Assassinio a Venezia - Film (2023)

Assassinio a Venezia
Locandina Assassinio a Venezia - Film (2023)
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: A Haunting in Venice
Anno: 2023
Genere: giallo (colore)

Cast completo di Assassinio a Venezia

Note: Liberamente tratto da "Poirot e la strage degli innocenti" ("Hallowe'en Party", 1969) di Agatha Christie. Terzo film del Poirot di Branagh per una saga cominciata con "Assassinio sull'Orient Express" (2017).

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La nostra recensione di Assassinio a Venezia

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Branagh trasferisce "Poirot e la strage degli innocenti" dalle campagne inglesi nella Venezia dell'immediato dopoguerra per il suo terzo film tratto da un romanzo di Agatha Christie e dedicato al celebre detective belga (che naturalmente continua a interpretare). Già lo spostamento drastico di location fa capire quanto alla fine sarà proprio Venezia, con le sue atmosfere lugubri e di grande fascino, a caratterizzare l'opera.

L'intreccio giallo diventa secondario rispetto al clima cupissimo, al lungo sostare dei personaggi nella penombra del palazzo al centro della vicenda (l'esterno è Palazzo Businello a San Boldo), alle presenze ectoplasmatiche...Leggi tutto che sembrano popolarlo conferendo al tutto un'impronta quasi horror. Poirot è infatti invitato lì da una celebre scrittrice di gialli che lui ben conosce (Fey) per partecipare a una seduta spiritica. In quella casa è da poco morta una ragazza e la medium (Yeoh) ha la fama di poter parlare con le anime dei defunti. La ricca madre (Reilly) della vittima, proprietaria del palazzo, durante il drammatico svolgimento della seduta sembra credere nel contatto con l'aldilà almeno quanto tutti gli altri partecipanti (Poirot escluso, naturalmente): "Quella è la voce di mia figlia!", bisbiglia. La medium rotea sulla sedia, parla come in trance, scrive a macchina senza toccare i tasti...

E' l'inizio di una lunga sfida tra l'investigatore e l'irrazionale, con un gran numero di elementi portati in scena per farci credere come sia apparentemente impossibile dare una spiegazione logica ad ogni "presenza" o misteriosa voce che si sente nella casa. E quando proprio la medium muore cadendo dall'alto, infilzata dal braccio di una statua, è evidente (almeno per Poirot) quanto il colpevole non possa che essere uno degli invitati. Comincia la caccia e si aprono i consueti interrogatori mentre la scrittrice si affianca al detective a fare da perfetta aiutante per un'indagine che prevede ulteriore sangue, come si può immaginare. Sempre e comunque, ad ogni modo, mentre gli indizi che possano aiutare a risolvere il caso risultino in numero pressoché pari a zero, l'attenzione di Branagh resta rivolta alla raffinata messa in scena, agli scorci di grande effetto su una Venezia notturna, alle ricercate inquadrature nelle sale del palazzo, ai primi piani sui volti spaventati...

Il meccanismo che porta chi guarda ad ipotizzare un colpevole funziona poco, mancando elementi cui agganciarsi per qualsiasi ipotesi, e il gruppo di sospetti diventa così una semplice lista di volti poco significanti e di storie passate scarsamente interessanti (e che riaffiorano in flashback) in cui anche il nostro Scamarcio (ex commissario passato a fare da guardia personale a Poirot) non molto può fare per lasciare il segno. Il caso insomma annaspa (piuttosto patetico anche il tentativo di uccidere il detective), non riesce mai ad emergere rispetto al fascino oscuro degli scenari che tutto avvolgono e si sviluppa stancamente senza imporsi come dovrebbe, mai ironico, quasi un orpello secondario per una regia che punta ogni carta sull'aspetto visivo anche grazie alla magnificenza dei ricchi interni... Il finale è tradizionalissimo, con un piccolo colpo di scena conservato per l'epilogo. Certo immaginare che a Venezia si festeggi Halloween nel 1947, quando in tutta Italia all'epoca erano forse in tre a sapere cosa fosse...

