(ULTRA BABY VINTAGE COLLECTION) Molto amato dalla critica, il film inizia con quasi 10 minuti di partite a biliardo, in modo da far subito capire con quale lentezza procederà, con tempi dilatati e scene che si sarebbero potute chiudere tranquillamente in metà tempo. Chi si salva è solo Nuti (qui in una delle sue prime prove cinematografiche) il quale, pur lontano dal raggiungere le vette comiche di Caruso Pascoski, affina quel suo modo di recitare estroso e tipicamente toscano che ne farà la sua fortuna. Tuttavia nel film c'è davvero poco altro e quasi ci si addormenterebbe, se non si...Leggi tutto fosse curiosi di conoscere il finale che (almeno quello!) ci riserverà alcune sorprese. Giuliana De Sio, altrove ottima e attrice di buona levatura, risulta qui irritante: non si era mai visto un personaggio femminile così antipatico e poco spontaneo.
Film dal successo oggi inspiegabile, forse da motivare con la freschezza di Nuti, all’epoca apportatrice di “novità”, legata al suo trasparente entusiasmo per la materia in esame. Tutto il resto non porta in realtà nulla di nuovo. In poche parole una storia vecchia, ma inserita (per genio? per caso?) in una cornice innovativa, che riesce a far superare alcune difficoltà, quali l’antipatìa della De Sio che, non a caso, otterrà nella sua carriera i risultati migliori nell’impersonare personaggi negativi.
Film di discreta fattura con un Francesco Nuti giovane e in forma, anche se la sua filmografia contiene opere superiori. Presente Giuliana De Sio, antipatica ma molto brava e attraente, secondo me. L'interesse di Nuti per il gioco del biliardo è reale e i colpi sono suoi, niente controfigure. Storia simpatica, a parer mio godibile.
Pur durando nettamente meno di due ore sembra non finire mai a causa di un ritmo lentissimo e la presenza di parti estenuanti dedicate al biliardo. All'epoca ebbe buon successo sia di critica che di pubblico (a mio giudizio entrambi immeritati). A dir poco antipatica Giuliana De Sio, più accettabile Nuti non ancora lanciato verso le vette narcisistiche future.
Simpatica commedia sul gioco e la passione per il biliardo. Il film è coinvolgente e ben fatto anche se dai ritmi piuttosto lenti. Ha il pregio comunque di evitare qualunque accenno di volgarità, cosa non scontata in questo tipo di film. Bravo Nuti nella sua solita comicità toscana leggermente surreale. Interessante anche il personaggio interpretato dalla De Sio (suonatrice di sassofono) anche se l'attrice non ha il pregio di suscitare molta simpatia pur essendo professionalmente dotata. Buona la fotografia notturna.
Prima di rifluire nella cerchia dei praticanti e di godere di una breve popolarità televisiva, il biliardo ha avuto i suoi spazi anche nel cinema di genere italiano: questo film ne è l'ultima celebrazione, e insieme lo è del tempio del biliardo fiorentino, il Caffè Gambrinus anche sede di un cinema storico fatalmente chiuso (sigh). Nuti si batte con lo storico campione locale Lotti, dispensa la sua comicità stralunata, si innamora inspiegabilmente della De Sio, sembra ancora lontano dalle disgrazie che lo attendono. Carino
Talento inespresso del biliardo si trova faccia a faccia con la sua nemesi e nel frattempo si innamora. Nuti centra il film della sua carriera non fortunata, con una commedia che ha il ritmo del gioco di cui si racconta, in cui recita senza strafare. Il vero campione Marcello Lotti ha una faccia giusta come poche per interpretare il Minnesota Fats della Garfagnana. Grande Novelli nella parte dell'allenatore. La De Sio sprizza antipatia da tutti i ricci. Filotto centrale e tre birilli (pardon: pallini).
