Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Non è la prima volta che Sergio Citti si occupa di film a episodi raccontati in flashback (si pensi a STORIE SCELLERATE, ad esempio). Qui però l'argomento è innovativo, mescola surrealismo e fellinismo in un lavoro corale capace di intrecciare con intelligenza ricordi e presente sull'insolito set di un cimitero custodito dal cinico Domenico (Vittorio Gassman). L'assunto è che i morti vaghino attorno al luogo in cui sono stati sepolti fino a che l'ultima persona che li ricorda non muoia a sua volta. Nel frattempo essi scambiano battute fra loro, rievocano le ragioni della loro dipartita (ovviamente...Leggi tutto sono quasi sempre bizzarre, data la natura di commedia del film). Guidati dal veterano Galeazzo Benti, i "mortacci" del titolo accolgono il neo defunto Sergio Rubini, che racconta di come sia stato costretto a suicidarsi perché al paese serviva un eroe e lui, tornato dopo anni da una missione di pace, era già stato dato per morto creando così il mito del martire giusto. Addirittura Frassica-guida conduce i turisti nella casa dell’ "eroe" ricreando le condizioni metereologiche della mattina della partenza. Il secondo a raccontare è Andy Luotto (senza barba!), un casanova da quattro soldi morto di vergogna. E' poi il turno dei morti di osservare i vivi in visita al cimitero, dove un recuperato Alvaro Vitali (erano gli anni bui, per lui) è al centro di una truffa al becchino Aldo Giuffrè. Seguiranno i Gemelli Ruggeri (con la partecipazione di Mariangela Melato) e la coppia Carol Alt/Malcolm McDowell, lei defunta lui ancora in vita. Storie simpatiche, dirette rispettando le regole della commedia ricercata. Certo non manca qualche momento poco riuscito, qualche incursione autoriale un po' fuori luogo, ma nel complesso si tratta di un film intelligente e originale, recitato bene da Rubini, Benti e meno da altri.

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Almayer 30/03/07 13:10 - 169 commenti

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Delizioso film di Citti. Una sorta di "Spoon River" in Italia, con un Gassman inarrivabile e un cast corposo ed eterogeneo: Malcom Mc Dowell (cosa doveva essere in originale!), Benti (!), la Melato, Rubini, Frassica, Luotto (bravissimo), O'Brien, Vitali (grande), la Miti (sempre splendida), Carol Alt (bella e basta), i Gemelli Ruggeri (!). Un film "povero" ma ben realizzato, Citti in un certo senso avevo "scoperto" il dogma con anni d'anticipo. Divertente, arguto, ben interpretato, straconsigliato. Interessante ed attuale l'episodio del soldato.

Homesick 14/07/07 20:18 - 5737 commenti

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Riflessione giocosa e goliardica sulla morte, a tratti foscoliana (da morti si continua a vivere finchè c'è qualcuno che ci ricorda) e messa in scena da Citti con toni grotteschi. Grande ed eterogeneo cast, in cui svettano la bravura di Gassman, di Benti, di McDowell e della Melato e la comicità di Vitali, Rubini e Luotto; c'è pure Donal o'Brien che recita in inglese con la sua vera voce!

Caesars 8/11/07 11:36 - 3778 commenti

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Operazione originale e curiosa questa portata sul grande schermo da Sergio Citti. Si narrano le storie di un gruppo di defunti che alloggiano un cimitero custodito da Vittorio Gassman. I racconti sono stravaganti, come si conviene ad un film di questo tipo e nel complesso sono simpatiche e ben realizzate. L'assunto è che i morti non sono veramente tali finché qualcuno in vita li ricorda, la "stranezza" è che essi anelano al riposo eterno e quindi non vedono l'ora che trapassino tutti coloro che lo impediscono. Attori bravissimi. Tre pallini.

Matalo! 15/09/08 17:44 - 1378 commenti

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Come sempre Citti cerca gli accostamenti incongrui, l'alto-basso, Gassmann/Vitali, per costruire un'umanità grottesca e deformata come le differenze che la realtà propone. Anche in questo simpatico ma parzialmente riuscito film si respira un'aria di vita vera, bizzarra, assurda e sospesa nel magico. Senza retoriche, ruspante. Episodi migliori quello di Alvari/Giuffrè/O'Brien, Gemelli Ruggeri. Un po' penoso McDowell. Grande Gassmann becchino filosofo/truffatore.
MEMORABILE: "Ma dopo morti dove andremo a finire?" "Tutti a Parigi".

