L'ultima notte di Amore - Film (2023)

L'ultima notte di Amore
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MMJ Davinotti jr
Anno: 2023
Genere: poliziesco (colore)
Note: Presentato al festival di Berlino 2023. E non "L'ultima notte d'amore". "Amore" è maiuscolo in quanto è il cognome del protagonista.
Papiro: elettronico

Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Poderoso ritorno al noir dei Settanta (l'ombra di Di Leo si allunga incombente insieme alle influenze del polar) filtrato in ottica moderna, quindi con un inevitabile rimescolamento della linea temporale che tuttavia non disturba affatto limitandosi a mostrare le immediate conseguenze dell'incidente in apertura per ritornarvi poco dopo.

L'ultima notte di Franco Amore (Favino) è quella di chi l'indomani andrà in pensione ed è la notte in cui succede esattamente ciò che non sarebbe dovuto succedere. Franco voleva chiudere la propria carriera di poliziotto irreprensibile nel migliore dei modi, ma convinto da un collega (Di Leva) e dal cugino (Gerardi)...Leggi tutto della moglie (Caridi) ad accettare di fare da autista per un'ospite da prelevare in aeroporto, finisce di fatto a scortare - insieme al succitato collega - chi deve trasportare un prezioso carico. Quanto accade durante il percorso in tangenziale sarà tutto da gustare, perché nelle prime scene il protagonista arriva in casa (dove è stata organizzata una festa a sorpresa per il suo addio alle forze dell'ordine) ma ancora non sappiamo da dove stia davvero rientrando. E' visibilmente scosso e verrà chiamato sulla scena di un incidente tutto da ricostruire la cui precisa dinamica si chiarirà attraverso l'immancabile, lungo flashback: si torna a quando i cinesi lo assumono per fare da autista e sembra quasi di rivedere Favino nei panni di Moschin e Gerardi in quelli di Adorf, con le superbe musiche di Santi Pulvirenti che occhieggiano a certe indimenticabili colonne sonore di Stelvio Cipriani.

Milano fa da sfondo ideale per un noir teso, girato tra limitate location in cui un senso di opprimente angoscia domina senza sosta, con la regia notevolissima di Andrea Di Stefano che coglie profili, primi piani, sguardi concedendosi piani sequenza e pregevolezze tecniche che non hanno mai il sapore di semplici esercizi di stile. E viene naturale pensare a come anche la sceneggiatura non potesse che essere opera della stessa mano, per come si sposa al meglio con le immagini. I dialoghi talvolta nemmeno si percepiscono limpidamente, divorati dai sussurri, dalle parole smozzicate in dialetto calabrese, presente a rendere incomprensibile ciò che non è necessario. Sembra di tuffarsi sotto la galleria dello scontro a fuoco insieme ai protagonisti: si osservano, si spiano, comunicano, si nascondono... con l'incubo costante del doppio gioco. Come deve comportarsi Franco? Sono consigli logici quelli che sua moglie prova a dargli con mirabile fermezza nonostante il terrore che le si legge negli occhi?

Non inventa nulla, Di Stefano, semplicemente imbocca uno dei generi che abbiamo negli anni saputo rendere nostro per mostrare quanto ancora lo si possa dominare con personalità e grinta, aggiornandolo senza indulgere in spettacolarismi superflui ma dirigendo al meglio un cast perfetto. Uno script asciutto efficacissimo, nessuna ironia e invece sudore, lacrime, mirabile gestione dei meccanismi noir mescolata a virtuosismi che s'impongono già sui titoli di testa con un magnifico, lungo volo sulla Milano notturna che si conclude nell'appartamento del festeggiato. Grande partecipazione nelle scene corali (a cominciare dal ricevimento a casa del cinese), finale aperto che per una volta non dispiace... Qualche lungaggine nella fase centrale, un po' di ovvio déjà vu, ma è un cinema di grande respiro, potente, coinvolgente, che trova i suoi limiti solo nella forse fin troppo devota aderenza al genere.
Marcel M.J. Davinotti jr.
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/03/23 DAL BENEMERITO REEVES POI DAVINOTTATO IL GIORNO 25/03/23
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Reeves 9/03/23 22:07 - 1575 commenti

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Poliziotto a fine carriera frequenta compagnie pericolose. Un poliziesco teso, notturno, tutto basato su una specie di mosca cieca e con un ritmo davvero indiavolato, ben sostenuto dall'ottima interpretazione di Pierfrancesco Favino e di Francesco Di Leva. Si rivive il clima dei grandi polizieschi degli anni Settanta ma non c'è nostalgia, si tratta di un film che racconta la notte di oggi e la racconta molto bene.

