Il primo SAW si era distinto per una capacità non comune di reinventare il thriller alla SEVEN con trovate di una certa complessità e una storia ben articolata; il sequel è un B-movie qualsiasi, che sfrutta gli spunti del primo e un sadismo estremo per diventare presto il clone di mille altri inserendosi nella scia degli horror moderni che per coprire le crepe della sceneggiatura si concentrano sulla forma muovendo la cinepresa in continuazione e distraendo lo spettatore con grida, musica martellante, inserti subliminali,...Leggi tutto frasi ad effetto, colori sparati, fotografia cupa e sgranata. L'azione viene spostata dal suggestivo locale piastrellato del primo capitolo a una molto più anonima casa con trabocchetti, entro la quale si muove un odioso gruppo eterogeneo di vittime predestinate (il macho, il nero, la teenager sveglia, il bravo ragazzo…) la cui caratteristica comune è una recitazione assai modesta. Cosa che può tranquillamente allargarsi a comprendere i protagonisti delle forze dell'ordine, penosamente indirizzati a replicare gli atteggiamenti dei loro peggiori colleghi televisivi, con insopportabili scatti d'ira e intuizioni investigative da quattro soldi. Si salva l’Enigmista, lui sì, con la sua aria rassegnata, ma è troppo poco. Fantasia ridotta a un paio di belle trovate sanguinarie (compresa quella del prologo) e sceneggiatura con mille buchi interrogativi irrisolti, ingenuità puerili che nel primo SAW si sentivano meno. L’idea del video a distanza e della camera nascosta chissà dove viene da THE CELL. Buon ritmo, discreto coinvolgimento.
Dopo l'enorme successo del primo film, in molti si aspettavano il sequel che prontamente è arrivato. Non siamo però allo stesso livello: qui, a parte il finale molto legato alla figura dell'enigmista (forse il momento migliore del film), ci troviamo di fronte a un thriller mediocre che sa di già visto ed ha poco o niente da offrire. Poco coinvolgente ed a tratti noioso.
Se la trama vi sembra un po' pretestuosa ciò è dovuto al fatto che il film è tratto da una sceneggiatura che in origine non aveva nulla a che fare con Saw! Infatti doveva essere un thriller qualsiasi, che solo successivamente è stato riadattato per diventare Saw 2. Tobin Bell viene promosso a protagonista mentre prima era poco più che una comparsa. Meno intrigante e meno curato di Saw, ma anche con meno pause e buchi logici, ha di buono che scorre via veloce fino alla fine senza un attimo di noia. Il che non è poco. Parallelismi con i reality show ancora più rimarcati.
Ben più pregno di violenza del primo capitolo, il film punta sui diabolici marchingegni (o trappole) destinati a decimare il gruppo di prigionieri: mai scelti a caso, poiché con un peccato (più o meno grave) da espiare. Si approfondisce il carattere del personaggio in punto di morte ed il film offre diversi spunti di riflessione: sul concetto denominato "Sindrome di Stoccolma" e sulla definizione morale (mai del tutto negativa) del Jigsaw.
L'incipit anticipa le crude sequenze nelle quali s'imbatterà lo spettatore durante la visione.
Tosto...
Col pubblico ancora caldo per il primo episodio (piuttosto apprezzato), ecco sfornato il secondo. Peccato che puzzi di operazione commerciale (l’unico motore che pare muovere il film è la tremenda vendetta, mentre i dialoghi sono spesso aria fritta). Ma non è da buttare. C’è comunque una buona dose di cattiveria, spesso contorta e un po’ malata, che riesce in qualche modo a dare un senso alla pellicola (la prima scena, cotto a puntino, le siringhe, l’avvelenamento). Attori mediocri e ritmo altalenante. Vedibile, senza troppe pretese.
Thriller abbastanza avvincente e ricco di scene splatter ma meno originale del primo capitolo, che rappresentava la novità. Almeno due citazioni dai film di Argento: il pupazzo ghignante e il proiettile sparato attraverso lo spioncino della porta. Il rapporto conflittuale e violento tra i prigionieri ricorda quello di The Cube. Complessivamente discreto.
Al primo film assegno una sufficienza risicata, questo mi pare proprio una schifezza. Come storia non sarebbe neanche malissimo, peccato che: 1) la sceneggiatura liquidi tutti i passaggi di contorno e i raccordi in tre secondi (va bene andare subito al sodo, ma narrativamente a questi mancano le basi); 2) il regista sia visibilmente scarso al punto che per produrre tensione non sa fare altro che esibirsi in movimenti di macchina convulsi e orribili e montare freneticamente risultando irritante. A tratti pure noioso.
