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Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Uno di quei film in cui pare sempre che i protagonisti parlino per metafore delle leggi che governano il mondo, in cui gli intenti intellettualistici fanno capolino a ogni scena concorrendo a creare un'opera astratta, inafferrabile. Il tema è quello semplice, pretestuoso, della “coppia libera”: Michele (Jean-Louis Trintignant) è uno scrittore in cerca di nuove idee, sua moglie Nina (Florinda Bolkan) se la fa con il di lui migliore amico, Max (Tony Musante), che a sua volta “compra” per Nina uno gigolo con aspirazioni poetiche, Ric (Lino Capolicchio). A loro, e in casa di Michele, si aggiunge infine Giovanna (Annie Girardot). Chi "tresca" di più...Leggi tutto è Nina, mentre Michele e Giovanna, pur reciprocamente attratti, la buttano sul platonico. A salvare questo caotico gioco delle coppie molto osé, per l'epoca, che Patroni Griffi dirige e co-sceneggia insieme a Dario Argento (!) partendo dalla propria commedia teatrale, è la bravura del cast, che riesce a dare il meglio di sé rendendo quasi credibile l’assurda accozzaglia di mezze frasi, grandi considerazioni metafisiche e slanci erotici che costituiscono l'ossatura del film. Argento si sbizzarrisce coi flashback, frammenta l’azione, de-costruisce la storia per poi ricompattarla e vi inserisce una tensione narrativa che prelude ai suoi lavori registici. Morricone musica con grande varietà di stili (c'è persino un sitar) centrando una colonna sonora notevolissima e di successo, ma il film è troppo dispersivo e inconcludente: si parla per ore del nulla facendo il nulla e dopo due ore così si rischia di concludere stremati.

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Homesick 5/03/07 17:44 - 5737 commenti

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Superato con visioni ripetute il disorientamento indotto dal gioco di asincronie, ci si abbandona al fascino di una stagione cinematografica italiana unica e irripetibile: una magia di dialoghi forbiti, erotismo palpitante e pervasivo, amori liberi, musiche vellutate, penombre e décor di eccentrica raffinatezza. Il set è allestito come il palco di un teatro – quella è infatti la destinazione primaria del testo di Patroni Griffi - sul quale il magnifico quintetto di attori, aedo della precarietà esistenziale della borghesia salottiera, si muove animoso e agilissimo. Tattile.
MEMORABILE: La bandiera nazista come lenzuolo; la cena a cinque; i possibili significati di Ric; «Ti prego, amami.».

Il Gobbo 27/05/07 19:04 - 3015 commenti

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Fondamentale nella personale classifica dei guilty pleasures: letteralmente grondante dei vezzi d'epoca, dalla tematica erotico-borghese con intellettualismo salottiero ai dialoghi (di matrice anche argentiana!) talora terrificanti, all'immancabile (e inguardabile) Capolicchio: ma appunto per questo imprescindibile per gli adepti del culto a quella stagione del cinema italiano. Il tutto poi servito in confezione lussuosa e - per favore, sia messo agli atti - con la più bella colonna sonora non western di Morricone. Bolkan da deliquio. Regge benissimo anche a visioni successive.

Supervigno 24/12/07 22:56 - 229 commenti

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Film culto, che, al di là delle divagazioni intellettualoidi tipiche dell'epoca, cerca di indagare, senza riuscire a trovare una risposta, tra le pieghe del più complesso tra i sentimenti umani: l'amore. Una moglie, un marito e un amante trascorrono le giornate nella più totale asetticità e assenza di passione, sfidandosi continuamente l'un l'altro per sentirsi vivi, senza riuscire a uscire dall'apatia. L'irrompere della passione, del sentimento, pare sconvolgere gli equilibri, ma... Attori perfetti, abiti e scenografia vintage fanno il resto.

Undying 1/02/09 15:54 - 3807 commenti

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Lungo e tedioso intreccio a tre (e quattro) dove il marito (Jean-Louis Trintignant) cede il senso di gelosia all'amante (Tony Musante). La moglie che, senza scrupoli e senza ripensamenti, passa dalle mani di un uomo all'altro è la sempre brava Florinda Bolkan costretta ad essere confinata in un ruolo patètico causa sceneggiatura vetero-femminista (siamo in pieno Sessantotto clima) paurosamente banale e ricca di inutili dialoghi e lunghe pause. Qualche scena più spintarella non aiuta la pellicola a risalire dal clima di noia che lo avvolge fin dall'inizio. Sprecati gli attori, come la regia.

