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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Rosebud (in italiano tradotto con “Rosabella”, mah...) è l'ultima parola pronunciata dal magnate della stampa americana Charles Foster Kane prima di morire nella sua tenuta privata chiamata Xanadu (da noi “Candalù”, boh...), una tenuta di ventimila metri quadrati. Chi o cos'era Rosebud? Dall’interrogativo più celebre nella storia del cinema parte il film più importante di sempre, uno di quelli a cui pochi rifiutano di assegnare il massimo dei voti. E non snobisticamente o per pecoraggine, ma solo perché effettivamente lo merita. Orson Welles, a 25 anni (!), scrive, produce (per la RKO), dirige e interpreta un autentico capolavoro. Uno dei pochi che ancora oggi, a distanza di tanto tempo,...Leggi tutto non ha perso nulla del suo carisma e denota una modernità stilistica impressionante, una padronanza di mezzi (basti osservare campi, controcampi, piani-sequenza, giochi di luce, inquadrature ricercatissime...) che ha del miracoloso. Ma stupiscono ancora di più il senso del ritmo, la capacità di coinvolgimento, la passione per un copione che evidentemente Welles sentiva davvero originale (con i suoi flashback incrociati, la struttura ad inchiesta, la rivelazione finale inattesa...). La cura per i particolari, le musiche di Bernard Herrmann (futura musa hitchcockiana), le scenografie eccezionali, la maestosità (leggera, mai pomposa) della messa in scena, una direzione ammirevole del cast ne fanno un'opera per molti inattaccabile; magari con qualche leggero cedimento in avvio ma poi sublime, anche per la profondità del messaggio e l'estrema maturità dimostrata dal geniale Welles.

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Xamini 25/01/07 02:18 - 1244 commenti

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I capolavori non invecchiano e a 66 anni di distanza Citizen Kane sembra un film senza tempo. Il fatto che quest'uomo lo diriga e interpreti alla bella età di 25 anni si commenta da sé. Un film nato per fare scandalo, un film sul magnate della stampa (il quarto potere) W R Hearst che - ironicamente? - lo boicottò con i mezzi di cui disponeva sino a quando il suo valore non lo rese noto a tutti. Un puzzle dall'eccellente ritmo in cui l'ultimo tassello sta allo spettatore e al suo spirito di osservazione.

Lattepiù 6/03/07 14:09 - 208 commenti

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Barocco, ridondante, visionario. Al suo primo film Orson Welles dimostra una furia creativa e un'urgenza espressiva incredibili; e ci mette un mucchio di roba. Stilisticamente sbalorditivo. Tra l'espressionismo e la deformazione grottesca. Drammatico e satirico. Di straordinaria forza espressiva, affascinante. Capolavoro.

B. Legnani 5/07/07 18:11 - 5519 commenti

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Quando ci imbattiamo in un film tremendo, siamo soliti dire che la pellicola intitolata "Pinco Pallino" (notoriamente mediocre), al confronto, pare Quarto potere. Un motivo ci sarà. Film rinomatissimo e formidabile che, almeno oggi, devo solo temere che arrivino un altro Salce ed un altro Villaggio per farla a fettine, come successo con la mitica Corazzata. Capolavoro, ovviamente.
MEMORABILE: "Rosabella..."

Galbo 7/07/07 05:50 - 12372 commenti

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In poche parole questo è un film geniale, diretto da un genio che (purtroppo) non si è mai più ripetuto a questi livelli. La visione del potere della stampa, tratteggiata attraverso la figura del protagonista, così grande ma contemporaneamente così miserabile, ha una forza espressiva, così espressiva, da non essere mai stata superata. Da vedere e rivedere.

Ford 29/05/08 11:58 - 582 commenti

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Incredibile: a soli ventiquattro anni il già famosissimo Welles si lancia in un film coraggioso, scagliandosi contro il magnate della stampa W.R. Hearst, che renderà difficilissima la vita a questa pellicola. Film stilisticamente perfetto, un'innovazione dietro l'altra, set sontuosi, cura maniacale dei dettagli, un classico insuperato che avrà la sua meritata fortuna solo a fine Anni Cinquanta. Un solo Oscar (per la sceneggiatura).

Pigro 14/07/08 09:30 - 9624 commenti

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Un capolavoro: storia del creatore di un impero editoriale, dalla nascita alla morte. Il film è una lucida analisi del sistema mediatico e delle sue collusioni con la politica e la finanza. Il genio di Welles rende la materia viva e pulsante, grazie a una narrazione avvincente (e a una strabiliante abilità di riprese e montaggio e a un eccellente livello recitativo) fino all’inattesa soluzione della misteriosa parola “Rosebud” nella sequenza finale, che offre il fragile e ambiguo punto di connessione tra avidità del potere e intima umanità.

Capannelle 25/02/09 12:30 - 4394 commenti

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Un film complesso che richiede attenzione e una "guida all'uso" per essere veramente apprezzato. La prima visione mi aveva sconcertato, la seconda mi ha convinto. Perché gli elementi tradizionali, gli stessi attori qui contano relativamente: le emozioni vengono sopravanzate dai virtuosismi di ripresa e dalla struttura a flashback, la linearità spazzata via da un violento barocchismo. Belli i dialoghi diretti e impertinenti, nessuna concessione a perifrasi o romanticismi, largo ad un caustico cinismo.

