Il salario della paura - Film (1977)

V
Il salario della paura
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Sorcerer
Anno: 1977
Genere: drammatico (colore)
Note: Nuovo adattamento del romanzo "Le salaire de la peur" di Georges Arnaud dopo il precedente "Vite vendute" (1953).

Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Dedicato a Henry Georges Clouzot, regista di LE SALAIRE DE LA PEUR (da noi VITE VENDUTE, film di cui questo THE SORCERER è il remake), il lavoro di Friedkin è un film di avventura dai toni forti (tipici dell'autore di L’ESORCISTA o VIVERE E MORIRE A LOS ANGELES), notevole per il casting (i quattro protagonisti sono Roy Scheider, Francisco Rabal, Bruno Cremer e Amidou) ma debole nella narrazione. L'intera prima parte, ad esempio, è stiracchiata e piuttosto superflua, nonché...Leggi tutto poco chiara: gli allenamenti si susseguono in rapida successione, ma nessuno di essi viene veramente spiegato. Siamo bombardati da attentati, rapine, fughe in auto senza capire quasi nulla, come se tutto fosse già scontato. In realtà ciò che avviene non è poi così importante. Ciò che conta è che quattro delinquenti (un killer, un bancarottiere, un terrorista e un rapinatore) si trovano contemporaneamente in uno sperduto paesino nei pressi di Managua. Verranno incaricati di condurre due camion stipati d’esplosivo attraverso la giungla in una sorta di pericolosissimo “Camel trophy”. E qui comincia finalmente il film vero, cioè il racconto del viaggio, costantemente sommersi di pioggia e fango: i passaggi dei camion sui fragilissimi ponti di legno sospesi sulle paludi sono diretti magistralmente, con un senso dello spettacolo incredibile, valorizzati anche dalle belle musiche dei Tangerine Dream. Tuttavia, assieme ad altre tre o quattro belle sequenze quasi thriller (e almeno un colpo di scena totalmente inatteso) e a una professionalità non comune della confezione (ottima la fotografia) il film si trascina stancamente. Peccato, perché una storia simile prometteva bene.

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Schramm 8/06/08 14:57 - 3490 commenti

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Gran rabbia per un Friedkin che si perde in un diluito e resinoso preambolo che pare un festival dell'interlocutorio, per sfoderare il suo impressionante e invidiabile mestiere solo dopo un'ora, quando finalmente si entra nel vivo seguendo un preciso vettore narrativo. La scena della tempesta sul ponte diroccato è un immenso esempio di affabulazione filmica (forse il più alto mai dato dal regista)che da solo vale la visione di un insieme faticosamente digeribile e frutto di tensioni e capacità narrative diseguali. Peccato davvero, potato dell'inessenziale poteva essere IL film di Friedkin.

Capannelle 14/08/08 09:57 - 4398 commenti

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Cavolo, mi aspettavo il film del '56 e ho invece sbagliato il download. Così mi becco il remake e quell'ora di inutile prologo che altri hanno già descritto. Il film è diretto con mestiere ma non ha il collante giusto tra le scene, forse a causa dei tagli imposti dalla produzione. Gli attori non eccellono in fatto di appeal e amalgama, salvo solamente Cremer. Degni di nota l'attraversamento del ponte sospeso (diventato l'emblema del film) e la location finale dove Scheider quasi impazzisce, cioè l'Angel Peak National Park, nel New Mexico.

Cotola 15/04/09 23:07 - 9009 commenti

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Pur essendo poco conosciuto e generalmente sottovalutato, è un bel film di Fridklin (che rifa, in tono minore, un grandissimo lavoro di Clouzot), il quale conferma ancora una volta di non essere uno dei tanti mostrando doti tecniche non comuni. Da un punto di vista narrativo non tutto funziona (a causa di una sceneggiatura un po' troppo prolissa) e, infatti, ci sono dei cali vistosi; ma lo spettacolo e la tensione sono, a tratti, assicurati. Da rivalutare.

Caesars 17/04/09 18:03 - 3778 commenti

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Buon remake, anche se non all'altezza dell'originale, diretto da Friedkin, aiutato in questa occasione dalla bella colonna sonora dei Tangerine Dream. Certo bisogna fare i conti con una lunga fase iniziale "preparatoria", ma quando finalmente il film ingrana ci troviamo davanti ad un'opera di notevole impatto, anche visivo. Ottimo il cast che può vantare, nei ruoli principali, quattro attori che non hanno bisogno di presentazioni.

