Fino a prova contraria - Film (1999)

Fino a prova contraria
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Pur partendo dallo spunto abusato del condannato a morte che rischia di essere giustiziato per un delitto che forse non ha commesso, Eastwood mostra quanto il suo cinema sia di livello superiore ricavandone un film ricco di spunti interessanti, stringente, teso eppure nel contempo flemmatico quanto il suo protagonista. Gustosamente dipinto il protagonista (Eastwood stesso), scritti meravigliosamente alcuni dialoghi e superbamente interpretati i sapidissimi duetti tra Eastwood e Woods (il suo capo) al giornale, che gli assegna il compito di intervistare il condannato di cui sopra (Washington) poche prima dell'iniezione letale. Deve sostituire una collega venticinquenne appena morta in un incidente stradale...Leggi tutto ma lo fa con piglio ben diverso da chi dovrebbe solo limitarsi a scrivere il solito articoletto moralisticheggiante. Perché, considerando certi aspetti del processo, a Steve Everett (Eastwood) salta in testa che il vero colpevole dell'omicidio di sei anni prima non sia affatto il condannato, peraltro dichiaratosi sempre innocente. Procedendo in parallelo, lasciando molto spazio a se stesso senza trascurare il più banale (ma profondo) rapporto tra il nero accusato del crimine, sua moglie e la piccola figlia, Eastwood dosa ogni componente in maniera mirabile, aiutato senza dubbio da una sceneggiatura per la sua gran parte impeccabile. Si pensi a come viene descritto il ruolo da dongiovanni impenitente e decisamente fuori età di Steve, il suo rapporto col collega con la cui moglie va a letto, a come riesca a trovare attraverso poche parole e le espressioni giuste il materiale necessario a sfornare una scena perfetta (il primo incontro tra Steve e Beechum in carcere), all'abilità con cui gestisce i fulminanti botta e risposta: se quelli con Woods sono di categoria superiore grazie pure alla non comune bravura di chi li interpreta, sono da ricordare anche quelli tra Beechum e il prete o il direttore del carcere (finalmente umano, a differenza di come troppo spesso siamo abituati a vedere), lo scontro con la pm che fece condannare Beechum al processo, il faccia a faccia col testimone chiave. In tutto questo la ricostruzione in flashback del momento dell'omicidio forse non eccelle ma si incastra bene nel racconto e non dimentica che chi guarda ha anche bisogno di poter ricontrollare visivamente cosa possa esser successo. Piace come l'indagine sia costantemente interrotta da momenti in cui la tensione d'improvviso volutamente si allenta, quasi a confondere le idee, a farci credere che il filo si spezzi perché ciò che importa in fondo è altro. E pure le scene che possono essere rubricate come superflue non infastidiscono mai. Se l'Eastwood attore resta una maschera impagabile, l'Eastwood regista continua ad acquisire esperienza riconvertibile in qualità, e la capacità di raccontare momenti strazianti senza indulgere nel lacrimevole è solo una delle testimonianze di uno stile ormai garanzia di solidità e valore; anche quando non si ha a che fare con storie indimenticabili e anzi si percorrono strade già ampiamente battute senza voler strafare.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 6/05/07 DAL BENEMERITO MAGNETTI POI DAVINOTTATO IL GIORNO 25/10/18
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Magnetti 6/05/07 15:10 - 1103 commenti

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Certo non è un capolavoro, ma è anche uno dei film più sottovalutati di Clint Eastwood. Dietro alla confezione di un dramma sulla solita ingiustizia perpetrata ai danni di un nero condannato a morte c'è molto di più. C'è l'amarezza nel constatare come il meccanismo della giustizia spesso non funzioni a dovere e ciò viene raccontato attraverso le gesta di un giornalista, interpretato da Clint Eatwood, marcio e scorretto che lotta fino alla fine per salvare il salvabile. Ottimo film che una visione la vale assolutamente.

Lovejoy 19/12/07 23:11 - 1823 commenti

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Uno dei più sottovalutati film di Clint Eastwood e uno dei migliori. Il dramma della pena di morte è un tema dei più scottanti e il regista lo affronta con passione e senza banalizzare il tutto con l'inevitabile retorica che affligge prodotti simili. Vigoroso, appassionante (specie nella lunga attesa prima di premere il fatidico bottone) e cast da applausi a scena aperta. Non solo Eastwood e Woods, irresistibili, ma anche Washington, la Venora, Jeter e Bernard Hill nei panni dell'umanissimo direttore del carcere.
MEMORABILE: I duetti fra Eastwood e Woods; La lunga attesa prima dell'esecuzione aspettando una possibile telefonata che blocchi tutto;

Capannelle 9/03/09 10:18 - 4411 commenti

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Quasi due film in uno. La parte giudiziaria (l'attesa dell'esecuzione e le indagini personali) vuole denunciare pregiudizi e storture varie ma è troppo manichea: un angelo il condannato, scemo il contabile, per non parlare della conclusione telefonata. Più riuscita la parte sul privato del giornalista, irriverente e scanzonato, memorabili i suoi dialoghi con i colleghi, tra articoli "sul lato umano" e pareri sul rendimento delle mogli. Regia discreta e fotografia scadente (troppo artificiale).