Matalo! 18/03/09 16:03 - 1378 commenti

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Proverbiale, paradigmatico ma anche "Soffre di gigantismo, di pedanteria, di noia. Non è intelligente, è geniale: nel senso più cupo e oscuro del termine" (Borges). Mi son sempre dibattuto su questo film; è il più grande film di sempre? O è il film il cui stile è quello più vicino all'oggi? In ogni caso un esempio di razza di un autore gigantesco e autodistruttivo; l'unico film realizzato da capo a piedi in rilassatezza è questo. Il resto son vagabondaggi, particine in film di serie Z per finanziarsi e genio diffuso.
MEMORABILE: Kane si alza e applaude alla moglie attrice; tutti, deferenti, lo imitano. È un uomo che sta rovinandosi e basta una scena così per descriverlo.

Puppigallo 24/03/09 17:41 - 5251 commenti

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Se non fosse che in politica non riuscì a imporsi, questo Kane assomiglierebbe non poco a un certo minuto, stempiato, ma dotato di tacchi e capelli bionici, personaggio dal "mi consenta" facile che imperversa da noi. Kane è brillante, egocentrico e ha un incredibile fiuto per gli affari (si crea un impero con un giornale). Successo e fama non gli mancheranno, ma la felicità è un'altra cosa. Girato in modo innovativo, con riprese uniche e un utilizzo del bianco e nero sia per dissolvere i contorni, che per accentuarli. Dialoghi da assaporare. Bravissimo Welles. Un grande esempio di cinema a ritmo zero. PS: se non altro ora ho il titolo per un'eventuale autobiografia: "Ho giufrecciato Quarto potere".
MEMORABILE: Welles, per far ridere la ragazza, arriva al punto di confidarle di essere in grado di muovere contemporaneamente le orecchie.

Renato 25/03/09 19:13 - 1648 commenti

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Beh... che dire? È ancora oggi un film godibilissimo, per nulla invecchiato, e decisamente diverso dai film che si giravano ad Hollywood in quel periodo. Inoltre la lavorazione del film è quasi più interessante del film stesso (quasi si fatica a credere che sia opera di un regista esordiente e nemmeno trentenne). Purtroppo per anni in Italia si è vista solo una versione accorciata di mezz'ora rispetto all'originale, ma per fortuna il doppio dvd della RKO-Columbia ha messo le cose a posto. Altro che "Rosabella"...

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Caesars 27/03/09 16:33 - 3773 commenti

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Sicuramente quando uscì doveva essere un capolavoro, innovativo nel montaggio. Purtroppo l'ho visto per la prima volta solo recentemente e devo dire che non l'ho trovato così staordinario. Rimane sicuramente da conoscere perché pietra miliare del cinema, ma visti con l'occhio dello spettatore odierno, molti suoi pregi originari risultano ridimensionati. Capisco di sbagliare la valutazione, estrapolandola dall'epoca di realizzazione, ma non riesco a reputare il film "eccezionale"; bello però sì.

Ghostship 15/09/10 19:40 - 394 commenti

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Capolavoro del cinema che descrive la parabola del cittadino Kane codificando quelle che saranno le tecniche registiche e narrative a venire. Orson Welles al suo meglio, lontano dalle tematiche e dal caos produttivo dell'Infernale Quinlan incentra tutto il film sul personaggio da lui stesso interpretato fornendo una prova attoriale di prim'ordine.

Blsabbath 18/11/09 11:18 - 46 commenti

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Sarò tacciato di blasfemìa, ma non riesco proprio a considerarlo IL capolavoro. Innovativo per l'epoca ma gli anni pesano e oggi è "quello che si dice un buon film", (3 pallini) al quale aggiungo un pallino per merito storico considerando che è stato girato nel '41 da un imberbe venticinquenne, ha dialoghi e flashback che anticipano i tempi e, non per ultimo, ha fatto le pulci al potente magnate Hearst. Ho dovuto spulciare più recensioni per capire chi/cosa fosse Rosabella.

Belfagor 3/12/09 22:19 - 2689 commenti

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Un capolavoro che si è cristallizzato nel tempo, alla pari della Quinta di Beethoven e della Gioconda di Leonardo. Lo dico senza snobismo o banalità alcuni: la storia della settima arte non può prescindere da questa colonna portante, un vero punto di svolta dal punto di vista sia tecnico che registico. A quasi settant'anni di distanza, questa parabola sul potere e sulla solitudine dell'uomo conserva inalterato tutto il suo splendore, guadagnando giustamente il primo posto nelle top list di tutti i tempi.
MEMORABILE: "Rosabella" (traduzione incomprensibile, ma pazienza).

Paruzzo 15/08/10 22:34 - 140 commenti

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Orson Welles dirige il suo primo film e narra la storia del magnate Charles Foster Kane utilizzando diversi flashback. È un film chiave della storia del cinema, che ha rivoluzionato il modo di fare film però sente comunque il peso degli anni e non l'ho apprezzato tanto quanto lo ha apprezzato la critica mondiale. Un grande film, ma non un capolavoro.