B. Legnani 12/11/09 23:26 - 5523 commenti

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Un grottesco italiano piuttosto riuscito è una rarità. Qui l'esorcizzazione della morte operata da Citti funziona pure grazie ad un cast particolarissimo. Geniale la scelta di Galeazzo Benti (fa colpo vedere lui e Gassman...), ma tutto il cast è notevole, pure Luotto, qui forse in una delle sue prestazioni migliori. Curiosamente la parte con McDowell è quella con più cali. Finale allegorico. Strano, intrigante, quasi buono. Frassica gioca non con le parole, ma con le frasi (ipàllage: ore meritatissime di riposo --> ore di riposo meritatissimo).

Fabbiu 13/11/10 18:39 - 2136 commenti

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In Mortacci abbiamo in fin dei conti la ricetta Sergio Citti: malinconia (buone musiche), amarezze e diversi difetti dell'uomo. La confezione è comica e venata di tristezza, l'ambientazione cimiteriale è ben rappresentata con le sue incongruenze ed ipocrisie. Insomma non una solita commedia di racconti in flashback (le storie dei morti, tutte interessanti) ma anche un insieme ben curato di tante piccole particolarità amare e comiche insieme. C'è una bella invenzione teorica sull'aldilà. Il cast è buonissimo, tutti validi.

Enzus79 11/10/10 16:26 - 2873 commenti

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Simpaticissimo film di Sergio Citti sulla morte, che ha i suoi punti deboli solo nel finale, che ho trovato un po' troppo "affrettato". I flashback non annoiano, anzi, quelli dei fratelli Ruggeri e di Sergio Rubini mi hanno fatto divertire molto. Storia più che originale.

Nando 10/01/11 17:18 - 3810 commenti

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Cinicamente grottesco e satirico, il film è una miscellanea di vicende raccontate dagli ospiti di un cimitero che ogni notte s'incontrano. Cast assortito guidato da un laido Gassmann, tuttavia non tutte le vicende affascinano e la pellicola si perde in un'eccessiva lunghezza nonostante l'idea di fondo sia particolarmente apprezzabile.

Il Dandi 11/01/11 14:10 - 1917 commenti

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Citti torna alla dimensione corale del Casotto spostandosi in un cimitero. L'umorismo nero però non è troppo calcato, esorcizzato da una dimensione candida e fiabesca in cui la morte è distacco, mentre la ferocia (il morto di vergogna riprende i "piedi neri" di Accattone e Casotto) appartiene solo ai vivi. La qualità degli episodi (e degli interpreti) che si intrecciano è eterogenea: a tratti troppo programmatico da irritare (Rubini, Carol Alt), altrove straordinariamente garbato (Luotto e i gemelli Ruggero), capace di slanci poetici. ***
MEMORABILE: Guarda: Scopone sa anche ballare!

Giacomovie 12/06/11 19:57 - 1397 commenti

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Humour grottesco che merita una segnalazione per l'originalità della costruzione e del filo conduttore dei divertenti mini-episodi che compongono il film. Tutti bravi gli attori del super-cast diretti con mano leggera ed autorevole da un talentuoso Citti. Cinema dagli esiti semplici ma d'autore. ***

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Ducaspezzi 8/09/11 18:31 - 222 commenti

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Una riflessione satirica sulla vita e sulla morte, ma più sulla morte che guarda alla vita senza vero rimpianto, con soffuso e divertito disincanto, sulla morte che appare come un approdo indefinibilmente (e a-confessionalmente) auspicabile. Non è l'innocenza a garantire una misteriosa (e attesa) forma di pace assoluta alle anime, ma l'oblio del mondo. Idea interessante ma poco maneggevole. Clima di autorialità che, ad esempio, sublima il divertente episodio di Luotto che, pari pari in altro contesto, sarebbe spiccato per grevità. Ozpetek aiuto regista.
MEMORABILE: Lucillo e l'ipocrisia collettiva più ferale di un anatema; la lapide di Luotto riporta come cognome Cuoco (un caso?!); "A me Casanova me la sgrulla"..

