Decente film a episodi di Marino Girolami. La cosa che balza all'occhio è che lo spunto del secondo è identico a quello di La vedova inconsolabile..., mentre il terzo è stretto parente di Grazie... nonna. I protagonisti degli episodi sono bravi e rendono guardabile l'operina; Franco e Ciccio son padroni del primo episodio, Nino Taranto signore del secondo (con un notevole Andronico). Chiude Vianello (il migliore), che interagisce con la Lee e con una perfetta Adriana Facchetti.
Dimenticabile film a episodi, che sfrutta nel titolo i nomi di Franco e Ciccio quando i due erano sulla cresta dell'onda. In realtà i due sono i divertenti protagonisti del primo episodio, mentre negli altri due sono protagonisti, rispettivamente, un Nino Taranto non molto divertente e Raimondo Vianello, anch'esso poco ispirato. Girolami dirige tutti e tre gli episodi, ma non ha sempre mano felice. Comunque, nel genere, si è visto di gran lunga peggio.
Fiacca commediola dal trait d'union esile e infatti tenuta insieme con lo sputo (e l'irsuto Dalla in fase beat). Gli spunti almeno dei primi due sketches sarebbero persino audaci (si fa per dire), ma lo svolgimento è tutt'altro che sollazzevole, e il cast di contorno terrificante, al punto di far inabissare anche il solitamente irreprensibile Taranto. A visione ultimata l'allegria rimane circoscritta alle vedove.
Tre episodi tenuti insieme da Lucio Dalla in veste di narratore. I primi sono Franco e Ciccio che, anche se danno i loro nomi al film, fanno poco riciclando in parte la storia di Letto a tre piazze; tocca poi a un Nino Taranto abbastanza spento in un episodio intermedio e infine a Raimondo Vianello (in gran forma) che si vede arrivare dall'estero la moglie dello zio defunto e scopre che è bella e giovane. Un filmetto comico vedibile ma per niente pregevole.
Il solito film di Girolami anni’60, senza pretese ma divertente e distensivo. Siamo nel ’68 e le tematiche si fanno più audaci e boccaccesche. Ma niente paura, tutte le circostanze narrative sono inverosimili e molto difficilmente si possono riscontrare nella realtà. Si può avere una “bisnonna” bella e procace di 26 anni? Una donna può tranquillamente vivere in uno stato di “biandria”? Tre episodi e tre ghiribizzi filmici: salace e un po' trucido quello con Franco e Ciccio, beffardo ma greve quello di Taranto, elegante e frizzante quello con Vianello.
MEMORABILE: Il gusto scenografico nella cura degli interni è notevole.
Ma cosa c'entra Lucio Dalla, allora giovane icona della beat generation, a far da cantastorie in questo film, caratterizzato da una comicità tutto sommato antiquata, per quanto dialoghi, messinscena e interpreti principali siano dignitosi? Forse doveva per l'appunto essere piacevole il contrasto, ciò non toglie che l'episodio di Franco e Ciccio parta bene, acceso da uno humor macabro, ma poi si risolva in una farsaccia; il secondo è una farsaccia strapaesana dall'inizio; il terzo è il più moderno, sobrio e scattante, con Vianello bambinone cresciuto, dalla mimica misurata ma irresistibile!
MEMORABILE: L'espressione attonita di Vianello al primo incontro con la giovane bisnonna; Dalla che si esibisce ne "Il cielo".
Nonostante il titolo, Franco & Ciccio appaiono nel film (a cui partecipa, cantando, Dalla) solo nel primo episodio (La nostra signora), che sviluppa malamente un tema di sapore pirallendiano-boccaccesco. Non convince proprio, anche per il finalaccio (*!). Frase in rima di Dalla e si passa a Una povera vedova (con Nino Taranto). Noioso e chiassoso, proprio un "carosello chiassoso" (cit. il giudice). Brutto: *. L'ultimo è La vedova del nonno con Raimondo Vianello, forse il piu pruriginoso (per il 1968). Segmento condotto male e dai contorni insipidi *! Media *!
Tre episodi (presentati da Lucio Dalla!) per una fiacca commedia che ha le vedove come labile filo conduttore. S'inizia con "La nostra signora" (**), che riesce a strappare un lieve ghigno solo in virtù del talento dei protagonisti Franco e Ciccio; si prosegue con "Una povera vedova" (*!): Nino Taranto arranca non poco a sostenere un episodio davvero tedioso girato in un'aula di tribunale. Terzo segmento "La vedova di nonno" (**): sorta di Grazie... nonna (Girolami copierà se stesso nel 1975) sostenuto dallo humour di Vianello.
Il tema della vedovanza rivisto in chiave comica e con un cast di grandi nomi del cinema anni '60-'70. La visione, per gli appassionati del genere, è obbligatoria per l'incontro tra Lucio Dalla con Franco e Ciccio. In realtà Franchi e Ingrassia appaiono solo nel primo segmento intitolato "La nostra signora", lasciando poi spazio a Nino Taranto e Raimondo Vianello. Le bellissime "Il cielo" e "E dire che ti amo" sono le hit sparate per dar spazio al cantautore bolognese nelle vesti di narratore/medico. Non memorabile ma piacevole.
MEMORABILE: Lucio Dalla con la rivista Playboy in mano mentre racconta l'episodio con Franco e Ciccio; Vianello e la "vecchia" nonna.
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HomevideoGeppo • 14/07/12 11:21 Call center Davinotti - 4238 interventi
Ecco il DVD "Franco, Ciccio e le vedove allegre" appena uscito in edicola per la Hobby e Work (serie: Franco e Ciccio collection).
Master: Leggermente rigato nei primi minuti, poi buon master.
Audio: Abbastanza pulito
Video: 1.85:1 (4:3)
Durata: 1:36:26