Fauno 15/01/10 16:26 - 2206 commenti

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Per me è un patrimonio dell'umanità questo film, anche perché in quasi due ore non c'è un discorso fuori luogo, una serie di ragionamenti che filano alla perfezione e una correttezza e un rispetto di fondo da lasciare letteralmente a bocca aperta... Tanto più per chi, come me, certi problemi li ha vissuti nella realtà e si è sentito gratificato nelle sue idee. 7 pallini non glieli do, perché ci sono solo tre film ai quali li darei, ma 5 li merita tutti. Lode a tutti e 4 gli attori.
MEMORABILE: Discorso sulla gelosia della Bolkan e sulla tavola di Trintignant.

Ellerre 1/09/10 01:27 - 89 commenti

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Passioni miste a sentimenti di amori impossibili, gelosie e perversioni sono il "minestrone" unico che va a riempire ben due ore di film. Ma il sostegno vero della storia è dato da una certa abilità descrittiva del regista. Ottimo l'assortimento del cast e l'improbabile Capolicchio gigolò dona un interessante tocco d'irrealtà. Montaggio e sceneggiatura paiono talvolta sfuggire alla ragione ma in questo caso sembra non essere un difetto. Memorabili le musiche di Morricone che imprimono la giusta intensità al tutto. Non male, dopotutto.

Lucius 18/07/10 12:29 - 3015 commenti

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Quando il cinema italiano era grande. Un film immenso incentrato sull'Amore non convenzionale, sulle passioni e sulla gelosia di chi ama senza preamboli e senza preconcetti. Al centro della storia quattro personaggi della media borghesia che si riuniscono attorno ad un tavolo da pranzo, zattera delle loro passioni più intime. Una colonna sonora in assoluto tra le più belle mai realizzate dal maestro Morricone accompagna il susseguirsi delle immagini in un crescendo di emozioni. Intenso.

Capannelle 29/07/10 11:15 - 4394 commenti

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A teatro avrà avuto successo e qualche schermaglia dialettica, tra le mille proposte, merita più di una riflessione. Però come prodotto filmico indispone parecchio e macera il povero spettatore per oltre due ore. La regia vorrebbe essere incisiva ma raramente ci riesce e non bastano gli sguardi della Bolkan in fase ascendente o i tormenti di un Capolicchio versione gigolò a salvare questa (ennesima) apologia della borghesia. Ah, le musiche sono di Morricone che compone un paio di motivi briosi e ricicla alcune famose note dei suoi western.

Matalo! 3/10/12 17:21 - 1378 commenti

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Vetusta perversità per amanti del modernariato 60/70; chi c'era all'epoca ed era bimbo non potrà non lacrimare per gli arredi, le pettinature, il mobilio, l'effetto claustro, le penombre di questo borghesissimo prodotto post '68. Teatrale, verboso, inutile, masturbatorio. I personaggi (ottimi gli attori) si parlano addosso e appena accese le miccie della contestazione già la borghesia giocava con l'ombelico. Ma è anche avvolto da una delle più suadenti colonne sonore di Morricone, la cosa davvero indimenticabile del film.
MEMORABILE: La previsione (errata) sulla Cina di Musante, che chiude il film.

B. Legnani 20/10/12 15:28 - 5519 commenti

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"Mènage à cinq" infarcito di dialoghi complessi e difficili (quanti capiscono il vero significato di "trucco di un Tartufo"?), spesso vacui, spesso risibili, spesso resi ulteriormente complessi da flashback e situazioni immaginate che si intrecciano col piano narrativo sequenziale. Polpettone insomma, reso guardabile da una regìa che dirige attori bravissimi (cast di quattro nazioni), fra i quali si può scegliere la Girardot, restando col dubbio che ciò sia dovuto al fatto che il suo è il personaggio meno innaturale di tutto il lotto...
MEMORABILE: "Non è una tavola: è una zattera".

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Giùan 13/04/13 11:50 - 4528 commenti

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Rivisto a distanza di anni, incrudelisce ulteriormente sul film una polverosa patina che ammuffisce dialoghi e situazioni. Già l’origine teatrale non giocava particolarmente a suo favore con le annesse fumisterie da fine del mondo (borghese) e indiscreti fascini peccaminosi (il coevo Mazursky di Bob & Carol & Ted & Alice si spingeva per dire molto più in là). A far ancora tollerare la visione contribuiscono lo snodato montaggio di Arcalli e le 3 note di Morricone. La provocante Bolkan e la bravissima Girardot fanno impallidire l’imbolsito trio maschile.

Samdalmas 16/04/17 19:50 - 302 commenti

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Come molti film-scandalo anche quello di Patroni Griffi è invecchiato male. Erotismo soft e intellettuale da salotto che si avvale del noto score di Morricone, tra i più celebri del compositore. Tra gli uomini Capolicchio come gigolò è davvero improbabile. La Bolkan è splendida ma come attrice farà meglio con Petri e Fulci. Musante incontra Argento, autore dello script, e forse da lì nascerà il ruolo di Sam Dalmas.
MEMORABILE: Il ménage à trois; La cena finale.