Cotola 31/01/10 23:50 - 9043 commenti

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Pellicola interlocutoria per il buon Clint che tra un grande film e l’altro firma questo lavoro dignitoso, ma nulla più, sulla pena di morte. Lo sviluppo narrativo è quello solito: un uomo nel braccio della morte si professa innocente, qualcuno gli crede e comincia ad indagare. A furia di cercare sembra che…Non il massimo dell'originalità ma un’occhiata la merita comunque anche perché evita di scivolare nel patetico e piagnucoloso oltre che nella tronfia e vuota retorica.

Galbo 2/02/10 13:08 - 12392 commenti

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Abituati ad un regista che sforna capolavori, i critici cinematografici hanno giudicato minore questo film di Eastwood, che è invece una pellicola molto ben realizzata. Basato su una sceneggiatura di ottimo livello, il film riesce a mantenere alta la tensione grazie alle notorie capacità del regista qui anche interprete contornato da un cast di pari livello.

Stefania 13/03/10 01:28 - 1599 commenti

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Ore contate per il reporter Everett, obiettivo salvare la pelle all' ingiustamente condannato a morte Frank, un giovane di colore. Visto che c'è, Everett la pelle la salva un po' anche a se stesso: anche lui è condannato, un uomo troppo solo. Per essere una storia a "time lock", è un po' lenta, dispersiva, non comunica l'ansia di una corsa contro il tempo. Ma questo ci dà modo di affezionarci a Everett e a Frank, osservare la loro umanità, il loro entroterra privato. Quindi l'anomalia della lentezza dà carattere al film: per spettatori attenti.

Lupoprezzo 20/03/11 18:49 - 635 commenti

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Dramma che riflette sull'ingiustizia e la discriminazione razziale, costeggiando anche la pena di morte, ma lo fa in maniera poco sentita. Il personaggio di Clint Eastwood e i suoi risvolti familiari non incidono in una storia già priva di voli e con qualche faciloneria che non convince (il prete). Anche registicamente si è visto di meglio da parte di Clint. Frizzante la prova di James Wood e buona quella di Isaiah Washington. Passabile dopotutto.

Enzus79 15/06/11 17:30 - 2894 commenti

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Clint Eastwood sforna mezzi capolavori (alternati a flop) a iosa. Un dramma contro la pena di morte affrontato senza pietismo eccessivo. Dialoghi alla Tarantino che fanno più che sorridere (specialmente quelli fra Clint e Woods). Raccomandabile.

Nando 15/04/12 19:07 - 3814 commenti

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Un valido affresco sul subdolo sistema giudiziario americano che verrà messo in discussione da un anziano cronista dedito alla bottiglia ed alle donne altrui. Eastwood realizza una pellicola avvincente, che culmina con una parte finale che genera ansia d'attesa. Finale troppo natalizio.

Ducaspezzi 18/09/12 00:58 - 222 commenti

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Everett, giornalista sposato con prole, fa in modo che Bacco e Venere (e anche un po' le cicche) giochino a tiro a segno con la sua vita privata e professionale e certi dialoghi del film se ne insaporiscono. La mediocrità come padre e marito di Everett sembra messa a contrasto con lo straziante dramma del distacco imminente di Frank, ormai prossimo all'esecuzione capitale, da sua figlia e sua moglie. Direi che un discorso sull'etica familiare (familistica?) affianchi alquanto il cospicuo tema giudiziario (si pensi alle ultimissime immagini).

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Tarabas 30/10/12 00:00 - 1878 commenti

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Giornalista scavezzacollo finisce per caso a occuparsi di un'esecuzione capitale, ma intuisce che nel processo qualcosa è andato storto e si mette a indagare. Nel mentre, la sua vita privata va a rotoli. Come sempre per Eastwood, anche questo film certamente minore gode del marchio di fabbrica della casa, la solidità. Niente di originale, niente che rimanga troppo impresso, ma la fattura è sempre di qualità e il lavoro sui personaggi superiore alla media. Buon cinema di intrattenimento che non rinuncia a dire qualcosa sulla giustizia.

