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Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

In un'epoca di notti da leoni e reunion di immaturi non poteva non accodarsi alla moda il cinema vanziniano, che i temi già bazzicava da tempo. Scelta Zurigo come location per il matrimonio del titolo e Ricky Memphis come promesso sposo, il film presenta i vecchi amici convocati per la cerimonia: non si vedevano dai tempi del liceo, quando si divertivano a giocare nella stessa squadra di calcetto. Pasotti, Solfrizzi, Giannini e pure Stefania Rocca, la "bomber" del gruppo, erano grandi amici e lo sono ancora quando si ritrovano, ognuno con le sue gatte da pelare: la Rocca è sposata con un assicuratore un po' tardo che non ama (Rossi) e che l'accompagna, Solfrizzi è...Leggi tutto con la giovane amante (Spada) ma viene raggiunto a sorpresa sul posto pure dalla moglie (Minaccioni), alla quale ovviamente deve nascondere tutto, Giannini è un playboy incallito che la sera prima s'è portato a letto la futura sposa (Osvart) senza immaginare che lo fosse, Pasotti è gay e viene pure lui raggiunto a Zurigo dal suo uomo. Un gruppo nutrito di personaggi pronti a interagire more solito, ai quali si aggiungono la madre (Fiorentini) e lo zio (Max Tortora) dello sposo, di professione ladro incallito. Di materiale per creare situazioni esplosive ce n'è in abbondanza e va detto che, complice anche la buona vena complessiva del cast, la prima parte è scoppiettante, con almeno due o tre momenti esilaranti ed equivoci prevedibili ma sempre funzionanti. Si nota insomma anche in sceneggiatura una mano più felice rispetto alle ultime prove vanziniane, la voglia di riportarsi ai buoni livelli dei tempi che furono. Peccato che nella seconda parte ci si conceda a parentesi inutili (il viaggio a Venezia) o riciclate stancamente (la puntata al bordello) disperdendo lo sprint e vanificando il buon lavoro fin lì compiuto. Una prova corale comunque di discreto livello, con Max Tortora troppo in ombra rispetto alle potenzialità dimostrate (notevole il duetto con Memphis nella scena del visone schiacciato), la Rocca maschiaccio non del tutto credibile e sopra le righe, Pasotti e Giannini a fare il compitino, Solfrizzi sempre in possesso di una grande espressività che nobilita un personaggio un po' depresso, la Minaccioni versione macchietta, Memphis più serioso degli altri e Rossi in una delle parti più divertenti della sua carriera. E' chiaro quanto i Vanzina puntino ormai molto di più sulla comicità facile alla Parenti che non alla commedia più personale e oggi forse poco in linea con i gusti del nuovo pubblico, ma conservando una professionalità e una dimestichezza col genere che in pochi hanno, in Italia, facilmente traducibile in una piacevolezza e una leggerezza di toni da non disdegnare. E il finale al matrimonio, con redde rationem generale, è una buona chiusa, che permette di sorvolare sulla prevedibile quanto forzata partitella pre-titoli di coda.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 10/04/14 DAL BENEMERITO RAMBO90 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 12/04/14
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Rambo90 10/04/14 23:55 - 7661 commenti

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Il cinema dei Vanzina è sempre lo stesso, che piaccia o meno. Quindi nessuna novità: tradimenti, equivoci, battute in dialetto e personaggi semplici. Questo è uno dei loro prodotti più divertenti, soprattutto grazie alla coralità della vicenda che funziona molto meglio della classica formula episodica. Inoltre il cast è in gran forma, con attori particolarmente in palla come Tortora, Solfrizzi e la Minaccioni. Si ride spensieratamente e il finale non è poi scontatissimo.

Markus 12/04/14 09:57 - 3680 commenti

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Considerato l'infimo livello della precedente prova dei Vanzina possiamo dire che con “Matrimonio da favola" si sta risalendo la china (anche se i fasti vanziniani d'un tempo non fanno capolino da vent'anni e più). Vicenda che attinge a diversi generi: la reunion di diplomati (i baci e gli abbracci, sempre efficaci, dopo decenni, di ex studenti brufolosi), la pochade (corna e corsette in mutande in albergo) e qualche gag romanesca; il tutto in un'affascinante cornice svizzera. Qualche intoppo nella seconda parte, ma complessivamente un film discreto.

Dusso 14/04/14 09:43 - 1565 commenti

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Dopo la prova non troppo riuscita di Sapore di te i Vanzina tornano a un film corale e va riconosciuta una regia veloce con un ottimo ritmo che non si vedeva da un po', nei loro film. Non si ride particolarmente (Max Tortora avrebbe meritato più spazio), ma il tutto è simpatico nel suo insieme e tolta la terribile scena con l'animale che morde il dito di Memphis altre cadute non ce ne sono e il finale non è il solito scontato.