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Tutti i commenti e le recensioni di Assassinio a Venezia

TITOLO INSERITO IL GIORNO 15/09/23 DAL BENEMERITO VON LEPPE POI DAVINOTTATO IL GIORNO 17/09/23
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Von Leppe 15/09/23 19:13 - 1320 commenti

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Il carnevale di Venezia riadattato a festa di Halloween crea un po' di confusione, anche se i protagonisti principali sono stranieri. L'inizio comunque colpisce con sensazioni soprannaturali riuscite. L'ambiguità tra i fantasmi e le spiegazioni razionali si mantengono per tutta la durata del film; a lungo andare, però, la situazione comincia a stancare e se la trama, che oscilla tra horror e giallo in un antico palazzo veneziano, era un ottimo spunto, il modo in cui viene portata in scena delude, con effetti jumpscare scontati.

Cotola 18/09/23 19:32 - 9586 commenti

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Giunto alla terza trasposizione con protagonista l'ineffabile investigatore belga, Branagh si cura ben poco del meccanismo giallo, flirtando anche un po' con l'horror, tanto che non dà allo spettatore nemmeno il più piccolo indizio che possa aiutarlo anche solo a ipotizzare, con cognizione di causa, un colpevole e un movente. Pessima idea, visto il genere di film. La regia punta tutto su ambienti e atmosfere mirabilmente rese da una regia che sa regalare scorci e inquadrature molto belle ed efficaci. Un po' poco ma, forse, ci si può accontentare. Cast anonimo.

Rambo90 18/09/23 22:18 - 8029 commenti

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Il miglior Poirot di Branagh, anche se lui continua a giocare con i romanzi di origine cambiando ambientazioni, motivazioni e anche rapporti tra personaggi iconici. L'atmosfera è giusta, tetra, con inquadrature interessanti e una fotografia azzeccata. Si respira il classico whodunit alla Christie pur senza seguirne i passi e il cast è all'altezza. Venezia è scenario spettrale quanto basta per flirtare anche con l'orrore e Branagh dimostra a modo suo di tenere al personaggio. Facile capire alcune intuizioni, ma è un giallo che tiene bene banco.

Reeves 23/09/23 00:52 - 3076 commenti

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Inutile cercare raffronti con il mondo di Agatha Christie, qui l'unico elemento tratto dal libro è la ferma volontà di Poirot di non recedere dalla totale fiducia nella razionalità. In una Venezia da cartolina gotica, la storia si riempie di elementi horror e Kenneth Branagh gigioneggia al suo solito, però il film si vede con piacere e momenti di noia non ce ne sono.

Gabigol 24/09/23 22:46 - 665 commenti

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Il terzo adattamento di Branagh del personaggio della Christie è un film godibile, ancorché non sfoggi nessun grande pregio al di fuori delle sontuose soluzioni visive di una Venezia del '47. Con tutti i crismi tipici del whodunit, il film impone il classico enigma della camera chiusa e pone enfasi sulle testimonianze degli indiziati e loro interazione; a margine, una cornice blandamente sovrannaturale suggerisce sporadiche discese nell'orrorifico. Poco partecipativo lo spettatore, che viene tagliato fuori dall'indagine. Dialoghi e scrittura del film nella norma. Discreto il finale.

Pinhead80 25/09/23 20:59 - 5492 commenti

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Terza trasposizione cinematografica di Poirot con alla regia Kenneth Branagh. Questa volta il regista stravolge l'ambientazione originale e dalla campagna inglese si passa alla bellissima e misteriosa Venezia. Non è l'unico azzardo perché si parla anche di Halloween in Italia nell'immediato dopoguerra. Superate queste incongruenze il film non è male e vive soprattutto della meravigliosa ambientazione e di una scenografia maestosa. La trama è estremamente contorta e non fornisce indizi per poter arrivare autonomamente alla soluzione del mistero. Discreti i jumpscare proposti.

Caesars 2/11/23 10:27 - 4012 commenti

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Non particolarmente riuscita questa trasposizione di un romanzo della Christie. La scelta di trasferire l'ambientazione in una Venezia cupissima è funzionale allo stile scelto dal regista, ma allontana parecchio dallo spirito tipico della giallista inglese. Sembra quasi di assistere a un horror, per l'atmosfera che si respira, e non tutti possono gradire questa scelta di Branagh. Formalmente ben fatto e assai curato, pecca dal punto di vista investigativo (pochi sono i reali elementi che possono portare Poirot a capire l'accaduto). Buone interpretazioni (Scamarcio escluso).