Inarrestabile ordigno spacca corpi, Saw II monta un'escalation di violenza con un accanimento sensoriale a tratti insostenibile (nella unrated edition, almeno). Ma quando ripiega sullo script per ossequiare e soddisfare l'esorbitanza finale del modello, lascia interdetti: far tornare matematicamente i conti non basta e le pretese morali sottese alle violenze non supportano la logica del racconto. E come il divertimento dello spettatore smarrisce movente e intenzione, così l'ambiguità si fa sinistra e cialtrona. Deviato.
MEMORABILE: Il tuffo in mezzo alle siringhe; la scatola taglia polsi...
Discreto ma inferiore al capitolo precedente. La trama è simile a quella del primo ma prende spunti anche da molti altri film (Il silenzio degli innocenti, Cube, alcuni film di Argento, Shining). Si lascia vedere senza problemi e il colpo di scena finale, per quanto complesso, funziona piuttosto bene (ma non quanto quello del primo capitolo). Crescono (non di tantissimo) anche il livello di sangue e violenza, comunque assolutamente nulla di eccessivo. Così così la regia, discreta la fotografia. Banali le musiche e scarsi gli attori.
Thriller che non ha un'anima, un perché. Il primo, oltre ad una buona dose di tensione, aveva portato una notevole ventata di freschezza ed andava notato come uno dei migliori film del genere degli ultimi tempi, questo è violenza e vendetta. L'elemento redentivo crolla immediatamente per lasciar spazio ad una sequenza di crudeltà. Il vecchietto sembra sul limine dell'esiziale sospiro ma resiste e te pareva! Si può vedere e non. Ha un che di The Cube!
MEMORABILE: La scena della tossica gettata nella buca delle siringhe! Ho i brividi...
Il film dovrebbe rispondere alle tante domande rimaste inevase nel primo capitolo. Missione riuscita solo in parte, anche perché molti altri sono gli interrogativi che si aprono in questo seguito dai meccanismi simili al prototipo ma inferiore nei risultati, perché ormai una volta scoperto il gioco alla lunga ci si stanca. Non un granché ma si lascia vedere.
Whannell e Wan stavolta si limitano a scrivere la sceneggiatura e lasciano la regia a Bousman, che di horror sembra intendersene. Il film tiene ancora sotto il punto di vista della suspance e il finale riesce a sorprendere. Comincia ad aumentare la dose di splatter, che arriverà fino all'ultragore nei due capitoli successivi.
In questo secondo capitolo si ipervitaminizzano gli spunti dell'archetipo. Più violenza, più sangue, più sadismo ma anche - soprattutto - più psicologia. Rivisto dopo tanto tempo, viene quasi da pensare che sia più solido del suo predecessore. Si punta (leggermente) meno sul twist improvviso, perché a donar fascino alla storia c'è lui, Jigsaw, gran personaggio (abilissimo Tobin Bell), qui reso più corposo, più pregno, più profondo. Insomma, anche se si conosce lo snodo primario, rimane un bel vedere. Un paio di sequenze sono belle toste.
Se il primo film poteva aver qualche merito per via di alcune idee pur approssimativamente realizzate, questo sequel appare un inutile quanto confuso rincorrersi di situazioni già note, moltiplicate in sequenza. Una volta scoperto il gioco diventa di una noia mortale. Da evitare.
Dopo il sufficiente Saw mi aspettavo qualcosa di più dal suo sequel. Invece mi ritrovo a guardare un insulso filmetto, noioso per la prima parte, con una sceneggiatura e una regia mediocri che si salva dall'insufficienza solo per alcune scene degne di portare la dicitura "Saw", ovvero la ricerca della chiave nella buca delle siringhe ed alcune scene splatter. Inaudita recitazione per gran parte del cast, togliendo il mitico Bell che però da solo non può reggere tutto il film. Ci sono discrete location e una buona fotografia tendente al verde.
MEMORABILE: I flashback sulla malattia di Tobin Bell, l'insulsa recitazione dei poliziotti, colti da attacchi d'ira molto frequenti.