Nick franc 16/03/23 00:40 - 434 commenti

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Di Stefano si muove con abilità in un territorio che il cinema italiano sembrava aver condannato all'oblio: quello del poliziesco dalle forti venature noir. Ne esce un'opera veramente tesa e avvincente, a tratti inaspettatamente cattiva e con una sceneggiatura che riesce a creare personaggi psicologicamente credibili e che, al netto di qualche piccola ingenuità, si rivela robusta, ben congegnata e non priva di sorprese (finale compreso). Il cast, nel quale inevitabilmente primeggia un Favino all'ennesima conferma delle proprie doti, è da promuovere in toto. Da vedere!
MEMORABILE: La ripresa aerea iniziale; L'auto fermata in tangenziale.

Straffuori 15/03/23 10:22 - 337 commenti

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Ottimo poliziesco thriller noir interamente girato in notturna in una Milano spietata e nelle sue tangenziali che strizza l'occhio, riuscendoci peraltro benissimo, ai tanto amati polizieschi '70. Favino non sbaglia un colpo, molto bene Di Leva, espressiva e macchiettistica la Caridi, caricaturale e ambiguo Gerardi, brava la Semino Favro carabiniere. Finale un po' troppo risolutivo e forse inaspettato, ma per il 90% del tempo il film funziona alla grande e tiene incollati alla poltrona.
MEMORABILE: Il falso fermo in tangenziale.

Xamini 17/03/23 12:37 - 1192 commenti

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In una Milano nera eppure avvincente nella sua decadenza - ben sottolineata da una bellissima ripresa aerea iniziale - si muove un cast di tutto rispetto, capeggiato da un Favino che non ha più bisogno di dimostrare alcunché ma a sua volta sostenuto da un grandissimo Di Leva, un Gerardi in palla e una Caridi assolutamente nel personaggio. La scrittura è moderna, disegna bene i personaggi, li cala nel nostro tempo e produce un racconto che rimane teso dalla prima inquadratura sino allo scioglimento finale e lascia un intenso sapore di noir, di quelli di cui si sente il bisogno.
MEMORABILE: La meravigliosa ripresa aerea iniziale; La rivisitazione di alcuni momenti.

Gordon 25/03/23 11:25 - 251 commenti

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Si sentiva veramente il bisogno di un buon poliziesco, genere colonizzato da decenni dagli Usa. A svolgere il delicato compito ci pensa Favino, che dimostra di nuovo la propria duttilità calandosi a meraviglia nel ruolo, assai sofferto, pur masticando qualche parola di troppo. Non è l'unico, in quanto le sue spalle, molto ben tagliate, sono in prevalenza calabri dalla parlata marcata, trapiantati in una Milano enigmatica e corrotta. Il ritmo è incalzante e il finale aperto non delude. Da vedere!
MEMORABILE: La ripresa aerea iniziale.

Zaratozom 25/03/23 15:19 - 61 commenti

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Un omaggio straordinario a un genere che definire "poliziottesco" è riduttivo. Sembra quasi un Michael Mann che gira sequenze da brividi a Milano, uno Stelvio Cipriani che riprende sonorità e ritmiche incurante del tempo passato, un Gastone Moschin che rimane fedele al proprio stile di vita, titoli di coda che aderiscono a quelli di cinquant'anni fa. Un capolavoro irripetibile con un cast meraviglioso.
MEMORABILE: Il finale aperto che gli outtake del backstage del film forse ci svelano; L'espressione della Caridi quando apre la porta di casa a Favino.

Markus 25/03/23 16:57 - 3602 commenti

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Nel deserto cinematografico italiano, fatto da anni di stanchi remake e poche idee - quelle rade, peraltro, nella sola fruizione della tv a pagamento - sorprendono questi film capaci di riportare in auge un genere, quello del noir italico nel solco di "settantiana" memoria, e di farlo con tutti i crismi d'un tempo. Milano, raramente così ben fotografata (ottimo impiego per una volta dei droni), fa da silente cornice a una vicenda magari banale ma talmente disegnata bene che suscita persino entusiasmo. Ci auguriamo tutti che non si riveli, come spesso capita, un sasso nello stagno.

Puppigallo 25/03/23 23:39 - 5072 commenti

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Colonna sonora e situazione portano la mente verso Di Leo ma con un tocco di modernità. Favino è bravo a interpretare un poliziotto mite che si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato (al traguardo della pensione). Anche Linda Caridi se la cava bene, nonostante il suo personaggio sia un po' meno credibile (troppa iniziativa). La narrazione scorre piuttosto fluidamente; e nonostante qua e là qualcosa non convinca (la moglie allo sbaraglio in cerca dei diamanti; l'uso sconsiderato dei cellulari oggigiorno intercettabili), il risultato è un buono noir-poliziesco ben diretto.
MEMORABILE: Il protagonista si estranea mettendo in sottofondo ciò che lo circonda; Gli accadimenti pre festa di pensionamento che giustificano le sue reazioni.

