Paul Anderson, già precursore nella moda di trarre i film da videogiochi di successo grazie al non troppo riuscito MORTAL KOMBAT, si rifà questa volta a uno dei più cupi, sanguinari e terrificanti videogame mai prodotti (la cui versione cinematografica doveva originariamente essere affidata, non a caso, a George Romero): Resident Evil. La storia, è presto chiaro, si riduce a un esile pretesto per mettere in scena, con quanta più azione possibile, la lotta tra i commandos speciali chiamati a disinnescare il mega computer denominato “Regina rossa” (posto nella base sotterranea sotto Raccoon City) e i tremendi zombi che ivi pullulano. A...Leggi tutto ben vedere c'è anche un tentativo di arricchire la trama con una vicenda legata al furto del letale virus ”T” causa di tutto, ma pure questo poco aggiunge a una sceneggiatura poverissima (firmata dallo stesso Anderson) caratterizzata da dialoghi scadenti e spaventi telefonati. Ma in fondo perché lamentarsi troppo se un film tratto da un videogioco si rivela un semplice giocattolone privo di sostanza? No, il problema è che nemmeno come spettacolo puro RESIDENT EVIL può dirsi riuscito. È vero, ci sono sequenze girate con grande perizia e senso dello show, stacchi iperbolici, scenografie eccellenti, una colonna sonora eccezionale che puntella ogni immagine con rumori e suoni azzeccati, un montaggio veloce... c'è persino una protagonista incantevole (perché Milla Jovovich come attrice non sarà magari il massimo, ma ha uno sguardo killer magnetico che ad ogni inquadratura sbalordisce); manca però la regia, che al di là delle apparenze è priva di spunti personali e non riesce a nascondere il terrificante vuoto sul quale è edificata l'impalcatura di effetti visivi e sonori. Molto contenuto nello splatter (ingiustificatamente), il film si riscatta solo verso la fine.
Nonostante abbia visto questo film più volte mi sono rimaste impresse solo due scene: Una è quella dell'agente FBI tagliuzzato in più parti dai raggi laser e l'altra è quella in cui la protagonista si aggira nella città sterminata in una sequenza che fedelmente riproduce la scena iniziale del videogame di Resident Evil 2. Con questo progetto il regista sapeva comunque benissimo di essersi aggiudicato una visione obbligatoria da parte di tutti i ragazzini amanti della Playstation. Delusione totale.
Paul Anderson sembra ormai specializzato nello sfornare film tratti da videogiochi. Questo primo capitolo non è affatto malvagio, c'è una discreta dose di azione (che culmina soprattutto nella decimazione della squadra militare), c'è una bellissima Milla Jovovich e ci sono alcune trovate azzeccate. Di certo comunque non può competere con altre pellicole zombesche.
La commistione videogioco e film è una delle più riuscite, tanto da poter rendere possibile una serie di seguiti, tutti livellati sullo stesso piano qualitativo (che è, indubbiamente, elevato). Ci sono buoni momenti gore, quasi inattesi in una produzione di questo tipo, destinata cioè al grande pubblico. Parte della riuscita, oltre alla discreta (e fedele) sceneggiatura, è da attribuire al fisico di Milla Jovovich, perfettamente in parte nei panni di Alice. Paul W.S. Anderson sostituisce Romero, dopo molte peripezie in fase produttiva...
Non ho mai giocato a "Resident evil" (figuratevi che a casa non ho nemmeno la Playstation), ma mi sono fiondato lo stesso in sala non appena è uscito il film, più per l'interperete principale, la bellissima Milla Jovovich, che per ciò che veniva tradotto in immagini. Siamo di fronte all'ennesima epidemia che produce zombie a volontà, è vero, però c'è anche qualcuno che si erge a difenderci, o meglio, a difendersi. Molti colpi di scena per un film ben fatto, nel suo genere. Lo promuovo.