Animalo 18/04/10 15:16 - 31 commenti

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Secondo me non è il meglio di Welles, ma ciò non toglie che sia un film geniale, ben congegnato, che ancora oggi può stupire e appassionare. Non sono gli effetti speciali che fanno andare uno spettatore dentro un film, è la suspence e il mistero e questo Welles lo ha capito benissimo descrivendo un mistero (la "rosebud") apparentemente semplice.
MEMORABILE: "Rosebud... rosebud..." ripetuto da Kane dopo essere atato mollato dall'amante.

Stefania 26/02/10 03:13 - 1599 commenti

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Rosabella, rosa del giardino segreto di un uomo senza segreti, Mida dei media, grande comunicatore che muore bisbigliando una parola che nessuno comprende. Come in un puzzle (il puzzle di Susan...) di grande densità narrativa, la vita e la personalità di Kane vengono ricostruite attraverso i ricordi di amici, nemici, soci, mogli, amanti... Ma manca sempre un tassello, a quel puzzle. "Forse Rosabella è una cosa che non poteva avere, o che aveva perso", commenta il reporter Thompson. Sbagliato: è l'unica cosa che è sempre stata sua.
MEMORABILE: Le tante colazioni con la moglie, da piccoli dettagli si coglie il progressivo deterioramento del loro rapporto.

Siregon 10/03/10 23:20 - 352 commenti

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È già stato detto e scritto tutto su questo che probabilmente è uno dei più importanti film di tutti i tempi. Tecnicamente meraviglioso, dotato di una forza e una personalità senza eguali è una e vera propria linea di separazione fra vecchio e nuovo cinema che grazie all'intuito del grandissimo Orson Welles ancora oggi lascia a bocca aperta per l'audacia di molte inquadrature. Una spietata analisi sul potere dei media e dell'America stessa. Essenziale.

Enzus79 17/06/10 17:46 - 2864 commenti

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Quarto potere è una colonna portante del cinema americano e non solo. Orson Welles è geniale sia come attore che come regista e infine anche come sceneggiatore. I flashback dilungati non annoiano mai e i dialoghi sono molto incisivi. Da vedere.

Rambo90 17/06/10 15:46 - 7661 commenti

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Capolavoro assoluto di Orson Welles: la storia di un uomo che non può mai essere davvero inquadrato appieno dallo spettatore in quanto sempre raccontato in maniera soggettiva da varie fonti. Ottima la regia, innovativa per l'epoca e veloce il ritmo. Grandissimo il cast a partire dallo stesso Welles per arrivare al superbo Cotten. Insomma un must del cinema americano.

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Cotola 23/07/10 20:34 - 8998 commenti

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Seminale film wellesiano su cui è difficile esprimere un giudizio senza essere banali. Di sicuro ha cambiato il modo di fare cinema ed è ancora oggi uno dei film più importanti ed imitati della storia del cinema sia da un punto di vista tecnico, sia dal punto di vista narrativo. Omaggiato, copiato, smontato, rimontato, studiato ormai in tutti i suoi particolari, resta ancor oggi un lavoro magistrale che affascina, appassiona e che, purtroppo, resta attualissimo nel suo messaggio.
MEMORABILE: Tra le tante Welles che scrive la recensione che fa a pezzi la moglie.

Deepred89 14/09/10 00:16 - 3701 commenti

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Difficile trovare qualcosa che non sia ancora stato detto su questo capolavoro. Un film rivoluzionario sia dal punto di vista della forma che da quello della struttura, perfetto nei tempi, magistrale nel montaggio, ricchissimo nei contenuti, maestoso nelle interpretazioni. Aggiungiamoci la trovata del mistero Rosebud a legare (e a completare) il tutto e la perfezione assoluta è raggiunta. Siamo nel 1941 e si è già detto tutto. Fondamentale ed imperdibile.

Vstringer 6/10/10 23:54 - 349 commenti

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Sintesi tra la tradizione americana da Griffith a Ford e gli influssi dei maestri tedeschi, con una consapevolezza registica sconvolgente, una storia avvincente raccontata con virtuosismi notevolissimi per il 1941. Facile dire che settant'anni dopo l'impatto non è lo stesso, ma rimangono la grande interpretazione di Welles e Cotten, il soggetto ancora attualissimo, il ritmo calibrato. Citato, copiato, sezionato, l'opera di un 25enne del Wisconsin ha cambiato la storia del cinema: ed è abbastanza potente da fare la sua porca figura oggi.
MEMORABILE: Le colazioni con Emily; la stroncatura di Susan sull'Inquirer.

Silenzio 28/01/11 13:20 - 59 commenti

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L’enigma Kane è anche l’enigma di Quarto potere: chi è l’uno e che film è l’altro? Welles dà fin troppe risposte; ma troppe risposte equivalgono ad una domanda. In quel "No trespassing" iniziale e finale è forse racchiusa l’unica soluzione possibile. Quel che è certo è che alla fine perdono tutti e l’epilogo, con i cimeli della vita di Kane (e il suo mistero) ridotti in fumo, la dice lunga sul pensiero di Welles a proposito della vita (e del sogno americano). Un film di una modernità sconcertante, per il quale è riduttiva qualsiasi recensione.

