Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Il numero del canale si trova tra parentesi dopo il suo nome. Se non c'è, cercatelo qui: numero canale. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Galbo: Quattro uomini vengono assunti da un ricco americano per riportare a casa la moglie rapita in Messico da un rivoluzionario. Bel western d'autore con forti connotati action, molto sottovalutato dalla critica e diretto da un ispirato Richard Brooks. Il film presenta una sceneggiatura ben scritta che porta in primo piano i valori dell'onore, della lealtà e dell'amicizia. Buona l'ambientazione messicana all'epoca della rivoluzione di Pancho Villa. Ottimi il cast e la fotografia.
Jdelarge: Benvenuti nel circo di Parolini; sì, perché il clima che si respira dall'inizio alla fine del film è quello di uno spettacolo circense in piena regola; e decisamente riuscito, sotto questo punto di vista. D'altro canto la trama non dice assolutamente nulla di nuovo e di personaggi che lasciano il segno, fatta eccezione per Sabata, non ce ne sono. Van Cleef è ottimo come sempre, mentre tutti gli altri attori forniscono una prova discreta. Da segnalare una colonna sonora particolare con sfumature soul e un bell'inizio dall'atmosfera baviana.
Capannelle: Ottimo il crescendo di tensione che, nonostante alcune possibili incongruenze, viene gestito con abilità dagli sceneggiatori rapportando gli eventi con un nutrito ventaglio di umane debolezze. Bravi gli attori a rendere verosimile quanto gli si chiedeva e a non pestarsi i piedi in un intreccio tanto articolato quanto messo continuamente in discussione. Ogni tanto la Turner e Quinn si abbandonano a pose troppo plastiche ma al tempo così si faceva. Completano il quadro della maison tanti piccoli intrusi (il bimbo, la cinese, lo chaffeur) non essenziali ma pefettamente incastonati.
Caesars: Una grossissima delusione all'epoca, impressione ribadita da una nuova visione; spiace vedere un grande nome come quello di George Roy Hill legato a questa pellicola senza capo né coda. Pur essendo una feroce critica a un certo mondo sia sportivo che giornalistico, non riesce proprio a convincere: scene, anche ben girate, di partite al limite del credibile, personaggi senza spessore e una trama debolissima. Forse la colpa è mia che non sono riuscito a entrare in sintonia con quanto raccontato, ma per me è un film da bocciare.
Caesars: Luciana Littizzetto è personaggio simpatico che riesce a dare il meglio di sè in televisione, ma anche in questa sortita su grande schermo l'effetto è migliore di quello sortito da tanti colleghi di cabaret che si cimentano in imprese similie. La trama ovviamente non è grande cosa ma il raccontino fila via liscio, riuscendo anche a divertire e lasciandoci con un sua morale. Nel non troppo esaltante panorama italiano di questo millenio il film di Costantini non è certo tra i peggiori. Si può vedere.
Luras: Banale ed ennesima storia a sfondo catastrofista, in cui davvero tutto è già stato stravisto innumerevoli volte: gli asteroidi che piovono dal cielo e che prima di essere fermati distruggono mezzo pianeta, lo scienziato bistrattato dai colleghi e malvisto da moglie e figlio con cui però si riappacificherà nel finale e un abbozzo di storia romantica con la consueta bella giornalista. Tra l'altro non si capisce perché per la versione italiana si sia deciso di anglicizzare il titolo originale.
Galbo: Dopo la lunga serie tolkeniana di Jackson, il fantasy ha bisogno di un ricostituente per non cadere nella trappola del già visto. Il film di Duncan Jones non pare in grado di assolvere allo scopo, riproponendo il solito campionario di maghi, orchi, nani, creature alate e (un po' defilati) elfi. Il tutto innestato su una storia poco entusiasmante, con piccole introduzioni originali, tipo il portale alla Stargate. Non entusiasma la scelta degli attori tanto da preferire quasi i coprotagonisti orchi che presentano almeno un design accettabile.
Giacomovie: Rimanda a Nuovo Cinema Paradiso per il percorso nostalgico, affrontato da un vecchio che va a trovare i 5 figli. Il risultato è un film non eccelso ma sincero su natura e sfumature dei legami familiari. Tramite il suo viaggio il personaggio del bravo Mastroianni riflette sulla vita sia con osservazioni dell’uomo vissuto che con l’ingenuità del vecchio tornato bambino. Sarà proprio il destino dei figli a fargli scoprire le amarezze della vita. Il film quindi, poco pubblicizzato ed apparentemente scarno, ha un preciso significato intrinseco. ***
MEMORABILE: “Quando una donna ti dice che non può più vivere senza di te, vuol dire che ti sta per lasciare”.
