L'uomo delle stelle - Film (1995)

L'uomo delle stelle
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Anno: 1995
Genere: drammatico (colore)
Note: Candidato all'Oscar come miglior film straniero (1995). Presentato alla 52ma mostra di Venezia (1995) dove ha vinto il Gran Premio Speciale della giuria, il premio Cinemavvenire-Airone Cinema e il leoncino d'oro dell'Agiscuola. Premio Pasinetti a Castellitto come miglior interprete maschile. David di Donatello 1996 per miglior regia, miglior attore non protagonista (L. Trieste). Nastro d'argento 1996 per miglior regia, protagonista, non protagonista (Trieste), fotografia, scenografia.
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/02/08 DAL BENEMERITO GUGLY
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Gugly 7/02/08 17:54 - 1201 commenti

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Piccolo truffatore si aggira per la Sicilia offrendo sogni di (possibile) celebrità, finché l'incontro con una ragazza e lo smascheramento dei suoi imbrogli... Tornatore usa il bozzettismo di Nuovo Cinema Paradiso per evidenziare sogni di gloria sin troppo attuali: Castellitto è volutamente sgradevole, la Lodato si spoglia consapevole dell'occasione in ballo.
MEMORABILE: L'incontro con il Maresciallo; il profilo; il colloquio con il finto nobile nella città deserta.

Galbo 9/02/08 05:53 - 12552 commenti

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Buon film di Tornatore, che ritorna ad uno dei temi che più gli si addice, la Sicilia arcaica dell'immediato dopoguerra, con paesi remoti la cui popolazione viene deliziosamente tratteggiata dalla buona sceneggiatura del film. La pellicola, che si avvale di un'ottima prestazione di tutto il cast (con menzione speciale per Castellitto e per il bravo Leopoldo Trieste) è impreziosita da sequenze di grande impatto visivo (l'occupazione delle terre) e dalla bella fotografia di Spinotti.

B. Legnani 9/05/08 00:27 - 5617 commenti

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Molto curioso, matrioschesco. Con due soli attori: Castellitto e la petrosa Sicilia del dopoguerra. Talora qui la finzione del cinema ci regala, come momento suggestivo, la consapevole finzione degli attori improvvisati, che sono inconsapevoli prede di una finzione di livello superiore. Talora decàde nella ripetizione o nell’eccesso, ma quasi sempre, sùbito dopo, c’è una scena o un avvenimento che lo riporta in quota. Analogamente, quando pare che ci sia stata troppa attenzione per il decorativo, arriva il momento violento. Un buon film.
MEMORABILE: Commovente, nel suo gesto conclusivo e pudìco, Leopoldo Trieste (anche se si vede che porta lenti a contatto).

Enricottta 10/09/09 14:19 - 506 commenti

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I disegni del destino, i sogni di gloria, la cialtroneria del protagonista, il candore intriso di malizia degli aspiranti attori. La magia del cinema: le pose, i provini le illusioni. Quando il CINEMA era sostantivo, aggettivo, verbo e coniugava, legava, cullava le speranze di tutti. Tornatore fa un grande film, ma gran parte del pubblico non ne apprezzò la grandezza.

Ariel 15/11/09 14:43 - 40 commenti

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L'idea è originale e il film malinconico. Il cinema, la Sicilia del dopoguerra, le storie di tanti "invisibili"... tutto rinvia ai temi tipici del regista. Meticolosa e perfetta la scelta dei mille volti che popolano le scene. Innegabile la bravura e l'intensità di Castellitto. La narrazione di piccoli grandi momenti di vera umanità lascia l'amaro in bocca. Davvero un buon film.

Markus 25/06/10 12:26 - 3738 commenti

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Tornatore persevera su temi malinconici della Sicilia che fu, avvalendosi del poliedrico Sergio Castellitto che ci dona un’eccellente performance, testimoniandoci, per l’ennesima volta, le sue indiscutibili capacità d’attore completo. Debutto della procace Tiziana Lodato, la quale (cogliendo l’occasione) sfoggia le sue pregiate nudità impudicamente, in special modo i suoi voluminosi seni. All’epoca si parlava (illudendola) di “nuova Sofia Loren”, in realtà la sua carriera è rimasta in seguito ingessata, per non dire mediocre.

Giacomovie 31/07/10 10:20 - 1406 commenti

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Buona prova di Tornatore, che dopo Nuovo Cinema Paradiso utilizza ancora il cinema come soggetto per un suo film. Il suo modo di dirigere mostra acume tecnico e con ironia narrativa fa un’analisi un po' caricaturale ma veritiera dell’illusorio mondo dello spettacolo. Le sue ricostruzioni ambientali sono come sempre dettagliate e realistiche e anche qui mostra con occhio interessato certi aspetti della storia e della cultura siciliana. Bravo Castellitto e una lode va pure a Tiziana Lodato. ***!