Cotola 6/04/23 18:27 - 8690 commenti

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Finalmente! Finalmente un film italiano di genere che vola alto. Qui siamo dalle parti del poliziesco settantiano, di cui la pellicola di Di Stefano ripropone, in parte, stilemi e atmosfere ma aggiornate alla contemporaneità. La qualità migliore è il ritmo, che si mantiene molto alto dall'inizio alla fine con la giusta tensione che raggiunge il picco in un paio di parti (la scorta e la ricerca). Convincente in modo pieno, pur con qualche piccola riserva qua e là sul piano della verosimiglianza. Positivissimo che domini il colore nero. Il finale farà "infuriare" parte del pubblico.

Caesars 12/04/23 09:58 - 3616 commenti

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Buon ritorno al film "di genere" firmato da Andrea Di Stefano. Già i titoli di testa, con una lunga "volata" sopra una Milano notturna, fanno presagire un prodotto realizzato con cura: infatti non si verrà delusi. La lunga sequenza ambientata in auto, con due poliziotti e due cinesi, è pregna di una tensione elevatissima e da sola varrebbe la visione della pellicola. Qualche momento (il recupero del "pacchetto" con relativo inseguimento) risulta meno efficace, ma sostanzialmente il risultato finale non può che appagare lo spettatore. Buone le interpretazioni.

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Rebis 16/04/23 15:36 - 2252 commenti

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Le note di Santi Pulvirenti riecheggiano gli score di Bacalov e dei Goblin, mentre la tensione cresce al minuto, mano a mano che Di Stefano scopre tutte le sue carte, ricomponendo perfettamente il quadro degli indizi sparsi tra passato e presente. Michelotti illumina Milano con un taglio da cinema internazionale. La caratterizzazione dei personaggi, secondari inclusi, è da vecchia scuola, senza un dettaglio di troppo. Cast in evidente stato di grazia. Un noir conchiuso, inesorabile, che non ha bisogno di porre tematiche a monte per legittimarsi.

Deepred89 17/04/23 00:19 - 3592 commenti

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Noir all'italiana che si avvale di una regia professionalissima e di un soggetto teso e accattivante, la cui iniziale struttura a flashback dapprima appare non necessaria, ma poi assurge a valore aggiunto una volta che si procede, con classe, alla ricomposizione del puzzle. Il crescendo emotivo dovuto a una situazione sempre più irreparabile funziona, ma la seconda parte è intaccata da inverosimiglianze che abbassano un po' i toni. La scena finale presa singolarmente funzionerebbe pure, ma vi si arriva troppo repentinamente. Buoni il cast e la colonna sonora alla Cipriani.

Magi94 17/04/23 11:11 - 894 commenti

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Un potente richiamo del noir italiano che non a caso viene ambientato in una Milano violenta, cupa e luccicante, con palesi omaggi visivi e musicali al capolavoro di Di Leo. Una storia ben congegnata di mafia cinese, 'Ndrangheta, carabinieri corrotti e poliziotti loschi (ma Franco Amore è davvero onesto come tutti dicono?), trainata da una regia che sa il fatto suo (bellissimi piani sequenza) e crea grande tensione, pur con qualche esitazione nelle scene d'azione. Il tutto magnificato da un'ambientazione attenta a ogni dettaglio sociologico e scenografico.
MEMORABILE: La scorta in autostrada; "Il denaro è fratello del diavolo".
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  • Discussione Daniela • 16/03/23 17:16
    Gran Burattinaio - 5887 interventi
    "Amore" è il cognome del protagonista e la scheda su IMDB lo riporta quindi correttamente con l'iniziale maiuscola, anche se in rete si trovano tante recensioni in cui invece è scritto tutto in minuscolo. 
  • Discussione Zender • 16/03/23 17:19
    Capo scrivano - 46903 interventi
    Ok, lasciamolo scritto perché altrimenti ce ne dimentichiamo e mi chiederanno di correggerlo :)
  • Discussione Capannelle • 18/03/23 12:55
    Scrivano - 3170 interventi
    Un piacere vedere voti così alti per questa opera e grande curiosità per il regista di cui avevo apprezzato il film precedente, senza peraltro rendermi bene conto che lo avesse girato un italiano.
  • Homevideo Caesars • 8/05/23 13:53
    Scrivano - 16622 interventi
    Bluray e dvd in uscita il 27 Giugno
    https://www.dvd-store.it/Video/Blu-Ray/ID-80290/L-ultima-notte-di-Amore