Animazione classica. È il primo cartone animato realizzato dopo la morte di Walt Disney, che non appartiene ai lavori migliori della celebre casa produttrice, ma rimane comunque estremamente godibile, grazie anche all'ottima colonna sonora. Il gatto "povero" Romeo salva da morte sicura i gatti "ricchi", vittime del maggiordomo di casa, che li vuole eliminare in quanto nominati eredi universali dalla ricca padrona. I simpatici personaggi, anche e soprattutto di contorno, fanno facilmente colpo sui bambini. Può piacere anche ai più grandicelli.
Primo lungometraggio animato realizzato dopo la morte di Walt Disney, il film non raggiunge le vette artistiche dei migliori prodotti della casa americana. La sceneggiatura appare a tratti un po' sdolcinata e i personaggi non sempre ben caratterizzati. Il film è invece vincente nel tratto grafico e nelle magnifiche musiche che mostrano spesso una venatura jazz (si veda il brano musicale con i canti che cantano e suonano, veramente imperdibile).
Disney medio, ma divertente e non troppo invecchiato a rivederlo da grandi. Sì, certo, lo schematismo della trama è difficile da perdonare persino alla Real Casa, e molti snodi sono prevedibili (sempre col senno dei non più bambini, però) e tuttavia come resistere quando "tutti quanti, tutti quanti, tutti quanti voglion fare jazz"? Comunque fra i classici della ditta.
Non a livelli eccelsi, specialmente a causa di alcune sdolcinature, ma con alcuni elementi che alzano la media, a partire (scusate la scarsa originalità) dalla citatissima colonna sonora, con il pezzo jazzistico che è semplicemente irresistibile. Essenzialmente per ragazzi, ma fruibile anche dai genitori...
MEMORABILE: I gattini pigiano i tasti del pianoforte che sono ESATTI rispetto alla musica che si sente!
Un classico, nel suo genere. Storia priva di tempi morti, regia esemplare, animazione perfetta, alcuni personaggi memorabili (su tutti Edgar il maggiordomo) e gran ritmo. Walt Disney lavorava al progetto già da anni ma non fece in tempo a vederlo su grande schermo. Bella colonna sonora.
Buon film d'animazione targato Walt Disney, dove i protagonisti sono i gatti e che gatti! (di questi, Romeo è doppiato da Montagnani). Molto bello il pezzo con i gatti nella casa abbandonata che suonano il jazz, come la figura del maggiordomo che si libera dei gatti sotto il ponte nella cesta. Buona la regia dello specialista disneyano Reitherman.
Classicissimo della Disney che pur essendo invecchiato leggermente meno bene di altri film della casa, resta comunque un piacevolissimo e gustoso divertimento che a tratti si fa, quasi, irresistibile. I gatti sono, ovviamente, simpatici ma il maggiordomo Edgar è un simpatico pasticcione-furfante. Come sempre innappuntabile dal punto di vista della tecnica.
Grande classico targato Disney: coinvolgente dall’inizio alla fine, ottima animazione e colonna sonora, ma lo spettatore è conquistato soprattutto dai personaggi, a partire ovviamente dai gatti protagonisti passando anche dagli irresistibili comprimari. Una novella della Parigi bohemien e raffinata di inizio novecento tradotta in versione “felina”: per bambini, ma è in grado di divertire anche chi ha qualche anno in più.
MEMORABILE: I gatti che suonano jazz nel "superattico" di Romeo.
Passati gli anni d'oro, è il periodo della comicità. Intendiamoci, gli sfondi di Parigi sono belli, ma il disegno è solo a tratti efficace come in passato. In compenso la storia è simpatica e rimangono impressi la gattofilia di Madame e la gaglioffaggine di Romeo. Anche se compie gesti orribili, Edgardo fa ridere come i due cani che gli danno la caccia. Da vedere per completare la serie degli evergreen disneyani e poi... tutti quanti voglion fare jazz, oh yeah!
MEMORABILE: Il crescendo musicale in "Tutti voglion fare jazz".
Che bel classico animato! Da bambino mio padre mi faceva vedere delle diapositive de "Gli aristogatti", in un proiettore giocattolo della Disney. Una storia divertente, amabile, felina, con un tocco romanesco, datoci dal toscano Renzo Montagnani, che doppia il rossiccio O'Malley/Romeo, che non guasta. Duchessa è graziosa, anche i micetti sono un amore, ma la jazz band è indovinatissima! Per chi crede che i gatti animati siano solo Tom e Gambadilegno. Cinzia de Carolis doppia un gattino.
MEMORABILE: Tutti quanti, tutti quanti voglion fare jazz!
Interessante e classico cartoon nato nella fucìna disneyana. Pur essendo il tipico prodotto a carattere buonista e familiare, il tema lirico cede il posto alla metàfora degli animali-protagonisti (con umani sentimenti/atteggiamenti). La fantasia viene ammorbidita dal contrasto tra "aristogatti" e gatti di strada (Romeo). La condizione di vita trascende dalla casta sociale - è la morale del lungometraggio - e si può essere nobili al di là del blasone e dell'apparenza. Ottimo anche sul piano della realizzazione tecnica.