Dei tanti pregi che si possono attribuire al talento cinematografico di Francesco Nuti, uno dei più importanti è il pregio di saper ricreare dei notturni realistici, di saper mettere a proprio agio lo spettatore tramite gli sguardi e di usare un surrealismo tangibile. L'uso anaforico di scene, di battute e di situazione è una sua caratteristica che si porterà per tutta la sua carriera. Il film in questione è molto carino; personalmente trovo divertenti le scene del biliardo, girate magistralmente da due veri campioni come Nuti e lo Scuro.
Simpatica commedia dove il Nuti fa suo quel mondo del biliardo che aveva già caratterizzato diversi film commedia e polizieschi. La novità nello specifico è quel faccione pulp del Lotti che pare adattarsi bene al tono del film e che sta sicuramente bene nell'ambiente storico del Gambrinus di Firenze. Novelli sempre divertente, De Sio trascurabile.
Film notturno, piacevolmente lento, a tratti fumoso come le vecchie sale da biliardo, con gli occhi cerchiati come quelli dello Scuro che spenna il resto del mondo al Gambrinus e con la vena un po' surreale del miglior Nuti. Questo è il suo più riuscito atto d'amore per il tavolo verde, di cui l'attore toscano è storico appassionato e giocatore dilettante: anche la spericolata ottavina reale la tira lui (sebbene dopo 46 ciak, come ebbe a dire lo Scuro in un'intervista)... Brava la De Sio, si fa notare Novello Novelli.
Commedia garbata e meritoriamente priva di volgarità che si lascia guardare piacevolmente ed in cui l'ego di Nuti, (qui per fortuna solo attore), che altrove farà danni e scempi di grandi dimensioni, viene tenuto a freno dalla sobria regia di Ponzi. L'ambientazione è quella del mondo del biliardo che tanto piace all'attore toscano. Bella la caratterizzazione notturna della città. Non male.
Delizioso film sul mondo del biliardo, in realtà una piccola storia di personaggi delicati e dalle ambizioni ragionevoli: lei, la De Sio, si guadagna da vivere con la musica, lui, Nuti, fa del gioco sul tavolo verde una ragione di vita e di riscatto (e lavora come portiere di residence). Divertenti e filosofici, come sempre, i comportamenti e i dialoghi dell'ex Giancattivo. La città notturna è irrealisticamente poetica, ma piace per questo. Apprezzabile la delicatezza nella recitazione della De Sio, qui più tenera del solito. Musiche adatte.
MEMORABILE: "Pescatore che tu peschi". I faccia a faccia tra Nuti e il tranviere.
Gradevole commedia dai tempi lunghi apprezzabile in particolare da chi ama o ammira il gioco del biliardo. Nuti è ancora un po' trattenuto ma più funzionale alla parte, la De Sio è brava da par suo ma poco credibile come sassofonista da night club. Si ridacchia quà e là ma più che altro è il tavolo verde a farla da padrone.
Commedia sul tema del giocatore, con storia d'amore tra personaggi fintamente atipici tagliati con l'ascia da sceneggiatura e recitazione. Non c'è alcuna ironia nella messa in scena di una trama già nota, la credibilità dei protagonisti nottambuli è nulla. Giuliana De Sio si muove come un tronco e ha l'espressività dei manichini della Coin. Nuti più che surreale sembra leggermente ritardato. Brutte anche le musiche.
Commedia incentrata sul mondo del biliardo e sulla surreale storia sentimentale tra un giocatore appunto di biliardo ed una suonatrice di sax. Gradevole ma al tempo stesso carente nel ritmo narrativo nonostante la garbata ironia del comico toscano. Bella la figura dello scuro che dà un'impronta lievemente misteriosa alla flebile storiella.
Quando vidi il film alla sua uscita, fu una boccata d'aria fresca (so che l'hanno già detto tutti, ma quella fu anche la mia impressione). Forse non ero ancora abituato ai montaggi fulminei, ma non trovai la lentezza eccessiva: oggi però se ne potrebbe ricavare un buon telefilm, rimontando e sfrondando. La De Sio che suona il sax fa un sacco donna moderna, ma è così antipatica che non si capisce perché ce l'abbiano messa. Forse valutavano l'equivalenza "scostante=sexy"? Neppure oggi vale, per me.