L'immancabile sequel sembra più un capitolo di transizione: qualche lato oscuro del primo capitolo viene chiarito, ma restano altri possibili interrogativi e possibilità per ulteriori seguiti (che puntualmente arriveranno). Se nel primo c'era l'effetto novità, qui bisogna un po' accontentarsi: la solfa è più o meno la stessa, ma l'ambientazione è meno claustrofobica, gli interpreti più antipatici, il gore più elevato. Rimane qualche scena di un certo impatto, ma il colpo di scena finale lascia un po' così. Riuscito a metà, seppur godibile.
Sequel in cui tutti gli spunti del primo film vengono raddoppiati e portati all'estremo: più personaggi coinvolti nel "gioco", molte più scene sanguinolente, montaggio più veloce. Resta comunque un ottimo thriller con colpi di scena imprevedibili e attori (la maggior parte sconosciuti) discreti, anni luce lontano dalle sue innumerevoli imitazioni. Consacrazione di Tobin Bell nel ruolo di Jigsaw (nel primo capitolo interpretava solo poche sequenze).
Non che da un seguito di un film (soprattutto se horror) ci si possa aspettare di più che dall'originale, am nemmeno così poco. I personaggi coinvolti nel gioco del sadico Enigmista (Tobin Bell) aumentano, così come le scene cruente ed efferate. Tralasciata la trama, nel film si aspetta solo la comparsa del nuovo macchinario letale.
La crudeltà e il sadismo sono a livelli altissimi, quali non si erano quasi mai visti in tutto il primo film. La "gara" a chi morirà per ultimo è geniale, sadica e spettacolare. Ogni scena è perfetta (certo non da fare vedere ai propri figli!) e ci sono degli eccezionali omicidi molto sanguinari e crudeli. Imperdibile.
MEMORABILE: La ragazza dentro al buco pieno di siringhe e la testa fracassata dalla mazza chiodata.
Sì, Jigsaw, abbiamo risolto l'enigma: in ordine sparso, hai saccheggiato l'inventario di Rule Goldberg, giocato un po' con il cubo di Natali, rapito otto piccoli indiani, sparso qua e là i soliti sospetti ed esposto il tuo bel messaggio forcaiolo. Se vuoi che ti ringrazi per aver dato un ruolo al giovane e bravo Erik Knudsen, posso anche farlo. Ma se speri che esalti il tuo essere geniale ed estremo, te lo sogni. La prossima innovazione quale sarà, violentare di nuovo Jennifer?
Sequel ingegnoso e di diabolica costruzione (con qualche manina dal montaggio ipercinetico a distrarre da passaggi di sceneggiatura non rigorosissimi) e l'appropriato corredo di sequenze sanguinolente (se non che li si guarda a fare?). Poliziotti fra i più tonti della storia recente, ovvio che il cattivone, il quale riesce ad allestire da solo complicatissimi impianti e acquista con non si sa bene quali quattrini attrezzature che nemmeno la Nato, se li metta in saccoccia. Più che guardabile.
Seguito veramente scadente di un thriller-horror che già non era nulla di eccezionale ma che va rivalutato alla luce del secondo episodio. Questo Saw 2 saccheggia a piene mani parecchia filmografia più o meno recente del genere non proponendo nulla di originale ed annoiando oltremodo lo spettatore. Anche la regia appare sommamente trascurabile.
Continua la saga di Saw, però questa volta l'enigmista si materializza ed è ben interpretato da Tobin Bell. Il resto del cast è davvero scadente. Più violento del primo Saw, sostituisce con il sangue la mancanza di un finale vero e proprio e ci rimanda direttamente al prossimo capitolo... Ma guarda un po'...
Apprezzabile nei punti e nei modi con cui si raccorda al primo capitolo, riverberandone il fascino e traendone linfa e legittima discendenza, puntando poi verso il proprio approdo che, come ovvio, non fungerà da attracco definitivo. Da un lato è proprio il suo non avere sostanziale autonomia dal primo a farlo scalare di mezzo punto rispetto al pallinaggio dato a quello (***), ma dall'altro il proliferare di truci ingegnosità e la miglior conoscenza di Jigsaw lo fanno recuperare. Non tutto fila liscio attorialmente (v. reclusi), ma scorre.
MEMORABILE: Il momento in cui tutte le puntuali raccomandazioni di Kramer di stare alle regole del suo gioco, tornano come nodi impietosi al pettine del rammarico.