Jandileida 9/09/12 23:20 - 1560 commenti

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La poetica cittiana fatta di momenti di poesia, di battute fulminanti e del connubio alto/basso e dolce/amaro si coglie lungo tutta la pellicola, riflessione malinconicamente giocosa sul tema dei morti e delle bassezze dei vivi. E uno dei grandi doni del regista romano era proprio quello di saper farci riflettere ridendo con leggerezza (valga come esempio l'episodio di un grandioso Luotto). Il cast di grandi nomi fa il suo: delude solamente la parte di un inguardabile McDowell, usato purtroppo per chiudere, non in bellezza, un film altrimenti buono.
MEMORABILE: "Tiè guarda: Scopone sa pure ballà!"

Galbo 28/05/13 17:54 - 12380 commenti

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Non particolarmente avvezzo al grottesco, il cinema italiano ha in Sergio Citti il massimo rappresentante del genere. Questa è forse la sua opera migliore, quella in cui lo spirito dissacratore, l'ironia caustica e la "pittura" dei personaggi trovano la loro realizzazione massima. Forse non molto organico come film, "recupera" nella caratterizzazione dei personaggi e brilla per la scelta degli attori assolutamente indovinata, con la grande sorpresa di un efficacissimo Malcolm McDowell.

Rambo90 16/11/13 19:16 - 7676 commenti

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Commedia grottesca ma con spunti poetici e quasi felliniani, divertente e riflessiva allo stesso tempo, con molte battute riuscite e un cast che può sembrare pazzesco ma in fin dei conti funziona: Gassman batte tutti, McDowell si lancia in monologhi di grande maestria, Benti è simpaticissimo e tutti gli altri collaborano alla riuscita della pellicola, persino Andy Luotto. Belle musiche e ottimi dialoghi, per nulla scontati.

Belfagor 13/01/14 11:58 - 2689 commenti

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Grottesca commedia che vede protagonisti i fantasmi di un cimitero romano in attesa dell'agognato aldilà. La struttura a episodi permette a Citti di incastrare fra loro diversi argomenti, dall'ipocrisia collettiva al ruolo del ricordo e della memoria (un'anima puà lasciare il limbo solo quando è stata dimenticata) con un tono ora dissacrante, ora quasi compassionevole. Fra gli alti e bassi nel cast i migliori sono Gassman (lo spregevole custode), Vitali e la Melato. Deludente invece McDowell.

Herrkinski 3/11/14 23:01 - 8072 commenti

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Ottima commedia grottesca sul tema della vita dopo la morte. Bella l'atmosfera crepuscolare e rarefatta; il nutrito cast dà prove attoriali generalmente convincenti, anche se i vari episodi non sono tutti allo stesso livello; buonissima la partenza con Rubini, ma in seguito non si raggiungono più gli stessi apici, seppur rimangano momenti molto riusciti come l'episodio di Luotto. McDowell gigioneggia in maniera teatrale, forse fin troppo; è compensato da un sempre bravo Gassman, da un Vitali in forma e dall'ottima Melato. Un buon film...

Vitgar 31/12/14 11:35 - 586 commenti

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Il cinema di Citti non è certo da salotto buono, eppure riesce sempre a lasciare qualcosa nello spettatore. Qui viene preso in esame il senso della vita dopo la morte, che esiste fintanto che il defunto viene ricordato. Situazioni tra il grottesco e il paradossale si inseguono mantenendo viva la curiosità. Cast molto eterogeneo che pure si fonde bene creando una serie di azzeccate caratterizzazioni.

Saintgifts 24/08/15 20:00 - 4098 commenti

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Come Citti sia riuscito a mettere assieme un simile cast per me è un mistero. Fatto sta che lo fa funzionare alla grande, dando così "vita" a un soggetto notevole per originalità e per come riesce a trattare con leggerezza (ma non superficialità) l'argomento morte. Si potrebbe dire che scavalca il fatto tragico del fine vita parlando del dopo vita, di un'altra vita finalmente senza problemi, se non quello di essere dimenticati il più in fretta possibile. Il titolo è perfetto e meglio di tutti si attaglia a un Gassman che aveva intuito.