Missione nei laboratori segreti di ingegneria genetica in cui un virus ha trasformato tutti in zombi e mostri. Pacchianata colossale. Poco importa che sia tratto da un videogame: è comunque un film, e come tale è puro sfoggio di effettacci da luna park sullo sfondo di una storia imbarazzante da quanto è ridicola e sconclusionata. Alcuni momenti a malapena decenti (soprattutto il mistero dell'ingresso nell'Alveare e qualche attimo della fuga) galleggiano in una poltiglia di scemenze in cui gli zombi si segnalano per incommensurabile idiozia.
Ammettiamo che per essere un film tratto da un videogioco riesce a guadagnarsi la decenza, sopratutto grazie alla solita opzione del regista dei canonici film d'azione con un gruppo iniziale di attori-comparse e l'inevitabile sacrificio dell'intero cast, a parte qualche eccezione. Le sequenze iniziali sono ben fatte e tutto sommato anche lo svolgimento segue almeno una certa coerenza senza sfiorare il tragicomico come nei sequel.
Leggo che è stato tratto da un famoso videogioco (non sono esperto in questo campo), per cui non mi pare che ci si debba stupire troppo se il film è un giocattolone realizzato con professionalità ma anche senza un briciolo di anima. La pellicola si lascia seguire anche con un discreto interesse ma alla fine lascerà nello spettatore un ricordo molto labile. La Jovovich è giusta per la parte. Alla fin fine 2 pallini direi che ci possono stare.
Poteva essere un buon zombimovie, ma purtroppo, l'eccessiva contaminazione da videogioco e le poche, vere idee, lo hanno ridotto a pellicola vedibile e nulla più. La protagonista si sbatte non poco, conquistandosi una certa credibiltà, oltre a essere di rara bellezza, mentre il resto della banda attorica lo si dimentica in fretta. Gli zombi sono più che decenti e, qua e là, c'è persino una certa tensione, anche se i soliti, invasivi militari (unità d'assalto) finiscono per ammorbare con comportamenti testosteronici (uomini e donne) e dialoghi appena sopportabili.
MEMORABILE: Camminare al buio, su tubature, con sotto una selva di zombi (non dev'eserre molto piacevole); I sistemi di sicurezza a laser.
Buona pellicola senza pretese ispirata al famoso videogioco. La Jovovich è una convincente protagonista, non mancano scene sanguinose ben realizzate, c'è una certa claustrofobia nelle scenografie. A mio avviso può piacere e merita la visione. Davvero niente male.
Anderson non si sforza troppo nel confezionare la sceneggiatura ed i risultati si vedono. Se si esclude la ricostruzione della storia a colpi di flashback, da parte dei due protagonisti principali, il resto è piattume cronico. Ergo il film non va molto lontano anche se gli effetti speciali sono discreti e la recitazione della Jovovich apprezzabile. Nella trasposizione il film rimane comunque un video game ed il mostro finale ne è la conferma. Eppure è il primo di una saga che evidentemente riscuote consensi. Misteri della cinematografia!
Buona trasposizione di un'opera videoludica che non entusiasma eccessivamente, ma neanche delude totalmente. Gli effetti speciali non stupiscono, ma la prima parte del film cattura per una fotografia che riece a non essere troppo patinata e una Jovovich dalle imprese meno mirabolanti; attori non troppo espressivi, qualche spacconata di troppo, ma nel complesso riesce ad essere più credibile dei successori.
La trasposizione cinematografica di Resident Evil è in grado di interessare non solo gli affezionati dell'omonimo videogame dal quale il film di Paul W.S. Anderson è tratto, ma un pubblico più vasto. Si tratta di un riuscito mix tra action e horror, decisamente ben realizzato dal punto di vista tecnico (molto buoni gli effetti speciali) ma dotato anche di un soggetto e una storia interessanti. Il regista inoltre (anche grazie all'uso di un cast adeguato) riesce a mantenere elevata la tensione fino alla fine.