MEMORABILE: Una toscanata, detta fra sé e sé dal narcisista Francesco: "A me Newman mi fa una sega".
Nuti comincia ad affinare le doti recitative che lo renderanno famoso per alcune sue interpretazioni nei film a venire e già il suo personaggio riesce a sfornare qualche gustosa situazione. Il film procede invece un po' a rilento, tra passeggiate notturne nei tram di Roma e partite a biliardo all'ultimo birillo. La De Sio non mi sembra così malaccio, di certo non aggiunge eccessivo brio al suo personaggio. Vedibile.
Mettiamolo subito in chiaro: di film su questa lunghezza d'onda Nuti ne ha fatti molti, retti sempre su un equilibrio molto esile; bisogna perciò cercare di pareggiare i piatti di un'ipotetica bilancia. Qui non si è riuscito a fare questo, sbilanciandosi verso una costante sensazione di perdita di tempo. La regia di Ponzi, regista sempre un po' altalenante, non perde tempo in estenuanti carrellate durante i tornei di biliardo. Musiche roboanti, ma ogni volta che la De Sio attacca con il sax alla Saxofone ci si distrae molto facilmente. Bruttino.
Discreta commedia con un Nuti ispirato agli esordi cinematografici diretto da Maurizio Ponzi. La sceneggiatura gioca molto sulle atmosfere notturne e quasi rituali del gioco del biliardo. Lo Scuro (Marcello Lotti) sembra uscito da un racconto di Hemingway. Giuliana De Sio è alle prese con la sua proverbiale difficoltà a essere dolce e simpatica... Tutto sommato le si preferisce il sax. Sempre delizioso Novello Novelli con la sua inequivocabile cadenza toscana. Buona colonna sonora.
Indubbiamente tra i film più rappresentativi della cinematografia italiana degli Ottanta, non solo perché lanciò Francesco Nuti (dopo un esordio rilevante ma commercialmente non memorabile) nell'olimpo dei nuovi comici "da cassetta". Ponzi al servizio dell'attore toscano e della sua passione: il biliardo. Lodevole iniziativa di commistione tra un gioco - fino ad allora confinato a fumosi bar - e gradevole commedia amorosa, che apporta gloria anche all'antagonista Giuliana De Sio e un’inaspettata notorietà al campione Marcello Lotti (lo "Scuro").
All'inizio degli anni '80 Francesco Nuti era un attore promettente che sapeva far ridere con la sua comicità raffinata e un po' surreale. Ne è la prova questo film diretto da Maurizio Ponzi dove è l'autentico mattatore; un po' Spaccone, un po' Paperino, ma in entrambi i casi mai invadente. C'è la splendida De Sio a fargli da spalla femminile e il campione di biliardo Marcello Lotti. Avrà un fortunato seguito in Casablanca Casablanca.
"Il Toscano" cerca di vincere il campionato di biliardo per saldare i debiti con il suo avversario detto "lo Scuro". Nuti utilizza il suo sport preferito per sfruttare il suo estro e per narrare una trama a lui congeniale nel suo ruolo di perdente in cerca di rivincita. Ritmo compassato fin quando non ci si trova dinanzi al panno verde e uso della comicità spesso in modo caustico. La De Sio ha poco spazio e quando suona nel locale le scene potevano essere girate meglio.
MEMORABILE: Nuti che sembra seguire la De Sio, invece abita nello stesso palazzo; La presenza, oltre di Lotti, di Cifalà in semifinale.
Anche se dietro la mdp c'è Ponzi, Nuti giganteggia e già traspare quella poetica che caratterizzerà i suoi successivi lavori, a partire dal sequel girato a Casablanca. Molto belle le riprese sul panno verde, col Lotti che si presta al gioco con grande professionalità. Il ritmo è lento tuttavia non ci si annoia, le musiche sono a volte un po' invadenti ma la storia lo richiede. Si ride, ci si appassiona e si fa il tifo per il Toscano. Oggi più che allora.
