Tutta una vita - Film (1974)

Se per Gilbert Bécaud (che interpreta se stesso) un amore finisce nella sua più celebre canzone "Et maintenant", per Sarah (Marthe Keller) l'amore deve ancora arrivare. Lelouch percorre buona parte del XX secolo per cercare di descrivere il colpo di fulmine e per fare un parallelo tra la vita e il cinema; quasi un divertissement per lui, che tocca anche, con un pizzico di polemica, corde politiche. L'intenzione era forse quella di uscire da una convenzionalità diffusa, ma il risultato ci cade dentro inesorabilmente, specie nel finale.

La storia degli antefatti di un colpo di fulmine che avviene sugli anni '70 raccontata a partire dagli anni 10  percorrendo le vite parallele di due famiglie geograficamente e socialmente molto distanti. Concettualmente, il film più ambizioso del regista nell'intrecciare la vita dei singoli con i grandi eventi storici oppure con i fatti di costume che hanno segnato le rispettive epoche. Il risultato però è modesto, troppo confuso e superficiale, e le poche emozioni sono quelle suscitate dalla colonna sonora e in particolare dalle canzoni di Bécaud, attore nel ruolo di se stesso. 

Due storie in parallelo raccontate separatamente non possono far pensare che prima o poi si incroceranno. La prima reduce dalla Seconda Guerra Mondiale, l’altra racconta della contemporaneità (di allora), entrambe così prede del destino. Il risultato è confuso, modesto e inevitabilmente noioso. Tanto rumore per nulla, senza che il contributo di attori capaci possa in qualche modo essere decisivo per la resa complessiva.