Evitabilissimo horror fantascientifico tratto da un celebre videogioco. Ricchissimo di azione e digitale, poverissimo di contenuti e mordente, con una quantità di effetti in computer graphic direttamente proporzionale a quella degli sbadigli dello spettatore. Un ragazzino tutto pc e Playstation magari potrebbe anche apprezzare, gli altri faticheranno ad arrivare in fondo e questi ultimi non potrenno nemmeno dilettarsi con lo splatter, completamente soffocato dal digitale. Si salvano qualche inquadratura e la Jovovich, il resto è da buttare.
Pur nel suo genere, pur figlio di un videogame, non promuovo questo banalissimo film. La magrissima Mila latita e non ha il physique du role, almeno in questo primo capitolo; il resto sono solo deformi bamboloni che non innovano nel genere. Unico elemento potrebbe essere il mostro, che troppo pare mutuato da uno schema finale di un gioco da console. Per farla breve siamo sul confine della boiata. Niente di eccezionale anche sul piano della regia. Banale.
Andai addirittura a vederlo al cinema, fortunatamente gratis, ma tutto sommato non mi fece così schifo. Vuoi per l'utilizzo di una colonna sonora bella tosta (addirittura una traccia da Fixed dei Nine Inch Nails), vuoi perché sbavo dietro la Jovovich, vuoi perché ci sono film videoludici peggiori... insomma Anderson non mi ha del tutto deluso. Certo, il materiale poteva meritare un film più decente, però insomma rispetto ai seguiti che non sono riuscito neanche a digerire, il primo è almeno simpatico.
MEMORABILE: La Milla, in bullet time, scalcia un cagnaccio con i Nin sotto; come fa molto anni novanta tutto ciò...
Non ho mai amato i videogame e di conseguenza ho spesso evitato a priori i film tratti da questi: la trasposizione di Resident Evil è stata però una sorpresa. Nulla di epocale intendiamoci, è un filmetto d'azione con venature horror molto alla moda (per il periodo), però è proprio ben fatto, senza esagerazioni in fatto di CG e con un moderato uso di effettistica "cool" (bullet-time, ralenti alla Matrix ecc...). Brave le protagoniste femminili, specie Michelle Rodriguez. Un onesto e divertente prodotto...
Non un capolavoro, ma un solido film di mestiere: al di là della derivazione videoludica del film, Anderson lavora bene con le immagini, imprimendo notevole suggestione ad alcune scene di felice impatto orrorifico. Molto bella anche la fotografia cromaticamente vivida e fredda allo stesso tempo, così come le ambientazioni claustrofobiche ed ansiogene della base sotterranea. Effetti speciali e make-up discreti. Il tutto sarà rovinato dai sempre più pietosi sequel.
Al di là di qualche scena decente il film non mi ha decisamente colpito: ho trovato la sceneggiatura povera di idee, per non parlare della scarsezza dei dialoghi. Non si può dire che l'opera sia stata girata male, ma è una realizzazione più di mestiere che altro. Neppure la bella Mila risulta convincente. Quando ci sono operazioni di questo tipo, prediligo sempre e di gran lunga il videogioco al film.
Tralasciando i difetti tipici di un film tratto da un videogioco - trama banale, dialoghi piatti, personaggi acquistati in stock - si può apprezzare la grande cura riposta nella costruzione di ambientazioni claustrofobiche, nei contrasti cromatici della fotografia e nell'uso degli effetti speciali. In sostanza, una bella confezione. Nel cast spiccano le due protagoniste, interpretate con una personalità inaspettata dalla Jovovich e dalla Rodriguez.
Prima parte della saga dedicata a un grande successo dei videogame. Il limite più grande di questa pellicola è quello di voler più spiegare che mostrare, in funzione quindi dei film successivi. La protagonista (Jovovich) non si danna più di tanto nelle scene d'azione, mentre da mezionare in positivo è la prova della Rodriguez, che in questo genere di ruoli non sbaglia un colpo. Passabile.
