(ULTRA BABY VINTAGE COLLECTION) Non si tratta di un film particolarmente nuovo né particolarmente profondo, tuttavia la bravura di attori come Steve Martin o Rick Moranis si avverte in quasi ogni sequenza. Si tratta di quattro storie diverse, solo occasionalmente intrecciate. La più originale è forse quella che vede un Moranis insolitamente serioso impegnato a educare la propria figlia di pochi anni per trasformarla in un "bambino prodigio", mentre l'episodio con l'ancora acerbo Keanu Reeves diverte e colpisce nel segno disegnando un perfetto e paradossale "interno" americano. Steve Martin padre è impeccabile riuscendo a interpretare con molto...Leggi tutto garbo un personaggio piuttosto risaputo. Migliore idea per un Jason Robards in ottima forma costretto a salvare il figlio impenitente dalle grinfie degli allibratori. Un film insomma piacevole, senza infamia e senza lode per un Ron Howard che cerca di rilanciarsi al di fuori dei film solo effetti speciali e azione mozzafiato. Forse un po' pretenzioso e supponente, ma una buona fotografia e un cast prestigioso lo salvano dalla mediocrità alla quale spesso film del genere sono destinati.
Molto divertente, volgare il giusto ma soprattutto ben interpretato da tutto il cast... Che Ron Howard ci sappia fare senza essere pesante lo dirà la storia di lì a poco. Qui siamo solo nel 1989, ma il suo talento nel raccontare emerge già abbastanza chiaramente, mettendo in scena una famiglia americana che tutto può dirsi meno che "tipica"... Almeno un paio di scene sono da ricordare, inclusa ovviamente quella dell'incidente stradale sulla highway.
Film in cui Ron Howard dimostra di conoscere bene il proprio mestiere dirigendo con maestri un bel gruppo di attori (alcuni veterani dello schermo come Robards) che offrono una bella prova di gruppo dando vita ad una gradevole commedia sui rapporti (e le incomprensioni) familiari non priva di una certa morale sull'accettazione e la tolleranza reciproca. Film dotato di ritmo (grazie anche ad un riuscito montaggio) che alterna sapientemente momenti brillanti a pause sentimentali e di riflessione.
Discreta commediola che ha dalla sua un buon ritmo e un cast d'attori effervescente, al cui comando vi è un sempre strepitoso Steve Martin nel ruolo del capofamiglia. Per il resto non si segnala certo per l'originalità e qualche volta le gag sono molto prevedibili. Ma non annoia, e questo già un miracolo.
Commedia "drammatica" centrata su una numerosa famiglia americana piena di problemi. Attori e regia sono di una certa caratura e, benchè io non ami il cinema USA, questo film mi è piaciuto. Non è un capolavoro ma diciamo che si lascia apprezzare e in parte diverte pure.
Un filmetto che si basa sull'assunto semplice e quantomai reale della difficoltà di svolgere il ruolo di genitore (dice benissimo Reeves ad un certo punto quando spiega che serve la patente praticamente per tutto tranne che per la cosa più importante, quella di fare i padri di famiglia). Martin non lo scopriamo adesso e infila qualche battuta delle sue in un contesto attoriale serioso, Moranis coglie nel segno con la dedica musicale nell'aula della sua amata. Insomma non è la solita commedia americana...
Ron Howard (collaboratore anche nel soggetto) riesce ad allargare storie familiari della tanto sfruttata media borghesia statunitense in modo da infilarci dentro tutti, o quasi tutti, gli stereotipi tipici dell'argomento. Il risultato è un fricandò di situazioni che niente hanno da dire ma che mettono in pista una pletora di attori liberi di dare sfogo alle doti per le quali sono conosciuti. Scopo principale, quindi, divertire. Le stancanti smorfie dei protagonisti maschili però non raggiungono lo scopo; meglio le sommesse parti femminili.
MEMORABILE: I misteriosi sacchetti di Garry Buckman-Lampkin (Joaquin Phoenix bambino).
Quattro famiglie variamente imparentate, in cui le situazioni ilari e quelle drammatiche si intrecciano indissolubilmente. Howard, che all'epoca ha già all'attivo un paio di commedie fantasiose, con questa si appoggia ad un canovaccio più tradizionale, contando soprattutto sull'apporto di una squadra di attori in cui coesistono vecchi leoni, attori consolidati e speranze giovani (Reeves) o giovanissime (Joaquin Phoenix). Il risultato, senza essere memorabile, è però gradevole, anche se tende a sbracare un poco nel finale all'insegna del "crescete e moltiplicatevi".
MEMORABILE: Hulce, appena scaraventato fuori da un'auto in corsa "Ero con alcuni amici", al che il padre Robards obietta: "Gli amici rallentano..."
Il titolo italiano non rende giustizia a quella che è una commedia sì, ma molto più realistica e anche amara di quanto non si potrebbe pensare. Howard mette insieme un ottimo gruppo di attori per raccontare tra sorrisi e malinconie i guai di qualsiasi famiglia, analizzando le diverse situazioni casalinghe e le manie di ognuno di loro con grande naturalezza. Il film si lascia seguire bene, i suoi personaggi conquistano e la colonna sonora di Newman è un valore aggiunto. Nel folto cast una spanna sopra Martin, Robards e la West. Notevole.
Ron Howard HA DIRETTO ANCHE...
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Il videogioco col quale sta giocando Kevin(Jasen Fisher)
è il coin-op "Bad Dudes vs Dragon Ninja"
Sono riconoscibili i suoni della battaglia contro il "mostro" del primo livello.
La scena è a 00:34:35 circa