Brutto senza attenuanti, modaiolo in modo irritante, ricorda il già modesto Il mondo dei replicanti con innesti di frattaglie di altri film, da L'Implacabile e Death Race, conditi con molta virtuality e Second Life, con l'aggravante di essere pure noioso, come sarebbero noiosi tutti gli sparatutto se non fossero interattivi (NOTA: io avevo scritto "come sono noiosi tutti gli sparatutto", ma i figlioli mi hanno obbligato a rettificare). Leonida continua a buttar via la sua bella faccia ruvidona, si salva Hall ma solo perchè lui è Dexter.
MEMORABILE: I titoli di coda fanno tirare un sospiro di sollievo (vabbé, lo ammetto, anche il balletto è carino)
Per tutti coloro in astinenza da Dexter c'è un Hall sornione e magnetico come mai prima, unico pizzico di sale di una broda altrimenti sciapa. Per chi Dexter non sa cosa sia e per tutti coloro in astinenza di cinema, beh, sappiano che il film non c'è nemmeno per sbaglio: per denunciare la virtualità del potere si rivaleggia a tal punto coi codici del potere della virtualità da rendere irrecuperabilmente nulla tutta l'operazione.Cinema leucemico che via Orwell bignamizzato cerca ragion d'essere trapiantandosi il midollo osseo della playstation, del ffww e della CG. Ragion? Io non vedo che torti
MEMORABILE: Il balletto di Hall sulle note di I've got you under my skin
In un mondo alla Nirvana dove i cervelli sono controllati da chip e transistor, il gioco più in voga del momento consiste nel comandare, videogiocando, un condannato a morte in vari scenari di guerra. Il film ricorda da vicino L'implacabile (che almeno un certo fascino fine anni '80 lo aveva), ma Gamer è molto più superficiale (ed è tutto dire!). La sceneggiatura è praticamente inconsistente e la contestazione ad un mondo dominato da media spietati ed assetati di potere cominicia e finisce con l'acconciatura rasta di una delle ribelli.
MEMORABILE: Il nuovo modo, molto ecologico, di fare il pieno alla macchina.
Il duo dell'ottimo Crank prova a "ispessire" con contenuti il proprio stile adrenalinico e ipercinetico. La critica ai rischi connessi con lo strapotere dei nuovi mass media non è nuova, ma assume un senso alla luce dei recenti sviluppi socio-tecnologici che ai tempi del seminale Videodrome si potevano solo intuire. A un primo tempo tutto azione (una volta tanto giustificato lo stile vidoclipparo) si contrappone un secondo tempo più articolato. E Neveldine-Taylor conoscono bene l'argomento. Più violento e graffiante della media degli action.
MEMORABILE: Il surreale dialogo d'amore tra Kable e la moglie appena ritrovata (controllata nel gioco da un ciccione).
Trama che ricorda numerose pellicole del genere con detenuti di un penitenziario che si sfidano alla morte per conquistarsi la libertà. Questa volta c'è in più un "grande fratello" telematico che ne controlla le menti. Nulla di originale dunque, ma tutto piuttosto ben fatto con sequenze d'azione adeguatamente realizzate ed attori in parte, specie Michael C. Hall nella parte del cattivone di turno, sadico e spietato quanto basta.
La classe non è acqua: ne sapranno sicuramente qualcosa i due topi rintanati in cabina di regia. Il loro è un continuo sfoggio di compiaciuta ipercinecità inabissata nell'onnipresente e cangiante arteria grottesca: l'evoluzione (e non l'involuzione) naturale del tutt'al più becero "videoclipparo" dominante (Michael Bay non se la prenda a male). Ed è così che il pretesto surclassa il tessuto, la quisquilia si perde in un turbillon di sfavillanti can-can. Il becero, il gladiatorio, il pomposo, rendono persino più accettabile il "finalino".
In "Gamer" vi sono una serie di spunti potenzialmente interessanti (il tema degli avatar-schiavi è più concreto ed inquietante della versione cameroniana, come pure la "second-life" giocata con corpi altrui...), che vengono però trattati e sviluppati in maniera frettolosa e stereotipata, privilegiando nettamente l'azione sulla riflessione. Peccato per l'occasione sciupata, ma il film è tutto sommato guardabile.
