Gradevole commediola che tratta di una coppia siculo-lombarda di camionisti, che si mette in proprio, dopo un esordio insieme non proprio felicissimo. Corbucci lascia da parte ogni analisi psicologica, badando al divertimento e ad alcune note, talvolta tristi, di colore o di famiglia. Bravi gli attori principali. C'è pure Dalila Di Lazzaro.
MEMORABILE: Test-udito per camionisti. Il medico dice a bassa voce un nome di città e bisogna rispondere ripetendolo. Medico: "Lecco...". Constantin: "LA F..A!".
Geniale commedia del Corbucci migliore, con al centro un Giannini in palla che rifa la wertmulleriana macchietta del siciliano in trasferta e gigioneggia senza limiti, un Constantine assolutamente in-ruolo, la Di Lazzaro bellissima, un ottimo cast di comprimari, il classico tono dolce-amaro tipico della commedia all'italiana di serie A, anche se il film vuole sopratutto essere leggero e divertire. Miglior commedia italiana con al centro un/a camionista. Benché all'epoca sia stato tra i campioni d'incasso della stagione, oggi è praticamente dimenticato.
Piacevolissima e sottovalutatissima commedia. Ottima e perfettamente collaudata la coppia Giannini-Costantin, curiosa la storia, efficace come al solito la regia di Corbucci. Belle musiche dei fratelli De Angelis, che in una sequenza propongono il tema principale di ...Altrimenti ci arrabbiamo. Da vedere.
Un ottimo film realizzato da un regista che difficilmente delude. Perfetti gli attori, in particolare Costantin nella parte di un burbero ma buono camionista milanese d.o.c. Benissimo anche Giannini, mentre la Di Lazzaro fa una comparsata e mette in mostra il suo esile ma bel corpo.
Commedia sulla vita dura del camionista - viaggi sfiancanti e rischiosi, il rapporto quasi umano con l’automezzo, temute visite mediche di idoneità, bassi salari e solitudine – in un intreccio avventuroso che alterna divertimento e amarezza e sfrutta le coloriture folkloristiche associate al duo formato dal “siculo” Giannini e dal “milanese” Constantin.
Buona commedia (con retrogusto amaro, però) di Sergio Corbucci su due camionisti che all'inizio si prendono poco ma che finiranno evidentemente col fare comunella. Nulla di che, però ci si diverte abbastanza e la trama non annoia... chiaramente tutti parlano italiano, anche in Polonia. Constantin è bravissimo, mentre Giannini porta avanti la sua solita macchietta che personalmente non ho mai amato troppo, ma tant'è. Non male Romano Puppo come camionista olandese.
Seconda visione personale, a distanza di 35 anni dalla prima e l'impressione ricavata è la stessa: discreta pellicola diretta con buon mestiere da Sergio Corbucci e ben interpretata sia da Michel Constantin, camionista lombardo, che da Giancarlo Giannini, che ci ripropone la sua versione del tipico siciliano. Non siamo certo di fronte a un grandissimo lavoro, ma la sceneggiatura alterna sapientemente momenti divertenti con altri più drammatici, facendo scorrere l'ora e mezza di spettacolo in modo gradevole.
Filmetto oggi quasi del tutto dimenticato, ed invece niente affatto male, un Corbucci tutt'altro che "minore". L'ho sempre considerato uno dei migliori e più "empatici" film italiani - una commedia dal retrogusto amarognolo - sul duro e faticoso mondo dei camionisti mai girati. Una delle interpretazione di Giannini dell'epoca che preferisco. Constantin, qui doppiato da Renato Mori con cadenza milanese, è perfetto per il ruolo. Da rivalutare.
MEMORABILE: La storpiatura della canzone di Sinatra, cantata da Giannini: "Strangers in the Night... e va fan cuulooo!"
Storia di lavoro e di amicizia virile tra un giovane siculo (che inizia la carriera di camionista) e un uomo di mezza età con accento spiccatamente milanese dal carattere apparentante duro. Gran bel film questo: non tanto per la vicenda in sé, ma per l'azzeccata caratterizzazione dei personaggi assolutamente credibili a quel tempo. Si ride a denti stretti perché in definitiva ci viene mostrato un mestiere - quello del camionista - fatto di sacrifici e lunghe trasferte forzate senza orari. Una commedia amara che merita di essere considerata.
Cicciuta commedia grassa diretta da Sergione in stato di satolla grazia cinematografica. Nulla che non sia già visto, ma Corbucci conduce il gioco dialettal-generazionale con scanzonata perizia, riuscendo a far trapelare tra virtuosismi recitativi e qualche grevità comunque connaturata al soggetto, il ritratto di una umanità per la quale il mito dell'on the road è una dura, zozza realtà. Costantin ha sopracciglia e mani giuste, mentre Giannini se pur ripetitivo è benservito dal copione di Vincenzoni e Donati. Trattoria Giorgelli: vino, cibo... ed extra!
MEMORABILE: La faccia del "destinato" alla pensione (e al suicidio) Enzo Fiermonte; La festa di Capodanno; A casa della "polacca" Dalila Di Lazzaro.
Bel film di Corbucci. Godibile a tutto campo, con i due attori principali credibili nelle loro rispettive parti. Giannini (Patrovita Nino) che gira solitario per le strade deserte di Varsavia alla ricerca di compagnia canticchiando "Stranger in the night" a modo suo. Le strade secondarie, terziarie e centenarie, percorse per sfuggire ai camorristi. Bravo come sempre Maffioli, supercaratterista.
MEMORABILE: Colaussi (Costantin) che mena il camorrista; Nino (Giannini) che dice d'essersi cacato sotto dopo il salvataggio del camion.