Von Leppe 10/04/11 12:50 - 1256 commenti

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Barocco e con una fotografia ottima; ci sono dei cali di tono forse per via del montaggio innovativo. Il film mostra ambienti come la redazione dal soffitto basso e lo splendido Xanadu, il castello con le enormi sale, il camino, la donna che gioca con i puzzle e l'effetto eco alle loro parole. Splendida, all'inizio, la veduta del castello, la finestra gotica e la frase Rosabella. Welles interpreta il ruolo del protagonista truccandosi secondo l'età dei vari flashback raccontati da chi ha conosciuto il cittadino Kane.
MEMORABILE: Xanadu (Candalù nel doppiaggio italiano).

Mdmaster 11/05/11 08:18 - 802 commenti

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Uno dei momenti più importanti della storia del cinema: la tragica storia di un magnate della stampa che riuscirà a costruire un impero, ne farà le spese la sua vita personale. Vivrà con l'eterno rimorso di quel che non potrà più avere. Tecnicamente impeccabile, anche se forse dal ritmo troppo diluito per lo spettatore moderno, a distanza di anni rimane un'importante prova del genio di Orson (forse avrebbe dovuto lasciare il cinema subito dopo?), un'immortale storia di successo e fallimento personale. Da vedere e rivedere, oggi più che mai.
MEMORABILE: La boule à neige nella mano di Kane.

Giùan 21/07/11 18:09 - 4528 commenti

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Citizen Kane ovvero il sollucchero e la magia d'ogni cinefilo; l'invidia del pene di ogni director; la frustrazione di tutti noi scribacchini di cinema. Cosa volete dire di non banale del ragazzo Welles che a 25 anni si butta alle spalle la settima arte come fosse una delle milioni di cianfrusaglie che Charles Foster tiene dentro le foresterie di Xanadu? Dateci ad ognuno un frame della pellicola e lo faremo diventare la nostra Rosebud. Disse già tutto il sogno bambino di Doinel che spaccava il vetro per rubar la locandina: il resto è No Trespassing.

Mickes2 3/08/11 13:55 - 1670 commenti

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La parabola di Charles Foster Kane è di quelle che non si dimenticano. La splendida struttura narrativa a flashback che ben s’incastrano con il presente seziona un soggetto dispiegando tutte la sfaccettature di un uomo potente quanto ambiguo, risoluto quanto egoista, quasi incapace di arrendersi ai sentimenti in balìa della sua vorace corsa verso il successo ed il denaro. Un viaggio psicologico in crescendo, un mosaico che prende corpo attraverso le persone che gli sono state più vicine. Affascinante nel suo rigore espressivo ed il suo stile barocco.
MEMORABILE: "Rosebud..."; il finale.

Luchi78 13/12/11 13:50 - 1521 commenti

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Capolavoro assoluto del cinema moderno. Tutt'oggi stilisticamente valido, non può non suscitare sentimenti di ammirazione per l'uso della fotografia, delle luci, le soggettive, i piani sequenza e tutto il resto. Ma soprattutto Citizen Kane è un perfetto ritratto psicologico, animato ad arte dal suo creatore in stato di grazia Orson Welles. Era il 1941 ed il nuovo potere economico e sociale dei mass-media viene sintetizzato in questo film, che è un'istantanea della condizione sociale e sentimentale della vita di un uomo e del mondo in cui vive.
MEMORABILE: La carrellata finale sugli averi di Kane, impacchettati per l'asta o pronti per il braciere.

Nancy 14/12/11 01:22 - 774 commenti

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Opera prima di Welles realizzata con la carta libera (poi toltagli) della RKO; osannato come miglior film mai realizzato. L'interessante trama a stampo investigativo è niente rispetto alla sottotrama psicologico-introspettiva che investe trascendentalmente l'intera vicenda, quella di una vita stessa, che Welles si propone di raccontarci, del cittadino Kane. Ogni parola in più risulterebbe vana rispetto all'inchiostro versato su questo film: pulito, intransigente, ben invecchiato grazie al mistero, celato ma così evidente, delle ultime parole di Kane.
MEMORABILE: Rosebud.

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Homesick 26/12/11 17:01 - 5737 commenti

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Il re di tutti i film. Distopico nell’analisi del potere mediatico e nel ricondurre fallimento esistenziale e solitudine al titanismo e alla perdita prematura della giovinezza, raggiunge la perfezione assoluta del capolavoro nel suo compendio di tecnica – ogni accorgimento, dal flashback ai virtuosismi della mdp, non è fine a se stesso, ma concorre alla massima intensificazione del pathos - e nella fotografia, che con distorsioni ottiche getta fosche luci espressioniste sulle enormi sale e le interminabili gradinate di Xanadu. Impressionanti le doti trasformistiche di Welles attore. Superno.
MEMORABILE: Il cartello NO TRESPASSING; la “parata di notizie”; il globo di vetro con la neve; la panoramica sugli oggetti ammassati, la slitta e... “Rosebud”.

