Il pianeta proibito - Film (1956)

Il pianeta proibito

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Vagamente ispirato a "La tempesta" di Shakespeare (con il professor Morbius che attualizza gli incantesimi di Prospero e il pianeta disabitato Altair-4 a sostituire l'isola di Calibano e gli altri spiriti), FORBIDDEN PLANET è il primo film di fantascienza prodotto da una major (la MGM) e rappresenta uno sforzo intellettuale notevole di soggettisti (Irving Block e Allen Adler) e sceneggiatore (Cyril Hume), che inventano una trama complessa e ricca di notazioni tratte dai migliori romanzi di fantascienza. Lo stesso robot Robby, che aiuta il professor Morbius (Walter Pidgeon) e la figlia (la splendida Anne Francis) nelle faccende domestiche, ha una sua precisa caratterizzazione, tanto che verrà poi riutilizzato...Leggi tutto nel film IL ROBOT E LO SPUTNIK. L'abilità di scenografi e creatori di effetti speciali dà poi sostanza alle suggestive ambientazioni che la sfolgorante fotografia a colori di George Folsey vivacizza restituendoci quasi un'opera di pop-art. Non che il film sia del tutto indenne da lungaggini a volte un po' stucchevoli, né si può soprassedere su di una certa mancanza di chiarezza quando si tratta di spiegare la scienza e le intenzioni dei Krel (la civiltà scomparsa di Altair-4 le cui misteriose vestigia sono riportate alla luce da Mobius), ma il film di Fred McLeod Wilcox (quello di TORNA A CASA, LASSIE!) mantiene ancor oggi un fascino unico che ce lo fa annoverare tra i più degni esponenti della fantascienza Anni Cinquanta, se non proprio la vera punta di diamante. E poi Leslie Nielsen sa convincere nel ruolo del comandante Adams ed e già molto simpatico (trent’anni prima della PALLOTTOLA SPUNTATA), i dialoghi sono ben studiati e a volte spiritosi. Proprio un bell’esempio di fantascienza classica, magari un po' datata ma valida.

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Puppigallo 19/02/07 18:06 - 5250 commenti

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E’ ingenuo (alcuni effetti ai limiti del cartone animato, o la figlia dello scienziato, bellissima, messa lì per il comandante), ai limiti del cartone animato (il grifone), ma ha un incredibile fascino e diverte. L’idea dei mostri dell’Id è pregevole e l’immensa struttura sotterranea è scenograficamente impressionante. Grande il robot, che conquista subito; e la frase dello scienziato “A un comandante non serve l’intelligenza” dopo che il poveretto (Nielsen) aveva fatto il test, è fenomenale. Un caposaldo della fantascienza immaginosa, assolutamente da vedere.
MEMORABILE: La prima comparsa del mostro dell' Id (all'inizio sono visibili solo le impronte e poi..."; "Tutti siamo un po' mostri nel nostro subcosciente".

Fabbiu 23/03/07 11:19 - 2133 commenti

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Fantascienza allo stato puro in vecchio stile. Rimane impresso per i colori, per il robottino (che fabbricherà tante bottiglie di liquore per un membro dell'equipaggio), per gli effetti speciali e le scenografie ben curate e soprattutto per un giovanissimo Nielsen. I mostri invisibili (che in realtà sono la materializzazione di qualcosa di molto particolare), realizzati con i macchinari dell'antica popolazione indigena, sono qualcosa di complicatissimo ma geniale. Da vedere!

Caesars 24/05/07 13:37 - 3773 commenti

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Grande classico della fantascienza anno '50, risente inevitabilmente del mezzo secolo passato ma rimane un film da vedere ed ammirare. Anche gli interpreti se la cavano più che dignitosamente e la spiegazione dell'origine dei mostri è molto interessante. Probabilmente uno dei picchi più alti della sf prima della realizzazione di 2001: odissea nello spazio che farà fare al genere un salto qualitativo fino ad allora nemmeno immaginabile.

