Attore di non grande successo, si traveste da donna per farsi assumere a casa della ex moglie e stare vicino ai propri figli. Piacevolissima commedia diretta dall'esperto Chris Columbus e letteralmente monopolizzata dal bravissimo Robin Williams che conferisce credibilità al suo personaggio regalandogli autentiche connotazioni femminili e materne. Il film ben sceneggiato, risulta diretto con grande brio e ritmo, senza momenti di stanca e con lieto fine obbligato. Molto gradevole.
Gradevole commedia che scorre via senza creare noia. Ovvio che gran parte del successo del film sia dovuto ad un Robin Williams che ancora una volta si fa notare per una bella performance. Ovvio il finale, anche perché il prodotto mi pare evidentemente da bimbi. Se non altro la cosa non stucca come molto spesso accade. Godibile!
Discreto film come al solito sorretto da uno straripante Robin Williams, a cui però fanno degno contorno Sally Fields e soprattutto l'adorabile figlia minore. Buon ritmo, buona comicità ma mi è rimasto sempre un dubbio: dato che in America anche le sceneggiature sono seguite con il massimo scrupolo, come è potuto passare quell'incredibile buco fra la prima scoperta dei figli e quella finale? Così la pellicola ha perso (per me) il 50%.
Briosa commedia ben diretta dallo specialista Chris Columbus. Buona parte della sua riuscita spetta però a Robin Williams che ben interpreta il ruolo dell'attore che, per poter passare del tempo accanto ai suoi figli, si fa assumere come domestica dalla ex-moglie. Non tutto è riuscito, alcune parti sono inevitabilmente un pochino melense, ma il divertimento, in puro stile hollywoodiano, è assicurato. Non imperdibile ma vedibile.
Commedia vivace e abbastanza godibile anche se si sgonfia nel finale. La trama e il contesto sono scontate, talvolta ripetitive, ma Williams e gli attori più giovani, ben affiatati, riescono a dare un buon ritmo. Un insolito Brosnan (tenuto a freno) e la Field buoni comprimari.
Marito esuberante ritorna nella casa familiare dopo il divorzio spacciandosi per la governante. Un film costruito su Robin Williams, più virtuosistico che bravo (come sempre). Qui la sua stucchevole strabordante esibizione di gag mimico-verbali è ben contenuta da una sceneggiatura con una storia divertente e da una regia che privilegia il ritmo generale. Insomma, Williams esagera al solito, ma qui si gusta con piacere grazie all’insieme ben orchestrato (bravo Chris Columbus).
Commedia bella e divertente. Robbie Williams è davvero molto in parte e nei panni della tata Mrs Doubtfire (travestito da donna) è davvero irrefrenabile, spassosissimo. Non male anche il cast di contorno, a cominciare da Brosnan playboy senza cervello o dalla Field ex-moglie. Si ride, molto piacevole.
MEMORABILE: La doppia cena, un classico ma ben realizzato.
Il tema centrale del film è quello della famiglia moderna, con i genitori separati e gli ovvi problemi che devono subire i figli. Questo solo in teoria, perché in pratica il talento di Robin Williams si mangia letteralmente il film, e tutto sommato è un bene: sì perché di mediocri riflessioni su questo tema ne possiamo avere quante ne vogliamo, mentre la performance del comico di Chicago in abiti da tata è qualcosa di molto più prezioso. Da vedere comunque in inglese, nonostante il buon doppiaggio di Carlo Valli.
Robin Williams & Robin Williams: ce n'è tanto di Robin Williams in questo film che si rischia l'indigestione e per chi, come me, talvolta fa fatica a sopportarlo quando fa un solo ruolo dei suoi abituali (ossia quasi sempre), la versione double/face è una dura prova. Bravo? Ma si... e probabilmente senza di lui questa commedia non si sarebbe retta in piedi, però sarebbe poi stato un gran male? Bah, certo che dopo un po' non ne potevo già più, tanto da trovare terribilmente simpatico persino Brosnan. Commedia asfittica.
Le premesse alla crisi coniugale sono ben congegnate, plausibili e non banali (la competizione – fallimentare – tra un padre istrione e irresistibile e una puntuta madre modello). Le conseguenze invece sono esattamente quelle che ci si aspetta e per le quali si accettano le forzature di una sceneggiatura che chiede sovente ammenda alla performance esuberante (e retorica) di Williams, che, - va detto - da asso nella manica spesso si commuta in baraccone ingombrante. Le gag che meglio funzionano sono quelle che meno ammiccano al pubblico, ma non mancano le grossolanità (la dentiera). Spiritoso.