.luke. 9/04/12 19:47 - 89 commenti

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Forse il film più innovativo della storia del cinema, un capolavoro assoluto tutt'ora attuale: solo il bianco e nero ci ricorda che è stato girato più di settant'anni fa. La vita del magnate Charles Forster Kane (interpretato magnificamente dallo stesso regista) è raccontata grazie ad un magistrale utilizzo dei flashback e a uno straordinario uso della macchina da presa (con la carrellata finale da antologia). Eccezionale analisi del potere dei mass media all'interno della società.
MEMORABILE: La vita di un uomo non si può spiegare con una sola parola.

Fauno 16/03/12 11:42 - 2206 commenti

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L'ho voluto vedere due volte per essere sicuro dei miei pensieri: non mi ha dato una benchè minima sensazione positva, ho solo scoperto un'acqua bollente che mi ha cotto come una salama da sugo dal gran che è ovvio e arciscontato. Dai dialoghi ne cavo sì e no due battute che premiano la sincerità spicciola e non la filosofia. Questo film è la classica cellula madre totipotente dell'imbecillità, che si frammenta e lancia le cellule indifferenziate ad attecchire per dare mostruosità un po' dovunque. Minimo che possa dire: orribile...
MEMORABILE: "...Andare sul palco e sentirsi che la gente non ti vuole" "È così quando si lotta"; Lo slittino.

Didda23 17/05/12 20:33 - 2424 commenti

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Avere più di settant'anni e non dimostrarli per niente. Welles scrive, dirige, interpreta e produce un'opera eterna che possiede tutte le caratteristiche del cinema moderno: sceneggiatura ad ampio respiro con ricorrenti flashback, regia sensazionale e funzionale (e che emozione l'effetto droste verso il finale!), interpretazione fenomenale di tutto il cast. Intelligente la scelta di costruire tutto il girato intorno al mistero di Rosabella: in effetti chi è così pazzo da non voler svelare l'arcano?

Saintgifts 2/08/12 16:02 - 4098 commenti

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Il fatto che un venticinquenne abbia girato il suo primo film in questo modo non deve meravigliare. Le innovazioni, gli entusiasmi, le "cose speciali" vengono proprio da giovani, specie nel campo artistico. Non deve nemmeno meravigliare che un venticinquenne sappia già tanto della vita: credo lo abbia imparato proprio girando Citizen Kane. Il film esterna bene, usando al meglio i mezzi a disposizione, ciò che usualmente rimane segreto dentro ad ogni essere umano. Kane non è speciale, è una persona che agisce d'impulso.

Fabbiu 17/09/12 23:27 - 2133 commenti

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È incredibile credere come negli anni 40, quando il cinema era già affermato ma allo stesso (ancora) da esplorare e gestire, un ragazzo di 25 anni abbia potuto girare un'opera simile scrivendola, dirigendola e interpretandola. Quarto potere non ha un elemento che non sia degno di nota: tantissime tecniche registiche innovative per l'epoca, tra movimenti particolari di mdp e scelte di luci fenomenali, a una narrazione "moderna" che nel trovare una soluzione (a un enigma ormai storico) giustifica piscologicamente il protagonista.
MEMORABILE: La scena in cui il signor Thompson viene accompagnato nella biblioteca privata.

Jdelarge 21/07/13 00:04 - 1000 commenti

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Quando un film riesce a rimanere attuale con lo scorrere degli anni, diventando a tutti gli effetti eterno, acquisisce a pieno merito lo status di capolavoro. Charles Foster Kane è il personaggio per eccellenza, è colui che vuole affermare il proprio individuo a tutti i costi, colui che non può e non riuscirebbe mai a dare amore, perché così facendo perderebbe una parte di sé. La vita di Kane finisce sulla neve, con l'abbandono di quella slitta, l'unica cosa verso cui egli abbia mai potuto provare amore. Film vero, triste e immortale.
MEMORABILE: La slitta che brucia.

Furetto60 18/09/13 16:10 - 1192 commenti

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Anche allo spettatore attuale, sicuramente meno disincantato rispetto a quello cresciuto a pane e b/n, risulteranno evidenti le qualità di Quarto potere: dalla tensione narrativa all’interpretazione, alle inquadrature, un affresco sulle potenzialità, positive e (soprattutto) negative sulla realizzazione del sogno americano ma, personalmente, l’ho trovato non del tutto compiuto, come mancasse quel quid che me lo potesse imprimere nella memoria tra i film da portare sull’isola deserta.
MEMORABILE: Ma ‘sta Rosebud, chi è?

Ryo 31/10/13 14:35 - 2169 commenti

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All'epoca in cui uscì destò una notevole meraviglia per le geniali innovazioni: la sceneggiatura "scomposta" che racconta eventi che coprono vari decenni della vita di Mr. Kane, ricomposti poi per mezzo di testimonianze dirette. In questo modo assistiamo a salti temporali, a sbalzi in cui pian piano, senza un ordine preciso come un puzzle, la vita di Kane viene composta. Notevoli anche i movimenti della mdp, che fecero da apripista per tutto il cinema a venire.
MEMORABILE: L'emblematica scena della moglie che compone un puzzle; Kane che continua a giocare con la neve sullo sfondo mentre viene affidato altrove.