All'epoca un grande successo di critica e pubblico, a oggi una pellicola caduta quasi nel dimenticatoio. La regia di Ponzi non è sempre brillante sia nella scelta delle inquadrature sia nel ritmo, mentre la sceneggiatura ricalca un canovaccio consolidato e senza picchi di particolare originalità narrativa. Deludente dal lato sentimentale, con una De Sio di rara antipatia; prende vigore nelle scene di gioco che risollevano dal torpore generale. Nuti è bravino, ma si appoggia a un tipo di "brillantezza comica" poco nelle mie corde. Resta, invece, il personaggio dello Scuro.
MEMORABILE: Il finto pedinamento; La brutta gag della stanza numero 17; Il torneo di Chianciano Terme.
Il miglior film con Nuti, quello che folgora e poi fa appassionare al personaggio, dedicato al biliardo (cosa insolita per il cinema italiano) e diretto benissimo da Ponzi. Inquadrature notturne poetiche accompagnate dalla bella colonna sonora, dialoghi casuali molto realistici con qualche punta di comica surrealità. Tutto si sposa alla perfezione, come le interpretazioni dei due protagonisti, che non si dicono granché a voce ma parlano con gli sguardi. Svolte finali imprevedibili, un romanticismo che tornerà ma forse mai così sincero.
Film dalla storia semplicissima ma di grande delicatezza. Maurizio Ponzi gioca bene con le atmosfere e utilizza alla perfezione il cast, attribuendo ruoli perfetti a Francesco Nuti e a Giuliana De Sio, che si conferma ottima attrice, mai troppo apprezzata. Film che potrebbe annoiare chi non sa nulla di biliardo, ma fortunatamente ha altre frecce al suo arco. Piuttosto il finale è un po' buttato via e alcuni passaggi di sceneggiatura non sono il massimo. Ma nel complesso è un film molto umano e personale. Da rivalutare.
Simpatico film sul mondo del biliardo (all'epoca forse piuttosto sopravvalutato) che inaugurò la fase da sbancabotteghino di Nuti, della quale rimane forse l'esempio più valido. La storia è piuttosto semplice con uno svolgimento prevedibile e i momenti migliori sono quelli delle sfide al tavolo verde, mentre funziona poco la sottotrama sentimentale a causa soprattutto di una De Sio non particolarmente coinvolta. A tanti anni di distanza denuncia una pochezza di fondo che rende la visione non particolarmente raccomandabile, a meno che non siate appassionati del gioco del biliardo.
MEMORABILE: La fugace apparizione di Cifalà, uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi; I colpi di Nuti, giocatore di buon livello.
Commedia niente male incentrata sulla passione del protagonista per il biliardo. La prima parte è piuttosto lenta e la vicenda fatica a carburare, ma nel complesso funziona, complice una buona prova di Nuti e una parlata toscana che non si dimentica. Non male anche i momento con Chiara, interpretata discretamente dalla De Sio. Di certo non un capolavoro, ma un prodotto a suo modo originale che si lascia guardare con piacere.
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HomevideoZender • 10/04/09 10:06 Capo scrivano - 47892 interventi
Il 21 maggio 2009 IO, CHIARA E LO SCURO in uscita per la 01.
Audio: Ita.mono
Video: 16:9/Ws
CuriositàZender • 10/05/14 17:42 Capo scrivano - 47892 interventi
Dalla collezione "I flanetti di Legnani" (con contributo di Zender al restauro), il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della prima tv di Io, Chiara e lo Scuro (1 gennaio 1987, grazie a Didda per la ricerca):
Le musiche del film (compreso il brano jazzistico "suonato" da Giuliana De Sio con il saxofono) sono di Carlo Maria Cordio.
Non è mai uscito un lp o cd.