Faggi 31/08/16 20:29 - 1549 commenti

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Divertente ma di qualità non omogenea. Non dubito, comunque, che sia un buon grottesco all'italiana, con un Gassman esilarante che sembra improvvisare con gran mestiere; alcune tranche sono più riuscite di altre e c'è una gustosa atmosfera da umorismo macabro. L'episodio che mi ha più convinto è quello con il bravo Andy Luotto e la bella e sensuale Michela Miti (che però poteva essere utilizzata meglio).
MEMORABILE: Le espressioni tra lo schifato e il sospettoso della Miti, notevole barista; I soliloqui di Gassman.

Ryo 13/03/17 23:49 - 2169 commenti

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Grottesco e a tratti stordente, come del resto vari film del regista, sempre in bilico fra sogno e realtà. Curioso e accattivante il soggetto, simpatica l'idea della struttura a episodi con qualcuno più riuscito (quello del soldato è il migliore) e qualche altro meno (debole quello con Alvaro Vitali). Gassman è un matatore, bravissimi Rubini, Frassica e un ottimo Malcolm McDowell. D'atmosfera nostalgica la banda musicale e le loro musiche.
MEMORABILE: Il paesino del soldato caduto in guerra, tema attualissimo; Il feticista dei culi; La morte del custode.

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Rufus68 1/09/17 22:29 - 3825 commenti

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Più bizzarro che davvero grottesco. L'intuizione centrale (l'uomo è nulla senza il compianto dei vivi) rimane lodevole; le varie storie, invece, sono storielle, alcune al limite dello scherzo (e non sempre di buon gusto). L'episodio migliore, di quella visceralità ruspante che fa scattare il grottesco, è quello con Alvaro Vitali e Giuffré: qui si respira davvero l'aria dei "mortacci". Gassman e McDowell sono bravi, ma la loro nobiltà mal si sposa al registro cittiano.

Myvincent 5/11/18 08:03 - 3726 commenti

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Una parata di stelle fra cui primeggia un Gassman mattatore, un camposanto vero e proprio e dissertazioni semi-filosofiche, ma anche picaresche, sulla signora Morte. Aneddoti stile Creepshow, ma in versione decisamente romanesca, i cui dialoghi poco curati, a volte spenti e improvvisati male, non indulgono in una profondità che il tema avrebbe meritato. Così la noia fa capolino, lasciandoci con una ciambella senza buco in mano.
MEMORABILE: I Gemelli Ruggeri e la loro recitazione sospesa su una fune...

Zampanò 5/05/21 18:22 - 381 commenti

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Citti ha posto il mistero della morte al centro del suo originale percorso registico, l'ha reso un fattore politico, che sia cimiteriale o morale. L'ha fatto nel Casotto, figurarsi qui. La forma è mitopoietica, senza vuoti: nel ribaltamento dei valori, da trapassati è bene non essere ricordati laddove da vivi è l'unico obiettivo. Tecnicamente, poi, nell'89 ormai sa il fatto suo, i carrelli e i quadri frontali "pasoliniani" sono consolati dalla dolcezza delle note di de Masi. Cast sapido, incoronato da Gassman e Benti (bravi anche Luotto e Rubini); McDowell sfasato, Melato bellissima.

Paulaster 7/09/22 09:55 - 4389 commenti

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In un cimitero i defunti raccontano le loro storie. Citti si cimenta nel grottesco con una sequela di siparietti a tema mortifero. La parvenza principale è che abbia perso la sua romanità verace. Il cast è variegato e non tutto funziona. Affiancare Mc Dowell a Carol Alt è piuttosto azzardato, Rubini alla fine fa tenerezza, Luotto sembra in un film di Tinto Brass e la Melato è sprecata. Gassman fa il cicerone che arraffa e ovviamente non delude. Conclusione che diventa una sorta di passerella senza grandi idee.
MEMORABILE: Luotto detto “Scopone”; “Siamo amici ma non ci siamo mai visti”; La folla ai cancelli.

