Note: Come è noto, il Davinotti non scheda i film hard, ad eccezione di pochissime pellicole storicamente importanti. In Italia è noto anche come "La vera gola profonda", per differenziarlo da un film uscito in sala, intitolato "Gola Profonda", il quale, per motivi censori, non era il film universalmente noto.
Porno “d’autore” che celebra lo stadio orale della psicanalisi freudiana. Brevi dialoghi deliranti tra facce trash intervallano le lunghe performances hard della Lovelace, donna che Madre Natura ha fornito di un clitoride…in gola! Le musiche giocose, colorite, sperimentali (nei titoli di testa viene perfino rimaneggiato l’”Inno alla gioia” di Beethoven) accompagnano una fotografia tipicamente seventies.
MEMORABILE: «...Rimetti questi spermatozoi nel frigorifero!»
Laiduccio, ma da primato. Dilettantesco da un punto di vita cinematografico (al confronto, un prodotto come Cora, di Andrea Bianchi, con Karin Schubert [come attrice, rispetto alla Lovelace, sembra la Hepburn], pare Quarto Potere...), ma cruciale da un punto di vista storico. Sarebbe da pallino singolo, ma dato che documenta qualcosa di notevole, si può darne mezzo in più. Bella la canzone conclusiva. Nelle pubblicazioni serie non si descrive ciò che sa fare la Lovelace (non bella, ma eccitante), ma tutti lo sanno, se non altro per tradizione orale. Bello il documentario relativo al film.
Squallidissimo porno, che sdogana al grande pubblico l'hard-core (nascono i cinema a "luci rosse") grazie all'interesso della malavita, invischiata in veste di produttrice "occulta" ed in grado d'incassare fior di quattrini per via della proiezione del film senza rilascio di biglietti. La trama si commenta da sola: una donna ha modo di provare piacere solo tramite la "gola", all'interno della quale - malformazione di natura vuole - si nasconde il (o meglio la) clitoride. La sfortunata Linda Lovelace apre le danze al cinema demenzial-sessuale...
Il film che sdoganò il porno facendolo uscire dalla sua illegale clandestinità. Intendiamoci subito: è un vero e proprio hard e come tale soffre di tutti i difetti del "genere" (specie la ripetitività). Tuttavia ci sono molte più idee (alcune delle quali saranno copiate fino all'eccesso anche in film "tradizionali") che nella - mortificante - media e tutto sommato a volte riesce anche a divertire. In ogni caso fa ormai parte della storia del cinema oltre che di quella del costume. Inutile dire però che non è un film per tutti i gusti.
Hard-core piuttosto squallido, ma storicamente fondamentale. La trama è curiosa ma esilissima e lascia presto lo spazio alle notevoli performance della Lovelace. Qualche spunto ironico riesce a salvare il film dal disastro totale, ma Damiano dirige il tutto in maniera poco più che amatoriale e anche sotto gli altri aspetti si vola molto basso. Comunque ha fatto epoca.
Lo chiamarono porno-chic; incassò talmente tanto che i dollari venivano contati a peso. Universalmente lo sdoganatore del cinema hard e una bella botta ai costumi puritani dell'america nixoniana che lo perseguitò con tutte le forze. Poco importa se è una sciochezzuola ridanciana, oggi conta solo il valore storico. E poi, almeno qui, donne e uomini normali che fan sesso, non i semidei ipertrofici di oggi. Il miglior Damiano però lo si troverà nell'eccellente "Devil in miss Jones". Altri tempi, altro cinema... da vedere il documentario Inside Deep throat.
MEMORABILE: Il montaggio analogico; "Eccolo qui il birbantello!".
Tralasciando il valore storico cosa rimane? Tecnicamente poco, ma con un che di ironico stile Russ Meyer ("disturba se fumo?", il dottore che fa il serio, le metafore dell'orgasmo..) supportato dalla pimpante colonna sonora e dalla scelta accorta di puntare sul viso angelico e titubante della Lovelace, piuttosto che su una vorace professionista. Anche l'infermiera (la Connors, che doveva avere il ruolo della Lovelace e che è stata filmata in una location diversa) che guarda languidamente in camera è da applausi. Un porno scanzonato, anzi chic.