Graf 11/11/12 01:08 - 708 commenti

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Singolare dote di Eastwood è quella di girare film minori che sono quasi dei capolavori. Come questa pellicola che, con fare sommesso e con stile sobrio, smonta con sorniona noncuranza ma implacabile logica i meccanismi scellerati della giustizia americana, che condanna alla pena di morte anche dei perfetti innocenti. Specializzatosi, nell'ultima parte della sua magnifica carriera, nel ritratto impietoso di antieroi sconfitti dalla vita ma capaci di un riscatto morale, Eastwood ci regala un ritratto realista e senza sconti della nazione americana.
MEMORABILE: L'implacabile timing delle 12 ore di tempo a disposizione di Eastwood, prima dell'esecuzione capitale, per trovare il vero assassino.

Il Dandi 24/08/13 15:56 - 1917 commenti

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Eastwood sulla via della "maturità" artistica (che la critica gli riconoscerà pienamente ad 80 anni suonati) snocciola qui alcuni ingredienti tipici della sua poetica: voglia di lasciarsi alle spalle l'aurea invincibile del superuomo che fu (interpretando un giornalista ex-alcolizzato in crisi) e impegno civile (la pena di morte). Peccato che la regia non sia troppo incisiva e che la corsa contro il tempo non funzioni oltre il mero intrattenimento. Non male, ma lontano dai suoi capolavori.
MEMORABILE: I duetti in ufficio con James Woods.

Rigoletto 17/04/15 20:04 - 1786 commenti

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Un buon Eastwood che, pur mantenendo il vizio di fondo di una certa prolissità, riesce a costruire un buon film calandosi in un personaggio male in arnese e incredibilmente complicato. La storia è buona e la morale è chiara, ma il messaggio, fatto in casa yankee, è un tantino "meretricio", quindi se ci si riesce a passar sopra il film è godibile, altrimenti dà la sensazione del bluff. Effettivamente io ho avuto a tratti la sensazione (poco piacevole) di un'operazione di istrionismo. Comunque un film concreto.

Nicola81 26/01/18 10:40 - 2857 commenti

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Atto di accusa nei confronti della pena di morte, della superficialità della giustizia americana e, volendo, pure del razzismo: argomenti tutt'altro che inediti, ma che esercitano sempre una certa presa. E infatti il film, nonostante una certa convenzionalità di fondo, risulta abbastanza piacevole, si avvale di buoni dialoghi e nell'ultima parte riesce a generare anche una bella tensione. Interpretazioni convincenti, con l'unica nota parzialmente stonata rappresentata proprio da Eastwood, troppo anziano per risultare credibile come donnaiolo.

124c 19/10/18 00:26 - 2918 commenti

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Clint Eastwood in questo film da lui stesso diretto e interpretato non è più l'ispettore Callaghan che prima spara e poi pensa ma un attempato (e sempre sexy) giornalista che, passando da un lenzuolo all'altro, cerca di togliere dagli impicci un povero innocente condannato a morte. Divertenti i bisticci fra lui e l'editore impersonato da un sempre ironico e graffiante James Woods e col collega/rivale impersonato da Denis Leary. Bravo Isaiah Washington, divertente la visita lampo di Clint allo zoo con la figlia piccola.

Daniela 26/10/18 17:35 - 12660 commenti

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Giornalista dalla vita privata e professionale incasinata deve scrivere un articolo sull'ultimo giorno di vita di un giovane nero in procinto di essere giustiziato per un omicidio del quale si dichiara innocente... Spunto già proposto molte volte per un film che, senza essere un capolavoro, conferma il solido mestiere di Eastwood, soprattutto nella gestione degli eventi concitati della seconda parte, segnata da un conto alla rovescia che riesce ad essere ansiogeno per quanto l'esito sia prevedibile. Nel resto del cast spicca Woods, protagonista insieme a Eastwood della sequenza migliore.

Minitina80 1/01/19 09:39 - 2984 commenti

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Il segreto di questo genere di film risiede nella bravura di rendere accattivante e appassionante l’indagine che porta a sovvertire una verità presunta. Argomento di cui Eastwood non difetta, cavalcando con mestiere un copione non proprio originale ma sviluppato con i dovuti crismi. Quello che funziona meno è il contorno personale del protagonista, che esula con l’indagine e il fulcro della storia. La parentesi private suscitano poco interesse e il contrasto con l’indole del detenuto poteva essere mostrato in altro modo.

Taxius 11/04/19 12:28 - 1656 commenti

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Un vecchio giornalista mezzo alcolizzato deve scrivere un pezzo su un uomo che a ore verrà giustiziato, ma le sue ricerche porteranno alla luce prove a favore dell'innocenza dell'uomo; sarà una corsa contro il tempo per salvargli la vita. Clint Eastwood dirige se stesso in un ottimo dramma thriller ricco di tensione e colpi di scena. Il film funziona perché riesce a tenere sulle spine lo spettatore nonostante il finale sia molto prevedibile. Film minore di Eastwood, meritevole comunque di una visione.