Enzus79 17/06/11 10:39 - 3072 commenti

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Il rapporto tra Giuseppe Tornatore e la (sua) Sicilia ha prodotto sempre belle storie e di conseguenza buoni film. L'uomo delle stelle tuttavia mi ha deluso un po'. Storia curiosa e a tratti coinvolgente ma troppo ripetitiva, anche se con un buon finale. Castellitto offre una buona performance.

Nando 5/02/12 19:56 - 3866 commenti

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Una Sicilia postbellica narrata con il consueto valido stile da Tornatore che ricerca con attenzione le ambientazioni dell'epoca. Il truffatore romano che percorre la Trinacria vantando un falso futuro cinematografico ha la bella faccia di Castellito (ottima interpretazione). Bei paesaggi e finale poeticamente triste.

Capannelle 10/11/14 23:12 - 4512 commenti

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Un tipico racconto, forse nemmeno tanto variegato, ma che Tornatore conduce con buona mano e sfruttando la vena di un Castellitto che riesce a rendere interessante un personaggio che si presentava a rischio macchietta. Intorno a lui la bombastica Lodato e una serie di caratteristi noti o presi dalla strada. Riuscite anche le striature drammatiche del racconto.

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Lythops 19/11/14 11:36 - 1019 commenti

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Basato su una storia originale e munito di una giusta base drammatica, il film finisce per ruotare in modo molto ripetitivo sulla descrizione del siciliano di paese ignorante, sulla macchietta, sulla simpatia che questi deve suscitare a tutti i costi. Le cadute di tono a questo punto, in quasi due ore, sono inevitabili nonostante la bravura di Castellitto e di un cast di tutto rispetto cui fa da contrasto il girato quasi pasoliniano sui generici non professionisti. Morricone fa un lavoro dignitoso con le musiche.
MEMORABILE: La "giustizia" dei Carabinieri; Il finale.

Schramm 5/06/15 15:09 - 3774 commenti

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Il cinema utopia negativa. Il cinema venditore di fum(m)o. Il Nuovo Cinema Paradiso Bastiglia da assaltare. Ingannevole è il ciak sopra ogni cosa. In un poetico tao di lirica amarezza e buffa tenerezza Peppe ci fa uscire a farci ve(n)dere le stelle che siamo, non senza riecheggiare la densità del più alto neorealismo, portato in trionfo da mdp, carrelli e dolly leggiadri come libellule e da un Castellito Ippoliti ante-litteram che secerne eccellenza un tanto al minuto, circondato da comprimari non meno pregevoli.

Mimi85 18/11/15 20:23 - 3 commenti

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La superbia e l'arroganza iniziale di Joe Morelli (interpretato magistralmente da Sergio Castellitto) nei confronti del popolo siciliano si trasformano piano piano nella consapevolezza di non aver saputo cogliere a pieno l'umanità e la genuinità dei volti e delle storie che gli vengono raccontate. Il ritratto del popolo siciliano che emerge in questo film è quantomai reale: un popolo diffidente, ironico, violento, passionale ma sempre pronto a credere a chi promette la speranza.

Daniela 11/08/16 10:01 - 13009 commenti

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Nella Sicilia degli anni '50 (in gran parte ambientata nella riconoscibilissima Matera), un imbroglione romano vende sogni di gloria cinematografica... Come spesso accade nel Tornatore formato export, eccellente la confezione, impreziosita dalla note di Morricone e dai toni caldi della fotografia di Spinotti, ma il film, originale nella galleria di tipi umani offerta dai finti provini, zoppica quando vuol commuovere sulla sorte del protagonista che la prova marpiona del pur bravo Castellitto non basta a rendere più umanamente simpatico, né convince molto il finale vagamente ricattatorio.
MEMORABILE: Il gruppo di anziani seduti in piazza rivede a modo suo la scena finale di Via col vento; Il provino ai tre fratelli banditi

Thedude94 21/06/17 00:50 - 1139 commenti

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Indiscutibile ottima regia di Tornatore, forse uno dei pochi registi italiani che sa raccontare in maniera realista questo tipo di paesaggi rurali. Bravi anche Castellitto e il resto del cast, così come davvero eccellente è la fotografia, che crea un gioco di colori caldi che ben rappresentato i sentimenti del film. Un dramma vivibile quotidianamente in quegli anni fatti di povertà e illusione di ricchezza; attimi di vita che solo il cinema vero è in grado di raccontare e in ciò il regista non si fa mancare nulla. Davvero un bel film.

