un raffinato gourmet cannibale è perdutamente innamorato della sua vicina di casa, ma disgraziatamente lei è vegetariana... Cortometraggio "delizioso" nel senso proprio del termine: delizia la vista con i suoi colori accesi e le scenografie in tema, come l'appartamento di lui tutto rosa carne e quello di lei verde foglia con tocchi di arancio carota. Spiritosa Deneuve, vestita di bianco e con un paio di alucce luminose, nel ruolo dell'Angelo degli amori impossibili.
MEMORABILE: La testa tagliata messaggera; L'incubo vegetariano; Le tartine animate
La vita è dura per un carnivoro (per di più cannibale) che si innamora di una graziosa vegatariana ! Axel Courtière dirige un cortometraggio la cui estetica è all'insegna del cromatismo esasperato, in cui prevalgono i toni dell'arancio (color carota) e del verde dell'appartamento della co protagonista. Graziosi e ben fatti gli effetti speciali (il sangue che zampilla come una fontanella). Ben rappresentato il sentimento di attrazione prima e amore dopo tra i due personaggi. Simpatica e auto ironica l'apparizione della Deneuve. Carino.
Chef cannibale lachanofobico è cotto (ahem) di una vegana carnofoba e pupille e papille son tuttuno. Con egemonizzante profondità di camp e a tutto dietilammide-25, Courtière iperboleggia come Anderson in lotta libera con Jeunet/Caro (arbitro: de la Iglesia) in un sollazzo postmoderno, pacchiano e guascone del muto da umiliare Hazanavicius. Non sprecando uno dei 15’ dell’ipercalorica gittata, fa della più impudente inventiva una Moab saccarina e del nostro emisfero sinistro un finimondo. Battono i denti a prefigurare lo tsunami di sfrenata libido visiva che ci abbatterebbe a lungo(met)raggio.
Cosa può succedere se un cannibale s'innamora di una vicina di casa vegetariana? Per scoprirlo dovrete vedere questo cortometraggio assurdo, pieno di colori e di trovate originali a metà strada tra la commedia e l'horror. La cena a casa della vegetariana è veramente comica e la trovata finale è geniale e allo stesso tempo triste. Si fa un po' fatica a entrare in sintonia con l'opera, ma quando succede conquista.
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DiscussioneDaniela • 22/01/18 22:03 Gran Burattinaio - 5927 interventi
Il cortometraggio è in concorso nel seguente festival del cinema francofono online:
I lungometraggi, visibili online per un tempo limitato (19 gennaio - 19 febbraio 2018), sono a pagamento, ma a prezzi modici (1,99 singolo film, meno di 9 euro per 11 film), mentre i cortometraggi sono in visione gratuita.
Per quasi tutte le pellicole sono disponibili sottotitoli in svariate lingue, italiano compreso.
parole come estro, genio, inventiva, talento son diminutivi per questo che non è un corto, ma un arsenale bellico-dolciario di spregiudicata fantasia e di accumulazione compulsiva che rasenta il patologico. forse sovraccarico al punto da lasciare ipersaturi, allo stesso modo di un'addizione anderson + jeunet/caro + de la iglesia, ma anche il solo lavoro di riedificazione consapevolmente ultrakitsch e festosamente cialtrona fatto sulle grammatiche del muto è di quelli che lasciano ammutoliti, e alzano doverosamente la media fin qui ottenuta. visto in sala, oltretutto, è una botta ipercalorica di quelle che lasciano ottimamente sperare sul futuro di questo maitre a croquer. anzi a dire il vero, come chioso anche nel commento, l'idea di un suo lungometraggio mi fa anche un pochetto paura.
Pinhead80 ebbe a dire: Su Mediaset Premium gira con il titolo "Bello da mordere" mentre IMDB mette "Deliziosa" come titolo in Italiano.
che è un titolo arbitrario, neanche usato nei festival locali che l'hanno ospitato (il FFF ha difatti tenuto l'originale), andrebbe esplorato da dove proviene. il film non ha sicuramente avuto circuitazione ufficiale da noi.
come che sia, consiglio a chi ha mediaset premium di non perderselo per nulla al mondo.
Schramm ebbe a dire: Pinhead80 ebbe a dire: Su Mediaset Premium gira con il titolo "Bello da mordere" mentre IMDB mette "Deliziosa" come titolo in Italiano.
che è un titolo arbitrario, neanche usato nei festival locali che l'hanno ospitato (il FFF ha difatti tenuto l'originale), andrebbe esplorato da dove proviene. il film non ha sicuramente avuto circuitazione ufficiale da noi.
come che sia, consiglio a chi ha mediaset premium di non perderselo per nulla al mondo.
Concordo con te, anche se la prima parte non mi aveva convinto. La seconda parte mi ha fatto ricredere. Anche io lo consiglio.
ti dirò sulle prime anche a me stava indisponendo, specie quel rischio di pacchianeria che si potrebbe ottenere addizionando the artist ai jeunte/caro più sdilinquiti. poi proprio mentre credi che la via sia quel del frou-frou e del lecca-lecca, esplode il genio. ti assicuro che averlo visto in mezzo a dozzine di altri corti che quasi tutti sbracavano o sul paeseggismo alla famolo herzoghiano o sui migranti-misura-di-tutte-le-cose ha fatto la sua straporca differenza. poi in sala quel florilegio variopinto di colori caldi, tanta roba.