Discreta commedia americana con un cast alla soglia della sufficienza, in cui nemmeno Robin Williams, il quale avrebbe dovuto prendersi l'intera scena, sembra interessarsi a recitare al meglio. La storia può essere piacevole e originale (forse non altrettanto verosimile), ma gli attori sono pietosi. Complimenti solo alla scenografia.
Commedia per famiglie divertente che grazie al bravo regista e agli attori, ognuno al posto giusto, ottiene un buon successo. L'idea di travestire R. Williams da donna è quasi fantascientifica, lui che è un tracagnotto peloso. Obiettivo però raggiunto grazie alle imbattibili doti dell'ex Mork fra le quali spicca una verve recitativa fuori al comune. Buono anche il trucco. Con il procedere del film ci si stanca un pò salvo il guizzo finale della cena in due tavole diverse.
La trama, semplicemente, è un pretesto per dar modo a Williams (che, tra l'altro, vestito da donna è veramente caricaturale), di esibirsi in numeri che talvolta sfiorano il vaudeville. Il gioco degli equivoci (Williams che deve ascoltare impassibile certe confidenze anche... intime che lo riguardano), e i momenti farseschi (la cena al ristorante, dove Williams si fa in due!) sono ciò che più si apprezza del film, il cui messaggio di fondo - per scoprire le sue qualità migliori l'uomo deve femminilizzarsi - è superficiale e abusato. Divertente.
Da una trama spassosissima e geniale nasce un film gradevole, mieloso ma limitatamente, più che altro moralista contro il divorzio. Si scherza con intelligenza però sulla separazione coniugale e alla fine la pagliacciata suona nemmeno troppo stupida (chiunque potrebbe travestirsi da donna per farsi assumere come baby-sitter dalla moglie. Però poi ricordatevi di NON pisciare in piedi!). Buono il cast, dove troviamo un Robin Williams scatenato e ben in parte. Peccato che poi la storia perda interesse dalla scoperta dell'identità della colf...
MEMORABILE: La scoperta che l'anziana signora è in realtà un uomo; lo scherzo cattivissimo al nuovo compagno della Field al ristorante.
Commedia molto sopravvalutata, dalla trama esile e dagli esiti scontati. Si regge in
piedi soprattutto grazie all'interpretazione di Williams, al solito strabordante ma
certamente bravo. Banale, senza particolari guizzi, ma alla fine abbastanza gradevole
e tutto sommato passabile.
La trasformazione di un geniale ma fanciullesco padre in una brillante e dinamica colf. Due personaggi interpretati magistalmente dall'istrionismo di Williams ben coadiuvato dal resto del cast. Con leggerezza ma adeguatamente si descrive l'annoso problema del'affidamento dei figli durante una separazione coniugale. Finale buonista ma di buon livello.
MEMORABILE: L'esilarante situazione al ristorante.
Diciamolo subito: il film è tutt’altro che originale, infatti, i prestiti - con qualche variante nella vicenda - da Toostsie sono evidenti; qui, però, il duplice ruolo uomo-donna è affidato al trasformista Robin Williams. La pochade prevede una rutilante successione di farseschi equivoci, ritmo, uno o più attori istrionici e il gioco è fatto. Sappiamo tutti che la situazione è poco credibile, ma essendo cinema d’intrattenimento lo spettatore sta al gioco; così è stato. Ci si diverte.
Il film è bello, divertente, pieno di ritmo, classe ed inventiva; gli interpreti sono tutti in forma smagliante (in primis Robin Williams, semplicemente in stato di grazia) e Mara Wilson, oltre che brava, è di una simpatia contagiosa. Ma tutto è già stato visto! È semplicemente incredibile come spunti e situazioni siano un plagio bello e buono di Tootsie, di cui questo Mrs. Doubtfire è un'evidente copia. Ed il giochetto alla lunga stanca, senza contare oltretutto che, nella parte finale, la storia diventa insopportabilmente zuccherosa.
MEMORABILE: Mrs. Doubtfire (Williams): "Se trovo quel maledetto misogino che ha inventato i tacchi alti lo strozzo!"
Ottima commedia: simpatica, esilarante, romantica. Robin Williams, superlativo nei panni di Mrs Doubtfire, riesce a far ridere e ad intenerire. L'unico fuori tema è Pierce Brosnan, poco più che anonimo. È una sorta di favola moderna, adatta a tutta la famiglia. Film consigliato.