Nel secondo capitolo si cominciano a tracciare le linee di quello che poi sarà Saw negli anni a seguire. Questa volta c'è un gruppo esteso di persone chiuse in una lercia casa strutturata come il cube di Natali. L'unico meccanismo che porta avanti la baracca sono le varie "esecuzioni", sempre più atroci e fantasiose. E sono anche l'unico motivo per cui vedere un filmetto esilissimo che acquista un senso logico solo dopo la visione del terzo capitolo. Twist ancora una volta motore dell'intero film, ma questa volta decisamente di minor impatto.
MEMORABILE: La terrificante operazione chiurgica all'occhio; La pozza di siringhe in cui cade la tossica.
Saw ha creato un genere, il torture porn (da me non particolarmente amato), e quindi una sua importanza nella storia del genere horror ce l'ha. Questo secondo eisodio si lascia vedere: trattasi di un simil Seven di serie C, con omicidi cruenti ed enigmi non proprio convincenti, tenuti in piedi dalla discreta regia di Bousman. La vera forza del franchise rimane in realtà la straordinaria interpretazione di Tobin Bell, impagabile e mellifuo Jigsaw, degno di entrare nel novero dei grandi attori di genere come Robert Englund o Jeffrey Combs. **1/2
Piuttosto deludente rispetto a molti numeri 2, La soluzione dell'enigma non può competere con il precedente soprattutto per quanto concerne la regia: a Bousman manca il talento visionario che ha caratterizzato la buona carriera di Wan. Mancando l'effetto novità, l'opera si fa seguire soprattutto per la brutalità di certe scene e per la qualità della fotografia. Scarsi gli attori rinchiusi nel perverso gioco dell'enigmista. Macelleria di seconda scelta.
Il modo migliore per non avere termini di paragone in una serie lunga e fortunata, commercialmente, come Saw, è piombare così, per caso, al secondo episodio. Ci si trova davanti a un horror claustrofobico e atipico in quanto accosta i soliti inserti splatter, sanguinolenti ma non invasivi, a un intrigante scavo dei personaggi dei quali alcuni non sono quel che sembrano. Sostanzialmente ben fatto, anche se lamenta alcune carenze interpretative (il poliziotto, pessimo!), si ricorda per il finale a sorpresa e alcune scene forti.
MEMORABILE: Il taglio del numero; Trascorse le tre ore, si apre lo sportello...
Di solito quando in un film compare un numero accanto al titolo significa che è destinato a deludere; in questo caso l'unica originalità sta negli sceneggiatori che, previ accordi con i realizzatori degli effetti, riescono a combinare trappole di ogni tipo e a divertire a patto di lasciare da parte il fatto che, se per realizzare il pupazzetto una persona ci metterebbe una vita, figuriamoci gli aggeggini mortali di cui questo Saw è infestato. Qualche banalità da cinema poliziesco c'è, come qualche scoppiazzatura dal nostro cinema.
Brutto secondo episodio di Saw in cui la sceneggiatura si limita a saccheggiare grandi classici del genere a partire da "10 piccoli indiani". Attori poco o nulla convincenti in un film in cui solo le urla insensate si sprecano ottenendo come unico risultato di innervosire lo spettatore. Psicologie e caratterizzazioni poco sviluppate con il Wahlberg minore nei panni di uno sbirro poco ortodosso il cui un approfondimento di base avrebbe sicuramente giovato. Noioso in molte parti, si salva dal disastro totale solo grazie al finale; ma è davvero poco...
Degno sequel del primo capitolo della saga. I personaggi sono molto più studiati rispetto al precedente e risultano anche più credibili nella recitazione. Davvero di gran fascino l'ambientazione nella casa con porte, trappole, segreti e indizi da scoprire per ottenere la salvezza. Ancora immagini sadiche e disturbanti e un finale che è un ottimo crescendo di colpi di scena.
MEMORABILE: La vasca di siringhe; Il taglio della pelle della nuca; Il finale col ritorno al primo capitolo.
Dopo un ottimo primo capitolo legato agli stilemi del thriller fincheriano, il gioco dell'enigmista si spinge su un versante survival horror "a tappe", che sarà poi ripreso anche negli altri seguiti. La transizione non è netta (la violenza è ancora contenuta e le trappole sottilmente dolorose e angoscianti) e il cambio di registro è intelligente e sensato (almeno non si tratta di una fotocopia dell'originale). La figura di Jigsaw viene esplorata e ampliata e nel complesso la tensione regge. Un horror più di routine, ma godibile. Grande finale.
MEMORABILE: La chiave piazzata dietro l'occhio; La chiave nascosta in una vasca di siringhe; La trappola per polsi; L'auto-ritaglio della nuca; Il twist finale.