Belfagor 1/10/23 23:21 - 2709 commenti

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Pressoché un'altra storia rispetto a quella di partenza, inizia in modo promettente: colori e ombre fra i canali, un palazzo dalla fama funesta, una seduta spiritica che introduce il possibile elemento soprannaturale... peccato che poi il film si sgonfi tra un jumpscare e l'altro, togliendo al cast la possibilità di creare attivamente la tensione. Allo stesso modo, questa versione di Mrs Oliver sembra azzeccata nella prima parte per poi snaturarsi in nome di un inutile colpo di scena in più. Sempre bello lo scioglimento del mistero, ma si sente la mancanza del duo Suchet-Wanamaker.
MEMORABILE: Il teatro delle ombre.

Saintjust 8/10/23 21:40 - 161 commenti

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Questa volta Branagh tradisce totalmente il (bel) romanzo di partenza; solo alcuni spunti finiscono in questa trasposizione. Il risultato è una pellicola che tiene il giallo sullo sfondo a favore di un patinato orrore che ammanta la sontuosa Venezia del dopoguerra. Con l'eccezione degli interni pare tutto un po' misero e dimesso: la trama è esile, i protagonisti scialbi e gli spaventi telefonati. Lo spettatore viene poco coinvolto, al regista non interessa fornire alcun indizio. Tanti piccoli particolari, che toccano il tema dell'inclusività, stonano. Dimenticabilissimo.

Anthonyvm 9/10/23 02:39 - 6624 commenti

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L'accoppiata Branagh-Green torna alla Christie con una liberissima rivisitazione di "Poirot e la strage degli innocenti", inasprendo l'accento spooky del racconto originale fino a trasformare la vicenda in un giallo gotico che, a tempo debito, potrebbe affermarsi come piccolo classico dell'Halloween-movie. Non avventuroso né avvincente quanto i primi due herculei sforzi del regista-attore inglese, parimenti esuberante in termini di espressività visiva, ma più interessante nella caratura stilistica (in questo caso terrifica) dell'ensemble. Ben gestiti i colpi di scena, inediti e non.
MEMORABILE: La seduta spiritica con tanto di jumpscare; Poirot e le mele; La pittoresca morte della prima vittima; La camera sotterranea con scheletri infantili.

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Daniela 3/11/23 03:32 - 13316 commenti

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Per il suo terzo film su Poirot, Branagh ripesca un racconto mai trasposto sullo schermo, evitando così i raffronti con precedenti pellicole e sposta la vicenda da una magione nella campagna inglese a un lugubre palazzo nella fascinosa Venezia. Una scelta felice dato che l'ambientazione risulta piu interessante e suggestiva della trama gialla, che vede un Poirot inizialmente molto in disarmo alle prese con eventi apparentemente inspiegabili se non evocando antiche maledizioni e spiriti inquieti. Risultato dignitoso ma non del tutto convincente, soprattutto per l'epilogo forzato.

Capannelle 4/11/23 13:20 - 4583 commenti

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Se c'era da esserne coinvolti la tendenza di Branagh ad accumulare discorsi e finti indizi di certo non va in quella direzione. Quello che attrae può essere l'ambientazione veneziana, ritarata però sugli standard americani, però l'effetto dopo un po' svanisce. Anche certe angolature di ripresa testimoniano un certo talento da parte del regista inglese, ma la consistenza della componente thriller fatica a concretizzarsi e ogni tanto si vorrebbe cambiare canale. Cast nella media, forse limitato dall'impostazione teatrale del tutto.

Deepred89 4/11/23 17:05 - 3879 commenti

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Quasi del tutto privo di veri elementi di contatto col romanzo da cui dovrebbe essere tratto, un giallo a tinte horror che cerca di nascondere tra il buio e i grandangoli della sua fotografia un intreccio giallo piuttosto scarno, di cui colpisce in negativo la faciloneria con cui è risolta la sottotrama paranormale. Premesse e coda di ampiezza spropositata rispetto all'esigua parte centrale dedicata all'indagine, elemento che, insieme allo sbugiardamento iniziale, apparenta il film al più spensierato Glass onion. Anche se qui, per fortuna, i toni si mantengono cupi e seriosi.