Shannon 17/09/10 16:46 - 72 commenti

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Non si comprende per quale motivo Friedkin abbia avuto la balzana idea di rifare Vite vendute: dal confronto con il capolavoro di Clouzot, "Il salario della paura" esce con le ossa rotte. Il lungo inizio dell'originale era lenta introduzione al dramma, qui è inutile complicazione; il viaggio dei camion, che era soprattutto un viaggio nella paura dei protagonisti, ora diventa un semplice susseguirsi di situazioni critiche da affrontare: un film drammatico ridotto a film di avventura. Ecco: si tratta di un buon film di avventura.
MEMORABILE: Victor che se la svigna: divertente. I camion in difficoltà sul ponte sospeso, sotto la pioggia torrenziale: il gran mestiere di Friedkin.

Lucius 4/07/10 23:54 - 3015 commenti

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Non all'altezza dei capolavori del regista ma godibile nella sua interezza. Girato con mestiere e ottimamente fotografato, costituisce un remake isterico e allucinato del classico di Clouzot, che come fu per il remake di Diabolique, grazie anche al taglio documentaristico e all'ottimo cast supera l'originale. Una natura incontaminata, una missione da brivido e il destino dietro l'angolo alcune delle carti vincenti della pellicola. Ottima la colonna sonora dei Tangerine Dream.

Rambo90 11/11/11 15:04 - 7676 commenti

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Un po' lento e confuso all'inizio, ma da quando si arriva nel paesino vicino Managua il film si risveglia e diventa un'avventurosa spedizione piena di tensione, dove Friedkin dimostra tutta la sua bravura. Il cast è ottimo, la colonna sonora è azzeccata e le numerose scene di imprevisti che affrontano i protagonisti coinvolgono davvero. Peccato appunto per la parte iniziale.
MEMORABILE: Il tronco sulla strada.

Buiomega71 13/11/11 13:12 - 2901 commenti

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L'inizio è davvero folgorante: pezzi di cinema nero friedkiano che rimandano ai suoi polizieschi feroci e disperati. Poi diventa un fangoso e "putrido" adventure movie, anche qui senza speranza e pessimistico nello stile del grande regista. Gli esterni di miseria sudamericani mi hanno portato alla mente l'Iraq nel prologo dell'Esorcista, il finale nero e sospeso a quello di Cruising. Qunintessenza del cinema puro friedkiano, antispettacolare e molto "europeo", un po' farriginoso nello script ma con momenti di grande cinema. Un cult sottovalutato.
MEMORABILE: Le visioni/incubo di Scheider; L'incidente con l'auto; L'inizio spezzettato; I camion sul ponte; Il finale sospeso.

Galbo 15/11/11 18:52 - 12380 commenti

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Benchè segnato da una trama piuttosto convenzionale e che richiama molti altri film del genere, Il salario della paura è un film più che godibile. Il valore aggiunto è costituito dalla grande abilità del regista (che dirige con stile assai personale) e dall'ottima prova degli interpreti tra i quali eccelle Roy Scheider. Di ottimo livello anche la colonna sonora.

Giùan 8/02/13 13:28 - 4539 commenti

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Abbaglio artistico-commerciale di Friedkin il quale, nel tentativo (ammirevole nelle intenzioni) di far un passo avanti rispetto alle atmosfere di angoscia immanente de L’esorcista e all’itinerario filosofico-criminale de Il braccio violento della legge, precipita nel vicolo cieco d'un cinema ieraticamente straniato. Il grande Bill, distanziandosi dalla precisione cronachistica dell’originale Clouzotiano, approda ad un mal-inteso documentarismo che non acquista mai alcuna trascendenza. Molte scene van a segno, ma il film, come la faccia di Scheider, lascia increduli.
MEMORABILE: L’attraversamento “herzogiano” del ponte.

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Saintgifts 7/02/14 10:00 - 4098 commenti

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Friedkin non è d'accordo sul fatto che si giudichi un remake questo suo Sorcerer; di fatto però lo dedica a Clouzot. Forse la sua intenzione era omaggiare il regista francese. La sostanza del film comunque è quella del suo precedente (a mio avviso inarrivabile), ma è vero anche che le differenze ci sono. Drammatico ai massimi livelli il lavoro di Clouzot, in un più incisivo bianco nero, avventuroso, spettacolare, ma con meno pathos questo di Friedkin. Se Clouzot ci faceva entrare in un mondo fuori dal mondo, Friedkin ci resta con tutte le scarpe.