Noodles 16/07/23 09:02 - 2204 commenti

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Sergio Citti si conferma regista non banale e colpisce ancora nel segno con una storia originale, fantasiosa e per larghi tratti divertente, dando un esempio di cinema grottesco che purtroppo in Italia non ha mai attecchito veramente. Il cast è stellare, con Vittorio Gassman a fare da raccordo tra i vari Malcolm McDowell, Mariangela Melato e tanti altri ottimi attori. Forse l'errore è quello di renderlo un film fondamentalmente a episodi, con conseguenti montagne russe nel ritmo, alto in alcune parti, troppo lento altrove. Comunque un film curioso e consigliato.
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  • Discussione Herbie • 29/07/17 23:48
    Disoccupato - 1995 interventi
    c'è un recinto tuttora. Le foto le ho fatte pochi metri oltre questo recinto, che in realtà in questo punto ha un cancello legato con due fili di ferro, quindi facilmente apribile. Spingersi più in là nel resto del paese in rovina mi è sembrato quasi impossibile a causa della quantità di erbe e rampicanti che hanno, mi pare, avvolto tutto.
  • Curiosità Zender • 4/10/17 18:49
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

  • Curiosità Mauro • 20/02/18 17:21
    Disoccupato - 11927 interventi
    L'aiuto regista di Citti in questo film era Ferzan Özpetek
  • Curiosità Mauro • 20/02/18 17:29
    Disoccupato - 11927 interventi
    In un'intervista rilasciata per il libro "Sergio Citti. Lo "straniero" del cinema italiano", il regista rivelò che i ruoli che poi saranno affidati a Sergio Rubini, Vittorio Gassman e Malcolm McDowell, inizialmente erano stati proposti a Roberto Benigni, Carlo Verdone e Massimo Troisi. I tre inizialmente accettarono ma poi litigarono con Citti, che bocciava tutte le proposte che gli facevano per modificare la trama del film.
    In un'altra intervista, rilasciata per il libro "Francesco Nuti. La vera storia di un grande talento", Benigni ha rivelato che anche Francesco Nuti era stato inizialmente coinvolto nelle riprese.

    I ruoli che avrebbero dovuto interpretare Benigni, Verdone e Troisi furono poi assegnati rispettivamente a Rubini, Gassman e McDowell.

    Fonte: Wikipedia
  • Discussione Mauro • 22/02/18 11:54
    Disoccupato - 11927 interventi
    Il ruolo ufficiale interpretato da Aldo Giuffré è quello del becchino al quale Torquato Guglielmi (Vitali) si rivolge per far portare in Italia la bara del padre.

    Nel finale del film lo stesso attore è stato richiamato sul set per un altro ruolo: è il parente di un defunto, mischiato nella folla che si accalca protestando ai cancelli del cimitero, rimasto chiuso a causa della morte del custode Domenico (Gassman)

    Nel secondo fotogramma ridotto a 424 non si nota, ma entrambi i personaggi hanno il punto-neo sulla guancia destra
    Ultima modifica: 1/05/20 09:46 da Zender
  • Discussione B. Legnani • 22/02/18 14:01
    Pianificazione e progetti - 14946 interventi
    Non mi pare lui.
    Ultima modifica: 1/05/20 09:46 da Zender
  • Discussione Zender • 22/02/18 14:16
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Nemmeno a me francamente...
  • Discussione Cinecorreo • 16/07/22 14:20
    Disoccupato - 5 interventi
    Salve a tutti.

    Certamente sarà un mio abbaglio, però quello nella foto mi sembra Roman Polanski.
    Cosa ne pensate?
    Grazie.

     https://imgbox.com/SfrLJ3e4



  • Discussione Zender • 16/07/22 17:16
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Che è un tuo abbaglio, in effetti :)
  • Discussione Cinecorreo • 16/07/22 20:08
    Disoccupato - 5 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Che è un tuo abbaglio, in effetti :)

    Al 99,9% immaginavo che era un mio abbaglio, però facevo leva sul fatto che Polanski negli anni Ottanta spesso era in Italia, e forse per vie traverse si era divertito a partecipare al film. :) 
    Meglio così, altrimenti il film sarebbe stato ancora più di culto. :D