Festa per il compleanno del caro amico Harold - Film (1970)

Festa per il compleanno del caro amico Harold
Media utenti
MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The boys in the band
Anno: 1970
Genere: commedia (colore)
Note: E non "Festa per il compleanno del caro amico Arnold".

Location LE LOCATIONLE LOCATION

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Prodotto e sceneggiato da Mart Crowley, che con la sua commedia portò sui palcoscenici di Broadway un argomento tabù come l'omosessualità maschile, THE BOYS IN THE BAND convince appieno anche nella sua versione cinematografica, diretta da William Friedkin che, pur girando solo interni, dà una dimostrazione di talento registico notevolissima. Il film ricorda molto l’hitchcockiano NODO ALLA GOLA sia per l’ambientazione che per la perfezione dei dialoghi (la sceneggiatura, in film tratti da opere teatrali, è ovviamente fondamentale), ma anche per il tema dell'omosessualità (in Hitchcock...Leggi tutto molto meno dichiarato) e per quella tensione palpabile che accomunerà sempre questi due grandi registi. In realtà, se NODO ALLA GOLA era quasi una sfida, con i suoi infiniti piani-sequenza, in BOYS IN THE BAND il montaggio è serratissimo, garantendo un ritmo incredibile per almeno tutta la prima parte, nella quale la spensieratezza e l'allegria delle situazioni la fa da padrona tra insulti ripetuti (“troia”, “vecchia checca” e “puttana” i più frequenti epiteti scambiati amorevolmente) e mossette da gay dei protagonisti. Poi subentra alla festa l’intruso, l'unico componente non omosessuale, lì per far visita al suo vecchio amico che crede essere un uomo “normale”. Finirà in dramma, in un crescendo di frecciatine destinato a degenerare in insulti. Ma il finale è a sorpresa e anche se il ritmo nella seconda parte cala (e l’atmosfera si fa opprimente) Friedkin riesce ugualmente a catturare l'attenzione concedendo sempre più primi piani e facendo emergere, poco a poco, l'infelicità di fondo presente (è questa la tesi?) in ogni omosessuale. Grande esercizio di stile, personaggi delineati acutamente, attori in forma per un film “forte”, insolito, scandito da scambi di battute (non sempre azzeccate, per carità) che s’incastrano tra loro senza soluzione di continuità.

Chiudi
TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione
ORDINA COMMENTI PER: BENIAMINI GERARCHIA DATA

Matalo! 31/12/08 19:32 - 1378 commenti

I gusti di Matalo!

Evidente origine teatrale per questo archeologico gay movie che però non rinuncia alla sapidità e al ritmo e si fa rivedere ancora oggi con piacere. Tra sorrisi e drammi interiori, omosessualità manifeste e taciute, diverse condizioni esistenziali si confrontano al ritmo della commedia sofisticata farcita di dialoghi frizzanti ed incisivi. Anche se oggi l'occhio del cinema sul mondo gay è cambiato in meglio questo film è utt'ora lodevole. Tra i protagonisti Cliff Gorman, il Sonny Valerio di Ghost dog.

Lucius 9/09/09 19:24 - 3015 commenti

I gusti di Lucius

Movimenti di macchina eccellenti, ma quasi sprecati per una pellicola che cerca di sondare il mondo omosessuale fermandosi ai suoi più puerili clichè. Il soggetto è una cena di compleanno, un ricevimento tra amici gay mentre l'impressione è quella di assistere ad un incontro dei Frankie goes to Hollywood. Il maggior difetto della pellicola è quello di dipingere un'umanità tutta identica, traducendosi in una parodia della vita, in questo caso omosessuale. Come per Carnage un film che soffre della sua eccessiva teatralità. Rivedibile.

Marcomarco 5/12/09 03:14 - 22 commenti

I gusti di Marcomarco

Primo film holliwoodiano ad affrontare il tema dell'omosessualità. In una casa con terrazzo (simile a quella delle Fate ignoranti), si ritrovano alcuni amici gay e un etero. Proprio la presenza di quest'ultimo scatena progressivamente rancori, invidie e veleni negli altri presenti, in un crescendo costante e sempre più ingestibile. Ne deriva una sorta di analisi collettiva, in cui nessuno riesce ad uscirne incolume. Raro da trovare (fu trasmesso anni fa di notte da una emittente privata). Da vedere.