Nicola81 25/11/23 23:22 - 2997 commenti

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Su una premessa non certo allettante (vogliamo davvero credere che nella Venezia del 1947 festeggiassero Halloween?) si innesta una storia dai sorprendenti connotati horror, tra sedute spiritiche e inquietanti presenze. Non proprio il terreno ideale per Poirot, che infatti appare decisamente spaesato, salvo sfoderare la consueta genialità nel finale, in cui la razionalità riprende (forse) il sopravvento con una soluzione del mistero sorprendente, ma che sembra piovuta dal cielo. Messa in scena di qualità, ambientazione efficace, cast nella media (Scamarcio anche un pochino sotto…).

Lupus73 25/11/23 23:47 - 1614 commenti

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Branagh si lascia prendere la mano spostando l'ambientazione inglese della Christie a Venezia e, premesso che trasporre Halloween nella Venezia del '36 è una sciocchezza kitsch di notevole rilievo (l'oscuro e tipico Carnevale sarebbe stato l'ideale), la pellicola ha il suo fascino, rende bene l'atmosfera (anche se storicamente fasulla e da fumetto), la sceneggiatura è ben strutturata e il limite tra razionale e sovrannaturale è sottile al punto giusto, tanto che il giallo sembra tingersi dei toni della ghost-story e relativi cliché. Venezia ha il suo bel peso sulla bilancia.

Ultimo 29/11/23 13:44 - 1738 commenti

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Terza pellicola con Kenneth Branagh nelle vesti del famoso detective belga. Questa volta viene trasferita la trama di "Poirot e la strage degli innocenti" dalle campagne inglese alla Venezia dell'immediato dopoguerra. Ad una scenografia ottima non si accompagna un altrettanto valido sviluppo narrativo, al punto da arrivare alla fine senza un'idea ben chiara della vicenda. Il risultato non è male, ma il romanzo della Christie era ben altra cosa. Discreta la prova del cast. Promosso, ma non ai livelli dei migliori gialli del genere.

Galbo 17/12/23 08:41 - 12681 commenti

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Il filo conduttore della trilogia di Poirot di Branagh è la suggestione visiva che spesso supera un aspetto narrativo non proprio entusiasmante. Questo aspetto è confermato e amplificato dal terzo episodio in cui la location veneziana diventa a tutti gli effetti coprotagonista del film, al di là di qualche strafalcione storico evitabile e non necessario. La fotografia esalta il film che vira dalle parti dell’horror, sia pure soft e che comunque può contare su buone interpretazioni di un cast ispirato come il suo regista, che alla fine “confeziona” un’opera di buon livello. 

Giùan 24/12/23 09:39 - 4959 commenti

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Branagh persegue nel processo di emancip-azione dal canone christieiano, prendendosi stavolta larghe concessioni pure nello sviluppo di una trama propedeutica peraltro al "concept" di un Poirot alle prese sempre più coi propri insidiosi fantasmi interiori. Così se il film procede al solito quasi a blocchi stagni (il party di Halloween, la seduta spiritica, l'aggroviglio dei dubbi, lo scioglimento) e molti personaggi risultano più foschi della laguna, certo la Venezia evidentemente jamesiana inculca un giro di vite per il quale si attende con tiepida trepidazione il prossimo capitolo.
MEMORABILE: Michelle Yeoh medium; Il dottore traumatizzato dalla guerra e il figlioletto "accudente".

Pigro 1/04/24 10:29 - 10161 commenti

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La reinvenzione del plot originario di Agatha Christie è pretenziosa e inutile; l’ambientazione folkloristica comporta forzature ridicole (Halloween nel 1947 a Venezia? Polizia impossibilitata ad arrivare al palazzo?). Eppure questo giallo intriso di horror ha una forza speciale, non solo per la suggestiva atmosfera del maniero dei fantasmi sul Canal Grande, ma per la sofferenza interiore di un Poirot che combatte come tutti contro ben altri fantasmi, quelli della guerra appena conclusa che ha aperto ferite non rimarginabili. Intrigante.

Minitina80 6/12/24 08:30 - 3216 commenti

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Tante volte si è messo mano alla produzione letteraria della Christie e riuscire ancora a dire qualcosa di veramente significativo è impresa improba. Branagh difetta di quella personalità che consente alla sua opera di rimanere impressa a lungo e si confonde in un onesto anonimato sufficiente a riempire lo spazio di una visione. Il soggetto si affranca leggermente dal giallo tradizionale, andando a cercare emozioni in altri lidi che possano garantire una ventata di aria fresca e qualche emozione in più. Anche la scelta di ambientarlo a Venezia si muove in questa direzione.