Se si esclude la sua portata storica, è un filmetto comunque divertente, che al di là delle scene hard strappa un paio di risate in virtù di una certa demenzialità di fondo. Il che a ben pensarci non è nemmeno poco, visto che stiamo pur sempre parlando di un porno semi-amatoriale girato in pochi giorni con (narra la leggenda) 25mila dollari di budget complessivo. Sulla Lovelace concordo con quanti dissero che non era particolarmente bella, ma molto molto sensuale.
Donna scopre di avere il clitoride in gola, e quindi per raggiungere l'orgasmo deve dedicarsi alla fellatio. Film porno molto Anni Settanta, entrato nel mito, ma tuttora accettabile per la sua curiosa unione tra sesso spinto e autoironia. Al di là delle scene di coito orale, a cui deve la sua fama, il film colpisce ed entra nell'immaginario per la surreale trovata del clitoride in gola, che dà un tocco di perversa follia a un prodotto hard piuttosto piatto e amatoriale.
Filmaccio senza possibilità di recupero. È un film hard a tutti gli effetti e francamente non riesco a comprendere il motivo per cui sia diventato un cult a livello mondiale. Anche la sceneggiatura (se tale si può chiamare) è ridicola. Immeritato successo per una pellicola da evitare.
Se non fosse quello che è, sarebbe un filmetto divertente e niente di più. Ma è una pellicola con un'importanza storica troppo elevata per essere trattato come un film hard qualunque. E' la pellicola che ha sdoganato il porno negli Stati Uniti, ovvero il primo a non essere stato circoscritto nei cinema a luci rosse come avveniva in precedenza. Oltre a questo è stato anche uno dei film che ha guadagnato un netto maggiore in quanto è costato 25.000$ e ha incassato 600 milioni. Comunque di Gerard Damiano preferisco Devil in Miss Jones.
Tanto rumore per nulla e solamente un pornaccio fatto in casa con due lire. Non capisco tutto questo strombazzare e gridare al cult movie, tanto da venire trasmesso su un canale satellitare e editato in dvd dalla Dnc. Veramente pessimo, sotto ogni punto di vista. Damiano partorirà i veri capolavori, The devil in miss jones, The world of Joanna, solo dopo questa porcheria spacciata per "porno d'autore". Ed è buffo costatare che il suo film più squallido è quello più conosciuto.
MEMORABILE: Lo stesso Damiano che si aggira spaesato nell'appartamento di Linda Lovelace, mentre tutti fanno sesso.
Film che ha trasformato la cultura e l'approccio verso la sessualità. La sua seppur esile trama dava spazio a qualcosa che fino ad allora aveva avuto poca attenzione: il piacere femminile. Ma da quel momento il sesso ebbe una spinta decisiva verso la sua mercificazione. Questo capostipite invece ha una sua originalità e freschezza, si nota che gli attori si divertono e fanno divertire, segnando senza volerlo un confine tra il sesso esplicito fatto con spontaneità e divertimento e la desolazione della pornografia fine a se stessa.
Quando dicono che dai diamanti non nasce nulla ma dal letame sì... mi viene in mente che ciò vale anche per questo genere di film. Il puro trash Anni Settanta (e in certa misura anche Ottanta) fa divertire soprattutto quando si tratta di pellicole porno. Film profondamente squallido, eppure nella sua genesi e nelle sue intenzioni è senza dubbio da preferire a tanto altro schifo patinato dei nostri tempi. Ecco, non c'era bisogno che ne girassero anche un secondo... Scartabilissimo.