Molti i déjà vu, Xavier è chiaramente il Quentin di Cube e la mano di James Wan era di un altro livello, ciò nonostante il film si lascia seguire e riserva vari colpi di scena ma non un vero finale, che giungerà col terzo capitolo. La violenza aumenta, così come la crudeltà e a garantire la continuità c'è l'onnipresente Shawnee Smith (farà anche i film dal terzo al sesto e il 3D). Pur parlando poco, Tobin Bell si prende il centro della scena come Hopkins nel Silenzio degli innocenti, il resto dell'intrattenimento è affidato agli effetti visivi.
L'imperdibile saga che ha inaugurato il ventunesimo secolo procede con questo capitolo, inutile ma avvincente, che ha un ritmo superiore al primo, una serie di trappole malvagie e uno spargimento di sangue considerevole: adesso le vittime di Jigsaw sono otto, pronte ad uccidersi a vicenda pur di salvarsi dal gas nervino, e c'è anche un ragazzino da salvare... Due colpi di scena finali (uno prevedibile, l'altro dannatamente crudele) coronano un intreccio ad alto tasso di tensione.
Wan alla produzione passa la regia della sua intricata cine-serie a Bousman. Al centro della sceneggiatura ancora un'ambientazione sordida: un'abitazione fatiscente con un gruppo di persone intrappolate la cui caratterizzazione può ricordare Cube (il tizio senza scrupoli che diventa antagonista e usa altri come "testa trappole"). Rimane ancora un thriller-crime tv style ma le fantasiose trappole aumentano e sono più sanguinarie. Immancabile il twist finale con rewind che rivela tasselli e un personaggio chiave. L'enigmista è ora più presente, ma il primo film era più sorprendente.
MEMORABILE: La chiave nascosta dietro il bulbo oculare; Il tuffo nella piscina di siringhe; Il twist.
Non potendo contare sull'effetto sorpresa precedentemente assicurato dal finale a orologeria del primo film, la trama pare inizialmente svilupparsi in modo confuso, ma riesce a mantenere alta la tensione fino ai minuti finali e anche allo sdoppiamento dell'antagonista (qui accompagnato da un aiutante). Confezione più uniforme e anche qualitativamente molto superiore al primo
MEMORABILE: Il forno crematorio; La vasca di aghi; Il pestaggio dell'enigmista; Il finale.
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Eagle Pictures dopo alcuni mesi dal rilascio dell'edizione per la vendita, ha rimesso in circolazione Saw - L'Enigmista (il primo della serie), con la dicitura UNCUT EDITION.
Trattasi, ad ogni buon conto, di una versione che presenta una scena irrisoria (nell'ordine di pochi secondi) in più rispetto alla precedente.
Undying ebbe a dire: Eagle Pictures dopo alcuni mesi dal rilascio dell'edizione per la vendita, ha rimesso in circolazione Saw - L'Enigmista (il primo della serie), con la dicitura UNCUT EDITION.
Trattasi, ad ogni buon conto, di una versione che presenta una scena irrisoria (nell'ordine di pochi secondi) in più rispetto alla precedente.
Fu più che altro un'occasione per sfruttare l'effetto dell'uscita in sala del secondo capitolo (targato 01) in modo da vendere altre copie del dvd targato Eagle....
Se il primo usava il flashback per svelare l'enigma, questo ha un approccio più immediato e lineare,continua però a dipendere meccanicamente come il timer che scorre, dalla figura dell'improbabile cattivo dalla mente lucidamente deviata e dai suoi puzzle un po' ripetitivi,perdendo in tensione e compattezza narrativa.
Infatti il film si svolge attorno a nessun punto concettuale se non il twist finale,di per sé poco per coprire il fatto che la tensione dell'enigmista capitolo secondo è un derivato incapace di penetrare lo spettatore.
Ultima modifica: 26/11/09 11:16 da
DiscussioneZender • 26/11/09 12:55 Capo scrivano - 48843 interventi
Concordo. un consiglio Carlito: quando vuoi discutere o dare le tue impressioni su un film conviene postarle nella DISCUSSIONE GENERALE del film. Se le posti qui si rischia che non vengano lette ed è un peccato.
Zender ebbe a dire: Concordo. un consiglio Carlito: quando vuoi discutere o dare le tue impressioni su un film conviene postarle nella DISCUSSIONE GENERALE del film. Se le posti qui si rischia che non vengano lette ed è un peccato. Ok