Dengus 17/04/14 09:20 - 361 commenti

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A parte gli anacronismi nel flashback (le parabole e la Citroen C1 nel 1990...) ha i suoi momenti divertenti tipici della commedia italiana, grazie a un buon cast e a una trama a tratti telefonata (si azzecca facilmente chi possa essere la sposa) ma ben fatta e valorizzata dagli attori. Spiccano Solfrizzi, la burina raffinata Spada, Rossi logorroico, il mite Pasotti, la Minaccioni, il maschiaccio Rocca (simpatica nel suo personaggio) e Tortora. Avanti così i Vanzina possono tracciare la strada giusta per un ritorno della buona commedia tricolore.

Motorship 17/04/14 17:12 - 585 commenti

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Dopo il brutto Sapore di te i Vanzina tornano con un film corale decisamente più simpatico e riuscito. La storia è sempre quella, ossia tradimenti, sentimentalismi, equivoci e gag in romanesco, ma dato che la regia di Carlo è vivace e la simpatia degli interpreti funzionale, il film si gusta tranquillamente, anche se nella seconda parte c'è una fase di stanca. Il divertimento è assicurato dal trio Tortora (il migliore)/Solfrizzi/Minaccioni, tutti e tre in forma; meno in forma Memphis. Finale non del tutto scontato. Non male.

Galbo 3/09/14 05:54 - 12372 commenti

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La cenerentola di Vanzina è stavolta un lui, un Ricky Memphis improbabilissimo nei panni del promesso sposo di un’ereditiera svizzera. Il film è il solito “grande freddo” all’italiana, con un gruppetto di grandi amici da tempo persisi di vista, alle prese con una reunion matrimoniale. Tedioso e incapace di andare oltre lo scontato, con personaggi di carta velina (e attori che presentano una preoccupante involuzione, tipo la Rocca e Pasotti), una regia “turistica” e una sceneggiatura zeppa di luoghi comuni. Per fortuna dura poco. Vanziniano.

Gabrius79 3/11/14 23:45 - 1420 commenti

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Classica commedia vanziniana farcita di equivoci e di paesaggi da cartolina, con un buon cast che lascia spazio a qualche risata grazie ai bravi Rossi, Tortora, Minaccioni. Sottotono ma sufficienti gli altri. Il film, in stile Grande freddo, prosegue per un'ora e mezzo senza grossi colpi d'ala, lasciando allo spettatore la delusione di non essersi divertito abbastanza.

Nando 1/06/15 22:51 - 3806 commenti

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Commediola degli equivoci per il ritorno dei Vanzina; uno sviluppo narrativo abbastanza consueto fra tradimenti e situazioni grottesche che non riescono comunque a strappare il sorriso. Tutto è abbastanza edulcorato, con estemporanee battute in romanesco scontatissime. Cast corale in cui si salvano Tortora, Solfrizzi e la Minaccioni.

Piero68 3/06/15 09:13 - 2955 commenti

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A questo punto il commento non può essere che uno: "Aridatece Christian De Sica e Massimo Boldi nei film di vent'anni fa". Già, perchè al di là della banalità del soggetto e della caratterizzazione di personaggi visti e rivisti centinaia di volte, la sceneggiatura non offre spunti nemmeno per un risolino. E' ovvio a questo punto che, come per Sansone erano i capelli, la forza dei Vanzina era solo nelle volgarità a poco prezzo, al netto delle quali (e meno male che ce le hanno risparmiate) risulta loro difficile costruire le gag.

Hackett 23/09/15 22:39 - 1865 commenti

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Ennesimo vano tentativo per Vanzina di realizzare una commedia leggermente più sofisticata dei suoi standard. Sorta di incrocio tra Compagni di scuola e Quattro matrimoni e un funerale, il film però non si avvicina molto ai modelli di riferimento, rimanendo la solita commediola di amori e corna della quale non sentivamo proprio il bisogno. Restano apprezzabili i ruoli più marginali, da Tortora a Rossi (fastidioso quanto basta). Assolutamente ridicoli alcuni ruoli come il padre della sposa e il magnate russo, giusto per dirne due.

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Jep21 5/11/15 16:46 - 31 commenti

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Di sicuro c'è di peggio se pensiamo ai film di "Bollywood", ma a pensare che questa è un'opera firmata da uno dei nomi più importanti della commedia italiana fa venire i brividi: un mix di storie già viste, un po'di Grande freddo, un pizzico di Una notte da leoni e una serie di luoghi comuni e battute di una banalità avvilente (emblematico il coming out di Alessandro" Pasotti); non mancano corna e mignotte come da tradizione "cineitaliota" attuale. Persino gli attori sembrano meno bravi di quello che sono. Fare bei film in Italia sembra proibito.