Buona pellicola in cui Corbucci descrive la dura vita del camionista attraverso l'analisi della vita lavorativa (e familiare) dei due protagonisti. È anche la storia di un'amicizia che si sviluppa nel corso dei chilometri percorsi in camion. Ottima anche la colonna sonora. Consigliato.
Love will Tir us apart. Canto resistenziale e di amore per la vita lungo chilometri di strada come di pellicola, non conosce dogane frontiere posti di blocco: il burbero Constantin e un Giannini guarito nell’onore, convoyeurs italiani, lo intoneranno in sodale coro, attraversando opre donne armi amori e parentesi funeste, macinando autostrade, con un Corbucci immenso a fare da vigile e smistare gli umori: densi e commoventi sono gli slanci di attori e comprimari, meravigliosi i dialoghi (con alcuni quotes da incorniciare e tramandare), stupefacente la Di Lazzaro, sempre in carreggiata il plot, vero bestione del titolo, riuscitissimo impasto di dramma e comicità.
Bel film di Corbucci sul vecchio mondo dei trasporti camionistici, oggi completamente cambiato. Il film è purtroppo fisiologicamente invecchiato male e conserva più che altro il valore di documento regalando allo spettatore comunque una storia godibile, ben girata e piena di colpi di scena. Ma la vera ragione per guardare questo film è una prova tanto per cambiare superlativa di Giancarlo Giannini, uno dei migliori attori del nostro cinema. Il protagonista sembra sempre a suo agio, come se avesse fatto solo il camionista nella vita. Cappello!
MEMORABILE: La visita medica e gli interni in cabina.
Storia piacevole di due camionisti: il milanese Sandro, uomo maturo e professionista di grande esperienza ma molto sofferente per via dell'età che avanza e il giovane siciliano Nino, pieno di progetti e idee per il suo futuro nella professione. Il film racconta sopratutto la vita dei camionisti degli anni '70. Può dirsi riuscito ma ha ancora bisogno di essere rivalutato come merita. Ottima la regia di Sergio Corbucci, che sa dirigere la storia senza mai annoiare. Assolutamente da non perdere. Ottimi attori.
MEMORABILE: Le scene alla trattoria (con sottofondo il brano musicale dei fratelli De Angelis "MMM!?!"); A casa di Magda (Dalila Di Lazzaro); La colonna sonora.
Coppia di camionisti passerà a lavorare in proprio. Film on the road per descrivere il mondo duro degli autotrasportatori tra trattorie, nebbie e lunghe trasferte. Ottima la caratterizzazione di Costantin per il suo fare diretto e per come mostra il malessere dell’età che passa; Giannini controbilancia con i suoi atteggiamenti folkloristici stemperando la solitudine. Accenni alla lotta di classe facendone notare anche le contraddizioni (i crumiri e il sindacalista). Piccola parte per la Di Lazzaro.
MEMORABILE: Il tubo di rosso; “Sfoderami”; Il pugno alzato al doganiere polacco; “A me il ballo mi assorbe”; La figlia del collega trovata sulla Lamborghini.
Film di culto per i camionisti, come lo sarà Febbre da cavallo per gli appassionati ippici. Era specialità degli anni 70 estrarre un po' di poesia dal sottobosco italiano; la medaglia va ai grandi soggettisti (qui Vincenzoni e Donati). Costantin doppiato con foga da Renato Mori regala un personaggio pieno; Giannini, una spanna sotto, rifà il suo classico siciliano. Le musiche degli Oliver Onions coprono bene travagli e malinconie. Faticaccia di Corbucci nei campi lunghi del road movie, ben ripagata: è uno dei suoi lavori migliori.
MEMORABILE: La palpitante scena del camion sul baratro.
Immortale film su un'epoca che non c'è più, fatta di camionisti-avventurieri, lunghi viaggi, soste in trattorie dove gozzovigliare, viaggi in un'Europa disunita ma molto più avventuruosa. La coppia Constantin/Giannini è vincente e funziona, nel cast anche Enzo Fiermonte, Giorgio Trestini, Giuseppe Maffioli, una divina Dalila di Lazzaro, Giuliana Calandra, Anna Mazzamauro. Ottima la colonna sonora con la title-track cantata dallo stesso Giannini. Ambientazioni sapientemente dosate tra l'Umbria e la Croazia. Film che parte subito bene e si lascia seguire fino alla fine.
Bella commedia che non lesina momenti impegnati trainata da un Constantin in gran forma. Funziona la chimica con Giannini anche se va detto che le uniche note stonate del film sono legate al suo personaggio, Nino, quando diventa esageratamente pecoreccio (in fattoria, con la Di Lazzaro, alla festa di Capodanno). Come detto non mancano sia dei riferimenti alle fatiche del mestiere che alcune sequenze più amare. Corbucci dirige con maestria e si vede che è una sua opera, a iniziare dalle scelte musicali che includono pure la canzone di un celebre film coevo.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Dalla prestigiosa collezione cartacea Markus il flano tratto da Tv sorrisi e canzoni del film Il bestione, andato in onda martedì 18 febbraio 1986 su Retequattro per il ciclo "Arrivano i mostri".
B. Legnani ebbe a dire: Il camionista anziano è Enzo Fiermonte.
la voce è la medesima (o sembra andarci molto vicino) di quella di giorgio triestini (raul) in acapulco. qualcuno può dare conferma e dirmi a chi appartiene quella voce?
su wiki leggo che in acapulco renato mori (qui vox di fiermonte) avrebbe doppiato torquato, e non raul. ma a me pare più il contrario (tra l'altro fiermonte sembra il fratello maggiore di triestini somaticamente)... boh...