Rebis 21/11/11 21:25 - 2332 commenti

I gusti di Rebis

Funerea esposizione dell'angoscia di cui l'effervescente premessa e i saccenti dialoghi costituiscono solo una maschera ingannevole. Un gioco al massacro epifanico, ineludibile, in cui la prepotenza è solo negazione del dolore, l'autocoscienza rifiuto di sé e l'amore un'eventualità sfumata o troppo a lungo custodita. Friedkin esplora l'appartamento come un intruso silenzioso, taglia le inquadrature addosso ai personaggi, impone un andamento fluido e serrato delineando un microcosmo di sotterfugi, alienazione e meschinità. Efficace la simbolizzazione degli elementi narrativi; cast da applausi.
MEMORABILE: La pioggia liberatrice; il gioco della verità al telefono.

Addison 6/07/12 19:36 - 90 commenti

I gusti di Addison

Importante documento di come i gay venivano percepiti (e spesso si autopercepivano) nei lontani anni '60. Oggi è ovviamente improponibile, carico com'è di ridondanti clichè, battute aggressive (e mal tradotte), celebrazioni masochistiche di infelicità congenite e, con qualche eccezione, personaggi gay feroci e grotteschi. Ma va comunque visto, anche solo per sorriderne o per ammirare il virtuosismo con cui Friedkin rende fluido il testo teatrale di Crowley. Bravi gli attori, quasi tutti davvero gay, molti purtroppo poi stroncati dall'Aids.

Pigro 17/02/13 10:19 - 9635 commenti

I gusti di Pigro

Il tradizionale gioco al massacro dei drammoni americani è la struttura di una narrazione inedita (e coraggiosa, negli anni 70), che vede 7 gay trentenni (più un gigolò e un etero) riuniti per un compleanno che segna il passaggio della soglia verso il cinismo, l’amarezza, il senso di sconfitta. Se ogni personaggio omosex sembra annaspare nell’infelicità, il loro ritratto – una vera e propria fenomenologia psicologica d’epoca – ha una straordinaria vividezza grazie alla brillante penna teatrale di Crowley e all’abilità filmica di Friedkin.

Didda23 22/02/13 19:19 - 2426 commenti

I gusti di Didda23

Impressiona notevolmente, considerata l'unica ambientazione, la bravura tecnica di un ispiratissimo Friedkin che ci regala quasi due ore di inquadrature perfette che seguono l'evoluzione della vicenda insistendo con empatici primi piani nella "drammatica" parte finale. La qualità delle performance attoriali ricorda il capolavoro di Lumet, sempre tratto da un'opera teatrale. Sceneggiatura vibrante che lascia pure spazio alla riflessione e che non si sgonfia nonostante la durata. Un'opera tutta da scoprire e da assaporare.

Deepred89 4/03/13 02:05 - 3704 commenti

I gusti di Deepred89

Pellicola tesa, brillante, messa in scena con uno spirito molto new Hollywood (stacchi e movimenti di macchina bruschi ed efficaci) e una fotografia con luci in chiave alta che ammiccano invece al decennio precedente. L'origine teatrale si avverte ma non infastidisce, grazie a dialoghi brillanti, un'unica ambientazione ben sfruttata, un cast efficacissimo e una buona scaletta di brani in colonna sonora. Verso la fine c'è qualche leggera sbavatura melodrammatica, ma considerando l'epoca e la derivazione teatrale ci può stare. Notevole.

Giùan 27/04/13 11:28 - 4539 commenti

I gusti di Giùan

Gli anni non passano invano su una pellicola la cui potenza cinematografica è comunque ancora tale da prevalere sul documento sociologico d’epoca. Friedkin crea un fenomenologico cortocircuito sentimentale, un kammerspiel che sostituisce al vampirismo sopraffattorio di Fassbinder un plateale gioco al massacro, in cui il cinismo è temperato da un fondo di patetismo esasperato ma crudelmente sincero. Vorticoso giro d’anime e corpi che supera i cliché perché identifica prototipi. Cast superlativo che ridicolizza le accuse di razzismo omofobico.
MEMORABILE: L’ingresso di Frey/Harold; Lo scambio di sguardi tra Frey e Nelson alla consegna del regalo di quest’ultimo; Lo scatto di Alan verso Emery/Gorman.