Porno chic? Porno senz'altro, chic a discrezione. I cercatori d'arte spengano pure il lanternino: a parte qualche sequenza di montaggio talmente elementare da ricordare, a seconda, le vignette della settimana enigmistica o l'avanguardismo russo (Mereghetti parla di Eisenstein…), nulla per cui esultare. La versione italiana, che reinventa fantasiosamente i dialoghi, modifica i personaggi, chiama Freud in appello e vivacizza i titoli di testa, è da preferire a quella originale, solo squallida. Ha portato il porno nei salotti di vossignoria borghese: infatti il suo valore è puramente culturale.
Un film sulla fellatio è già uno scandalo ora, figuriamoci nel '72 e con un porno che segnò l'inizio di una lunga e redditizia industria. Linda Lovelace, ragazza qualunque dai denti imperfetti e la bocca storta, ce la mette tutta in una produzione di circa 60 minuti che ha momenti di ironia ma dove si respira anche un'aria triste. Un filmetto da poco che ha avuto un impatto devastante sulla morale degli Usa e non solo. Per questo meriterebbe un Oscar!
Inspiegabili i motivi del successo internazionale. Il film è del tutto anonimo e neppure la presunta ironia o l'inventiva di immaginare il punto G in gola alla protagonista lo distinguono dalle dozzinali pellicole di genere dell'epoca. Al suo confronto Lo stallone italiano è un must. Inspiegabile anche come al successo della pellicola non sia seguita una giusta remunerazione per la protagonista. Resta la curiosità di un titolo che solletica l'immaginario erotico del pubblico.
Sì, è un porno e sì, la recitazione è ai minimi storici, ma è anche il capostipite e ha dei gran momenti. La gola profonda, che a oggi pare quasi una canonica missionaria nelle nuove produzioni hard core, qua ha finito per sconvolgere l'America e non solo. Al di là della ripetitività delle situazioni siamo di fronte a momenti esilaranti come la sigaretta fumata dall'amica in cucina, le campane e i razzi che l'altrettanto mitica Pallottola spuntata riprenderà; comunque un climax che ascende più al comico che al porno.
MEMORABILE: Il medico Reems; La sigaretta; La scena del falso stupro finale.
Non è il miglior film di Damiano (ce ne sono altri, a partire da The devil in Miss Jones) tuttavia non è affatto da sottovalutare e non solo per la sua enorme importanza storico/culturale: già il lancio di un'icona hard come Harry Reems, una idea divertente e divertita della sessualità, il montaggio ejzensteiniano applicato al più "infame" dei generi cinematografici lo rendono opera di culto a pieno titolo. Scandalo nell'America bigotta era di Nixon e forse ancora più pruriginoso oggi, nonostante la falsa "libertà sessuale" dei nostri tempi.
La clitoride non dove di solito si trova, ma in gola, forse al posto dell'ugola, o anche più giù. È l'idea vincente alla base di questo film porno, ormai considerato storico, che ha sdoganato questo settore del cinema, considerato argomento tabù, buono solo per pervertiti e deviati sessualmente. Non è l'unico merito del film, da solo non sarebbe bastato; anche perché il film è proprio brutto, esteticamente pessimo... L'ancora di salvataggio è l'ironia, che riduce ogni attività sessuale a una mera e ridicola ginnastica da camera. Triste la Lovelace.
Prodotto da mafiosi dal cognome italiano; velocemente diventa un fenomeno di massa; oggi è soprattutto un oggetto iconico. Sprezzante del pericolo, malfamato nella forma, rozzo e amatoriale nella tecnica (Damiano non è Godard e nemmeno Metzger) ma geniale ed eversivo in certe idee così come nella traccia umoristica. Supera se stesso ed entra nella storia e nel mito nonostante tutto (Casablanca).
Ragazza che non raggiunge l’orgasmo risolve il problema stimolando il clitoride che (eccezionalmente!) ha in fondo alla gola. Dopo l’incipit filosofico citando Freud si raggiunge un certo umorismo di fondo. Campione d’incassi e fenomeno sociale, a livello tecnico è poco più di un amatoriale: riprese al risparmio, audio in esterni terribile, qualche musichetta del periodo e attori che sono quel che sono. La Lovelace ha il sorriso malizioso e Reems sembra la copia sporcacciona di Steve Martin.