Undying 14/11/16 23:48 - 3807 commenti

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Pregi, difetti, bugie, commedia (nel dramma); torni e ritorni di vizi (umani) storici: Vanzina è un grande regista e prima o poi questo sarà ampiamente riconosciuto. Pur trattando con certa leggerezza questioni profonde, in tal caso la perdita dei valori (che poi da tempo si son smarriti), a velare di certa malinconia è qui la tipizzazione di personaggi comuni, vittime prima di tutto delle consuetudini e delle facciate di comodo della società "bene" (la bisessualità, la monogamia, il matrimonio appunto). Cast bene assortito, regia ineccepibile.
MEMORABILE: Il salto al Casino (senza accento sulla O) il cui disvelamento (opera di un simpaticissimo Riccardo Rossi) assurge a ruolo di deus ex machina...

Medicinema 14/06/18 16:37 - 122 commenti

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Scritta col solito pilota automatico, l'ennesimo prodotto vanziniano è l'equivalente di una pietanza surgelata, che si mangia quasi senza accorgersene per poi pentirsi un po' per lo sgarbo fatto al proprio fisico. La cornice matrimoniale, con un anomalo Memphis a fare fulcro, fa solo da fondale alle gesta di un cast eterogeneo, con alcuni nomi palesemente non adatti alla commedia (Pasotti, Rocca) e altri poco sfruttati (Rossi, Tortora) alle prese con situazioni trite e poco divertenti. Quasi controproducente la scarsa volgarità.
MEMORABILE: La "barretta di cioccolato" acquistata da Tortora.

Ultimo 14/06/19 22:08 - 1652 commenti

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Commedia corale in pieno stile Vanzina, che non dice nulla di nuovo ma senza dubbio piacerà agli amanti del genere. Il cast è in ottima forma e i momenti divertenti sono molteplici; il ritmo è buono e praticamente si arriva in fondo senza annoiarsi mai. Da segnalare Solfrizzi e Pasotti come i migliori del gruppo, mentre Max Tortora è un po' sotto le aspettative. Niente male, complessivamente.

Kriminal 3/12/19 20:32 - 48 commenti

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Nonostante la tematica e il canovaccio siano abbastanza inflazionati, Vanzina confeziona una piacevole commedia degli equivoci dall'amaro finale che lascia tutti i protagonisti con un senso di sconfitta ma con scena finale liberatoria. Ottimo cast di attori tutti in palla; unico neo la figura del riccone russo con compagna e cagnolino, figure un po' troppo caricaturali. Fa sempre piacere rivederlo.
MEMORABILE: Il protagonista bocciato all'esame di maturità: nell'Italia di allora ci voleva talento anche in quello.

Redeyes 7/03/21 09:04 - 2442 commenti

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Più di un rimpianto sia per un buon cast sia per un buon artigiano come Vanzina, che sfrutta male l'occasione. Ciò premesso siamo dinanzi all'ennesima rimpatriata fra compagni con poco freddo nei rapporti ma con qualche ruggine tuttavia poi abbondantemente sopita. Menphis non convince appieno, va detto, mentre lo zio Tortora avrebbe meritato più spazio; il resto del cast non delude, tutto sommato. Nella sceneggiatura ci sono più di un passaggio a vuoto (su tutti la parentesi Casino), ma alla fine pur con il naso un po' storto si rimane abbastanza soddisfatti.

Siska80 11/03/21 17:55 - 3714 commenti

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Una reunion tra vecchi amici porterà lo scompiglio nella vita di ognuno di loro, ma non tutto il male viene per nuocere. Trama già vista in decine di altri film certamente migliori di questo. Qui si commette il gravissimo errore di gettare allo sbaraglio un valido cast (Giannini, Rocca, Minaccioni e Solfrizzi nello specifico) con un copione privo di una sola battuta che faccia ridere. Finale (brano compreso) che vorrebbe essere un inno all'amicizia, ma risulta piuttosto patetico. Trionfo del nulla.
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  • Curiosità Fedemelis • 19/10/15 13:56
    Fotocopista - 2137 interventi
    PUBBLICITA' POCO OCCULTE...
    Ecco una bottiglia di un famoso amaro in bella mostra. Poco male, se non fosse che Fabio Rocchetti (Riccardo Rossi), nella battuta successiva all'inquadratura, dice: "Cosa vuoi di più dalla vita?" (frase storica associata a quell'amaro).