Divertente film d'azione iperbolico e iperveloce. La storia ricorda i contemporanei Hardwired e Il mondo dei replicanti, ma ci sono diverse varianti e tanti colpi di scena. Butler è il perfetto protagonista per questa serie di scene d'azione dal montaggio a raffica e dalla violenza quasi splatter. Certo nulla di veramente originale ma il ritmo tiene e il film si fa vedere senza problemi fino alla fine. Godibile.
Il disturbo antisociale di Dexter si è trasformato in psicosi collettiva, il mondo ipervirtuale è fastidioso e modaiolo come uno spam di Facebook e un viziato sbarbatello gioca a tirare i fili à la Lugosi. Per questi motivi, il film mi piace: sembra un videoclip girato durante un'overdose di caffeina, ma ritrae una realtà (futura) non dissimile. Però poi c'è Butler che non si separa da Leonida, una trama debole che i pur eccellenti effetti speciali non riescono ad occultare del tutto e un finale un po' campato per aria. Discreto.
MEMORABILE: Hall e i mercenari che ballano sulle note di "I've got you under my skin".
Più che un film sembra un videogioco: tutto viene sparato a velocità incredibile e si fa una gran fatica a seguire lo svolgimento del tutto. Ma non dimentichiamoci che quello che ci viene proposto è un futuro possibile, perché la tecnologia di base già esiste. Geniale l'idea di un "Second Life" con persone controllate da altri individui. Chiara l'ispirazione ad altri film, ma il risultato è tutt'altro che disprezzabile.
MEMORABILE: Nel gioco "Slayer", dove i galeotti si ammazzano a vicenda, ogni partecipante ha un proprio indirizzo IP.
In un prossimo futuro verremo totalmente condizionati da realtà nelle realtà con risultati alienanti. Orde di grandi fratelli pronti ad entrare nelle menti altrui. Action-movie di sufficente fattura con un Butler notevolmente a suo agio nella parte del buon combattente il cui unico scopo è riunire la famiglia perduta ingiustamente.
Che brutto action! Davvero noioso e inutile. Trama stramba e C. Hall totalmente sprecato (ma era ubriaco quando ha accettato questo film?). Il solito manzo, Butler, interpreta un condannato a morte innocente con moglie e figlia da salvare; il tutto condito con un videogame innovativo che rende gli umani protagonisti. Si salvano solo le canzoni e le scene da videoclip. Stucchevoli il balletto e il combattimento finale.
Il risultato finale è assolutamente mediocre, nonostante ci sia qualche idee di partenza veramente molto buona. Il film non convince a livello di scrittura, infatti è decisamente banale e poco avvincente. Nulla da dire sul ritmo serrato e iperadrenalico, merito di un montaggio notevole. La regia però risulta troppo videoclippara e di poco spessore. Sufficiente la prova di tutto il cast. Si può vedere, ma non è nulla di entusiasmante.
Ho apprezzato molto la grafica digitale che dà l'impressione, nelle forti scene di azione, di trovarsi protagonisti del videogame Doom. L'idea di una secondlife in cui si è controllati nelle proprie azioni non è nuova, ma è impressionante considerando la storia del protagonista e i suoi intenti. L'attore Gerard Butler, grazie alla sua versatilità, è ottimo in ogni suo ruolo. Finale auspicabile e scontato.
Gamer non va apprezzato certo per la sceneggiatura o per i dialoghi (roba davvero ultra usata). Quello che merita 10 di questo film è la visionarietà. La forza di alcune immagini apparentemente senza senso. L'ultimo film visionario (e forse unico) che avevo visto era stato Strange days. Ma questo è davvero incredibile. Stiamo parlando di una sorta di dipinto post-moderno messo in modalità video. Ci sono trovate semplicemente geniali (il balletto di Hall con alcuni "assassini" sulle note di una canzone jazz). Ce ne fossero di film così!