Puppigallo 9/02/20 10:10 - 5273 commenti

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Eastwood regista qui ha già la mano felice nel dirigere se stesso e il resto del parco attorico, ma non ha ancora imparato bene a eliminare il superfluo, prolungando eccessivamente una pellicola, che sì dà un quadro generale piuttosto dettagliato della situazione del condannato (la famiglia) e del protagonista (padre improponibile e reporter ex alcolizzato, ingestibile e braccagonnelle di colleghi). Ma non tutto ciò che viene proposto è indispensabile (ci voleva qualche sana sforbiciata). Però, se lo si segue fino all'epilogo al cardiopalma, vuol dire che il risultato è comunque buono.
MEMORABILE: I confronti col suo capo "Rischi di restare un buco senza le chiappe intorno"; A pranzo col testimone; Il prete che si pettina allo specchio; Siringhe

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Ultimo 7/08/20 08:02 - 1655 commenti

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Un buon thriller giudiziario diretto e intepretato da Clint Eastwood, qui nei panni di un giornalista alla ricerca della veritá. La vicenda si segue con interesse, e se non fosse per una durata eccessiva staremmo parlando di un grandefilm. Resta in ogni caso un lavoro di ottimo livello, con poche pause e un finale un po' ai limiti ma perdonabile. Spassosi i dialoghi con James Woods. Consigliato.

Silvestro 12/02/21 23:48 - 361 commenti

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Un grande Clint riesce a realizzare un film solido e ben strutturato. La regia è precisa, la sceneggiatura tiene bene e non si perde in troppe divagazioni, la suspense c'è sempre: tutti questi elementi fanno di "Fino a prova contraria" un buon film, ma è grazie all'interpretazione di Clint (capace di dare corpo ad un personaggio duro e fragile allo stesso tempo con anche qualche sprazzo di ironia) che la pellicola guadagna spessore. Come sempre Eastwood si conferma una certezza!
MEMORABILE: I dialoghi tra Eastwood e Woods.

Herrkinski 20/02/21 14:12 - 8107 commenti

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Eastwood regista difficilmente sbaglia un colpo, specialmente quando dirige se stesso, e questo film ne è l'ennesima riprova; la riflessione sull'abominio della pena di morte e sul frequente fallimento delle istituzioni giudiziarie Usa sono rese con drammaticità coinvolgente nella prima parte, in cui il clima viene comunque stemperato dalla tipica autoironia del protagonista; tesissimo invece l'atto finale, girato con grande stile. Niente male il cast di contorno, che si rende partecipe di scambi brillanti (su tutti Woods) e momenti commoventi. Lavoro decisamente sottovalutato.

Paulaster 17/01/22 10:28 - 4415 commenti

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Cronista deve scrivere un pezzo su un condannato a morte. Storia iper-abusata in cui in un giorno solo si riescono a fare indagini, avere l'intuizione giusta e si risolve tutto all'ultimo secondo. Eastwood miscela le componenti familiari, lavorative e personali solo eccedendo un paio di volte (la ricerca degli appunti e l'inseguimento), finendo nei tempi giusti. Il suo personaggio di giustiziere, stavolta civile, ha le battute migliori anche se si parla di avventure extraconiugali; una vena di pessimismo è sempre presente, stavolta rivolta al sistema giudiziario.
MEMORABILE: Il distributore di patatine sulla scena del crimine; Il prete che dice del pentimento; Il ciondolo al collo della madre.

Simdek 1/10/22 17:46 - 122 commenti

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Bel film di Eastwood che tiene incollati allo schermo dall'inizio alla fine, nonostante una trama semplice e un finale che a metà film risulta già chiaro. E' una condanna della superficialità della giustizia americana in salsa autocelebrativa del proprio intuito e del proprio machismo. Qualche esagerazione qua e là (l'inseguimento della polizia...), ma il risultato complessivo è molto buono.
MEMORABILE: Il ciondolo; Le discussioni col capo; La visita alla zoo.

Il ferrini 3/03/24 00:56 - 2357 commenti

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Non sarà il miglior Clint di sempre ma anche in questi caso il regista si ritaglia un personaggio affascinante. Un vecchio giornalista con due vizi: l'alcool e la giustizia. In questo caso, contro praticamente tutti, è convinto dell'innocenza di un ragazzo condannato all'iniezione letale. Spesso bollato come uomo di destra, Eastwood sforna invece un gran film contro la pena di morte, così come farà contro il razzismo (Gran Torino) e contro la guerra (Lettere da Iwo Jima). E nel farlo eviterà qualsiasi moralismo o pianto ricattatorio, ma condurrà un'indagine rigorosa. Buono.
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  • Discussione Daniela • 26/10/18 17:22
    Gran Burattinaio - 5926 interventi
    Soggetto dal romanzo del 1995 "True Crime" (pubblicato in italiano col titolo "Prima di mezzanotte") dello scrittore statunitense Andrew Klavan.
    Ultima modifica: 26/10/18 17:22 da Daniela