Ultimo 4/12/14 18:08 - 1652 commenti

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Capolavoro assoluto del cinema, realizzato da un Orson Welles (allora 25enne) regista, sceneggiatore, oltre che interprete principale. Non si può che rimanere ammaliati dall'epopea di Charles Foster Kane, la cui vita è raccontata attraverso flashback con i quali lo spettatore impara a conoscere tutto quel che si deve sapere di un personaggio che è stato in grado di costruire un impero, con tutto ciò che ne consegue... Basta dire che il film ha oltre 70 anni ma descrive tematiche più che attuali. 5 pallini strameritati.
MEMORABILE: L'indagine su Rosabella, "risolta" con un finale meraviglioso.

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Alex75 11/09/15 09:23 - 876 commenti

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Film assurto a pietra miliare per la qualità e per l’uso innovativo della macchina da presa, ma soprattutto come parabola sull’influenza dei media e del denaro nella vita pubblica, su cui si innesta, a contrasto, una riflessione sulla fragilità della condizione umana, che nemmeno la ricchezza e il potere riparano dal fallimento. A 75 anni di distanza, l’opera prima di Welles ha ancora molto da dire e continua a stupire per le doti del suo autore, sia come regista che come attore.
MEMORABILE: La boule à neige; Le trasformazioni fisiche di Welles-Kane; Rosebud/Rosabella.

Faggi 5/03/16 12:53 - 1548 commenti

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Un rompicapo la cui soluzione è solo (forse) del protagonista; gli altri personaggi non conosceranno mai il significato della parola "Rosabella" (detta in punto di morte). Come in un giallo si trova qualche indizio e si cercano le prove; ma l'enigma del cittadino Kane non si scioglie e va letteralmente a fuoco nell'ultima malinconica sequenza, dove si vede del fumo che si innalza da un camino.

Il ferrini 2/11/16 22:42 - 2337 commenti

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Film rivoluzionario, a partire dalla struttura narrativa a flashback incrociati fino ad arrivare agli arditi movimenti di macchina. Innovativo anche il fatto che il protagonista sia morto già dalla prima scena, espediente che farà scuola da Viale del tramonto fino ad American beauty. Visto oggi conserva ancora il suo fascino e se ne apprezzano ancora le magistrali interpretazioni, soprattutto quella della "cantante" (virgolette d'obbligo) Dorothy Comingore. Notevole il trucco che invecchia e ringiovanisce Welles. Da vedere.
MEMORABILE: È morto senza credere a niente, deve essere stata una cosa spiacevole.

Minitina80 16/03/18 19:20 - 2976 commenti

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Preceduto da una fama seconda a nessun’altra opera cinematografica, Quarto Potere è effettivamente un esempio fulgente del talento di Orson Welles, un uomo in netto anticipo sui tempi. Lo si evince nella concezione delle riprese che mantengono a distanza di tempo una freschezza e un fascino invidiabile. Pur decontestualizzandolo dal periodo storico riesce ancora a essere un ottimo film, coinvolgente e interessante per l’effettiva attualità dell’argomento trattato. Da guardare senza farsi influenzare dalla nomea di capolavoro.

Thedude94 11/09/17 17:50 - 1084 commenti

I gusti di Thedude94

Orson Wells dirige se stesso in questa colossale opera, magistralmente scritta e interpretata, che pone all'occhio dello spettatore una riflessione sul potere della stampa e degli uomini "importanti". Il nemico del protagonista è il suo stesso ego, caricato a mille dal desiderio di dominio; la fotografia è esaltata dal bianco e nero e non sembra per nulla un film del '41, ma di almeno dieci anni dopo. All'avanguardia sono anche il montaggio e le riprese, che completano una sceneggiatura a dir poco perfetta. Grande cinema.

Victorvega 2/02/18 15:43 - 501 commenti

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Si può definire il miglior film mai girato? Non si sa, in ogni caso per ogni analisi bisogna considerare che ha quasi ottant'anni ed è di una modernità impressionante, tale che sembra girato ora. Innovativo per tecnica narrativa e registica, è un capolavoro per mille aspetti. Colpiscono molto la straordinaria varietà di scene e la ricostruzione della grandiosità della residenza. Tutto perfetto; poi, come vuole l'arte, il pallino in più arriva da un particolare, pura poesia, legato alla rivelazione finale, che disorienta.
MEMORABILE: Il legno che brucia.

Rufus68 19/04/18 23:55 - 3819 commenti

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Una dialettica titanica attraversa il film: l'individuo artefice di sé stesso, demiurgo e manipolatore, senza limiti se non quelli del cielo (la reggia di Kane che ricrea l'universo), contro lo scorrere del tempo che tutto vanifica e mostra la vanità delle cure terrene generando l'estremo rimpianto (Rosabella). Straordinari la forza di compressione (anni riassunti in pochi secondi), le scenografie e il cast, superbamente diretto. Inevitabile che tale metafora onnicomprensiva, che è una recita del mondo, parli "anche" dell'America.

