(ULTRA BABY VINTAGE COLLECTION) Tre episodi, due dei quali quasi divertenti. Franco e Ciccio, interpreti del primo, sembrano apparire più che altro per concedere due nomi di richiamo al film puntando sul pubblico di affezionatissimi, dal momento che il loro episodio, il più corto dei tre, dura soli sedici minuti. Il loro intervento è più serioso del solito e Franco sembra addirittura voler evitare di ricadere nel consueto repertorio di smorfie gratuite e di umorismo "rumoroso". Il risultato è abbastanza pregevole, benché si rida poco. Nel secondo episodio, sicuramente il più tedioso, Nino Taranto (anche se sempre bravo) non riesce a riscattare...Leggi tutto un soggetto buono ma troppo mal sfruttato da parte degli altri attori, spesso anonimi. Nel terzo Raimondo Vianello si rende protagonista di una serie di equivoci che sfociano in situazioni risibili ben interpretate, con garbo e classe, da uno dei nostri comici più raffinati e meno volgari. Contornato da un cast scarsamente efficace, riuscirà dove Taranto aveva fallito nell’episodio precedente, cioè nel risollevare le sorti di una sceneggiatura meno che mediocre con l'inserimento di atteggiamenti ed espressioni personali piuttosto divertenti.
Decente film a episodi di Marino Girolami. La cosa che balza all'occhio è che lo spunto del secondo è identico a quello di La vedova inconsolabile..., mentre il terzo è stretto parente di Grazie... nonna. I protagonisti degli episodi sono bravi e rendono guardabile l'operina; Franco e Ciccio son padroni del primo episodio, Nino Taranto signore del secondo (con un notevole Andronico). Chiude Vianello (il migliore), che interagisce con la Lee e con una perfetta Adriana Facchetti.
Dimenticabile film a episodi, che sfrutta nel titolo i nomi di Franco e Ciccio quando i due erano sulla cresta dell'onda. In realtà i due sono i divertenti protagonisti del primo episodio, mentre negli altri due sono protagonisti, rispettivamente, un Nino Taranto non molto divertente e Raimondo Vianello, anch'esso poco ispirato. Girolami dirige tutti e tre gli episodi, ma non ha sempre mano felice. Comunque, nel genere, si è visto di gran lunga peggio.
Fiacca commediola dal trait d'union esile e infatti tenuta insieme con lo sputo (e l'irsuto Dalla in fase beat). Gli spunti almeno dei primi due sketches sarebbero persino audaci (si fa per dire), ma lo svolgimento è tutt'altro che sollazzevole, e il cast di contorno terrificante, al punto di far inabissare anche il solitamente irreprensibile Taranto. A visione ultimata l'allegria rimane circoscritta alle vedove.
Tre episodi tenuti insieme da Lucio Dalla in veste di narratore. I primi sono Franco e Ciccio che, anche se danno i loro nomi al film, fanno poco riciclando in parte la storia di Letto a tre piazze; tocca poi a un Nino Taranto abbastanza spento in un episodio intermedio e infine a Raimondo Vianello (in gran forma) che si vede arrivare dall'estero la moglie dello zio defunto e scopre che è bella e giovane. Un filmetto comico vedibile ma per niente pregevole.
Il solito film di Girolami anni’60, senza pretese ma divertente e distensivo. Siamo nel ’68 e le tematiche si fanno più audaci e boccaccesche. Ma niente paura, tutte le circostanze narrative sono inverosimili e molto difficilmente si possono riscontrare nella realtà. Si può avere una “bisnonna” bella e procace di 26 anni? Una donna può tranquillamente vivere in uno stato di “biandria”? Tre episodi e tre ghiribizzi filmici: salace e un po' trucido quello con Franco e Ciccio, beffardo ma greve quello di Taranto, elegante e frizzante quello con Vianello.
MEMORABILE: Il gusto scenografico nella cura degli interni è notevole.
Ma cosa c'entra Lucio Dalla, allora giovane icona della beat generation, a far da cantastorie in questo film, caratterizzato da una comicità tutto sommato antiquata, per quanto dialoghi, messinscena e interpreti principali siano dignitosi? Forse doveva per l'appunto essere piacevole il contrasto, ciò non toglie che l'episodio di Franco e Ciccio parta bene, acceso da uno humor macabro, ma poi si risolva in una farsaccia; il secondo è una farsaccia strapaesana dall'inizio; il terzo è il più moderno, sobrio e scattante, con Vianello bambinone cresciuto, dalla mimica misurata ma irresistibile!
MEMORABILE: L'espressione attonita di Vianello al primo incontro con la giovane bisnonna; Dalla che si esibisce ne "Il cielo".
Nonostante il titolo, Franco & Ciccio appaiono nel film (a cui partecipa, cantando, Dalla) solo nel primo episodio (La nostra signora), che sviluppa malamente un tema di sapore pirallendiano-boccaccesco. Non convince proprio, anche per il finalaccio (*!). Frase in rima di Dalla e si passa a Una povera vedova (con Nino Taranto). Noioso e chiassoso, proprio un "carosello chiassoso" (cit. il giudice). Brutto: *. L'ultimo è La vedova del nonno con Raimondo Vianello, forse il piu pruriginoso (per il 1968). Segmento condotto male e dai contorni insipidi *! Media *!
Tre episodi (presentati da Lucio Dalla!) per una fiacca commedia che ha le vedove come labile filo conduttore. S'inizia con "La nostra signora" (**), che riesce a strappare un lieve ghigno solo in virtù del talento dei protagonisti Franco e Ciccio; si prosegue con "Una povera vedova" (*!): Nino Taranto arranca non poco a sostenere un episodio davvero tedioso girato in un'aula di tribunale. Terzo segmento "La vedova di nonno" (**): sorta di Grazie... nonna (Girolami copierà se stesso nel 1975) sostenuto dallo humour di Vianello.
Il tema della vedovanza rivisto in chiave comica e con un cast di grandi nomi del cinema anni '60-'70. La visione, per gli appassionati del genere, è obbligatoria per l'incontro tra Lucio Dalla con Franco e Ciccio. In realtà Franchi e Ingrassia appaiono solo nel primo segmento intitolato "La nostra signora", lasciando poi spazio a Nino Taranto e Raimondo Vianello. Le bellissime "Il cielo" e "E dire che ti amo" sono le hit sparate per dar spazio al cantautore bolognese nelle vesti di narratore/medico. Non memorabile ma piacevole.
MEMORABILE: Lucio Dalla con la rivista Playboy in mano mentre racconta l'episodio con Franco e Ciccio; Vianello e la "vecchia" nonna.
Tre atti con attori diversi per una commedia piuttosto spinta per l'epoca, soprattutto nell'episodio di Raimondo Vianello e Margaret Lee che anticipa il Grazie nonna dello stesso Marino Girolami di una decina d'anni successivo. Divertente soprattutto quest'ultim episodio, ma anche Franco e Ciccio sono a buoni livelli. Risate semplici e datate, ma per l'epoca certi temi non erano banali né scontati.
POTRESTI TROVARE INTERESSANTI ANCHE...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
HomevideoGeppo • 14/07/12 11:21 Call center Davinotti - 4356 interventi
Ecco il DVD "Franco, Ciccio e le vedove allegre" appena uscito in edicola per la Hobby e Work (serie: Franco e Ciccio collection).
Master: Leggermente rigato nei primi minuti, poi buon master.
Audio: Abbastanza pulito
Video: 1.85:1 (4:3)
Durata: 1:36:26