Rickblaine 31/12/08 18:15 - 635 commenti

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Bel film di fantascienza con un buon cast fra cui un clone di Leslie Nielsen, il quale è irriconoscibile. La trama è affascinante come tutto il corso del film. Intelligente come prende inizio con l'atterraggio su di un pianeta mistico, il quale riserva delle improbabili sorprese.

Enzus79 24/02/09 10:01 - 2864 commenti

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Uno dei classici della fantascienza. Il film può coinvolgere sia per la storia che per le scenografie (colori) e i suoni. Anche se gli interpreti lasciano un po' a desiderare e la storia fra l'astronauta e la figlia del dottore è un po' troppo mielosa, questo film si può ritenere comunque fra i migliori di quel periodo. Simpatico il cuoco.

Daniela 20/03/09 15:10 - 12606 commenti

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Pur molto invecchiato, pieno zeppo di ingenuità, con personaggi assurdi (la figlia dello scienziato, cui spetta animare il coté romantico insieme a Leslie Nielsen ancora in versione seria), questo classico della fantascienza conserva un grande fascino. Il merito non è degli effetti speciali (modesti) nè delle scenografie sotterranee pur grandiose, quando dell'idea portante di mostri creati dall'inconscio, invisibili ed indistruttibili, causa della scomparsa di una intera civiltà. Innovativo il personaggio del robot Robbie, shakespeariano il personaggio interpretato da Pidgeon.
MEMORABILE: Il rumore che accompagna gli attacchi del mostro invisibile, le sue orme che si imprimono sul terreno e poi sui gradini della scaletta

Pigro 2/05/09 10:38 - 9623 commenti

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Astronauti in un pianeta abitato dal custode di antichi segreti: la traccia di questo bel film di fantascienza anni 50 è la Tempesta di Shakespeare, molto abilmente reinventata dagli ottimi sceneggiatori, che ne hanno estratto una morale diversa e impressionante. Di per sé il lavoro, pur nella debordante volontà esplicativa dei motivi e dei retroscena, è suggestivo: grazie alle ambientazioni, al primordiale robot, agli effetti speciali e all'inquietante ambiente sonoro. Leslie Nielsen al suo secondo film non è niente male. Da vedere e godere.

R.f.e. 21/06/09 09:46 - 816 commenti

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Con buona pace della strombazzata ascendenza da "La tempesta" di Shakespeare e implicazioni psicoanalitiche varie, a ben guardare anche questo sopravvalutato science fiction è un "western spaziale". Si salvano il look "giocattoloso", i colori "camp" anni '50, qualche trovata. Una delle rare pellicole che è quasi meglio vedere nell'edizione italiana doppiata (in virtù delle voci poco piacevoli di quella USA: perfino Anne Francis che in originale ha una voce da "virago" quasi mascolina che contrasta parecchio con il suo fisico da pin-up spaziale).

Sabryna 23/06/09 20:20 - 225 commenti

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Uno dei migliori sci-fi anni cinquanta. Buona la trama, che presenta varie sfaccettature: dai rimandi a La Tempesta shakespeariana alla storia d'amore, passando per piacevoli diversivi come il robottino Robby, "Il Pianeta Proibito" diverte e si lascia seguire scorrevolmente. Belle le scenografie e i colori. Interessante e particolare la macchina creata dalla dinastia Krell, elemento principale della pellicola. Futuristico.

Mco 17/12/09 18:54 - 2323 commenti

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Un film che può essere preso ad esempio sia dalla cinematografia fantascientifica, sia da quella più incline all'horror, grazie alla tensione costante ed alle palesazioni dei vari mostri "proiettati". Fa specie rimarcare come l'aspetto erotico di una pellicola talvolta venga evidenziato al meglio senza dover mostrare chissà cosa. Difatti, la Francis sprizza sensualità da tutti i pori, sin dalla sua prima comparsa con abito bianco cortissimo a piedi nudi. Il robot, successivamente, ha fatto da capostipite alle macchine intelligenti.

