Oscuro oggetto di culto per molti negli Usa, questo filmetto dalla regia e dal montaggio poco più che amatoriali (anche a causa di traversie produttive) mette in scena 5 ragazzini scappati da un ospedale psichiatrico che massacrano ignari campeggiatori. L'idea dei bambini-killer è cara al cinema horror ed è stata affrontata meglio in altre pellicole, tuttavia si registra una discreta dose di crudeltà e di situazioni grottesche; peccato per i molti riempitivi messi per allungare il film e per una soundtrack invadente e spesso fuori luogo.
Una casa sulle innevate montagne ospita un gruppo eterogeneo di vacanzieri. Quando ospitano un gruppo di bambini svitati e assassini, si scatena l’inferno. Il soggetto, visto soprattutto ora, è decisamente abusato ma, dopo una prima parte lenta e francamente trascurabile, il film decolla nel segmento finale, dove straborda la crudeltà e la cattiveria dei ragazzini viene descritta con un cinismo per nulla confortante e con efferata astuzia. Parte importante per il Boss Hogg di Hazzard. Passabile.
Fra i vari horror settantiani che sondano i contrasti generazionali e le incertezze sociali dell'epoca, questo esaspera la formula contrapponendo a una disarmonica famiglia borghese un gruppo di carnefici estremamente giovani (con pure una suora nel branco a denotare la sconfitta della morale religiosa). Dopo una prima parte soporifera dove lo sleazy sfocia nel trash (la seduzione del servo ritardato, la catfight), il film divampa in un massacro grottesco e dagli accenni splatter, in cui la sporcizia delle immagini e il pressapochismo della regia si traducono in un malsano decoro.
MEMORABILE: Il bambino travestito in stile Perkins; I piranha nella vasca da bagno; Il cadavere coperto di neve; I cadaveri a tavola à la Compleanno di sangue.
Antesignano degli home invasion con pargoli assassini (Them, The strangers, Eden Lake...), un film rozzo, indipendente, penalizzato da una produzione disastrosa, ma con diverse ragioni d'interesse - non ultima l'accurata caratterizzazione dei personaggi che riserva qualche dialogo acuminato. Implacabile verso un mondo adulto materialista e autoritario, incapace di empatia, è saturo di un'atmosfera malata e schizofrenica che conduce, malgrado qualche lungaggine, a un feroce bodycount che lascia il segno.
MEMORABILE: La mattanza del prete in slow motion: quattro minuti di catene, forca e martello; La donna incendiata; L'impiccagione; In mezzo alle tagliole.
Probabilmente avrebbe voluto essere qualcos’altro, ma la disastrosa produzione che ha gravato durante le riprese ha fatto sì che questo film si trasformasse inconsapevolmente in un gioiellino camp, con situazioni al limite del kitsch e personaggi coloriti quanto bizzarri. Nulla da ridire quindi, alla resa dei conti è uscito fuori un horror originale, coi suoi momenti splatter, sferzate necrofore e con un personaggio sinistro particolarmente riuscito: sister Hannah. Da vedere.
Discreto thriller con venature horror made in Usa da noi poco conosciuto. Nonostante la storia sia a tratti abbozzata e tutto sommato semplice, con gli adulti ridotti a personaggi bidimensionali, l'inquietudine striscia tra la crudeltà dei bambini protagonisti e il loro approccio al mondo, allucinato e fanciullesco. Tra Il villaggio dei dannati e Ma come si può uccidere un bambino (pellicole nettamente superiori) si disegna un nuovo aspetto di infanzia cannibale che merita un posto nella storia del cinema nero.
Prima di domandarsi e domandarci oziosamente come si possa uccidere un bambino, il cinema aveva già chiarissimo che, retorici dubbi morali o meno, le antipatiche canaglie si ponevano zero problemi nel sopprimere gli adulti, quale gioco ideale per eternizzare l'infanzia. Scelti i giochi preziosi (tridenti, martelli, e piranhas nientemeno, nell'unica scena quel pelo sensata d'un raffermo tutto) il film s'impasta d'intorno con anticipata farina di Farrow, tra ralenti esasperanti in un gran galà dei tempi morti, scongiurando tutto quel che un horror con tali premesse dovrebbe instillare.
Un paesaggio etereo, brullo e luminoso, tre coppie di adulti intossicate dalle loro nevrosi quotidiane e un gruppo di amorevoli ragazzini travolti da macabri istinti primordiali. Il linguaggio fiorisce con esplosioni di assoluto kitsch, con qualche siparietto camp di troppo ma con una virata finale crudele, radicale e sapientemente horror. Indimenticabile, tra tutti, il granitico personaggio di sister Hannah.
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ce l'ho da tempo pronto per la visione, bloccata però dall'irreperibilità di sottotitoli ita o inglesi. che versione hai visto? dove l'hai stanato?
DiscussioneZender • 3/09/12 16:41 Capo scrivano - 47802 interventi
Grazie a Buio che segnala il doppione. Mi raccomando, se digitate il titolo e vi appare un film con un titolo diverso, guardate che quello che cercate non sia tra gli aka, prima di fare un nuovo inserimento.
Chiedo scusa per aver inserito il doppione, probabilmente ho inserito male il titolo nel search e quando ho compilato la scheda, non inserendo il titolo con il quale era già registrato, non ho notato nessun messaggio di alert!!!!!
Buio, Serendipity non c'entra niente. Verrà prodotto e distribuito esclusivamente da Spaghetti Pictures. Sarà disponibile anche una limited con incluso il fim in videocassetta.