In pratica il remake non dichiarato de L'implacabile, film eighties col grande Schwarzy. Se però il lavoro di Glaser, pur nella sua rozzezza, era sincero nella sua denuncia, qui la tematica del dominio dei media sulle menti dei ludodipendenti è solo mera scusa per consentire alla coppia Neveldine/Taylor di imbastire il loro cinema ultracinetico, spinto ad un parossismo action senza freni da lasciare letteralmente stremati. Certi oltranzismi alla lunga stancano e si arriva alla fine col fiatone. Butler rimane un attore insignificante...
MEMORABILE: L'effetto videogame è sicuramente ben reso: si pensi a tutte le scene di battaglia urbana, miele per i teenager videogame-dipendenti.
Buona l'idea di base, ma il resto non convince. In un mondo non troppo lontano dal nostro Gerard Butler è l'eroe che deve sopravvivere in un videogioco/reality ad alto tasso di violenza. Il nostro eroe può essere controllato proprio come in un gioco da un ragazzino con il suo computer. A non convincere sono però le incongruenze logiche e la velocità eccessiva dello svolgersi della trama: troppo frettoloso. Così l'idea di base risulta essere troppo poco per salvare il film dalla mediocrità.
Ad uso e consumo dei videogiocatori online e dei fruitori di social network, non tralascia del tutto la storia, con tanto di finale a sorpresa. Scene di pura follia nel mondo degli alter ego e sequenze ben girate di frenetica battaglia piene di sangue durante i deathmatch. Fin troppo palese l'intento moralizzatore e di porre domande sugli strumenti messi a disposizione delle tecnologie del web (ma dove stiamo andando?). Avrebbe potuto lasciare qualcosa in più all'intuizione, ma gli appassionati del genere non disdegneranno.
Figlio del suo tempo, sia per il tema (svogliatamente) proposto - la realtà virtuale come nuova forma di alienazione e di controllo delle masse da parte del potere -, sia per gli effetti digitali ipertecnologici che degradano il cinema ad un bombardante videogame, mettendo a durissima prova occhi, orecchie e spirito di sopportazione dello spettatore. Per classificare un tal marasma bisognerebbe ricorrere ad un altro numero ordinale, in quanto di "Settima arte" qui non c'è parvenza alcuna; se si vuole rinvenirla in simile contesto narrativo, rivolgersi al Fulci de I guerrieri dell'anno 2072.
MEMORABILE: Il ragazzino ciccione che gioca al videogame e s'ingozza di cibo spazzatura.
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Schramm ebbe a dire: no no niente ferri. non tocco alcunché di farmaceutico dall'88 e un'anestesia mi sarebbe letale. rimedi naturali.
allora dieta leggera con cibi facilmente digeribili. Per curiosità se non sono indiscreto, sei allergico ?
CuriositàDaniela • 10/04/10 08:24 Gran Burattinaio - 5945 interventi
Particina per Milo Ventimiglia (è il "cattivo ragazzo" accompagnatore di Valletta controllata a distanza dal ciccione), divenuto famoso per il ruolo di Peter Petrelli in Heroes - ossia quello che può assumere per osmosi tutti i superpoteri che vuole e riesce ad utilizzarli in modo singolarmente inetto
doppiaggio italiota a arte, non soffro di alcuna allergia. ma toccare prodotti sinteticamente invasivi dopo 22 anni di spurgo totale è fonte di colleteralità gravi.
certo che la deriva che ha preso questo topic la dice chiara su quanto valga il film...
Schramm ebbe a dire: doppiaggio italiota a arte, non soffro di alcuna allergia. ma toccare prodotti sinteticamente invasivi dopo 22 anni di spurgo totale è fonte di colleteralità gravi.
certo che la deriva che ha preso questo topic la dice chiara su quanto valga il film...
Disponibile in edizione Blu-Ray Disc dal 10/08/2011 per Mondo Home Entertainment:
DATI TECNICI
* Formato video 1,85:1 Anamorfico 1080p
* Formato audio 5.1 DTS HD: Italiano Inglese
* Sottotitoli Italiano NU
* Extra Con gli occhi del regista: Commento al film multidimesionale
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