Nando 8/02/14 09:30 - 3810 commenti

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Remake di un film di Clouzot, la pellicola si segnala per il clima torbido e inquieto che presenta quell'aura di tensione dovuta anche alle sudaticce atmosfere centroamericane. Friedkin realizza una discreta pellicola che si avvale di un cast di prim'ordine e di una colonna sonora incalzante e a tratti ipnotica.

Rebis 14/07/14 19:50 - 2332 commenti

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Oltre un'ora di deriva umana nel cuore di tenebra della civiltà: luoghi oscuri e putrescenti, in cui dilaga il tanfo della morte. È il preambolo di un film spaccanervi che nelle sue premesse torrenziali trova senso e sostanza, rivelando una concezione metafisica del male che paralizza e annienta. Grande lavoro di montaggio e sonoro, con un culmine spasmodico visuale nella celebre sequenza dell'attraversamento, ancora oggi un pezzo di cinema inarrivabile. Musiche dei Tangerine Dream e psichedelìa finale in anticipo su Apocalypse Now; chiusura beffarda, come in un noir d'altri tempi.

Rigoletto 23/09/14 16:11 - 1785 commenti

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Tutta la prima parte del film è condotta in maniera lenta, quasi assonnata e sembra influire negativamente sulla prosecuzione della pellicola; poi qualcosa cambia e Friedkin si ricorda di essere Friedkin: solo allora comincia il vero film e il regista sciorina numeri d'alta scuola che fanno la felicità di chi cerca l'adrenalina. Assolutamente monumentali sia Scheider (per me un attore cult) e Cremer, entrambi in forma eccellente. Chi ha deliberatamente evitato questo film faccia mea culpa e corra a procurarselo: ne varrà la pena.
MEMORABILE: Il reclutamento dei camionisti; Il ponte; "Sono le 9 meno 5 adesso, a Parigi!"

Jena 25/05/15 18:53 - 1550 commenti

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Girato da Friedkin nel suo periodo d'oro, rimane una delle sue opere più riuscite. Potenza visiva herzoghiana nella parte splendida dell'attraversamento della foresta con alcune scene memorabili (il camion sul ponte sospeso), esprime alla perfezione il trionfo del destino su ogni sforzo umano che a esso si oppone. C'è sia la passionalità friedkiana sia il fondo di amarezza che pervade i suoi film, di fronte alla vittoria del Male (e all'inizio compare anche Pazuzu, coem demone inca), Ottimi attori, su tutti gli eccellenti Cremer e Scheider.

Homesick 7/06/15 17:08 - 5737 commenti

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La trama, che stagna vaga e prolissa per un'ora intera, scatta nervigna nella seconda, quando ha finalmente inizio la missione impossibile dello "sporco quartetto" e Friedkin, forte anche dell'alto budget, può dar sfogo alla sua magistrale competenza tecnica: le gigantesche esplosioni e soprattutto la lunga e minuziosa sequenza sotto la pioggia del camion che attraversa il ponte di legno nella giungla costituiscono aurei pezzi di Cinema. Decisive le musiche dei Tangerine Dream, indispensabili come quelle dei Popol Vuh nei titanici film di Herzog. L'epilogo in sospeso dà il tocco finale.
MEMORABILE: La miseria e lo squallore del villaggio del Sudamerica; il periglioso attraversamento del ponte; l'indigeno dispettoso; il contrattacco ai terroristi.

Vitgar 8/06/15 14:37 - 586 commenti

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Inevitabile il confronto con Vite vendute. Per un appassionato come il sottoscritto di b/n di qualità, la preferenza non può che essere per la versione di Clouzot. Ciò non significa che il remake di Friedkin non sia un buon film, anzi, curato in tutti i dettagli con una narrazione coinvolgente e con la giusta tensione nei momenti topici. La colonna sonora dei Tangerine Dream, per quanto apprezzabile, mal si confà alla trama e alle ambientazioni del film.

