Un acquisto da incubo - Film (2016)

Un acquisto da incubo

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

L'acquisto è quello che fanno due amiche, Annette (Thomson) e Molly (Cope), aggiudicandosi per 4500 dollari il contenuto di un garage messo all'asta dopo aver potuto solo dare una rapida occhiata all'interno dello stesso (un modo singolare per svendere i depositi di chi non paga da qualche mese l'affitto). L'incubo è che questa volta il proprietario dei vestiti da sposa e dei gioielli nascosti tra scatoloni e casse non è un insolvente qualsiasi ma colui che poco tempo prima veniva chiamato "il ladro di matrimoni", finito in galera dopo aver rubato un bel po' di abiti nuziali e aver commesso un delitto. Si chiama Dayton (Van Dien) e l'hanno appena...Leggi tutto scarcerato, dopo soli diciotto mesi di detenzione (mancanza di prove? Nessuno ce lo dice...). Un bel tipo, ma che qualcosa non gli giri in testa per il verso giusto lo si capisce presto. Anzi, diciamo pure che da come ti guarda e si muove pare Terminator, nonostante sappia essere a suo modo cortese. Il bell'aspetto lo aiuta e così, dopo aver saputo il nome delle due ragazze che gli hanno sottratto legalmente il deposito, le segue e le conosce. Molly sta in secondo piano, Annette è piuttosto depressa perché il fidanzato (Wayne), col quale già aveva progettato di sposarsi di lì a breve, le ha chiesto un periodo di tempo separati per capire meglio se la ama davvero. Dayton circuisce entrambe le biondine mentre la polizia indaga su chi abbia da poco ucciso un'impiegata legata alla vendita dei depositi e la proprietaria d'una gioielleria alla quale le due ragazze avevano venduto un prezioso anello trovato nel garage. L'identità del killer la conosciamo da subito, quindi, e il massimo dell'interesse è il seguirne le mosse mentre la sua faccia di pietra di tanto in tanto si sgretola per lasciar trasparire qualche sprazzo d'umanità (a volte voluto, altre spontaneo). L'inespressività di Van Dien dovrebbe aiutare a farne un criminale gelido e spietato, ma certe repentine reazioni di riavvicinamento alle sue vittime nello spazio di pochi secondi spiazzano e danno un vago senso di esistere al film, per il resto piegato biecamente alle logiche da thriller paratelevisivo moderno con le due giovani amiche che si mostrano oneste, in gamba e molto legate. Patetica la relazione col fidanzato eterno indeciso e spaesato, che dice di amare ancora Annette ma di non saper cosa fare: la guarda teneramente negli occhi, poi se ne va, poi torna contrito... Considerando che la parte poliziesca è tremendamente banale e che nel complesso anche quella action (il finale) agghiaccia da quanto è scontata, c'è poco da star allegri. Van Dien, qui anche regista, cerca di dare al suo Dayton sfaccettature da psicopatico instabile e imperscrutabile e parzialmente ci riesce, ma la regia non offre un minimo di coinvolgimento e le dinamiche elementari da thriller di serie Z fan cadere le braccia. L'unica idea sulla quale sembra sia costruito tutto è quella della refurtiva recuperata casualmente attraverso l'acquisto del garage-deposito e anche il titolo originale (STORAGE LOCKER 181) sembra confermarlo, perché invece lo spunto del ladro di matrimoni (causa ovvio trauma infantile) è solo vagamente abbozzato. Anodino, fiacco e di una noia mortale.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/06/20 DAL DAVINOTTI
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