Rufus68 9/08/17 13:05 - 3818 commenti

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Dialoghi pretenziosi sino al ridicolo, elucubrazioni esilaranti, inutili provocazioni (la bandiera nazista), eppure anche di film come questi si sente una disperata mancanza. Per l'arditezza, la felice ambientazione, il montaggio quasi sperimentale, la colonna sonora (semplice e straordinaria) di Morricone. E per gli attori: tutti bravi, belli, in parte (soprattutto Musante). La Bolkan, invece, non recita: reca una presenza, un'idea di femminilità, aristocratica, indipendente; mai disturbante, solo ammaliante: è la Medea del cinema italiano.

Faggi 10/05/19 14:06 - 1548 commenti

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Ormai un piccolo classico. Su note morriconiane ambigue e vellutate... Ritmo sincopato, dove i piani di realtà trascolorano nelle immaginazioni e nelle ipotesi; dove il verosimile e il codice dell'artificio danzano a braccetto una giga caustica. Fotografia di notevole espressività e capacità mesmerica (i cromatismi di certe scene non si dimenticano); clima pre-settantiano irresistibile; attori devoti con slancio mistico alla causa. Visto va subito rivisto: i dettagli prenderanno corpo, i toni concettuali acquisteranno in luminosità.

Bubobubo 25/03/20 22:25 - 1847 commenti

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Esistono due possibili approcci all'opera di Patroni Griffi: il primo, filologico, è di chi fa le pulci a ogni dialogo, di chi si ingegna di testare la propria erudizione dentro e fuori i riquadri in movimento in cui si muovono le figure dei protagonisti. Il secondo, estetico, è di chi è disposto a passare sopra a una confezione barocca e ormai antiquata per lasciarsi travolgere da un flusso di parole, volti, colori e suoni che provengono da un'epoca che non esiste più. Frutto decadente di un genere estinto.
MEMORABILE: "Sono amata"; La O.S.T. di Morricone, una delle sue più belle di sempre.

Il Dandi 22/01/21 00:45 - 1917 commenti

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Crocevia di geni del Novecento (il montaggio di Kim Arcalli, le scenografie di Giulio Coltellacci, la colonna sonora di Ennio Morricone) che contribuiscono a nascondere l'origine teatrale da una pièce dello stesso regista (anche la collaborazione di Dario Argento in sceneggiatura si sospetta fondamentale nell'andamento a flashback) e a rendere affascinante e duratura, cioè degna di molteplici visioni, un'opera che sulla carta (intesa proprio come sceneggiatura) avrebbe tutti i numeri per essere derubricata a mero modernariato. Siamo di parte ma grazie al cielo in buona compagnia.

Reeves 8/06/21 12:57 - 2152 commenti

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I film invecchiano, a volte bene a volte male. In questo caso il ricordo è certamente meglio della visione che si può avere oggi: dialoghi e situazioni vorrebbero suonare trasgressivi ma sono ridicoli, in quest'epoca sicuramente ma forse anche allora. Gli attori hanno dato prova migliore praticamente in tutti gli altri film ai quali hanno partecipato. E anche Dario Argento, che qui conosce il protagonista di quello che sarà il suo esordio, ha sicuramente scritto con risultati più soddisfacenti.

Daniela 11/03/22 01:57 - 12606 commenti

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Scrittore in cerca l'ispirazione amoreggia platonicamente con un'amica di famiglia mentre sua moglie ha una relazione meno platonica con il migliore amico di lui e con un gigolò assoldato per movimentare la situazione... Se ci sono film imperniati su girotondi sentimentali che deliziano con la loro leggerezza e sensualità, questo è un vero campione in senso apposto: trama uggiosa, dialoghi pesanti come macigni, scene erotiche pensate per suscitare scandalo sul filo del ridicolo involontario. Gli attori fanno quel che possono ma possono poco, per cui si salva solo la ost di Morricone.
MEMORABILE: La moglie al marito: "Ma che ne vuoi fare un dramma?" ecco, per l'appunto; La coperta di lana con svastica

Rambo90 24/07/22 15:34 - 7659 commenti

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Verbosissimo eppure affascinante. La sceneggiatura sa portarci insieme ai suoi personaggi, scandagliare le loro passioni e renderci partecipi dei loro giochi sentimental-erotici. Certo alcuni momentii di stanca ci sono, ma l'ottimo cast e la splendida colonna sonora di Morricone sopperiscono. Fatale la Bolkan che si produce in alcune scene che scatenano ancora oggi qualche prurito. Da vedere almeno una volta.

