Considerata l'analoga ambientazione e il genere specifico nel quale i due film s'iscrivono, è impossibile non affiancare, a questo anonimo prodotto diretto da Ferdinando Baldi (scritto da Luigi Montefiori), il sicuramente più riuscito L'ULTIMO TRENO DELLA NOTTE di Aldo Lado, di tutt'altra pasta. Al confronto, il precedente (di quattro anni) exploit di Lado ci fa la figura di QUARTO POTERE! Molto più viscerale, crudo, angosciante. Qui la sceneggiatura è solo abbozzata, la recitazione non convince e pure il titolo è fuorviante:...Leggi tutto farà sicuramente riferimento a Silvia Dionisio (prostituta in viaggio cui spettano molte scene importanti), ma ad essere vittima dei tre cialtroni irridenti che impazzano sul vagone letto (e sulla carrozza ristorante, ovvero i due vagoni entro cui i tre si chiudono insieme ai passeggeri) sono anche altri: Zora Kerowa, ad esempio, che viene posseduta in piedi da due contemporaneamente, o Fiammetta Flamini, giovinetta che si lascia violentare senza soffrir troppo. E poi ci sono gli uomini: il poliziotto con galeotto al seguito, i mariti (tra i quali spicca Venantino Venantini), il personale della carrozza… I tre ragazzacci se la prendono un po' con tutti mentre il regista procede per inerzia proprio come il treno dal quale la mdp non esce praticamente mai. Non un film completamente inguardabile perché un po’ di tensione esiste, ma certo anche il finale-vendetta è di un tirato via che spaventa...
Maldestro e povero di idee. Un rape and revenge che si rifà al paradigma di New York ore tre, ma che sceglie di concentrarsi sul sesso spinto e sulle solite violenze teppistiche, perpetrate da tre balordi guidati da Pochat, da sempre specializzato in ruoli da psicopatico. La vendetta - messa a punto da un improbabile Chrizzi, con la sua faccia da chierichetto in licenza - è debole e quasi sempre mostrata off-screen. Discrete le musiche di Giombini.
Sgangherato thriller ferroviario scritto da Montefiori probabilmente dopo un viaggio su un diretto Milano-Reggio Calabria, e regia (?) di un Baldi ben lontano dai suoi fasti western. Attori cagnacci in confezione da tv-movie di Reteitalia che fu, sprecate la Dionisio e la Kerowa che dice scemenze stile Giovanna Melandri, improbabilissimo Carlo De Mejo come vigoroso copulatore che si fa tutte e tre le donne (di cui due consenzienti) potabili del vagone. In mancanza della TAV, ci si affida al telecomando.
Un filmetto. Le intenzioni di critica alla borghesia sono velleitarie mentre il regista si dedica con impegno decisamente maggiore a mostrare le grazie delle sue attrici. Però c'è da dire che le scene erotiche sono lunghe e spesso francamente noiose... insomma un film evitabile. Certo, la Dionisio è sempre la Dionisio.
Tre delinquenti spadroneggiano su un treno facendo brutto e cattivo tempo. Il controllore gestisce anche un extra: Giulia (Silvia Dionisio) piacevole ragazza ospite fissa d'un vagone letto che a pagamento non disdegna compagnia. Anna (Zora Kerowa) è la prima a subire l'attacco di due scalmanati erotomani che saranno contrastati nel loro folle piano di supremazia da un prigioniero politico. Debitore sino all'osso del più raffinato e significativo L'Ultimo Treno della Notte, il film di Baldi (girato back to back con La Compagna di Viaggio) spinge molto (ma con semplicità) sul pedale dell'erotismo.
Rape & revenge piuttosto brutto dove, purtroppo, si indugia troppo sul lato rape e poco su quello revenge. Più di metà del film infatti indugia sulle violenze, principalmente sessuali, perpetrate da tre balordi su ogni donna presente sul treno del film. Il finale che dovrebbe suggellare gli stilemi del genere con una gran vendetta sui tre malandrini viene trattato in maniera troppo sbrigativa. Peccato... Da vedere solo per la presenza delle belle Kerowa e Dionisio.
Un film piuttosto mediocre, ma la cosa sconcertante è il montaggio che davvero non aiuta a risollevare il film dalla noia assoluta. Gli attori fanno del loro peggio, ma certamente con quei testi perfino Robert De Niro avrebbe sfigurato! Scene a carattere sexy piuttosto frequenti, ma a parte la bellezza della “cerbiatta” Silvia Dionisio, rimane poco. Evitabile, ma una certa fama di culto (trash) lo ha ottenuto.
Mamma mia! A parte le belle Dionisio e Kerowa c'è davvero poco da salvare in questo film più simile a un porno-soft che a un "violenza e vendetta". Le scene di violenza sono poche, in compenso il film si concentra sui rapporti sessuali: uno ottenuto col ricatto e due consenzienti o quasi. Ignobile.