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Capannelle 13/01/11 08:52 - 4394 commenti

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Tra i primi racconti spaziali anni '50 con pregi e difetti: non ci sono alieni bislacchi da affrontare ma un interessante teoria fondata sul subconscio umano. Bei fondali e scenografie come bella è la Francis. Peccato che le sue gesta amorose da ragazzina ingenua annacquino la storia rendendola meno incisiva. Anche parte dei dialoghi e il ritmo appaiono oggi un po' datati.

Lupoprezzo 18/04/11 20:08 - 635 commenti

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Classicone della fantascienza più bella: quella degli anni cinquanta. Wilcox e soci compiono un notevole lavoro sugli scenari e soprattutto sul sonoro, non lesinando qualche intermezzo comico decisamente gustoso. A rendere memorabile questo film ci pensano anche gli attori: il sobrio Nielsen, il misterioso Pidgeon, la splendida Ann Francis, che con le sue gambe eleganti e le sue mise seducenti sprizza erotismo da tutti i pori. Mitico Robby il robot! Cult.

Von Leppe 10/03/12 15:28 - 1256 commenti

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Ottimo film di fantascienza ambientato nello spazio, su un pianeta dove ha vissuto una civiltà antica, in un'opera che sarà di esempio per molti bei film successivi. C'è qualche "spot" cristiano ed altri clichè del cinema americano, come il tipico fischio del maschio alla vista di una bella ragazza e il cuoco divertente. La trama è affascinante nella figura del professore solitario dall'intelligenza superiore che però non ha fatto i conti con un qualcosa di più profondo... Scenografie del pianeta riuscite, per un classico del 56.

Ryo 11/03/12 18:28 - 2169 commenti

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Classico di fantascienza superlativo in tutto il comparto tecnico e artistico. Grandi note di merito vanno ad effetti speciali stupefacenti (per l'epoca s'intende), fotografia favolosa con splendidi accorgimenti e un soggetto di base ben sviluppato da una regia di ottima fattura. Molto profondo di significati (la mostruosità incontrollabile dell'animo umano su tutti). Visione d'obbligo per gli amanti del genere.
MEMORABILE: Robbie che centuplica il whisky del cuoco; La ragazza che non sente stimoli quando viene baciata dal tenente

Jdelarge 21/07/13 11:08 - 1000 commenti

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Si deve partire dal presupposto che questo film è estremamente importante per la fantascienza, in quanto si tratta della prima pellicola che mostra effetti speciali di buon livello e soprattutto in abbondanza: anche la storia di un subconscio che crea immagini senza strumenti fisici è davvero interessante e originale (a tratti anche filosofica). Il film, però, perde gran parte del suo fascino per la melensa storia d'amore tra Alta e il comandante (ma in generale tutta la prima parte è al di sotto della seconda).
MEMORABILE: L'entrata in scena di Robbie il robot.

Rigoletto 24/10/13 16:46 - 1785 commenti

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Tanto vetusto quanto affascinante; ma in fondo che importa, siamo davanti a un caposaldo del genere e tutti gli amanti della fantascienza, prima o poi, dovrebbero pagare un tributo a questo film. Denuncerà sicuramente tutti i suoi anni ma porta anche il fardello di rappresentare un genere che più di tutti paga le innovazioni sugli effetti speciali. Nielsen in versione seria dimostra di essere un signor attore mentre Walter Pidgeon (in Italia più noto per I due colonnelli) è grandioso nel ruolo del professore. Cult consigliatissimo. ***!
MEMORABILE: Robbie che va in tilt quando riceve l'ordine di sparare.

Nipo 22/06/14 21:26 - 40 commenti

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Film rivoluzionario tratto dal romanzo di Philip MacDonald. Molte le bellezze del film (il primo a usare interamente musica elettronica). L'apparizione del mostro è spettacolare, forse il vertice del film. Tante cose rimangono nella memoria, su tutte Robby il robot (sarà anche protagonista di un secondo film, tanto fu il suo successo). Il film dosa sapientemente antico e moderno tra dramma teatrale (gli sfondi dipinti come un palcoscenico) e sfrenato futurismo (per l'epoca).
MEMORABILE: L'apparizione del mostro dell'Id.

