@Rebis
Non male (e anche interessante, nonchè affascinante) il culto lovercraftiano pagano sospettato da Rebis. Anche se, almeno per quanto l'abbia interpretata io, l'abduzione aliena resta la più plausibile (l'ombra potrebbe essere di un "grigio", il "coinvolgimento" degli abitanti una sorta di "sindrome" di Santa Mira -d'altronde "essi vivono" mentre noi dormiamo-i fasci di luce notturni che invadono la baita hanno una sonorità
alienante, un pò come quelli degli incontri spielberghiani, per non parlare della corrente elettrica continuamente disturbata e degli orologi che, nel cuore della notte e nello stesso momento, danno tre orari differenti, i liquami organici gelatinosi rinvenuti sulla camicia da notte di Bea). Insomma il look mi e parso troppo ALIENO per prendere altro in considerazione
Ma aldilà delle possibili (e personalissime) congetture (ognuno ci vede ciò che vuole o quello che le sembra di intuire) e bello constatare come il film della Janiak faccia discutere e metta più di un tarlo nel cervello.
Ci sono alcuni film (e questo il caso) che il "mostrare" avrebbe (almeno secondo il mio punto di vista) sciolto come neve al sole il fascino inquietante e angoscioso che permeava la pellicola (quel finale sarà dura dimenticarlo, almeno per un pò). Anche se il repellente parto "ginecologico" a cui e sottoposta Bea , partorendo una schifossissima "larva" non dissimile dal facehugger di
Alien (altro indizio di un possibile "germoglio" alieno in incubazione), e un bel pugno nello stomaco . Quindi la Janiak dove deve mostrare (come in questo caso specifico) lo fà in un momento clou e prende le viscere, mentre nella chiusa finale dona suggestioni e angoscie che lasciano smarrito lo spettatore.
@Brainiac
Capisco benissimo il tuo punto di vista, ma
Honeymoon tocca anche il fattore malattia (il declino , prima mentale, poi fisico, che colpisce Bea ha tutta l'aria della sintomatologia di un cancro-con innesti da alzheimer-, di una disgregazione della mente e della carne quasi parkinsoniana-in certi punti mi e venuto in mente anche
I,Zombie-
Cheppoi i clichè siano quelli (felicità, inquietudine, lenta discesa della perdita di sè, complotto, panico, follia, finale aperto,
cosaceranelboscoquellanotte?) e la Janiak guardi a certo cinema del disagio mentale e della paranoia (anche se secondo me c'è lo zampino evidente dei "grigi") e piuttosto evidente. Però se avesse mostrato di più di quello che doveva mostrare , magari, non saremmo quì a parlarne
Instillare il dubbio e cento volte meglio di alcuni spiegoni che ti mandano in vacca il film