Non è la prima volta che gli attori si prestano ad un "cambio di sesso" per esigenze di copione (come Dustin Hoffman in Tootsie) ma in questa spassosissima commedia Robin Williams utilizza tutto il suo enorme repertorio e lo fa da grande artista quale è; la sua interpretazione risulta così travolgente da essere contagiosa. Tutti gli si comportano bene, soprattutto Sally Field e Harvey Fierstein. Regia solida e un po' fiabesca con un tono anglosassone ma dal ritmo bruciante, ben integrata la musica. Da non perdere. ***1/2
MEMORABILE: Williams in vestaglia e parrucca che allo specchio esprime il suo disprezzo esclamando: "Il pazzo di Psycho!". La visita dell'assistente sociale.
Uno dei classici intramontabili con Robin Williams: divertente e simpatico, dal ritmo frizzante e con qualche momento dolce e commovente. Williams è straordinario, si sdoppia in due senza alcuna fatica mettendo in ombra il resto del cast (comunque in parte). Ottimo il make up, un po' sdolcinato verso il finale.
Commedia blockbuster disegnata su misura per far rendere al meglio l’estro di Williams. Storia basata su buoni sentimenti e balletto degli equivoci che non sarebbe neanche male, però viene infarcita di scenette da baraccone (vedi il balletto con la scopa o vampate varie) sempre per carpire il sorriso facile. La Field è sufficiente mentre è buono il rimanente cast di caratteristi.
Nonostante le sue continue buffonerie, il protagonista vive il dramma della perdita dei suoi amati figli a causa della separazione con la moglie (una Field che bene incarna il personaggio di moglie "guastafeste") e dell'incapacità di trovare un lavoro che valorizzi le sue qualità. Williams offre una prova molto positiva, il suo umorismo - sospeso tra il fanciullesco e qualche battuta "spinta" - riesce a evitare che il film (diretto da uno specialista del genere "per famiglie" come Columbus) divenga troppo zuccheroso. Gradevole.
MEMORABILE: Williams e il conducente del bus notturno.
Una sceneggiatura passabile ma non eccelsa viene letteralmente esaltata dalla straordinaria prova di Robin Williams che, praticamente da solo, tiene in piedi un discreto film. Mediocri i tre protagonisti giovani, oscurati - per fortuna - da un'ottima Field.
MEMORABILE: "Signor Hillard, lei si considera divertente?" "Sì, lo credevo. Ma oggi lei mi ha aperto gli occhi, grazie".
Divertente commedia incentrata sul divorzio e sull'affidamento conteso dei figli. La recitazione è di alto livello, con un istrionico Williams attorniato da ottime spalle (Field, Brosnan, ma anche i ragazzi). La regia è molto accurata, al pari della buona sceneggiatura. Le scene divertenti non si contano, con il mattatore Williams a dare libero sfogo alla sua fantasia, malgrado il retrogusto amaro della trama. La storia non ha un ritmo particolarmente elevato, eppure nel complesso il film si lascia vedere piacevolmente. Molto godibile.
Un padre separato si traveste da governante per poter vedere i figli tutti i giorni. Buon film, tra i migliori del compianto Robin Williams, costruito su una sceneggiatura non male, ma elevato dalla prestazione "doppia" del protagonista. C'è anche Pierce Brosnan, ma non lascia il segno. Williams truccato da donna è un vero spasso e non si dimentica facilmente. A tratti ci si commuove. Riuscito.
Discreta commediola tutta basata sulla voglia di un padre di stare vicino ai suoi figli, voglia così forte che lo spinge a mascherarsi da vecchia tata. Mentre la sceneggiatura regge senza troppi problemi (almeno fino all'immancabile lieto fine di dieci minuti), pur sapendo che bisogna aver rispetto per chi ci ha lasciato, personalmente io Williams non lo reggo: anche qui le sue smorfie e le sue vocine che tanto dovrebbero divertire mi sono venute a noia dopo tre minuti, zavorre in fondo inutili. Se sopportate Mork è anche un buon film.
Commedia per famiglie con qualche riflessione sulla crisi dei ruoli tradizionali all’interno della coppia. Nell’insieme è godibile, anche per le ottime caratterizzazioni di Robin Williams (straripante anche in abiti femminili) e di Sally Field, però al tempo stesso a tratti è prevedibile e lascia una sensazione di “già visto”. A Columbus va comunque riconosciuto il merito di non aver fatto affogare il film nella melassa.
