Questo remake non ufficiale de Il villaggio dei dannati si traduce in uno slasher ottantiano pienamente riuscito; a rendere speciale il film però è la presenza dei tre bambini killer, dai volti a dir poco inquietanti, vero punto di forza della pellicola. Più che discreto lo spargimento di sangue, pur senza eccedere; a farla da padrone è più che altro l'atmosfera morbosa e pregna di malvagità. Un po' canoniche le musiche, nella norma dell'epoca la fotografia, ma nel complesso un gran bel film, specialmente per chi trova datato il prototipo.
Tre piccoli sociopatici, nati lo stesso giorno, durante una particolare configurazione planetaria e i prati di una tranquilla cittadina americana si macchiano di sangue. Spunto non originale, scontato nel suo evolversi (si capisce presto con chi abbiamo a che fare e come potrebbe finire), ma il film regge, con qualche momento di tensione e molte trovate creative ad opera dei tre perfidi protagonisti. Certo, Joyce con i suoi oroscopi sembrava capace di capire prima cosa stesse accadendo e invece...
MEMORABILE: L'inseguimento nello sfascio; Il veleno per le formiche (che diventa "per topi" nel doppiaggio italiano"; Le espressioni di Debbie.
Slasher iperviolento ben piantanto nella tradizione americana di fine '70-inizio '80 ma che si nutre di un filone scifi/horror che ha come base quella dei bambini maledetti. Il contesto della piccola cittadina non fa altro che amplificare i riverberi orrifici che la pellicola emana da tutti i pori.
La sceneggiatura accusa le ingenuità tipiche del prodotto di serie B, ma siamo in presenza di un film che non deve assolutamente essere sottovalutato: teso, morboso e disturbante, come è giusto che sia quando il male proviene dai bambini. Sequenze di omicidi abbastanza creative (ma senza mai scivolare nell'eccesso sanguinolento) e una parte finale che lascia indubbiamente il segno, a livello emotivo. Buone le interpretazioni, anche se resta il rammarico di aver sprecato la Strasberg in una particina così insulsa.
MEMORABILE: L'omicidio della coppietta al cimitero e quello con la freccia; L'inseguimento al vecchio deposito; Il finale.
Barbosissimo film su alcuni mocciosi nati con il sole storto e la conseguente ansia di far fuori chiunque. Non c'è il diavolo dietro agli sbarbatelli (nonostante il titoluzzo ammiccante) e nemmeno gli alieni (forse teorie da mago Otelma), il che sacrifica sia il lato metafisico che quello fantascientifico: a residuare è una serie di accadimenti in cui si evidenzia la citrullaggine degli adulti e l'astuzia degli antipatici nanerottoli decenni. Poca azione, regia pedestre e solito finale aperto: da knockout.
Durante un'eclisse, tre bambini nascono nello stesso ospedale nello stesso momento... e la somiglianza con il Villaggio dei dannati finisce qui, dato che i tre bimbetti hanno facce birbone ma non inquietanti come i ragazzini alieni di Riffa e soprattutto non sono mossi dagli stessi intenti, ossia non vogliono conquistare il pianeta ma guardare ragazze nude e ammazzare coppiette pomicione, proprio come ogni onesto maniaco doveva fare negli slasher anni '80 - qui fuori numero viene anche fatta fuori una maestra fissata con i compiti ma è una variante di poco conto. Film brutto e fatto male.
Piccolo ma divertente B-movie che riesce a sprazzi a essere inquietante, se non altro per la sempre intrigante figura dei bambini killer. In questo caso sono tre, nati lo stesso giorno e presumibilmente tendenti all'omicidio per ragioni astrologiche. Non ci sono svolte di plot degne di nota, né grandi sorprese, ma certe sequenze, vuoi per la scabrosità del tema (il peeping show), vuoi per la carica iconografica (il bambino occhialuto con la pistola), sono memorabili. Lo script e i dialoghi lasciano talvolta a desiderare, ma nel complesso buono.
MEMORABILE: L'omicidio del poliziotto; La freccia attraverso lo spioncino; Il bambino con gli occhiali che spara all'impazzata come un piccolo Charles Bronson.
Nati durante l'eclissi dell'innocenza e della purezza. Lo slasher scapriccia e rivendica che uccidere è un gioco da bambini, che asessuati ma già sessuofobi, halloweenando goffamente già intascano la tredicesima. E sia, lasciamogli pure ribadire quanto sono dannati i villaggi, proibiti i giochi e neri i gigli. Serve a poco perché vittima della coazione a riabbattere e del suo vivere di un minuscolo concetto ripetuto sino alla morte (appunto), il film ha scarsa considerazione di chi vorrebbe sentirsi teso scosso disturbato impaurito e invece perde a braccio di ferro contro il sopore.