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Ira72 17/12/24 14:44 - 1368 commenti

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Ambientare una pellicola di questo genere (tra il giallo e l'horror) in una cornice come questa è già stato fatto spesso, in passato. E il risultato non può che essere vincente, soprattutto con i mezzi che si hanno oggi a disposizione. Dunque splendide le inquadrature, intriganti le atmosfere, azzeccata la location (sorprendentemente lugubre e decadente). Buone anche le interpretazioni. La trama non è eclatante, le forzature si sprecano (soprattutto nel finale), ma il film si guarda volentieri anche per il ritmo scorrevole.

Buiomega71 22/12/24 01:17 - 3122 commenti

I gusti di Buiomega71

Il Branagh più smaccatamente teatrale, con richiarmi al Bardo (Desdemona), si muove tra l'amata tragedia shakespeariana (le mele, il miele avvelenato, il lugubre palazzo veneziano come il maniero di Macbeth, tra visioni di morte, fantasmi veri e presunti) e scampoli horror (la possessione della medium, la lanterna magica degli orfanelli colpiti dalla peste, infilzata alla statua come nella Chiesa, lo spettro "vendicativo" di Alicia, gli scheletrini nelle segrete). Branagh sposta l'asse dalla Christie alla notte d'incubo di Villa Diodati, ridestandosi dalle stucchevolezze del Nilo.
MEMORABILE: Il racconto della liberazione di Bergen-Belsen; "Giro giro tondo"; Il flashback del suicidio di Alicia affogata; Il giardino segreto; Il miele.

124c 18/03/25 16:30 - 3004 commenti

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Kenneth Branagh, giunto alla sua terza pellicola nei panni dell'investigatore belga Hercule Poirot, creato dalla prolifica mente della scrittrice Agatha Christie, abbassa i toni delle sue detective stories e ci va anche piano con le super-guest stars, limitate a Michelle Yeoh, Tina Fey e il nostro Riccardo Scamarcio. Nonostante l'ambientazione in una piovosa Venezia carnevalesca e post bellica del 1947 e una trama ai limiti dell'horror (Poirot vede donne fantasma allo specchio), il tutto sembra quasi un prodotto televisivo; però la recitazione è buona, anche quella dei bambini.
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  • Discussione Zender • 18/09/23 19:38
    Capo scrivano - 49111 interventi
    Credo tutti francamente...
  • Discussione Nicola81 • 19/09/23 12:55
    Contratto a progetto - 692 interventi
    L'ho messo in Watchlist ma confesso che questa cosa di Halloween mi ha abbastanza smorzato la curiosità di vederlo. Sarò fatto male io, ma certe corbellerie (non so come altrimenti definirle) mi predispongono negativamente già in partenza… 
  • Discussione Zender • 19/09/23 14:02
    Capo scrivano - 49111 interventi
    Mi pare un po' esagerato (in fondo non è una cosa che si avverte troppo), ma ognuno ha diritto a pensarla come vuole ovviamente. Son pur sempre film, qualche diritto a inventarsi un po' la realtà ce l'hanno sempre.
  • Discussione B. Legnani • 19/09/23 14:05
    Pianificazione e progetti - 15239 interventi
    Cotola ebbe a dire:
    Noto che non solo io ma anche il Marcel è trasecolato nel vedere una Venezia pienamente halloweeniana nel 1947. 

    Alla faccia dell'anacronismo...
  • Discussione Von Leppe • 19/09/23 15:04
    Call center Davinotti - 1129 interventi
    Che poi le maschere sono quelle tipiche veneziane e l'atmosfera è più invernale che autunnale, tutti hanno il cappotto 
  • Discussione Cotola • 19/09/23 19:10
    Consigliere avanzato - 3914 interventi
    Come detto da Zender non è una cosa poi così importante: resta abbastanza sullo sfondo ma l'ho trovata parecchio bizzarra.
    Il film è bel lontano dall'essere eccezionale, soprattutto dal punto di vista squisitamente giallo. Vale piuttosto per le belle atmosfere, ottimamente rese, e per una Venezia che ha sempre il suo fascino. 
  • Discussione Von Leppe • 19/09/23 19:20
    Call center Davinotti - 1129 interventi
    Cotola ebbe a dire:
    Come detto da Zender non è una cosa poi così importante: resta abbastanza sullo sfondo ma l'ho trovata parecchio bizzarra.
    Il film è bel lontano dall'essere eccezionale, soprattutto dal punto di vista squisitamente giallo. Vale piuttosto per le belle atmosfere, ottimamente rese, e per una Venezia che ha sempre il suo fascino. 
    Anche perché i protagonisti non sono italiani quindi in parte è scusabile