Il maggiordomo vuol far fuori i gatti di casa, ma si troverà contro una gang di randagi. Sulla falsariga de La carica dei 101, un'altra storia coinvolgente e divertente, con una simpatica caratterizzazione di tutti i personaggi felini coinvolti. Quindi non più la carica di animali cani indistinti, ma il tentativo di una maggior drammatizzazione fra "protagonisti". Inoltre, ha una scatenata colonna sonora. Adorabile.
Come tutti i genitori sanno, i bambini piccoli attraversano un periodo in cui, più che vedere, amano ri-vedere i loro cartoni preferiti. Così anch'io ho dovuto sorbire svariate di volte questo classico, che risulta per fortuna gradevole, nonostante alcuni difetti ed una certa leziosità dei micetti protagonisti, grazie all'ambientazione parigina, ad alcuni personaggi secondari (in particolare le oche) e soprattutto alla colonna sonora molto orecchiabile, trascinante nel pezzo jazz.
MEMORABILE: Le oche Adelina e Guendalina passano a trovare zio Reginaldo, ubriaco fradicio.
Uno dei migliori tra i classici della Disney, perché ricco di ironia, musica e avventura. Certo i protagonisti sono loro, Duchessa, Minou, Matisse e Bizet, ma come dimenticare il vecchio e galante notaio George, la corsa in sidecar di Edgar per la Parigi della belle epoque, la simpatia di Romeo (doppiato da Montagnani!) o la jazz band nella mansarda? Divertente, romantico, mai noioso.
Innanzi tutto la palma della femminilità del cinema va di diritto a Duchessa, a dimostrazione di ciò Uma Turman balla come lei in Pulp Fiction. Il racconto è molto classico e bohémienne all'inizio, con una repentina sterzata verso la modernità del jazz: lì tutto diventa più sciolto e il film decolla. Ricordiamo ancora una volta il valore culturale ed educativo di Dysney, anche se edulcorato. La mia bimba quando l'ha visto mi ha domandato: "Papà, ma cosa è il jazz?
Da piccino non lo trovavo irresistibile, preferendo cose più da maschiacci. Rivedendolo ora lo apprezzo in pieno, per i personaggi ben caratterizzati e per l'animazione "genuina" (ottima per disintossicarsi un pò dalla computer grafica). Un grande classico, che sorpassa le mode e i tempi e combatte senza uscire sconfitto con le nuove produzioni, visto il notevole appeal che ancora esercita sui bambini. Segnalo, ovviamente, la scena della suonata jazz nella catapecchia parigina, irresistibile.
Ottima riuscita disneyana, una delle poche che si guardano con piacere per intero e che si ricordano a distanza d'anni come veri classici. Buono l'impianto della storia (come sempre imbottita di buonismo), esilaranti alcuni personaggi (l'avvocato, Edgar, le oche, la coppia di cani randagi), da fleboclisi altri (la vecchia e Duchessa sopra tutti). Il complesso è più che solido e le improvvisate jazz della banda di gatti aggiungono una marcia. Consigliato.
MEMORABILE: "Non siamo anatre, siamo oche!" "No... V'avevo preso pè cigni" "Oh oh oh, adulatore!"
Un po' come Lilli e il Vagabondo, Duchessa e Romeo. Una gatta di città e un randagio gaglioffo dal cuore tenero come i personaggi di Bogey. Classico Disneyano per bambini, con una trama semplice semplice, disegni forse un po' invecchiati ma momenti irresistibili come la celeberrima scena della jam session (pensata per la partecipazione, mancata, di Louis Armstrong) e il gattino Bizet che si atteggia a gatto di strada. Sempre bellissimo, ma come ha fatto Romeo a finire sulla Rive Gauche direttamente da Trastevere? Miracoli del cinema e del dopppiaggio.
La storia è un po' sdolcinata e magari la grafica non lascia tanto il segno, però è sempre gradevole vedere questa miscela di atmosfera parigina bohèmienne e improvvisazione jazz. Come accade quasi sempre, i personaggi secondari rubano la scena ai protagonisti: vedi il notaio ringalluzzito, le due oche inglesi, Edgar e, ovviamente, Romeo (doppiato dal bravo Renzo Montagnani). Tenendo conto del periodo in cui fu realizzato, c'è anche un interessante messaggio sui rapporti di classe e le famiglie "non convenzionali".
Come già il precedente Libro della Giungla, anche Gli aristogatti è un cartone di puro divertimento, senza morali e sentimentalismi di troppo, il film punta direttamente a una serie di sequenze che fanno letteralmente schiattare dalle risate e a una serie di personaggi azzeccatissimi: il maggiordomo cattivo Edgar, i cani Napoleone e LaFayette, il topo Groviera e ovviamente il gatto Romeo, doppiato da un mitico Renzo Montagnani. Splendida l'animazione.
Sì, la trama è tra le più semplici elaborate da Disney, però il gioco dei caratteri funziona e ai bambini piace un sacco. Tra i passaggi più riusciti i micetti sul piano, il topino adottato, l'incontro con le oche e la jazz band psichedelica. Ottimamente disegnati, inoltre, i fondali della storia. Romeo definito "er mejo der Colosseo" fa un po' ridere ma si è sentito di peggio.
