione in effetti. Ancor meglio quando avrai inserito il famoso omonimo (che purtroppo non conosco). messa l'orrenda "locandina" giusta, che è poi la cover della vecchia vhs Shendene.
Incredibile che questo film non sia stato ancora inserito da nessuno qui sul Davinotti.
Urge quanto prima tempestivo inserimento di quello che,a mio parere, è il punto più basso mai raggiunto dalla Settima Arte : unico esemplare dell'Ottava Arte... :D
No carissimo, la peggior pellicola mai sfornata si chiama Demonicus!
https://www.davinotti.com/film/demonicus/17763 Se lo vedi credo che il film che dici tu, in paragone, lo piazzeresti in una top ten dell'horror, e te lo dico senza nemmeno essermelo visto...
Incredibile che questo film non sia stato ancora inserito da nessuno qui sul Davinotti.
Urge quanto prima tempestivo inserimento di quello che,a mio parere, è il punto più basso mai raggiunto dalla Settima Arte : unico esemplare dell'Ottava Arte... :D
No carissimo, la peggior pellicola mai sfornata si chiama Demonicus!
https://www.davinotti.com/film/demonicus/17763 Se lo vedi credo che il film che dici tu, in paragone, lo piazzeresti in una top ten dell'horror, e te lo dico senza nemmeno essermelo visto...
Già visto e non è nulla di paragonabile al film di Wintergate (pur avendo specificato che fosse un mio parere e non un dato di fatto).
Poi una curiosità piccolina-ina-ina : come fai a giudicare una pellicola senza averla mai vista ?!?
Sarai mica un emulo del mitico :
Gestapo666 ebbe a dire: Funesto ebbe a dire: Gestapo666 ebbe a dire:
Incredibile che questo film non sia stato ancora inserito da nessuno qui sul Davinotti.
Urge quanto prima tempestivo inserimento di quello che,a mio parere, è il punto più basso mai raggiunto dalla Settima Arte : unico esemplare dell'Ottava Arte... :D
No carissimo, la peggior pellicola mai sfornata si chiama Demonicus!
https://www.davinotti.com/film/demonicus/17763 Se lo vedi credo che il film che dici tu, in paragone, lo piazzeresti in una top ten dell'horror, e te lo dico senza nemmeno essermelo visto...
Già visto e non è nulla di paragonabile al film di Wintergate (pur avendo specificato che fosse un mio parere e non un dato di fatto).
Poi una curiosità piccolina-ina-ina : come fai a giudicare una pellicola senza averla mai vista ?!?
Sarai mica un emulo del mitico :
Perchè? Semplicemente perchè non credo che un'opera possa spostarsi più in basso di Demonicus, qualunque essa sia.
Rosso Sangue - La serie completa Titoli della serie Horror e Thriller all'italiana distribuiti da noi in VHS grazie alla Shendene & Moizzi, componenti il ciclo "Rosso Sangue" (ogni titolo contiene il link alla scheda davinottica del film):