Gestarsh99: Film di vendetta spiazzante ed eccezionalmente anomalo che monta di potenza con imperturbabile calcolatezza emotiva; un gelido flusso di parole e rivelazioni che scrosciano ininterrottamente come pioggia su cemento duro e inaridito, scorrendo via a fatica dentro lacrime di rimorso troppo a lungo represse. L'inappuntabile freddezza estetica, il calligrafico perfezionismo "coreano" e la preziosa ricercatezza compositiva s'inebriano dinanzi ad un tale studio sulla colpa, la menzogna, la responsabilizzazione e la presa di coscienza del potere (auto)distruttivo insito nell'egoismo umano.
MEMORABILE: Il chiassoso vocio e l'incurante spensieratezza della scolaresca, a simboleggiare l'adolescenziale ignoranza delle cose serie e importanti della vita.
Galbo: Trama che ricorda numerose pellicole del genere con detenuti di un penitenziario che si sfidano alla morte per conquistarsi la libertà. Questa volta c'è in più un "grande fratello" telematico che ne controlla le menti. Nulla di originale dunque, ma tutto piuttosto ben fatto con sequenze d'azione adeguatamente realizzate ed attori in parte, specie Michael C. Hall nella parte del cattivone di turno, sadico e spietato quanto basta.
Gestarsh99: Ad oggi la saturazione del reparto action è tale che per creare qualcosa di vagamente nuovo bisogna fare i salti mortali ritinteggiando con furberia un archivio già notevolmente stagionato. Una prova provata è in questo film/transformer, gioiosamente scaturito dal frizzante assemblaggio di cervellotiche congiure alla Tony Scott, abbondanti condizionamenti pulp e una filosofia smitizzante di estrazione eastwoodiana. A trastullarci alla grande per 130 minuti c'è quel piacione di Cruise, armato sino ai denti di mnemonica astuzia holmesiana e un paio di attributi da farci doppio strike al bowling.
MEMORABILE: Werner Herzog che racconta al suo manovale morituro la maniera in cui riuscì a sopravvivere durante la deportazione nel campo di prigionia siberiano...
Galbo: Sette vite da salvare per la redenzione della propria anima. E' questo il tema di questo film che rinnova la collaborazione tra Will Smith e Muccino, dopo il convincente La ricerca della felicità. Il regista dirige un film maturo e convincente, piuttosto lontano dall'effetto "lacrima facile" ma piuttosto pregno di un dolore amaro e alla fine anche piuttosto sobrio. Molto buono il cast con Will Smith mai così bravo.
Belfagor: Il ricevimento in onore dell'attrice Marina Gregg è sconvolto dalla morte improvvisa di una delle invitate. Non è la prima volta che l'omonimo libro di Agatha Christie viene adattato per il grande schermo: in questo caso il film può contare sul giusto ritmo e su ottime interpretazioni. Oltre alla protagonista, si apprezzano la Lumley (già vista in C'è un cadavere in biblioteca) e soprattutto una sorprendente Duncan nei panni dell'attrice bizzosa e tormentata. Svolgimento arguto, finale toccante.
Undying: Due sorelle si contendono la figlia autistica di quella che, senza tanti complimenti, l'ha smollata. In realtà la ragazzina ha capacità soprannaturali ed il nuovo compagno della madre avanza finalità diaboliche nei confronti della piccina. Modesto e noioso thriller satanico, con predominanza di intrigo familiare, debolmente sviluppato dietro la dicotomica lotta tra Bene e Male. La regia di Chuck Russell è discreta e pure l'interpretazione della (sempre bella) Basinger è più che buona, ma la sceneggiatura è davvero modesta e responsabile del risultato (mediocre) finale ottenuto dal film.
Galbo: Una delle prime incursioni di Robert De Niro nel genere brillante ed anche (finora) la più riuscita, è questa divertente commedia di Martin Brest in cui il grande attore interpreta un moderno cacciatore di taglie alle prese con un contabile della malavita. Il film funziona grazie al buon feeling tra i due protagonisti (Charles Grodin è all'altezza del suo illustre collega) e alla bravura di regista e sceneggiatori di mescolare i generi realizzando una commedia che è anche road movie e film d'azione.