Jurgen77 4/11/15 13:47 - 629 commenti

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Un must della sci-fi anni 50. Trama intrigantissima come pure la rappresentazione psicologica dei vari protagonisti. Ottimi anche gli effetti speciali e futuristico il robot. Per gli amanti della fantascienza un'autentica pietra miliare. Il film è oggi frutto di una miriade di oggetti di merchandising (poster, locandine, modellini...).

Furetto60 16/11/15 09:22 - 1192 commenti

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Causa di più d’un incubo infantile, rivisto oggi assume contorni diversamente fascinosi. La trama riesce a distogliere l’attenzione dello spettatore con simpatiche scenette rosa-comiche e disquisizioni fantascientifiche introducendo pian piano una tensione che si divide sia sul piano personale (la rivalità tra i tanti maschietti arrapati dalla prolungata astinenza), sia di fronte un nemico tanto terribile quanto inafferrabile. Nella sua genuina ingenuità d’epoca è ancora un film godibile.
MEMORABILE: Robby; Alta e i suoi vestitini striminziti; I gradini di metallo che si curvano sotto il peso di... cosa?

Faggi 22/02/16 16:00 - 1548 commenti

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Fantascienza memorabile e ambigua, da storia del cinema (tout court, non solo di genere); grande fascino visivo e drammatico, invenzioni formali, scenari come opere d'arte, interpretazioni corrette, sottili contenuti esoterici ed erotici. Tutto si tiene, anche la love-story e il tragico (non scontato) finale. Un film imperdibile (e da rivedere per scoprire nuovi significati).

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Mandrakex 31/01/17 14:43 - 87 commenti

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Alla ricerca di una spedizione perduta, astronauti arrivano su un pianeta abitato solo da uno scienziato, custode di un'antica tecnologia. Divertente sci-fi d'antan che offre curiosi spunti originali: la civiltà aliena perduta, il nemico invisibile, le pieghe oscure della mente. Impressionanti le scenografie sotterranee del pianeta, simpatici i momenti ironici con il robot. La trama, lineare e priva di scossoni, è comunque ben condotta dalla regia. Storia d'amore inserita non si sa bene perché. Finale telefonato ma va bene così. Nel computo totale buono.
MEMORABILE: Le incursioni del mostro invisibile; Il viaggio sotterraneo; Il felino polverizzato col raggio laser; Il robot impegnato nella produzione di whisky.

Acid burn 23/01/18 21:42 - 45 commenti

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Il primo esempio di psicologia unita alla fantascienza e adattata in maniera esemplare. Ma vi troviamo anche il brivido dell'esplorazione dell'ignoto e una tensione crescente assieme alle meraviglie scoperte sulla civiltà estinta. La sicura casa dello scienziato fa da contraltare ai pericoli incombenti sull'astronave; la sua splendida figlia Alta da elemento di contorno diventa l'elemento di discordia, quasi una Elena versione spaziale. Non lo si può giudicare oggi dagli effetti speciali e sonori, che per l'epoca erano notevoli. Musichetta cool!
MEMORABILE: Il maggiordomo robot; Le porte dei Krell e i loro tunnel; Alta a piedi nudi con la tigre; I passi invisibili sulla sabbia; L'apparizione della ID!!

Rufus68 10/01/19 00:00 - 3819 commenti

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Più che alla Tempesta di Shakespeare (richiamata assai superficialmente) qui siamo in zona Asimov ("Robbie", nome dell'automa di Morbius, fu il primo racconto sui robot positronici e le sue tre leggi) e Freud (gli impulsi ancestrali che si risvegliano). Un po' goffo negli ammicchi sessuali, il film risulta di grande fascino atmosferico: un latente senso di morte (le vestigia aliene, il giardino dell'Eden distrutto) vi aleggia costantemente. Tale potente simbolismo fa passare in secondo piano gli effetti ingenui e datati. Piccolo classico.