Su questo film va detto principalmente che, per essere tratto da un videogioco è anche valido ma, se fosse stato più fedele al videogioco originale, sarebbe stato ben più valido! Intendiamoci, non è da buttare e alcune scene, pur non facendo paura, sono comunque godibili per l'appassionato del genere; eppure, se si fosse spinto meno sull'azione e più sulla suspense come nel prodotto al quale si ispira, avremmo avuto tra le mani un vero horror. Jovovich in parte.
MEMORABILE: La trappola laser del laboratorio; il mostro sul treno.
Purtroppo (o per fortuna) non ho ancora giocato al gioco da cui ha preso spunto il film e perciò non posso fare un confronto completo tra i due, ma devo dire che la storia scritta dal buon Anderson risulta godibilissima e coinvolgente. Girato benissimo e con una Milla Jovovich sorprendente.
Dall'omonimo videogame della Capcom una trasposizione non proprio horror, che assieme al quasi contemporaneo 28 Giorni dopo ha contribuito al ritorno di fiamma del filone zombifico; produce, scrive e dirige Paul Anderson, piccola volpe della fanta-estetica più commerciale. In questa occasione la bellissima Jovovich non è quell'eroina fulgida, spettacolare e centralissima offertaci da Besson ma inizia a scaldare muscoli e carattere in previsione del secondo capitolo a cielo aperto. Tutte le risorse impiegate sono in direzione action, per l'accezione psico-tematica rivolgersi a Boyle.
MEMORABILE: Gli omaggi all'Aliens di Cameron: la milizia super-organizzata che esplora un territorio ignoto e claustrofobico; Il liker gigeriano.
Dignitosa trasposizione ad opera di Anderson, sempre a suo agio in questo tipo di operazioni. Il film è completamente derivativo e ruba qua e là dal calderone degli zombie/virus movie, ma riesce ad essere moderatamente gradevole nonostante il ritmo non molto elevato (niente a che vedere con la regia-centrifuga del seguito) e l'assenza di qualche vero sussulto in una trama dove tutto va come ci si aspetta che vada. CGI imbarazzante ma fortunatamente usata con parsimonia.
Uno dei risultati migliori del "genere" film tratti da videogame; naturalmente non è molto di più rispetto a un action camuffato da horror tutta azione e nessun sottotesto, ma almeno ha il pregio di non annoiare. Chiaramente l'immaginario di Resident evil è tutto derivato, è un po' di seconda mano, tra Il cubo e i film di Romero e la carenza più grave è proprio legata all'autore di riferimento: i morti viventi di Romero avevano uno scopo, un significato, un senso, in questo film si riprende naturalmente solo il lato splatter.
Prodotto notevole, di sicuro intrattenimento, più vicino all'action (anche perchè tratto da un videogame) che all'horror, ma non mancano scene spaventevoli o tensione. Pregevoli gli effetti speciali, molto serrato il ritmo, scandito tra l'altro da una colonna sonora ultratamarra. Infine bisogna dire che c'è anche un bel cast: la Jovovich nel ruolo della sua carriera, la tosta Rodriguez e un buon Purefoy. Sicuramente da vedere.
Uno dei migliori film tratti da videogiochi. Adrenalinico dall'inizio alla fine, convince più nella prima parte (bellissima ad esempio la scena della discesa col treno o quella del tunnel col laser assassino), mentre è più debole negli scontri con gli zombi, sicuramente più soft e meno impattanti di quelli romeriani. La Jovovich, bellissima, è l'interprete giusta per il personaggio (un gradino sotto comunque a una Ellen Ripley) ma è soprattutto la guerriera Michelle Rodriguez a dominare la scena. Divertenti i dobermann zombi e il mostrone finale.
Anderson prende il famosissimo videogame, lo snatura non poco e lo porta sullo schermo, trasformando il batticuore continuo del gioco originale, in un fanta-action caciarone e confusionario. La Jovovich è convincente e dimostra di crederci, tanto è vero che tornerà in ben cinque sequel, il resto del cast sembra una brutta copia dei marine spaziali di Aliens dove si erge un'insopportabile e tamarra Rodriguez. La parte introduttiva lascia sperare discretamente, salvo poi finire sugli scontati binari action tutto salti e ralenty. Mediocre il comparto SFX.