Noodles: Discreto film marittimo di guerra, a tratti molto intenso. Parte male, poco interessante, lento e farraginoso, ma poi all'improvviso si risistema e si fa godibile, a tratti anche emozionante. Monoespressione ma di grande intensità la prova di John Wayne, mentre non convince il personaggio di Lana Turner. Lo spunto e la trama sono già visti, ma vale la pena di vederlo, anche per le belle scene sull'isola, a metà film.
Gestarsh99: Non si fa in tempo a ricostruirla questa povera Casa Bianca che nel giro di qualche mesetto è già daccapo zimbello esplosivo di megalomani e terroristi vari. Seguendo la politica "bootlegale" della Asylum, la Columbia clona a modo suo il recente Olympus has fallen, stemperandone l'impostazione cavernicola con quella siringata di ironia che nell'originale mancava come la salute ai moribondi. In questa pellicola eterozigote Emmerich procede in senso opposto a quello di Fuqua, esponendo al pubblico ludibrio ogni smania guerrafondaia attraverso figure e risvolti molto più accettabili e graditi.
MEMORABILE: I cunicoli sotterranei (presumibilmente) utilizzati a suo tempo da JFK per introdurre clandestinamente Marilyn Monroe all'interno della Casa Bianca...
Faggi: Un ricco libertino, alcolista e manesco (da dominatore a dominato) e la sua bella allieva (da cameriera-amante dominata a dominatrice). Erotico pop che ha come nume tutelare il romanzo Histoire d’O di Dominique Aury. Tutto girato all'interno di una grande casa: macchina a mano, riprese strette e ravvicinate, esposizione di dettagli, colori accesi, vivace guardaroba sixties, musica languida persistente. Non eccelso ma storicamente segnalabile (per lo spettatore medio dell'epoca era pornografia) e nell'insieme interessante.
Ruber: Il rimando è alle feste studentesche in casa che inziate da quattro amici diventano uno zoo all'aperto: studentelli con ormoni a mille e ragazzine provocanti in mezzo a tanta musica e fiumi di birra. Domina il trash (la cicciona che si galoppa il timido ragazzino sul wc e sfondano il pavimento è divertente non poco ma fa già capire a che livello siamo). Tutto già visto più volte e anche molto meglio. Tralascio cast e regia perché non ne vale la pena... Ah i bei tempi di Porky's.
MEMORABILE: la black che vuole a tutti i costi il toy boy di casa e si lascia andare andare a mere situazioni ridicole.
Galbo: La contrapposizione tra idee e modi di vivere destinati inevitabilmente a collidere e contrapporsi nel buon debutto di un autore promettente. Danieli cerca di evitare i giudizi morali; ne deriva un film sincero che parla di attrazione e disillusione in modo onesto e senza filtri, con l’ausilio di un’ambientazione realistica di periferia e di attori capaci (molto brava la giovane Serraiocco, una conferma Michele Riondino) in ruoli non semplici. La storia è credibile e il film coinvolgente.
Herrkinski: Castellari ha sicuramente diretto un pugno di pellicole meritevoli di nota. Tra queste si situa pure questo spin-off de Lo Squalo, che vanta un cast poco altisonante ma comunque dignitoso, SPFX caserecci ma funzionali, una buona fotografia e una regia solida. La sceneggiatura è veramente scontata e ridotta all'osso, ma il film è sostenuto da una buona dose di azione, da qualche gradito accenno splatter e da almeno un paio di scene memorabili. Nel complesso non un capolavoro, ma sicuramente fa ancora la sua bella figura nel filone. **1/2
MEMORABILE: Il tizio scaraventato in aria come un birillo; l'altro segato in due davanti agli occhi dei sopravvissuti; l'elicottero trascinato in acqua!
Panza: Ci voleva una maggior solidità nella sceneggiatura per poter dare efficacia a una storia minimale che avrebbe beneficiato di una maggiore cura nelle gag e nelle situazioni che sembrano volere far solo metraggio senza divertire sul serio, come le incursioni del ladro o della coppia in sidecar. Qualche battuta simpatica di Luotto e la simpatia di Castellitto non bastano certo per avere un impressione positiva su questo film TV che nella caotica fase all'interno della villa annoia da matti. Le musiche Bixio-Tempera-Brizzi sono in toto di riciclo.