Rocchiola 15/01/16 14:31 - 953 commenti

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Uno dei film più sottovalutati della storia del cinema. Capolavoro maledetto che con il suo fallimento commerciale decretò la fine della generazione di prod-autori della New Hollywood, è un adventure teso e pessimistico in cui i protagonisti vivono una vera e propria stagione all’inferno sullo sfondo di una natura selvaggia di herzoghiana memoria. E non c’è riscatto nemmeno per chi vince. Uno dei pochi casi di remake che supera l’originale (Vite vendute). Innovativa anche la musica elettronica dei Tangerine Dream. Un plauso a Scheider e Cremer.
MEMORABILE: Il prologo noir che introduce i quattro protagonisti; L'attraversamento del ponte sotto il nubifragio; Il finale beffardo e cupo tipico di Friedkin.

Lythops 10/05/16 20:54 - 1019 commenti

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Friedkin, "un nome, una garanzia" confeziona un discreto film andando a pescare situazioni comuni ad altri che lo hanno preceduto. Opera come sempre diretta con mano sicura e trama avvincente che tuttavia non va oltre il cliché cercando di unire psicologia ad azione. Il titolo italiano vorrebbe richiamare il capolavoro di Clouzot, ma da lui siamo ben lontani. Impreziosito dalla presenza di Bruno Cremer, non si va però oltre i due pallini... anzi, magari ci sta anche il mezzo.

Nicola81 9/01/17 18:05 - 2840 commenti

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Non avendo visto l'originale di Clouzot, mi limito a valutare questo film come un notevole esempio di suspense avventurosa. Personalmente ho trovato godibile anche la prima parte, ma è nella seconda che Friedkin sprigiona il suo talento, trascinando letteralmente lo spettatore all'interno della vicenda e costringendolo a trepidare per la sorte dei protagonisti, a dispetto della loro negatività. Location azzeccate e ottime prove di Scheider e Cremer, ma anche il ghigno di Rabal lascia il segno. Discrete le musiche dei Tangerine Dream.
MEMORABILE: Ovviamente le scene dell'attraversamento del ponte, che da sole giustificherebbero la visione.

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Alex1988 28/05/18 18:37 - 728 commenti

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Il film ebbe la sfortuna di uscire in contemporanea con Guerre stellari e anche per questo passò inosservato al grande pubblico. I critici lo accolsero in maniera fredda e Friedkin finì per diventare un regista "maledetto". Rivisto oggi, rimane uno dei suoi film più audaci: pur essendoci tempi fin troppo diluiti, la tensione che caratterizza tutta la storia resta sempre viva. Da grande cinema, poi, la scena del ponte.

Rufus68 3/03/19 22:07 - 3825 commenti

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Replicare a un capolavoro è dura. Friedkin cita e inventa e non dispiace. Meglio la prima parte in cui vengono delineate le storie e moventi dei quattro personaggi; il prosieguo sembra troppo forzato: la tensione che in Clouzot si sviluppava con una scenografia fisica e morale essenziale e scabra qui si depotenzia per troppo accumulo di effetti sonori. Le sottolineature politiche sono superficiali pur se efficaci nel tratteggiare una terra infernale e senza redenzione. Bene il cast.

Keyser3 25/04/20 22:52 - 444 commenti

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Dopo i fasti dell'Esorcista Friedkin dovette fare i conti con l'insuccesso di questo Sorcerer, che fu un fiasco al botteghino. In realtà si tratta di un prodotto tutt'altro che disprezzabile, all'altezza dell'originale di Clouzot. Accanto ai quattro disperati si aggiunge il quinto protagonista, ovvero la natura selvaggia, che regala notevoli sequenze (l'attraversamento del ponte diroccato e l'ingegnosa esplosione del grande albero). Il grande Roy Scheider è il migliore del lotto, mentre Rabal perde il confronto con il Vanel di Vite vendute.
MEMORABILE: Il suicidio del socio di Cremer sulla Porsche.

Paulaster 5/10/21 10:09 - 4389 commenti

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Quattro ricercati si ritrovano in un villaggio del Centro America. Inizio a segmenti che descrive fin troppo nei particolari gli antefatti criminali, cambia registro nell’inferno della foresta e tra la corruzione locale. Friedkin si fa riconoscere specialmente nelle scene action che vanno al sodo e nel cercare di creare tensione in momenti francamente difficili (sul percorso accidentato). Lo sforzo produttivo si fa notare tanto che a tratti sembra di stare in un film di Herzog, anche se qualche pausa è presente.
MEMORABILE: I corpi fuori dall’auto incidentata; Le esplosioni ai pozzi; Il camion di traverso sul ponte; La vangata alla giugulare.