Paulaster 4/09/18 10:50 - 4375 commenti

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Dall’ultima parola pronunciata (Rosebud) si ripercorre la vita di un tycoon americano. Rivoluzionario per la gestione a segmenti da diversi punti di vista, diviene innovativo a livello psicologico. La dimostrazione che delle persone ognuno si fa una propria idea e che si colgono solo alcune delle innumerevoli sfaccettature; ma la chiave risiede nell’infanzia. Welles passa da benefattore a calcolatore, da imperialista a intimista. Fotografia stellare e seconde linee che tengono testa al debordante protagonista.
MEMORABILE: La sfilza di contenitori a simbolo dei mille caratteri; Il documentario iniziale che riassume i passaggi della vita; La fotografia della redazione.

Fedeerra 15/02/20 06:34 - 770 commenti

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Si è già detto tutto su questo film, non resta dunque che sposare le lodi del pubblico e riconoscerne tutti i meriti: si tratta di uno dei migliori esperimenti cinematografici di sempre. Tecnicamente resta insuperabile, i dialoghi e le interpretazioni di ogni singolo attore sono pressoché perfette, ma quello che rimane più indelebile all’occhio dello spettatore è la vena di tragica malinconia che avvolge e percuote il film dall’inizio alla fine. Quando si aprono i cancelli, per poi richiuderli dietro uno scenario di solitudine.

Bubobubo 23/03/20 18:53 - 1847 commenti

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Il dato forse più impressionante che riguarda il classico di Welles è l'età del regista al tempo della sua realizzazione: pensare che un venticinquenne potesse aver già raggiunto una tale profondità di pensiero (e il senso del pragmatismo per tradurla in queste forme filmiche) è trivium che fa girare la testa. Opera-puzzle, che ogni spettatore può comporre e scomporre a proprio piacimento, arrivando tuttavia solo nel finale a cogliere l'importanza del sommerso, del dato apparentemente insignificante. Xanadu è dimora di claustrofobico sfarzo.
MEMORABILE: Arringa al comizio politico; Kane e Getty; Kane, in preda alla furia, che demolisce l'oggettistica di Xanadu.

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Magi94 12/05/20 00:40 - 944 commenti

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Uno dei più grandi registi nella storia del cinema e si capisce dai primi istanti: la villa, il sussurro "Rosebud", la palla di vetro che cade, il riflesso e un brivido cinematografico valido nel 1941 così come nel 2020. Gigantesco affresco shakespeariano sul mondo della carta stampata e dei magnati con almeno due figure indimenticabili: ovviamente Kane, di cui dopo una partenza simpatica il film ci dipinge il vero volto corroso dal potere, e la seconda moglie, personaggio tragico ma chiave rivelatrice dell'anima di Kane. Di grande emozione.
MEMORABILE: L'incipit; Il comizio di Kane con la sua gigantografia dalle reminiscenze Orwelliane; Il finale sublime e travolgente.

Daniela 20/01/22 11:56 - 12606 commenti

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Tra le opere d'esordio dei maestri del cinema se ne contano di memorabili ma nessuna è stata potente quanto questa, un capolavoro assoluto sia per quanto riguarda la sceneggiatura costruita come un puzzle investigativo che per la messa in scena, fitta di innovazioni tecniche a partire dall'uso creativo della profodità di campo, e di ellissi geniali capaci di condensare in una breve sequenza il logoramento di un matrimonio oppure mostrare con una sola carrellata verticale il mancato successo di un'opera lirica. Pietra miliare della settima arte, emozione che si rinnova ogni volta.
MEMORABILE: I due coniugi seduti a tavola; Con il passare del tempo, la lunghezza del tavolo aumenta, mentre diminuiscono le parole che si scambiano tra di loro.

Aco 21/02/22 10:50 - 213 commenti

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Capolavoro dalla struttura narrativa molto complessa e insieme frammentata. Il messaggio del film è duplice: l’impossibilità di conoscere in modo completo la vita di un uomo e una concezione malsana dell’amore inteso come possesso. A livello tecnico il film è innovativo sotto molti punti di vista: recupero della profondità di campo e del piano-sequenza (applicato anche per descrivere il passare del tempo), impiego del grandangolare, riprese dal basso, la visibilità dei soffitti, l’utilizzo della stampante ottica e del matte painting. Da vedere assolutamente.

Noodles 21/12/22 17:07 - 2196 commenti

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Il primo film di Orson Welles è strapieno di trovate al limite del geniale, sia nella narrazione che nella regia, per non parlare della fotografia. A livello cinematografico è straordinario e non manca di farci ragionare sulla questione dell'infanzia rubata, che prima o poi torna nella vita dell'individuo che non ne ha beneficiato come avrebbe dovuto. Qualche fisiologico momento lento c'è, ma il ritmo latente è ben sostituito dalla ricostruzione di una figura controversa, tra le più interessanti del cinema americano. Nota di demerito per la traduzione Rosebud-Rosabella: orribile.