Un uomo, lasciato dalla moglie, trova il modo di stare accanto ai propri amatissimi figli riciclandosi travestito da governante. Una serie vorticosa di lazzi ed equivoci vari per un film che trova nel talento di un eccezionale Williams il motivo di tanto successo. La regia di Columbus, supportato da un'ottima sceneggiatura, è tutta incentrata sull'istrionismo del protagonista anche se il finale è un po' rivedibile. Assolutamente godibile.
MEMORABILE: La visita dell'anziana assistente sociale con Williams costretto a sdoppiarsi; Il figlio di Williams scopre in bagno la vera identità del padre.
Cosa gli tocca fare a Robin Williams per poter vedere i suoi figli, in questo film... Guardando a Tootsie, ma anche alla Mary Poppins disneyana, l'attore si traveste da domestica inglese, facendola in barba a giudici, assistenti sociali ed ex-mogli che cercano di rifarsi una vita sentimentale con il bel bisteccone Pierce Brosnan. Vademecum della famiglia allargata Usa, una delle maschere cinematografiche più riuscite di Robin Williams anche se, rispetto al Dustin Hoffman in abiti femminili, Williams perde perché... è fin troppo "maschile".
Uno dei film più celebri con Robin Williams. Simpatica l'idea, niente male la realizzazione. Fantastico Williams, che si ritaglia numerosi siparietti improvvisati dando sfoggio della sua simpatia e versatilità; forse la regia in questo ha anche abusato (vedi la scena del colloquio). Personalmente ho sempre provato avversione per le scene in cui un personaggio si deve "sdoppiare" per essere presente in due luoghi diversi e qui risulta ancora più senza senso. Il finale strappalacrime ha almeno la decenza di non scadere in uno scontato lieto fine.
MEMORABILE: Le frecciate velenose a Pierce Brosnan.
Come in quasi tutti i film di Williams anche questa commedia si regge sulle sue doti istrioniche e di interprete sopra le righe. Perché per il resto la sceneggiatura latita e la Field non è proprio quel mostro di bravura capace di reggere un mattatore del genere. Anzi, sembra anche fin troppo agée per il ruolo ricoperto. Resta comunque un buon prodotto con discreti spunti diventato col tempo un cult simbolo degli anni 90. Bene Brosnan qui ancora non all'apice del successo (che arriverà di li a pochissimo grazie a 007).
MEMORABILE: Al ristorante; I colloqui con le potenziali governanti.
Una commedia ben fatta e divertente, molto ancorata al valore irrinunciabile della famiglia tradizionale, anche se nel finale passa il messaggio che ciò che conta per la felicità dei figli è l'amore dei genitori, in qualunque forma si presenti. Al di là del buonismo smaccato e mieloso, resta un godibile spettacolo, che sfrutta al massimo le doti istrioniche e pirotecniche di Williams, vero mattatore.
Il tema del travestimento, che è anche cambiamento interiore, è stato affrontato magnificamente da Tootsie; in questo film è ripreso con altrettanto successo per questioni differenti e forse anche più nobili. La sceneggiatura, gli interpreti (dal protagonista al più piccolo dei ruoli), la regia sono perfetti. Un film che è un esempio di commedia per le generazioni a venire. Visto e rivisto per decine di volte, fa scoprire sempre qualcosa di nuovo. Un film da avere sempre con sé.
Interpretazione iconica dell'ottimo Williams, che trascina con sé un film che ha una buona base di idee, le quali vengono sviluppate con troppa ripetitività e molta patina. Columbus dirige modestamente, ma carica molto di buoni sentimenti tutta l'opera, che si perde in alcune lungaggini e scene da classici per famiglie; ma l'attore protagonista, assieme ai suoi bambini e alla sua esilarante trasformazione in tata tuttofare, fa sì che il divertimento superi la logica delle azione e rende godibile la visibilità del tutto. Non male.
Commedia simpatica e agrodolce in cui Robin Williams riesce a barcamenarsi in due ruoli diversi grazie al suo grande istrionismo e alla sensibilità che contraddistingueva la sua recitazione. Il film ha diversi momenti divertenti e nel complesso è molto piacevole, con alcune parti persino educative. Purtroppo le cadute nel patetico sono diverse, e ciò è un difetto in una commedia che non ne aveva bisogno, perché sembrava riuscire a trattare un tema delicato come il divorzio in maniera singolare. Nel complesso un buon film. Forse di più non aveva senso fare.