Rocchiola 4/06/18 10:20 - 999 commenti

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Sbrigata la Pura formalità del film precedente Tornatore è tornato alla sua amata Sicilia e alla mitologia del Cinema ma con un tono più amaro rispetto al Cinema Paradiso. Il cinema è qui un sogno illusorio per sfuggire a una quotidianità fatta di miseria e umiliazione. Nella prima parte il film si avvicina ai migliori esiti della commedia all’italiana classica, ma il finale eccessivamente melodrammatico penalizza il risultato complessivo. Al suo attivo restano un ottimo Castellitto e una Sicilia simil-western splendidamente fotografa da Spinotti.
MEMORABILE: Le "tagliate" alla Lodato degna di un Bronzo di Riace; "Profilo destro, profilo sinistro, profilo centro"; La punizione dei mafiosi a Morelli.

Rick 19/06/19 18:32 - 3 commenti

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Riflessione abbastanza profonda su chi si approfitta dell'ingenuità altrui promettendo "mari e monti", in questo caso Joe Morelli, pseudonimo del protagonista, presunto "talent scout" romano. Tornatore imbastisce un film quasi eccezionale, circondato dalle ottime e struggenti musiche di Morricone e dalla splendida fotografia di Spinotti. Bella la Lodato.
MEMORABILE: L'impressionante scena del pestaggio di Morelli.

Alex75 2/07/19 18:09 - 907 commenti

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Tornatore attraversa una Sicilia brulla e arretrata, quasi western, per evocare, con immagini, caratteri e dialoghi mai banali, l’ambiguo fascino del cinema come fabbrica di illusioni, attraverso un coro, forse ridondante, di provini di “tipi” locali (disprezzati dal cialtronesco protagonista, che pure campa con i loro soldi) che spesso mostrano talento, oltre alla faccia. La seconda parte è l’amaro rovescio della medaglia e, per quanto prevedibile e a tratti melodrammatica, colpisce duro.
MEMORABILE: “Che faccia!”; Lo struggente monologo di Leopoldo Trieste; “La storia la si capisce solo quando è troppo tardi”; L’incontro col maresciallo.

Paulaster 19/05/22 09:52 - 4700 commenti

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Imbroglione romano fa finti provini a gente popolana sicula. Tornatore punta a un affresco di vita semplice che si raffronta con la magia cinematografica, e riesce parzialmente nell'intento. Prima parte che infila solo una sequela di audizioni laddove era necessaria qualche variazione. Nel sèguito la verità emerge e la chiusura melò appare poco credibile. La fotografia è discreta nel riportare al tempo che fu, così come lo sono alcune arie di Morricone. Castellitto ogni tanto fatica ma è solo per la scarsa fantasia nei dialoghi. Inutile il cameo di Dolce e Gabbana.
MEMORABILE: I tre profili; Il provino a Trieste, Gullotta e al brigadiere; La pellicola scaduta; La carrellata finale.

Il ferrini 20/10/23 00:27 - 2541 commenti

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Quasi documentaristico, eppure frizzante grazie alle tante facce che lo compongono e che insieme vanno a creare una malinconica ma non rassegnata Sicilia del dopoguerra. Il sogno che porta Castellitto (finti provini per il cinema a 1500 lire) risveglia anime sopite, adolescenti speranzose, perfino un muto a parlare. Si resta incantati (e non di rado sconvolti) dalle storie che raccontano, che finiscono purtroppo su pellicola scaduta che il truffatore butta ogni sera nel suo furgone. Il vero finale prevedeva la presenza di Germi che lo andava a cercare, non bastarono i soldi.
MEMORABILE: Il lungo e bellissimo piano sequenza del primo paese.

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  • Discussione Markus • 17/02/12 19:12
    Scrivano - 4776 interventi
    Assolutamente! Un imprinting indelebile!
  • Discussione Gugly • 17/02/12 21:08
    Archivista in seconda - 4712 interventi
    Una grande lattaia siciliana...
  • Discussione Ruber • 18/02/12 01:45
    Formatore stagisti - 9313 interventi
    Questo mi è sempre e solo piaciuto per la presenza di Clelia Rondinella.
  • Discussione Gugly • 19/06/13 23:04
    Archivista in seconda - 4712 interventi
    Il finale originale del film vedeva il regista Pietro Germi apparire come personaggio ed entrare casualmente in contatto con i "finti provini" del protagonista Joe Morelli, rimanendo affascinato e ordinando inutilmente ai suoi assistenti di rintracciare l'uomo che li aveva girati.