Michael197 22/06/22 17:12 - 19 commenti

I gusti di Michael197

Potentissimp: Friedkin gira il suo Apocalypse now o meglio ancora il suo Fitzcarraldo (che sono successivi), immergendosi in un mondo primordiale al limite dell'umano e in un'impresa di follia pura. In pochi film la lotta spietata tra la volontà di sopravvivenza dell'uomo e la Natura (e l'implacabile Fato che domina i singoli destini) è stata così efficacemente rappresentata (la gomma che esplode, l'arrivo dei sicari nel finale). Riprese potenti, momenti quasi mistici, musiche dei Tangerine Dream e quartetto di grandi attori, con Cremer e Scheider sugli scudi.
MEMORABILE: Tutta l'intro con le 4 vicende che confluiscono a Porvenir; L'esplosione della pianta; L'attraversamento del fiume nella tempesta; La morte di Rabal.

Sonoalcine 8/08/23 11:11 - 184 commenti

I gusti di Sonoalcine

Un'opera in grado di costruire un climax tensivo che non concede tregua allo spettatore, lasciandolo con il fiato sospeso e il cuore in gola fino alla fine. I quattro protagonisti sono sempre in procinto di esplodere proprio come la nitroglicerina che trasportano, immersi in un clima di astio reciproco in cui l'unica cosa a prevalere è l'innato istinto di sopravvivenza, che li porterà a scontrarsi con la dura realtà del luogo da loro esplorato.
MEMORABILE: La nitroglicerina viene caricata suoi camion con le funi; L'attraversamento del ponte; Lo scontro con i banditi; L'esplosione dell'albero.

Teddy 24/03/24 02:49 - 811 commenti

I gusti di Teddy

Film torturato dall’onnipotenza ritmica, in cui storia e psicologie cadono come paralizzate in un caleidoscopio lurido e incontenibile. Friedkin scalcia le convezioni morali e ci regala una delle regie più ferine e anti-didascaliche della sua carriera, avvalendosi di un montaggio - visivo e sonoro - mirato a enfatizzare la supremazia delle location rispetto alla narrazione. Un inferno verde umido e infuocato. Un grande capolavoro.
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  • Discussione Raremirko • 10/08/18 02:06
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    Raremirko ebbe a dire:
    Schramm ebbe a dire:
    Herrkinski ebbe a dire:
    Hahaha se fosse davvero lui sarebbe fantastico!

    non è del tutto da escludere, se vai a leggere le ultime curiosità appena postate sul maniacale monitoraggio del regista dell'andamento in sala de l'esorcista ;)



    Grande schramm, lette entrambe; molto interessanti.


    Friedkin è proprio perseguitato insomma; anche altri suoi film furon così problematici?


    si praticamente quasi tutti, anche se questo e cruising in particolar modo (vedi appunto rispettive curiosità, e non ci sono nemmeno tutte o avrei dovuto trascrivere 60 pagine di libro..!!) contrassegnano una sventura e una scalogna mai viste; forse solo herzog ha conosciuto impedimenti altrettanto complessi e nefasti. tant'è vero che più avanti nel libro il regista annovera scempi cardiovascolari non da poco, aggravatisi con l'età (ha purtroppo dovuto subire anche una sternoctomia). di contro, per i film più recenti tutto è andato via nel più scorrevolissimo dei modi. con qualche problemino, certo, ma cose di più ordinaria amministrazione che intaccano qualsiasi produzione.. nel libro narra di avere avuto più volte la sensazione di stare facendo qualcosa di avverso a tutte le probabilità, e che più ci si incaponiva e più gliene capitavano; fortuna vuole che nonostante tutti quelli che lui chiamava segnali del fato si sia intestardito, o non avremmo avuto parte dei suoi film.




    Mi dispiace che ciò ebbe conseguenze pure sulla salute; ottimo il paragone con Herzog.

    Entrambi comunque denotano una fortissima perseveranza ed un amore puro per l'arte, visto che moltissimi altri avrebbero lasciato perdere, se no.


    Almeno nel caso de L'esorcista però, a differenza di questo Salario, il botteghino ringraziò però, dai.
  • Discussione Schramm • 16/08/18 16:55
    Scrivano - 7694 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    Mi dispiace che ciò ebbe conseguenze pure sulla salute;

    non poteva essere diversamente, è uno di quei registi acrobatici e spericolati, che ha sempre giocato d'azzardo puntando alto anche (spesso soprattutto) laddove gli ammonimenti erano adamantini, finendo col bruciarsi la vita, gli affetti, le finanze (non solo le proprie: la sua cinebiografia è una costellazione di produttori e studios mandati in rovina)...