Durante un eclissi nascono tre bambini e per colpa della medesima psicopatici: questa la premessa per un horror dalla scarsa presa e in cui le ingenuità si sprecano. Qualche momento si salva, a volte si riesce a percepire un po' di suspense ma in linea di massima il prodotto risulta assai piatto e banale. Si punta allo slasher in voga in quel periodo ma di sangue c'è ne poco, mentre cast e regia non riservano particolari brividi o sorprese. Elizabeth Hoy (Debbie) se la cava meglio dei suoi comprimari ma non brilla e il tutto +è condito da un finale aperto e scontato.
Ed Hunt HA DIRETTO ANCHE...
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Compleanno in casa FARROW?
Qualcuno sa perchè questo titolo, dal momento che non c'è nessun Farrow nel film?
Un richiamo a Mia Farrow in Rosemary's Baby, forse? Un pò macchinoso, se così fosse...
Corinne ebbe a dire: Compleanno in casa FARROW?
Qualcuno sa perchè questo titolo, dal momento che non c'è nessun Farrow nel film?
Un richiamo a Mia Farrow in Rosemary's Baby, forse? Un pò macchinoso, se così fosse...
Le solite "furbate" dei titolisti italiani. Non credo ad un richiamo alla Farrow (altrimenti sarebbe In casa Woodhouse).
Questo film manca all'appello nell' home video italico...Si spera in un edizione in dvd.
DiscussioneZender • 29/07/12 08:31 Capo scrivano - 48272 interventi
Mah, io l'avrei chiamato "Buon compleanno a me", visto che quel titolo originale lo stesso anno l'avevano tradotto rubando la traduzione corretta del titolo originale di questo. Ancora più macchinoso, come vedi...
Zender ebbe a dire: Mah, io l'avrei chiamato "Buon compleanno a me", visto che quel titolo originale lo stesso anno l'avevano tradotto rubando la traduzione corretta del titolo originale di questo. Ancora più macchinoso, come vedi...
Il cult slasher dello zio Jack, immagino...
DiscussioneZender • 29/07/12 12:58 Capo scrivano - 48272 interventi
Buiomega71 ebbe a dire: Zender ebbe a dire: Mah, io l'avrei chiamato "Buon compleanno a me", visto che quel titolo originale lo stesso anno l'avevano tradotto rubando la traduzione corretta del titolo originale di questo. Ancora più macchinoso, come vedi...
Il cult slasher dello zio Jack, immagino... Non sapevo fosse tuo zio. Dal momento che porti un cognome diverso la cosa non è così immediata, se uno non lo sa. Io comunque parlo del compleanno con spiedino...
Zender ebbe a dire: Buiomega71 ebbe a dire: Zender ebbe a dire: Mah, io l'avrei chiamato "Buon compleanno a me", visto che quel titolo originale lo stesso anno l'avevano tradotto rubando la traduzione corretta del titolo originale di questo. Ancora più macchinoso, come vedi...
Il cult slasher dello zio Jack, immagino... Non sapevo fosse tuo zio. Dal momento che porti un cognome diverso la cosa non è così immediata, se uno non lo sa. Io comunque parlo del compleanno con spiedino...
Appunto, Jack Lee Thompson Compleanno di sangue.
Strano che non hai abboccato subito...
DiscussioneZender • 29/07/12 13:40 Capo scrivano - 48272 interventi
Veramente l'avevo capito ed avevi ovviamente capito correttamente il riferimento, è che mi andava di prendermela un po' col tuo albero genealogioco virtuale e di aggiungerci lo spiedino, perché per me quel film E' lo spiedino :)
Zender ebbe a dire: Veramente l'avevo capito ed avevi ovviamente capito correttamente il riferimento, è che mi andava di prendermela un po' col tuo albero genealogioco virtuale e di aggiungerci lo spiedino, perché per me quel film E' lo spiedino :)
Ah, mi pareva strano che non avevi individuato l'antifona ;)
Sì, si, vero...Il mio vizio di chiamare i grandi director con l'appellativo di zio...Zio Ken!
Buiomega71 ebbe a dire: Le solite "furbate" dei titolisti italiani. Non credo ad un richiamo alla Farrow (altrimenti sarebbe In casa Woodhouse).
Sono abituata a titoli che non c'entrano un piffero, ma per lo più ne avevo visti di ammiccanti a film in voga nel dato periodo, o di forte richiamo o ancora a proporre si tratti di sequel di pellicole di successo.
Questo invece mi ha lasciata con un grosso MAH!