Hackett 6/03/14 07:44 - 1865 commenti

I gusti di Hackett

Film di impianto teatrale con una regia misurata e movimenti di camera che ricordano l'Hitchcock più intimista. La reunion di un gruppo di amici omosessuali è il pretesto per lo scontro verbale e fisico tra una generazione che non ha trovato senza difficoltà il suo posto in società. Un film impegnativo, assolutamente coraggioso e a tratti ostico. Ennesima sfida per Friedkin.

William Friedkin HA DIRETTO ANCHE...

Spazio vuotoLocandina Festa di compleannoSpazio vuotoLocandina Quella notte inventarono lo spogliarelloSpazio vuotoLocandina Il braccio violento della leggeSpazio vuotoLocandina L'esorcista

Daniela 25/11/14 09:28 - 12625 commenti

I gusti di Daniela

Sette trentenni omosessuali, un cowboy "regalato" a scopo ricreativo, un compagno di scuola etero imbucatosi all'ultimo momento: sono gli invitati ad una festa di compleanno che, attraverso un crudele gioco della verità, farà venire a galla sentimenti inespressi, tormenti esistenziali, rimorsi e rimpianti. Tipico kammerspiel al massacro, rischia di apparire datato per eccesso di teatralità ed abuso di stereotipi, ma conserva un'indubbia forza drammatica, al di là dell'importanza dal punto di vista storico per essere stato il primo film hollywoodiano ad affrontare apertamente questa tematica.

Cotola 14/12/15 22:56 - 9009 commenti

I gusti di Cotola

Pur tradendo un evidente impianto teatrale (è infatti tratto da una piéce di successo dell'epoca) il film si mantiene sempre vivo ed interessante, aumentando anzi sempre più il tasso di coinvolgimento che si fa poi davvero notevole nell'ultima mezz'ora. Merito di una sceneggiatura solida e con dei dialoghi spesso molto interessanti e di una solida regia che conduce benissimo quello che alla fine diventerà un vero e proprio gioco al massacro. Bravi anche gli attori. Ovviamente se non amate le pellicole verbose e statiche, potrebbe crearvi qualche problema.
MEMORABILE: Il gioco della verità a telefono.

Gippal 21/01/17 20:42 - 89 commenti

I gusti di Gippal

I personaggi indimenticabili e i dialoghi mordenti, mai banali, rendono questo film eccezionale. E' vero che si è attirato parecchie critiche perché disegna un mondo stereotipato che così non è, ma è sufficiente non avere tendenze all'universalizzazione per goderselo appieno. Viene mostrata una minima parte del mondo omosessuale ed è comunque importante per chi all'epoca non aveva idea di cosa potesse esserci, per tutti coloro che rimasero sconvolti da Hank e Larry, per superare la paura dell'ignoto.

Pessoa 2/07/17 22:10 - 2476 commenti

I gusti di Pessoa

Film "teatrale" di Friedkin poco prima della consacrazione dell'anno successivo, tratto da una pièce che aveva diviso l'America. Il regista porta con ordine la condizione dell'omosessualità dalla macchietta della prima parte, molto gradevole, a una lenta introspezione dei caratteri di ognuno, fino al violento confronto finale. Gli attori, rodati dall'esperienza teatrale, trovano tempi e intese a occhi chiusi e valorizzano la splendida sceneggiatura, per molti versi disorientante, ma che lascia il segno. Notevole, ma non per tutti.
MEMORABILE: Il balletto sulla terrazza; Le provocazioni di Cliff Gorman (bravissimo) a Peter White; Lo "stallone" che sbaglia festeggiato.

Caesars 9/06/20 10:32 - 3778 commenti

I gusti di Caesars

Friedkin porta su gende schermo un'opera teatrale di buon successo a Broadway e nel farlo mantiene al completo il cast attoriale di tale allestimento. Ottima idea, perché indubbiamente tutti i protagonisti contribuiscono alla resa finale della pellicola con un'interpretazione notevole. Il regista però ci mette parecchio di suo per rendere scorrevole e interessante un prodotto che altrimenti poteva rischiare di annoiare lo spettatore. Invece questo gioco al massacro tiene bene il ritmo e le quasi due ore di proiezione scorrono facilmente. 