  • Discussione Caesars • 2/11/23 10:19
    Scrivano - 17014 interventi
    Von Leppe ebbe a dire:
    Cotola ebbe a dire:
    Come detto da Zender non è una cosa poi così importante: resta abbastanza sullo sfondo ma l'ho trovata parecchio bizzarra.
    Il film è bel lontano dall'essere eccezionale, soprattutto dal punto di vista squisitamente giallo. Vale piuttosto per le belle atmosfere, ottimamente rese, e per una Venezia che ha sempre il suo fascino. 
    Anche perché i protagonisti non sono italiani quindi in parte è scusabile

    Anche a me il fatto di Halloween a Venezia nel 1947 ha fatto parecchia specie. E' vero che che essendo i personaggi tutti stranieri, potrebbe anche essere un poco scusabile, ma ad inizio pellicola si vedono persone mascherate per la città.

  • Discussione Buiomega71 • 22/12/24 00:48
    Consigliere - 27279 interventi
    Cotola ebbe a dire:
    Noto che non solo io ma anche il Marcel è trasecolato nel vedere una Venezia pienamente halloweeniana nel 1947. 

    Trovo più anacronistico e fastidioso (in pieno movimento woke) infilarci (forzatamente) bambine di colore nella Venezia del 1947
  • Discussione Buiomega71 • 22/12/24 11:00
    Consigliere - 27279 interventi
    Il Branagh più smaccatamente teatrale, con richiami al Bardo (Desdemona, la bellissima Emma Laird da tenere assolutamente d'occhio), che si muove tra l'amata tragedia shakespeariana (le mele, il miele avvelenato, il lugubre palazzo veneziano come il maniero di Macbeth, tra visioni di morte, fantasmi veri e presunti) e scampoli horror (la possessione della medium, la lanterna magica degli orfanelli colpiti dalla peste, infilzata alla statua come nella Chiesa, l'atmosfera lugubre e mortifera, i sospiri, i "giro giro tondo" infantili, lo spettro "vendicativo" di Alicia, gli scheletrini nelle segrete) tornando a bazzicare i fasti del suo Frankenstein.

    La maschera di Pierrot, il giardino segreto, l'agghiacciante racconto del dottor Ferrier sulla liberazione del campo di sterminio di Bergen-Belsen, il ragazzino di Belfast che legge i racconti di Poe, un suicidio indotto che ricorda L'amore e il sangue,  la commovente rivelazione su  Incontriamoci a Saint-Louis, le classiche "pene d'amor perdute" branaghiane, innesti "fiabeschi" (la fine che aspetta all'assassino) e un movente morbosetto e che rimanda -con le dovute differenze alla:
    SPOILER
     sindrome di Münchhausen per procura di shyamalaniana memoria.
    FINE SPOILER

    Tra una Venezia decadente e misteriosa (parzialmente ricostruita in CG, per quanto riguarda alcuni esterni), i classici flashback in bianco e nero alla L'altro delitto (ormai un vero e proprio marchio di fabbrica branaghiano) qui usati magistralmente, per quanto riguarda il triste destino della giovanissima Alicia, un Poirot prima raziocinante e inflessibilmente terreno, poi coinvolto in fenomeni paranormali più o meno (in)controllabili da fantasmi di ragazzine, vocine e farlocche sedute spiritiche, l'intreccio si risolve non con qualche piacevole sorpresa e un pizzico di crudeltà.

    Branagh sposta l'asse dalla Christie alla notte d'incubo di villa Diodati  facendosi perdonare, in parte, le stucchevolezze e la pomposità finto/ glamour del Nilo, nella sua più personale e intima " detective story" della trilogia agathachristieiana.




    Ultima modifica: 22/12/24 14:39 da Buiomega71