MEMORABILE: I corpi della Kerowa, della Dionisio e della giovane bionda.
Sexploitation decisamente modesto che tenta di rifarsi a L'ultimo treno della notte risultando, però, di livello assolutamente non paragonabile a quello del notevole film di Lado. Qui la confezione è decisamente poco curata, la trama e i dialoghi sono decisamente mediocri, così come gli attori (l'unico minimamente espressivo è Carlo De Mejo che, però, è totalmente fuori parte) e il tutto è sorretto (si fa per dire) delle nudità delle attrici. Molto sesso, pochissima violenza, ma nel complesso non ci si annoia eccessivamente.
Filmaccio. Copia l'idea de L'ultimo Treno della Notte senza avere la minima ispirazione, forza e tensione. Manca tutto: la recitazione, la sceneggiatura, la violenza... Unica certezza è la ripresa notturna del passaggio del treno, riproposta ossessivamente ogni tre minuti, a nascondere l'imbarazzo del regista quando non sa più cosa proporre o far dire agli interpreti. Resta qualche ripresa insistita da porno soft. Terribile.
Che noia ragazzi, nemmeno le scene di nudo (noiose ed improbabili pure quelle) risollevano questa pellicola del buon Baldi. Attori che a mio modo di vedere non sono affatto adatti al ruolo assegnato, fatta eccezione solo per Werner Pochat. Ma chi l'ha girata questa pellicola, Blindman?
I vizi non appartengono solo ai banditi: è un po' questa la morale (banale) che Baldi ci vuol raccontare. Un film scritto da Eastman e messo in scena su 2-3 vagoni letto di un treno a lunga percorrenza. Il riferimento, non velato, è ad Aldo Lado e al suo capolavoro L'ultimo treno della notte. Qui si rimane nell'ambito del b-rape'n'revenge, senza toccare quei tasti di ribellione interna che animarono Enrico Maria Salerno. Come sempre, bellissima Silvia Dionisio (e anche Fiammetta Flamini).
Nonostante lo sceneggiatore Luigi Montefiori sostenga di essersi ispirato a tutt'altro, è palese l'influenza di L'ultimo treno della notte di Lado su questo film di Baldi, tanto da sfiorarne il plagio. Ancora borghesucci sessualmente viziosi, delinquenti che prendono in ostaggio un vagone pieno di gente, ancora stupri e violenze assortite. Ma purtroppo manca il cinico realismo e la brutalità del film di Lado e Baldi sembra più interessato a girare un soft-core. Tuttavia il cast non è male (ottimi Pochat e De Mejo) e il ritmo è discreto. **
Baldi indugia molto sull'erotismo e presenta poca violenza, forse con un pizzico in più il film sarebbe potuto migliorare un pochino. Non che la visione sia impossibile, il film scorre, ma probabilmente questo titolo è il più debole del genere. E poi la tematica della borghesia ricca e corrotta peggio dei 3 criminali era già stata molto abusata all'epoca. Cast ottimo, in compenso, con un Pochat in parte (forse anche troppo). Se siete appassionati del genere gradirete, ma non è un capolavoro.
Pallido e sciatto clone di L’ultimo treno della notte, il film esce nel 1979 e mescola con furbizia alcuni stilemi del genere thriller/giallo con l’erotismo più smaccato. Il prodotto che ne consegue è un film barboso e poco credibile, oltre che mal recitato e dall’esito finale scontatissimo. I tre teppisti in puro stile Arancia meccanica terrorizzano gli sventurati passeggeri, ma sembrano più in preda a frenesie sessuali che a raptus di violenza. La banalità viene assunta quindi a emblema finale di un film davvero brutto.
Chi gradisce il nudo tipico degli anni '70 non rimarrà sicuramente deluso dalle grazie mostrate dall Dionisio e dalla Kerowa, ma come rape & revenge fallisce clamorosamente. L'inizio, con la banda dei tra ragazzacci irritanti e fastidiosi, non è male, ma la trama assume contorni inverosimili con il proseguire del film. Inoltre questa trovata delle donne che riescono ad avere rapporti carnali con passione e trasporto in simili situazioni è davvero insopportabile...
Dopo una partenza in quarta nei primi 20 minuti arriva il black out totale. Il ridicolo trio di teppisti viene surclassato dagli aventi egual ruolo di almeno altri cinque film e questi tre fessi uscirebbero con le ossa rotte perfino se incontrassero quei vigliacchi di sanbabilini del film di Lizzani. La Dionisio va veramente forte e anche il sovversivo se la cava bene, ma il film nel suo assieme è di rara insulsaggine. Mi è anche venuto da ridere a vedere Milli nella parte di uno steward ingenuo, spietato com'era nel capolavoro di Savino...