Kinodrop 22/05/19 20:43 - 2909 commenti

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Dopo oltre 60 anni fa quasi tenerezza vedere come veniva immaginata la realtà fuori dalla nostra galassia, con tanto di storia "sexy" e sgomitate per la bella "indigena". Un racconto che alle ragioni fantascientifiche unisce uno sfondo psicanalitico per giustificare alcune trovate "inquietanti" (i mostri tanto invisibili quanto reali). Ironico e impossibile il robot tuttofare dall'andatura e la "psicologia" troppo umanoide, ingenui effetti speciali che però riescono ancora a stupire e musiche evocative di uno spazio naif. Grandi nomi nel cast.
MEMORABILE: La proto webcam; Il laboratorio nascosto; L'inconsapevole civetteria di lei; L'apparizione del mostro.

Jena 14/12/19 14:57 - 1547 commenti

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Un classico che ha sicuramente alcun punti a suo favore, fatta la tara alle tante ingenuità d'"epoca". Gli effetti speciali, naif quanto si vuole, sono simpaticamente divertenti (il mitico robottone in plexiglas), belle anche le scenografie del pianeta deserto e della enorme base sotterranea. Bene Pidgeon e Nielsen (ancora lontano dal tenente Drebin), funziona l'idea del potere mentale che genera i mostri. Banale il finale. Un po' statico, manca di quei guizzi che un Jack Arnold a esempio dava al cinema sci-fi degli anni 50.
MEMORABILE: L'arrivo dell'astronave sul pianeta; La creatura creata dalle onde mentali.

Fedeerra 17/11/20 05:53 - 770 commenti

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Teorico e disseminato di idee geniali, è uno dei tasselli fondamentali nella cinematografia fantascientifica. Wilcox si diverte a intrufolarsi tra orizzonti con due lune, sotterranei nascosti, giardini dell’Eden e laboratori scientifici. Esteticamente è lussureggiante, volutamente pacchiano ed estremamente visionario: un’assoluta gioia per gli occhi. Narrativamente ha una forte vena filosofica e morale. Un piccolo capolavoro.

Anthonyvm 17/03/21 16:27 - 5615 commenti

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Sci-fi classica che rivista oggi appare invecchiata solo in parte. Ciò che all'epoca sembrava impressionante e visivamente rivoluzionario (le scenografie elaboratissime, le drammatiche interazioni fra attori e disegni animati) oggi, per quanto datato, conserva il fascino di un inventivo sperimentalismo da video art. La storia, invece, resta profonda e inquietante adesso come allora (il subconscio umano incapace di tenere a freno i propri demoni) e la soggettiva del mostro ansimante mette sempre i brividi. Robby e la coppia Nielsen/Francis mantengono comunque una leggerezza di fondo.
MEMORABILE: Robby attua la moltiplicazione delle bottiglie di whisky; I super-tecnologici resti della popolazione Krell; Il mostro animato attacca gli astronauti.

Teddy 30/08/22 07:10 - 808 commenti

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Con l’elemento scenografico in primo piano e un Technicolor sfolgorante, “Il pianeta proibito” è una commovente testimonianza dell’enorme creatività artigianale della vecchia Hollywood e di tutte le sue immaginifiche maestranze produttive. Empirico, ambizioso e particolarmente smaliziato, è un tassello fondamentale per il genere fantascientifico e non solo. Visionario.
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  • Discussione Zender • 5/01/11 00:01
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Purtroppo non la conoscevo affatto, anche se ricordo discretamente il film... Dispiace.
  • Discussione 124c • 5/01/11 11:14
    Gestione sicurezza - 5190 interventi
    R.f.e. ebbe a dire:
    Mi dispiace davvero molto. Bellissima, fra l'altro. Anche se aveva una voce un po' da virago, forse dovuta anche al fatto che fumava, e molto, infatti è morta a seguito di un cancro ai polmoni...

    Io la ricordo chiaramente soprattutto in Giorno maledetto, Il seme della violenza, Jerrissimo, nella serie tv Honey West, ma per molti, grazie a questo film di Fred McLeod Wilcox, è e sarà sempre la pin-up spaziale e bionda per antonomasia del cinema di Sci-Fi anni '50...!