Paulaster 23/07/20 09:51 - 4389 commenti

I gusti di Paulaster

A una festa privata si autoinvita un amico del padrone di casa. Si guarda all'omosessualità nelle relazioni intime e ai sentimenti repressi. Inizio brillante che con l'arrivo del festeggiato fa piombare i dialoghi nell'acido e li conclude con amarezza. Il gioco telefonico è fin troppo crudele e va oltre una comprensibile reunion festaiola. Friedkin è maestro nel far dimenticare l'unica location e dà spazio a ogni partecipante (specie negli sguardi colmi di livore o smarrimento). Qualche ragionamento anticipa Il grande freddo.
MEMORABILE: L'entrata in casa di Harold; Gli auguri di Cowboy; La chiamata alla moglie da parte di Alan; I regali.

Keyser3 3/08/21 23:01 - 444 commenti

I gusti di Keyser3

Opera a suo modo straordinaria, poiché rompe un tabù e porta sullo schermo il tema dell'omosessualità direttamente e senza filtri. Nodo alla gola è stato per il regista una chiara ispirazione: il capolavoro di Hitchcock risulta più compatto (qui non giova la durata, quasi due ore, che dilata un po' i tempi), ma Friedkin è comunque bravo a imprimere un ritmo serrato nella prima parte, travolgente con le centinaia di battute dei protagonisti, mentre nella seconda sale la tensione. Ottimo il cast ma Nelson, la cui crisi ricorda quella di Cobb, per citare sempre Hitchcock, è bravissimo.
MEMORABILE: La telefonata fra Hank e Larry.

Rocchiola 7/08/21 11:08 - 953 commenti

I gusti di Rocchiola

Una festa di compleanno gay mette in crisi i già difficili rapporti che intercorrono tra i partecipanti. Tra gelosie, rancori e verità nascoste il ricevimento diventerà un vero e proprio gioco al massacro. La piéce da cui è tratto il film domina anche questa trasposizione cinematografica che, malgrado la virtuosistica regia di Friedkin, non riesce a superare l’originario impianto teatrale. Oltremodo verboso, resta il primo film hollywoodiano a trattare esplicitamente il tema dell’omosessualità, argomento che Friedkin affronterà con esiti migliori nell’ancor più controverso Cruising.
MEMORABILE: La presentazione iniziale dei vari personaggi; L’apparizione di Harold vanesio e butterato; Il gioco finale della verità confessata al telefono.

Noodles 10/04/22 10:57 - 2204 commenti

I gusti di Noodles

Il film è valido, anche grazie alla sapiente regia di William Friedkin. Ma poteva essere molto meglio se la sceneggiatura non avesse esplorato il mondo omosessuale riempiendolo di luoghi comuni stantii e di figure un po' caricaturali. C'è anche il problema che il tutto è troppo verboso, mentre la sua teatralità è mantenuta intatta. È comunque pellicola interessante e in certi momenti sensibile nel descrivere un mondo e personaggi inseriti in un quadro di desolazione esistenziale. Bella anche la location interna, l'unica. Va considerato nel contesto in cui venne prodotto per apprezzarlo.

Sonoalcine 26/11/23 09:42 - 184 commenti

I gusti di Sonoalcine

Un Perfetti sconosciuti ante-litteram, una allegoria tragica e pessimistica della vita, una vita che si contrappone alle illusioni di vita perfetta dei vari personaggi. La cinica insensibilità dell'animo umano, ipocrita e ruffiano davanti a tutto e a tutti, che pur di celare la sua vera natura al mondo esterno (in questo caso la sincera sessualità di ognuno dei personaggi) indossa una maschera di cera, che finisce per ustionare ma non cancella la verità. Michael crede di poter amare o essere amato, ma in realtà è un uomo solo e infelice e come tale per sempre vivrà.
MEMORABILE: La rissa; L'arrivo di Harold; La cena accusatoria; Il gioco infernale dopo la cena; Le ultime parole di Harold, prima di congedarsi, a Micheal.

Leonard Frey HA RECITATO ANCHE IN...

Spazio vuotoLocandina Le incredibili avventure del signor Grand col complesso del miliardo e il pallino della truffaSpazio vuotoLocandina Tattoo: il segno della passioneSpazio vuotoLocandina Where the buffalo roamSpazio vuotoLocandina Up the academy
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.