Pseudo thriller erotico piatto come un'autostrada (neanche come una ferrovia, visto che è praticamente ambientato in un treno). I malviventi del film sembrano fare solo baldoria da mercato rionale, non da schermaglia o da azione punitiva, altro che feroci... Che Baldi si fosse dato al cinema di quart'ordine era risaputo, ma qui ha toccato il fondo. L'unico motivo per vedere il film è la bellissima Silvia Dionisio, più nuda che vestita (e non è un male). Tutto il resto è noia.
Il primo quarto d'ora non è male, ma quando comincia la vera azione il film non regge più. Non solo infila inverosimiglianze a josa (il conduttore non si affida alla Polizia Ferroviaria dopo i fatti della carrozza ristorante!), ma anche scadono i dialoghi. Caratteri tagliati male (come quello del figlio della Valli) e appena abbozzati (come quelli di Milli e della stessa Dionisio) sono le colpe più gravi di una sceneggiatura probabilmente scritta in fretta e furia e messa in scena di mala voglia. Largheggiando:*1/2
Se lo scopo principale del film era quello di mostrare come le cosidette persone per bene di ceto medio elevato (la famosa borghesia) si comportino in certe situazioni (ma non solo in quelle), mentre l'unico eroe è colui ammanettato per reati politici, non è stato raggiunto; o almeno non si è aggiunto niente di nuovo in materia. Se invece, come pare più verosimile, lo scopo era quello di spogliare belle ragzze e di mostrare un po' di sesso d'autore, chiamiamolo così, stile anni 70, è riuscito comunque solo a metà ed esclusivamente per merito delle ragazze.
Baldi dirige una storia di pura exploitation firmata Eastman-Montefiori. Su quelle carrozze che viaggiano di notte (ottime le inquadrature ab externo, col rumore del treno che squarcia il silenzio del conticinio) è rappresentata ogni sorta di depravazione, dal politico al padre di famiglia, quasi a giustificare il repulisti dei tre balordi. I corpi nudi che riempiono lo schermo sono quelli della Kerova, della Dionisio e della giovanissima Flamini, tutti di notevole impatto visivo. Belle anche le musiche di Giombini. Sottovalutato.
MEMORABILE: Il padre che fa indossare la camicetta da notte della figlia alla Dionisio; La sequenza nel vagone ristorante.
Violence train movie che da Roma sfreccia ininterrottamente verso l'inferno, nasconde in realtà (senza troppi misteri) intenti pornografici veri e propri, descrivendo situazioni hard camuffate da gesti estremi stile "Arancia meccanica" all 'amatriciana. Alla fine di questa "opera d'arte" senza precedenti si scopre che la famosa ragazza praticamente ha avuto rapporti sessuali con quasi tutti!
MEMORABILE: La recitazione quasi da oscar di Fiammetta Flamini...
La prova filmica di cosa può succedere quando si maneggiano "sex & violence" senza averne voglia né propensione: uno stupro-vendetta in cui lo stupro, ammesso che ci sia, non sembra tale e la vendetta fila via in cinque minuti, lasciando morti e sangue nell'economico off-screen. Cast notevole (persino i tre carnefici, con Pochath in prima fila, sono indovinati) per un dramma ferroviario al quale manca completamente l'insostenibile cattiveria che aveva fatto la fortuna del genere; protagonisti abulici, dialoghi buffoneschi, scene erotiche che valgono la bellezza delle attrici. Scarso.
MEMORABILE: Le buone musiche; Padre sporcaccione che sogna di farlo con la figlia; Lo "stupro" doppio della Kerova; Sesso dolce con la ragazzina; Duello finale.
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Confermo quanto scritto da Shangai Joe.
Allora, ottimo dvd a cominciare dalla confezione.
Purtroppo le scene aggiunte rispetto all'edizione Raro sono di scarsa qualità ma, vista la cura usata nel confezionare il tutto, sicuramente non si sarebbe potuto fare di meglio.
Belli i menù e, tolte le scene sopracitate (molto corte) ottimi video e audio (migliori dell'edizione Raro).
Le interviste degli extra sono tutte in italiano.
Il booklet purtroppo è solo in inglese e tedesco ma anche questo molto curato.
Promosso a pieni voti!!!
Tra i motivi anche le difficoltà che ebbe nel girarlo a causa di un braccio che si era rotta/lussata,e le relative difficoltà nel girare alcune scene (in particolare quella della violenza a 3).
Inoltre mantiene un brutto ricordo della protagonista Silvia Dionisio che aveva toni da divina.
Fiammetta Flamini passò tranquillamente da un programma televisivo di punta e per famiglie come Domenica In con Corrado al ruolo in "la ragazza del vagone letto"; poi, però, purtroppo sparisce...
Ha inoltre inciso in un improbabile brano per bambini