    Aveva un neo veramente sexy e me la ricordo anch'io in Honey West.
  • Discussione Gestarsh99 • 5/01/11 12:38
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    124c ebbe a dire:
    Anne Francis, attrice americana anni'50 e '60, famosa per questo film è morta a 80 anni:

    http://www.comingsoon.it/News_Articoli/News/Page/?Key=4775


    Caso vuole sia morta proprio a pochissimo tempo dalla scomparsa del suo collega Nielsen.

    Riposi in pace anche lei.
  • Curiosità Daniela • 4/03/13 08:36
    Gran Burattinaio - 5925 interventi
    Nel film compare per la prima volta il robot Robbie, vero e proprio personaggio che interagisce con gli umani. All'epoca si trattava dell'oggetto scenico più costoso mai realizzato ed è quindi comprensibile che sia stato riciclato più volte ed in varie occasioni.
    Nella filmografia riportata da IMDB spiccano le partecipazioni a due serie molto amate dai davinottiani:

    AI CONFINI DELLA REALTA'
    ruolo di rilievo nell'episodio 128 (Lo zio Simon) e breve apparizione in chiusura nell'episodio 153 (Il cervellone elettronico della Whipple)

    COLOMBO
    piccolo ruolo muto ma importante per la soluzione del caso nell'episodio della terza stagione L’omicidio del professore.

    Fonte: http://www.imdb.com/name/nm1119475/?ref_=tt_cl_t8
  • Discussione Nipo • 22/06/14 21:46
    Galoppino - 97 interventi
    Qualche curiosità: il robot Roby dopo questo film ebbe un particolare successo, tanto che progettarono un secondo film del 1957: The Invisible Boy, pellicola destinata maggiormente ad un pubblico giovanile, in quanto ne è protagonista un bambino a fianco di Roby.
    Inoltre bisogna ricordare che per la scena dell'apparizione del mostro dell'Id venne interpellato anche Ub Iwerks (che lo realizzò in animazione), storico collaboratore di Walt Disney. I due crearono insieme Topolino, e Ub fu il primo collaboratore-socio a lavorare con Disney alle prime silly symphony (la celebre The Skeleton Dance del 1929). Di seguito Iwerks si separò da Disney per intraprendere una propria carriera come animatore e produttore, ma non riuscì... Tornò alla Disney come responsabile del reparto effetti speciali, sia per i film d'animazione che per i film dal vero. Tra gli altri curò anche gli effetti per alcune scene degli "Uccelli" di Hitchcock.
    La sceneggiatura del film fu tratta da un romanzo scritto sotto pseudonimo (W.J. Stuart) da Philip MacDonald. In Italia fu stampato da Urania nel numero 406 del 1965.
    Ultima modifica: 22/06/14 21:47 da Nipo
  • Discussione Zender • 23/06/14 08:14
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Fonte delle informazioni?
  • Discussione Nipo • 23/06/14 22:44
    Galoppino - 97 interventi
    ...io! studio Disney da una vita... non è che mi ricordo da quale libro tra i tanti presi la notizia. Esiste anche un documentario sulla vita di Ub Iwerks su un dvd Disney. Per quanto riguarda roby basta mettere su Google il titolo del film The Invisible Boy... http://en.wikipedia.org/wiki/The_Invisible_Boy
    Ultima modifica: 23/06/14 23:06 da Nipo
  • Homevideo Buiomega71 • 30/07/14 17:19
    Consigliere - 25892 interventi
    Rieditato in dvd per Sinister, disponibile dal 21/10/2014

    http://www.kultvideo.com/DVD.aspx/21102-DVD-Il-pianeta-proibito-21-10-Forbidden-Planet?__lang=it-IT
  • Curiosità Buiomega71 • 22/01/17 11:00
    Consigliere - 25892 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flano cinematografico di Il pianeta proibito:

  • Homevideo Caesars • 1/10/20 16:54
    Scrivano - 16796 interventi
    A&R Productions ha editato il blu-ray.
    Come consuetudine della casa, il supporto dovrebbe essere un blu-ray masterizzato.