Reeves 11/03/24 08:21 - 2152 commenti

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Un esordio folgorante, di quelli che lasciano il segno. E uno sguardo duro, forte e disincantato sulla vita politica americana e sul ruolo che i mass media già negli anni Quaranta stavano assumnendo. Se a questo si aggiunge un'interpretazione magistrale da parte di Orson Welles, non resta che inchinarsi di fronte a uno dei grandi capolavori della storia del cinema.
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  • Discussione Capannelle • 17/03/12 18:12
    Scrivano - 3473 interventi
    Vedo che anche Fauno ha voluto/dovuto dargli una seconda chance ma con esiti del tutto diversi dai miei.

    Riprendendo il post di Didda devo dire che affibbiare il monopalla a Quarto Potere sul Davinotti non è indice di particolare coraggio: lo sarebbe se uno desse una palla che so a Alien, Pulp fiction o Profondo rosso.
    Ultima modifica: 17/03/12 18:12 da Capannelle
  • Discussione B. Legnani • 17/03/12 20:52
    Pianificazione e progetti - 14940 interventi
    Solo una cosa, Fauno.
    Il fatto che tu abbia trovato ben tre momenti memorabili non è forse motivo sufficiente per alzare il voto a *½?
  • Discussione B. Legnani • 17/03/12 20:54
    Pianificazione e progetti - 14940 interventi
    Capannelle ebbe a dire:
    ... affibbiare il monopalla a Quarto Potere sul Davinotti non è indice di particolare coraggio: lo sarebbe se uno desse una palla che so a Alien, Pulp fiction o Profondo rosso.

    Questa non l'ho capita.
  • Discussione Gestarsh99 • 17/03/12 22:01
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Capannelle ebbe a dire:
    ... affibbiare il monopalla a Quarto Potere sul Davinotti non è indice di particolare coraggio: lo sarebbe se uno desse una palla che so a Alien, Pulp fiction o Profondo rosso.

    Questa non l'ho capita.



    Forse Capannelle voleva sottintendere che un monopalla a
    Quarto potere non provoca la stessa reazione generale di aspra disapprovazione che causerebbe invece un monopalla appioppato ad uno dei cult-movie sopra citati.

    Tradotto: si rischia ben poco ad affondare un film (classico o no che sia) che non gode di una tifoseria "aggressiva e scalmanata".
    Quarto potere infatti è notoriamente supportato da un'audience placida, misurata e incline all'ascolto (possibilmente anche munita di pantofole di lana e pipa d'ordinanza).

    Probabilmente ho estremizzato ma il concetto credo sia quello :D
  • Discussione Capannelle • 18/03/12 00:36
    Scrivano - 3473 interventi
    Come ha detto Gest. Good night.
  • Discussione B. Legnani • 18/03/12 01:08
    Pianificazione e progetti - 14940 interventi
    Gestarsh99 ebbe a dire:
    B. Legnani ebbe a dire:
    Capannelle ebbe a dire:
    ... affibbiare il monopalla a Quarto Potere sul Davinotti non è indice di particolare coraggio: lo sarebbe se uno desse una palla che so a Alien, Pulp fiction o Profondo rosso.

    Questa non l'ho capita.



    Forse Capannelle voleva sottintendere che un monopalla a
    Quarto potere non provoca la stessa reazione generale di aspra disapprovazione che causerebbe invece un monopalla appioppato ad uno dei cult-movie sopra citati.

    Tradotto: si rischia ben poco ad affondare un film (classico o no che sia) che non gode di una tifoseria "aggressiva e scalmanata".
    Quarto potere infatti è notoriamente supportato da un'audience placida, misurata e incline all'ascolto (possibilmente anche munita di pantofole di lana e pipa d'ordinanza).

    Probabilmente ho estremizzato ma il concetto credo sia quello :D


    Ho capito, grazie.
    Ovviamente a mio parere QUARTO POTERE non è paragonabile, manco per ischerzo, ai comunque importanti film citati e una monopalla a, che so io, PROFONDO ROSSO sarebbe ben meno assurda che a QUARTO POTERE.
  • Discussione Galbo • 18/03/12 07:47
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Con tutto il rispetto ma non vedo quale sia il coraggio ad esprimere il proprio giudizio in maniera onesta e senza retropensieri. Poi tra Quarto potere e Profondo rosso (anche se si tratta di opere difficilmente paragonabili) meglio il primo (film a mio giudizio che merita in pieno il titolo di capolavoro) tutta la vita....
  • Discussione Zender • 18/03/12 09:45
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Non credo che affibbiare una palla a Profondo rosso possa irritare più di tanto. Ma perché mai? Son semplici pareri. E appunto, come dice Galbo non ci vuole coraggio ma sincerità. Una volta che c'è quella e si scrive senza offendere nessuno non capisco cosa ci sia di male a dare una palla anche a Profondo rosso francamente.
  • Discussione Gestarsh99 • 18/03/12 12:44
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Io ho solo "tradotto".
    Ambasciator non porta pena :)
  • Discussione Zender • 18/03/12 12:55
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Ma sì certo, lo so Gest. Si diceva tanto per discutere.