    Raremirko ebbe a dire:
    ottimo il paragone con Herzog.

    lui poi acrobata ed equilibrista che sfida la morte lo è in senso stretto dato che è amante e praticamente degli sport estremi. si può praticamente dire che ha applicato l'amore per l'agonismo e il rischio al cinema. la cosa davvero buffa è che mentre leggevo la sequela di scalogne che hanno contrassegnato questo film la prima cosa che mi è balzata alla mente è stata fitzcarraldo e lo stesso friedkin pagine dopo vi si paragona...

    Raremirko ebbe a dire:
    Entrambi comunque denotano una fortissima perseveranza ed un amore puro per l'arte, visto che moltissimi altri avrebbero lasciato perdere, se no.

    non sono i soli. chi è ustionato dal sacro fuoco dell'arte e la interpone alla stessa vita perché la sente come sorgente e traguardo di vita di norma non può che agire altrimenti. anche perché l'arte è fatta perlopiù di dura lex e occorre essere molto determinati, molto forti (e fortunatissimi, diciamolo pure) e avere uno spirito da salmoni per cavalcarla. anche la biografia di argento, per dirne un altro che mi viene per primo alla mente, è contraddistinta da salti mortali senza rete protettiva notevoli


    Raremirko ebbe a dire:
    Almeno nel caso de L'esorcista però, a differenza di questo Salario, il botteghino ringraziò però, dai.

    è stata parte della rovina. friedkin era così ebbro dal successo senza precedenti (e del tutto inatteso) de l'esorcista che era convinto che sorcerer ne avrebbe non solo eguagliato gli incassi, ma l'avrebbe anche subissato iconograficamente e mitologicamente. invece partì male, continuò peggio e finì in tregenda.
    Ultima modifica: 16/08/18 20:54 da Schramm
  • Discussione Raremirko • 16/08/18 22:07
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Ad ogni modo, sono / son state vite straordinarie.
  • Discussione Raremirko • 16/08/18 22:20
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Su di lui hai visto Friedkin uncut?

    E poi ha fatto pure un film su Padre Amorth, The Devil and Father Amorth, non sapevo...
  • Discussione Rebis • 16/08/23 11:36
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Non è un remake ma un nuovo adattamento del romanzo "Le salaire de la peur" di Georges Arnaud. Andrebbe corretta anche la nota sulla scheda di Vite vendute di Cluzot. 
  • Discussione Zender • 16/08/23 17:16
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Imdb lo dàome remake e non versione. Bisognerebbe controllare i titoli di testa e coda per assicurarsi che il film di Clouzot o la sua sceneggiatura non vengano mai citati.
  • Discussione Buiomega71 • 16/08/23 19:25
    Consigliere - 25934 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Imdb lo dàome remake e non versione. Bisognerebbe controllare i titoli di testa e coda per assicurarsi che il film di Clouzot o la sua sceneggiatura non vengano mai citati.

    Controllato la mia versione che registrai, tempo fa, su RaiSatCinema

    I crediti appaiono sui titoli di coda e alla voce sceneggiatura si legge (in inglese) scritto da Walon Green , tratto dal romanzo di Georges Arnaud

    Non si fa menzione alla versione di Clouzot, anche se Friedkin le dedica il film.
    Ultima modifica: 16/08/23 19:27 da Buiomega71
  • Discussione Zender • 17/08/23 07:21
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Ok, grazie Buio, corretto.
  • Homevideo Digital • 22/11/23 20:47
    Portaborse - 3990 interventi
    Dvd Sinister disponibile dal 24/01/2024.
  • Homevideo Django77 • 4/03/24 23:33
    Disoccupato - 10 interventi
    Appena visionato il dvd della sinister il film è stato restaurato in hd il video è discreto certo non paragonabile alle versioni in blu ray uscite all'estero negli extra imperdibile e lunga intervista di Nicolas Winding Refn a William Friedkin (sottotitolata in italiano) che ripercorre tutta la storia del film che all'epoca fu stroncato dalla critica e solo oggi viene riconosciuto da tutti come un capolavoro e forse il suo migliore film.