Sul piano del "messaggio" che veicola, viaggia sul filo del rasoio, compendiando (cosa non nuova per Columbus) un (bel) po' di ricattatorietà familistica e vagamente antidivorzista, pur se ha il coraggio (o il timore?) di non spingersi fino in fondo grazie a un finale tutto sommato bilanciato. Del resto il film sta tutto nella performance trasformistica di Williams, straordinaria alternativa agée ed en travesti a Mary Poppins, anche se fa fatica pure lui a reggere la sequenza del ristorante, troppo tirata per le lunghe (molto migliore quella con l'assistente sociale). Bravi i bambini.
Commedia americana divertente adatta a un pubblico di bambini e adulti che risulta a tratti lenta ma tutto sommato gradevole. L'interpretazione di Williams è come sempre duplice, tra sfumature sarcastiche a riflessive per il tema trattato. È piacevole rivederlo soprattutto per alcune scene paradossali. Buona recitazione dei tre piccoli protagonisti. Semplici i dialoghi.
Due coniugi agli antipodi e una paternità regolata dal tribunale generano una commedia che, caricaturando certi meccanismi interpersonali, riesce a essere sia divertente che pensante. Mattatore Williams, che fa di necessità virtù sdoppiandosi in una governante tuttofare; stratagemma che gli permette di osservare la realtà da una diversa angolazione. Molto bene la chiusura: non forza la mano verso un diseducativo totale lieto fine, ma opta per una più verosimile accettazione dello status quo che insegni quanto sia più ragionevole adattarsi ai cambiamenti piuttosto che rifiutarli.
MEMORABILE: La festa di compleanno con tutti che saltano al ritmo di “Jump around”.
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Spero vivamente nel sequel che dovrebbe prendere corpo nel 2014/15 dopo tante sceneggiature riscritte nel corso delgli anni.
Lo sempre trovato un film stupendo, non tanto per la storia in sè semplice (anche se molto divertente) ma per l'aspetto educativo (molte scuole lo avevano fatto vedere agli alunni) e sopratutto per il finale non buonista e per il discorso finale di Mrs. Doubtfire sui genitori divorziati e sui figli, lo trovo non solo attualissimo (anzi più che attuale) ma di una profondità enorme viste le stupidaggini che girano al giorno d'oggi. Williams ha sempre avuto un rapporto straordinario con il pubblico dei giovani e la conferma che i suoi più grandi successi sono film che hanno a che fare con il mondo dei giovani come "L'attimo fuggente" o come "Patch Adams" tanto per dirne due. Spero vivamente che il seuqel non utilizzi la CGI ma che il travestimento sia reale come fù nell'originale perchè più realistico e visivamente più divertente.
Concordo perfettamente!!! Certo, non è che noi siamo messi chissà tanto meglio, ma comunque loro di lezioni a noi davvero non ce ne devono fare manco mezza, visto le cose che vedo e sento di Hollywood.
La piccola di casa sicuramente non ci sarà e lo dice anche chiaramente, vedremo chi altri del cast originario si tirerà fuori dal sequel, al momento sembra che il tutto sia spinto dal solo Williams.
DiscussioneAlex75 • 3/06/16 17:55 Call center Davinotti - 710 interventi
Gestarsh99 ebbe a dire: A volte i trailer cinematografici vengono recepiti dall'audience in maniera troppo fiduciosa, ossia presi eccessivamente alla lettera, sottovalutandone alla grande le astute capacità mistificatorie.
Quante volte siamo andati a vedere un film convintissimi di ritrovare quanto propinatoci nelle varie prevue pubblicitarie, salvo poi restar delusi e sbattere il muso su un prodotto ben diverso o addirittura inferiore alle aspettative maturate.
Il motivo di questo piccolo inconveniente "proditorio" risiede quasi per intero nell'ingegnosa coordinazione strumentale di montaggio, musiche ed effetti speciali, tre elementi che se intrecciati simbioticamente in maniera adeguata posso anche arrivare a snaturare una pellicola intera, trasbordandola in extremis persino da un genere all'altro.
Il giochino sperimentale attuato su Mrs Doubtfire è di per sè emblematico e altamente spassoso:
Concordo. E secondo me questo potere mistificatorio è ancora più evidente nei trailer relativi ai film trasmessi in televisione, per la loro brevità che costringe a concentrare la promozione e a mostrare le scene migliori in un tempo ancora più breve.
Il doppiatore che nella versione italiana doppia Pierce Brosnan è lo stesso che dà la voce a Kovacs, il pupazzo che "duetta" con Ifigenia Doubtfire nelle scene del programma televisivo. Si tratta di Tonino Accolla