MEMORABILE: "Freudus"; Gli spermatozoi come bolle di sapone; I rapporti con la segretaria mentre registra; La depilazione intima (innovativa per il periodo).
Lo stesso Damiano ha ammesso di non ritenere il suo film più celebre un buon prodotto. E non lo è: una commediola hard con poche e nulle qualità artistiche (montaggio a parte), la cui famosa e travagliata storia è più interessante del film in sé. Comunque resta il porno per antonomasia e tutto sommato la durata contenuta, la colonna sonora e la presenza della Lovelace e di Harry Reems, che nel bene e nel male hanno fatto la storia, rendono la visione quantomeno interessante se non addirittura godibile. Da vedere in primis come pezzo storico.
MEMORABILE: La famosa "gola profonda"; La scena della cannuccia, quasi surrealista.
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DiscussioneZender • 8/03/16 12:55 Capo scrivano - 48842 interventi
Ok, se si vuole continuare a discutere sul tema si continui su davibook.
Vero, Zendy, hai ragione, si stà trascendendo (ma si parla comunque sempre di cinema, non delle zizze di Georgina Spelvin)
Interessante quello che scrive Poppo, e su la linea Miss Jones Damiano rincarerà la stessa vena drammatico/onirica (con ben più autorialità e un pizzico di intelletualità) in Joanna e soprattutto in Memories Within Miss Aggie. Autore che comunque amo incondizionatamente (a parte, appunto, Gola Profonda che lo sempre trovato squallido e di una pochezza disarmante)
DiscussioneZender • 9/03/16 08:16 Capo scrivano - 48842 interventi
Buiomega71 ebbe a dire: Vero, Zendy, hai ragione, si stà trascendendo (ma si parla comunque sempre di cinema, non delle zizze di Georgina Spelvin)
Interessante quello che scrive Poppo, e su la linea Miss Jones Damiano rincarerà la stessa vena drammatico/onirica (con ben più autorialità e un pizzico di intelletualità) in Joanna e soprattutto in Memories Within Miss Aggie. Autore che comunque amo incondizionatamente (a parte, appunto, Gola Profonda che lo sempre trovato squallido e di una pochezza disarmante)
Ok, passo e chiudo a questo punto...
Il punto è semplicemente che NON si parla di cinema hard, qui, nient'altro. Finché è segnalare una curiosità interessante come quella del passaggio su Rai del film ok, poi si passa su davibook.
Incredibile il successo a livello internazionale di questo film. A tal punto che hanno realizzato anche i 45 giri. Cosa più unica che rara per un film a carattere pornografico...
Incredibile il successo a livello internazionale di questo film.
Perché giudichi "incredibile" il successo a livello internazionale? Negli USA, per i noti motivi, fu un successone: per quale motivo non avrebbe dovuto esserlo anche a livello internazionale?
Incredibile il successo a livello internazionale di questo film.
Perché giudichi "incredibile" il successo a livello internazionale? Negli USA, per i noti motivi, fu un successone: per quale motivo non avrebbe dovuto esserlo anche a livello internazionale?
Aggiungo che in Europa la curiosità era così grande che il film venne proiettato in una importante rassegna (mi pare a Cannes), a beneficio dei critici cinematografici. Per il Corriere della Sera fu recensito - mi pare - dallo stesso Grazzini.
Incredibile il successo a livello internazionale di questo film.
Perché giudichi "incredibile" il successo a livello internazionale? Negli USA, per i noti motivi, fu un successone: per quale motivo non avrebbe dovuto esserlo anche a livello internazionale?
Aggiungo che in Europa la curiosità era così grande che il film venne proiettato in una importante rassegna (mi pare a Cannes), a beneficio dei critici cinematografici. Per il Corriere della Sera fu recensito - mi pare - dallo stesso Grazzini.