Noodles 4/08/22 09:30 - 2196 commenti

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Solitamente il montaggista è una figura del cast poco considerata. Se questa pellicola avvince e affascina per tutta la sua durata lo si deve proprio a lui. Il montaggio rapido e particolare è infatti, insieme alla OST di Morricone e al cast, la cosa migliore di un film bellissimo ma che, realizzato diversamente, rischiava di essere un mattone considerati la lunghezza e i dialoghi troppo esagerati e ogni tanto francamente poco credibili. Il borghese annoiato è figura tipica del cinema del periodo. Patroni Griffi riesce a dipingerla in modo interessante. Film a tratti pesante, ma da vedere.

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  • Discussione Lucius • 25/07/16 13:03
    Scrivano - 9063 interventi
    Mauro cortesemente puoi scrivermi sull'email quali siti utilizzare per caricare immagini, (magari anche come fare), ieri non ho fatto in tempo a leggere. Poi vorrei sapere perchè non posso usare tynpic che mi ci trovo così bene...
    Grazie.
    Ultima modifica: 25/07/16 13:04 da Lucius
  • Discussione Zender • 25/07/16 17:08
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Perché Tinypic quando copi le immagini nelle cartelle dà degli errori. Per cui puoi usarlo per i 45 giri se vuoi, non per le location da cercare (che devo trascinare e portare sul nostro server).
  • Curiosità B. Legnani • 26/07/16 18:48
    Pianificazione e progetti - 14939 interventi
    Durante la recita di "Sei personaggi in cerca d'autore" (dopo 80' dall'inizio) si riconosce in scena una giovane Enrica Bonaccorti (l'ha detto lei a "Stracult"). Grazie a Lucius per il fotogramma.

  • Discussione Lucius • 29/07/16 19:33
    Scrivano - 9063 interventi
    Zender ho avuto il permesso dalla proprietà dell'hotel per scattare. Vado la prossima settimana. Mica ti occorre qualche autorizzazione (essendo tutto esterno)? E' un film a cui tengo particolarmente...
    Ultima modifica: 29/07/16 19:41 da Lucius
  • Discussione Zender • 29/07/16 19:38
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Ma no, essendo esterno non serve. Più che altro a parte il balcone famoso sulla sinistra non so bene cosa potrai fotografare...
  • Discussione Lucius • 29/07/16 19:40
    Scrivano - 9063 interventi
    E' un film a cui tengo in particolare. Oltre al punto esatto dove era allestito il set ci sono altri fotogrammi che andrebbero comparati con foto odierne, tipo l'intero terrazzo, la parete coi mattoncini e un muretto. E il panorama ovviamente.
    Ultima modifica: 29/07/16 19:40 da Lucius
  • Discussione Zender • 29/07/16 20:05
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Ma come mai tra l'altro se ci tieni così al film non ti sei comprato il dvd? Penso si veda senz'altro meglio del divx. Lo trovi a 7 euro tra l'altro...

    https://www.amazon.it/Metti-Una-Sera-Cena-DVD/dp/B00E613TC0/ref=sr_1_2?ie=UTF8&qid=1469815505&sr=8-2&keywords=una+sera+a+cena
  • Discussione Lucius • 29/07/16 20:16
    Scrivano - 9063 interventi
    Non credo si veda meglio, li hai paragonati?
    Comunque ci stavo pensando.
  • Discussione Zender • 29/07/16 20:29
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Beh, il divx è un formato compresso, quindi anche solo decomprimendolo per il dvd un po' meglio si dovrebbe vedere. Non posso garantirti nulla e non li ho paragonati, però se fosse un film a cui tengo molto non avrei dubbi a tentare, per quel prezzo. Poi non voglio responsabilità, sia chiaro, magari si vede peggio (e sarebbe davvero da ridere) :) Come sai ci sono dei bluray che si vedono quasi come dei dvd e dei dvd che sono semplici vhs riversate, quindi la certezza non ce l'avrai mai, ma sulla carta il guadagno di qualità dovrebbe esserci.
  • Discussione Lucius • 1/08/16 22:16
    Scrivano - 9063 interventi
    Sono stato, in effetti la trasformazione è totale. Sul terrazzo (A) oggi è posizionata l'insegna dell'hotel. Neppure il panorama da quell'inclinazione si può riprendere per via della vegetazione. La cosa strana è che il muretto presente nel film :
    oggi
    non c'è più. Quindi bravissimo ad Andy ad aver beccato una location così trasformata nel tempo.
    Ultima modifica: 1/08/16 22:40 da Lucius