In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.


DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.

HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.

CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.

MUSICA:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
  • Curiosità Zender • 16/05/16 17:27
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:



    Quo sotto un secondo flano:

    [img size=300]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images53/festaharold350.jpg[/img]
  • Discussione Caesars • 9/06/20 16:00
    Scrivano - 16800 interventi
    Caesars ebbe a dire:
    Ho sempre creduto che fosse tratto da un testo di Harlod Pinter. Solo recentemente ho scoperto che mi sbagliavo, in quanto era il precedente "Festa di compleanno" ad essere basato su un'opera dell'autore inglese. Evidentemente il titolo (italiano) simile e il fatto che siano entrambi diretti dallo stesso regista avevano confuso i miei ricordi. Mai visto nessuno dei due film, vorrei col tempo porre rimedio a questa lacuna.
    Ci ho messo un po' di tempo... ma alla fine l'ho visto. Buon film senza dubbio.

    Volevo segnalare che ne stanno facendo un remake e che anche questo, come l'originale, prevede l'impiego degli attori che l'anno portato in scena a teatro. Ovviamente NON gli stessi attori (anche perché sono mancati quasi tutti...), ma quelli del nuovo allestimento, riportato a Broadway nel 2018. Anche il regista sarà lo stesso, Joe Mantello, della nuova versione teatrale.
    boys in the band
     
  • Discussione Daniela • 1/10/20 13:29
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Caesars ebbe a dire:
    Volevo segnalare che ne stanno facendo un remake e che anche questo, come l'originale, prevede l'impiego degli attori che l'anno portato in scena a teatro. Ovviamente NON gli stessi attori (anche perché sono mancati quasi tutti...), ma quelli del nuovo allestimento, riportato a Broadway nel 2018. Anche il regista sarà lo stesso, Joe Mantello, della nuova versione teatrale.
    boys in the band
     
    The Boys in the Band è ora disponibile su Netflix.

    Ma questo scambio di battute c'era anche nel primo film?
    "Cosa c'è di più patetico di una checca che imita Judy Garland?"
    "Una checca che imita Bette David, magari..."


    Ultima modifica: 1/10/20 13:48 da Daniela
  • Discussione Zender • 1/10/20 14:30
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Se mi dici il minuto posso provare a controllare.
  • Discussione Caesars • 1/10/20 14:52
    Scrivano - 16800 interventi
    Daniela ebbe a dire:

    Ma questo scambio di battute c'era anche nel primo film?
    "Cosa c'è di più patetico di una checca che imita Judy Garland?"
    "Una checca che imita Bette David, magari..."


    Il film di Friedkin l'ho visto abbastanza di recente e la battuta non la ricordo.
    Però devo dire che la mia memoria è parecchio fallace...

  • Discussione Daniela • 1/10/20 15:02
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Se mi dici il minuto posso provare a controllare.

    Si trova a circa il minuto 10 della nuova trasposizione che, per quanto posso ricordare, è molto simile a quella del vecchio film del 1970 - anzi in molti punti mi pare proprio identica parola per parola.
    Fortissimo senso di deja vu, anche per la somiglianza (gestuale più che fisica) di alcuni attori con gli originali. 

  • Discussione Zender • 1/10/20 15:34
    Capo scrivano - 47726 interventi
    No, mi spiace ma non l'ho trovata. Magari è un po' più avanti, andrebbe rivisto tutto perché non lo ricordo così bene.
  • Homevideo Rocchiola • 7/08/21 11:12
    Call center Davinotti - 1238 interventi
    Finalmente la benemerita Sinister inserisce questo titolo mai uscito prima in DVD nella sua collana si "classici ritrovati". Doppio DVD con il film restaurato in HD ed un disco di extra piuttosto interessanti che però potevano stare su un disco singolo più economico e pratico. Il master preso in prestito dal BD Usa propone un video 1.78 pulito e nitido, dall'ottima definizione. L'audio italiano d’epoca è anch'esso piuttosto incisivo e pulito. Ottima edizione altamente consigliata, ma perchè in Italia non fate i bluray?
  • Homevideo Rocchiola • 7/08/21 11:16
    Call center Davinotti - 1238 interventi
    La versione proposta nel suddetto DVD è quella da 119 minuti.