Pellicola tratta dal famoso gioco della Capcom, con le bellissime Milla Jovovich e Michelle Rodríguez che devono vedersela con orde di zombi creati dalla Umbrella Corporation. Anderson trasporta sullo schermo l'estetica dei videogame e dei videoclip, con l'incessante commento della soundtrack di Marilyn Manson. La pochezza di trama e dialoghi viene compensata dagli effetti speciali e dalla CGI. Se si stacca la spina al cervello ci si diverte un mondo.
Tratto dall'omonimo videogame, questo primo capitolo di una fortunatissima saga è esso stesso un videogame. A essere onesti c'è ben poco di horror e anche gli zombi non si vedono molto, mentre al contrario l'action e la musica tamarra abbondano così come andava di moda nei primi anni 2000. Gli effetti speciali, nonostante la loro maggiore età, sono invecchiati bene e questo vale al film almeno mezzo voto in più. Si astenga quindi chi cerca di spaventi vari, ma il film è perfetto per chi ha voglia di divertirsi con qualcosa di sanguinoso e leggero.
Bell'action movie che non delude le aspettative, diventando claustrofobico in alcune sequenze (come in quella, spettacolare, del treno con i poliziotti che percorre un tunnel interminabile), con un buon cast, riusciti effetti speciali, colonna sonora idonea, numerose citazioni dei film romeriani sugli zombi ai quali palesemente si ispira (e a cui tenta di dare una spiegazione scientifica). Aderente al videogioco solo in parte (si doveva pur dare una coerenza alla trama), anche se alcune sequenze (la stanza piena di corvi) o mostri (il licker) sono fedelmente ripresi da esso.
MEMORABILE: I flashback di Alice.
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CuriositàBrainiac • 2/10/09 15:33 Call center Davinotti - 1464 interventi
Si intitolerà Afterlife, uscita prevista per il 2010, il nuovo capitolo della saga interpretata da Milla Jovovich.
CuriositàBrainiac • 2/10/09 15:33 Call center Davinotti - 1464 interventi
Alla regia l'autore del primo capitolo, W.S.Anderson.
DiscussioneZender • 15/09/10 18:29 Capo scrivano - 48696 interventi
Pensabvo che si dovessero eliminare solo nelle discussioni generali. Sorry! Ora, non me lo scorderò più!
DiscussioneZender • 15/09/10 19:33 Capo scrivano - 48696 interventi
No, nelle discussione generali puoi fare quello che vuoi, a me interessa che tu non le metta nei commenti. Ok, basta capirsi allora. Invece che bisogna copiare e incollare da Imdb lo sapevi eh :)
DiscussioneFabbiu • 29/11/11 12:16 Archivista in seconda - 661 interventi
Non che sia tutto da buttare in questo film, dove alcune cose in fin dei conti si salvano, ma è davvero un peccato,ed è difficile da credere, che sia stato rifiutato a Romero, che aveva lavorato sul progetto cercando di adattarlo il piu possibile allo spirito del videogame ottenendo i consensi dalla Capcom stessa; rifiutato perchè ritenuto troppo fantasioso e folle. Come se un film tratto da un videogioco anni 90 non lo debba essere, come se un film di zombie tratto da un videogioco non lo debba essere. Nessuno lo può sapere, ma sono sicuro che diretto dal vero papà degli Zombie, il film sarebbe stato qualcosa di piu
Fabbiu ebbe a dire: Non che sia tutto da buttare in questo film, dove alcune cose in fin dei conti si salvano
Personalmente salvo solo la coda finale. Da notare alcuni particolari intriganti: Alice nuda in sala post operatoria bianca, coperta solo dal camice che si apre sul pube quando lei svivola a terra; i suoi occhi verdi accando al display verde della porta di sicurezza; il rosso del sangue sull'ago della flebo con cui mette in corto la serratura; il corridoio esterno che prende il colore dei suoi occhi.