    La fonte è il volume " Tutto il cinema di Pietro Germi" di Mario Sesti (Ed. Baldini & Castoldi).

    Che ipotesi suggestiva, rivedere per un attimo sul grande schermo il regista genovese; un po' quello che Tornatore ha fatto poi in Baarìa, quando ha rievocato le riprese di Mafioso di Lattuada.
  • Homevideo Rocchiola • 4/06/18 10:23
    Call center Davinotti - 1288 interventi
    Il DVD della Cecchi Gori è l'unica versione home video tuttora disponibile. Benché piuttosto datata questa edizione presenta un video discreto anche se viziato da qualche difettuccio qua e là e con una definizione non sempre ottimale. Perlomeno è presentato nel corretto formato panoramico 2.35:1 e con un italiano dolby Digital 2.0 abbastanza potente e pulito.
  • Discussione Rocchiola • 4/06/18 10:30
    Call center Davinotti - 1288 interventi
    Effettivamente sarebbe stato bello vedere questo finale alternativo che Tornatore non poté girare pare per problemi di budget, ma sicuramente migliore di quello ufficiale che mi è sempre apparso come eccessivamente melodrammatico.
    Su Wikipedia il finale alternativo prevedeva che Morelli dopo aver attraversato lo stretto di Messina si ritrovasse per puro caso in Calabria sul set di un film e con il regista Pietro Germi, impegnato a girare Il brigante di Tacca del Lupo. Germi, incontratolo, si ritrova per caso in possesso della pellicola scaduta di Morelli, che alcuni giorni dopo visiona in moviola a Roma. Proiettandola, egli vede i visi della gente intervistata dal romano in Sicilia tutti sovrapposti uno sull'altro (dato era stata usata sempre la stessa bobina) e, essendone rimasto folgorato, decide di mettersi in cerca del furfante. Lo ritroverà vecchio e malandato in un cinema della capitale, intento ad immaginare sullo schermo lui e la sua amata Beata se fossero stati attori.
  • Musiche Flydown • 19/12/18 18:08
    Galoppino - 9 interventi
    Da segnalare la straordinaria marcia funebre suonata dalla banda durante il funerale del vecchio capomafia. Si tratta del brano SS. Cristo alla Colonna di Giuseppe Belisario suonata in numerosi paesi della Sicilia durante le processioni della settimana santa.

    https://youtu.be/6f_e-p0GlQs

    https://youtu.be/lMQ54sQ0Tp4
    Ultima modifica: 19/12/18 18:10 da Flydown
  • Discussione Alex75 • 5/08/19 17:26
    Call center Davinotti - 710 interventi
    Gugly ebbe a dire:
    Una grande lattaia siciliana...

    Effettivamente, non è tanto per il viso che si fa ricordare...
  • Discussione Alex75 • 5/08/19 17:31
    Call center Davinotti - 710 interventi
    Rocchiola ebbe a dire:
    Effettivamente sarebbe stato bello vedere questo finale alternativo che Tornatore non poté girare pare per problemi di budget, ma sicuramente migliore di quello ufficiale che mi è sempre apparso come eccessivamente melodrammatico.
    Su Wikipedia il finale alternativo prevedeva che Morelli dopo aver attraversato lo stretto di Messina si ritrovasse per puro caso in Calabria sul set di un film e con il regista Pietro Germi, impegnato a girare Il brigante di Tacca del Lupo. Germi, incontratolo, si ritrova per caso in possesso della pellicola scaduta di Morelli, che alcuni giorni dopo visiona in moviola a Roma. Proiettandola, egli vede i visi della gente intervistata dal romano in Sicilia tutti sovrapposti uno sull'altro (dato era stata usata sempre la stessa bobina) e, essendone rimasto folgorato, decide di mettersi in cerca del furfante. Lo ritroverà vecchio e malandato in un cinema della capitale, intento ad immaginare sullo schermo lui e la sua amata Beata se fossero stati attori.


    Spiace anche a me che Tornatore non abbia potuto girare questo finale, anche se almeno l'idea portante di quell'epilogo è sopravvissuta alla dura legge del budget. E comunque la chiusura del film è amarissima.
  • Musiche Alex75 • 5/08/19 17:32
    Call center Davinotti - 710 interventi
    I titoli di testa. Un inconfondibile Morricone.

    https://www.youtube.com/watch?v=LDNDkQYx8l4