Sono sempre stato un acceso sostenitore di questo film rispetto alla Carica dei 101, ma oggi devo dire che i modi di corteggiamento di Romeo (peraltro bruttarello) sono alla lunga stancanti, mentre mi faranno sempre impazzire Minou col suo testone e la sua imbranataggine, Adelina e Guendalina Bla Bla, specie quando salvano Romeo; ma su tutti Scat-Cat e la sua ghenga di gatti randagi... una creazione quasi a livello della Fata Smemorina come impatto sublime...
Unico nel suo genere. Un classico della Walt Disney diventato famosissimo in tutto il mondo grazie alla notevole realizzazione. I protagonisti sono descritti accuratamente (tra i quali il gatto Romeo e il cattivo maggiordomo Edgar), la sceneggiatura scritta meticolosamente e il ritmo ottimo. Consigliato davvero a tutti.
Bel classico d'animazione, ricco d'azione e simpatia. Grazie al famoso Romeo (gatto romano "espatriato" a Parigi) e soprattutto alla band Scat Cat, lo trovo uno dei più pimpanti cartoni prodotti dalla Disney. La linea dei disegni è leggermente più "appuntita" del solito, forse per metterla in contrasto con le forme feline, morbide e sinuose. Ottimo.
Delizioso film targato Walt Disney che pur con qualche caduta zuccherosa riesce a far sorridere il pubblico di grandi e piccini. Nella memoria collettiva c'è la simpatia che suscitano tutti gli animali (gatti, cani e il topolino) grazie anche a un doppiaggio accattivante (su tutti il gatto Romeo doppiato da Renzo Montagnani).
Un film d'animazione d'elite, che mi ha segnato nell'infanzia e ancora oggi suscita belle emozioni grazie a una vicenda semplice semplice ma perfetta. I padroni della scena sono, ovviamente, i gatti, cresciuti in una famiglia aristocratica e rapiti dal maggiordomo (l'antagonista di turno, tipico del genere animazione). Non mancano momenti sentimentali e musicali. Nostalgico.
Divertente avventura sulle orme di una famigliola di gatti dell'alta borghesia parigina che, cacciata da casa dal losco maggiordomo, si ritrova accompagnata da un gattone di strada. Purtroppo nella versione originale Romeo non è er meglio gatto del Colosseo ma un anonimo micio irlandese. Comunque il disegno è ottimo, la storia frizzante e la musica divertente, cosicché si resiste anche alla decima visione in nove giorni (chi ha figli capirà).
Uno dei film d'animazione entrato a far parte nell'elenco dei "Classici Disney" non a caso: un caposaldo del genere d'animazione, riesce a raccontare con una semplicità unica e una dolcezza sconvolgente la storia di un'aristocratica famiglia di gatti della Parigi ottocentesca. Tra simpatiche canzoni tipicamente disneyane e personaggi animali "umanizzati" il film vi catapulterà in una delle più divertenti e melanconiche esperienze visive di sempre, da leccarsi i baffi.
Resiste al peso degli anni, nonostante un comparto animazioni che oggi appare quanto meno singolare. Conserva tuttavia tutto il fascino dei dipinti a mano nei fondali e quello di una serie di personaggi di gran rilievo. Il più caratteristico è sicuramente Romeo, seguito a ruota da Napoleone e Lafayette. D'effetto le ambientazioni di Parigi e campagna e indimenticabili alcune scene.
MEMORABILE: Napoleone e Lafayette contro Edgar il maggiordomo. I randagi che suonano jazz nel "super attico" di Romeo.
Discreto cartone sulle disavventure di un gruppo di gatti aristocratici vittime di una serie di improbabili peripezie. Nonostante non ci sia molto da rimproverare a nessuno, i personaggi maggiormente interessanti sono quelli secondari o di contorno. I due cani e la banda dei gatti musicisti hanno un carisma nettamente superiore ai protagonisti principali. Tra le righe risalta la morale secondo cui il valore del singolo non prescinde dal ceto sociale di appartenenza. Guardabile, anche se non è annoverabile tra i migliori della Disney.
MEMORABILE: Non sono più agile come quando avevo ottant'anni!
Simpatico e divertentissimo. Lo trovo uno dei migliori classici Disney, sia per la storia semplice e simpatica, sia perché le canzoni all'interno del film non sono così tante da essere invasive (e soddisfano). Il ritmo è intenso con un'ottima linea di azione/calma. Il "cattivo" del film non è abbastanza carismatico come tale, ma si rende protagonista di una memorabile e rocambolesca scena d'inseguimento.
MEMORABILE: Napoleone e Lafayette; Le oche inglesi che insegnano il nuoto a Romeo; Tutti quanti vogliono fare jazz.
Maggiordomo a caccia di eredità cerca di far sparire i gatti beneficiari. Giocato sulla contrapposizione tra le buone maniere e l'agire scaltro, diverte ancora specie nelle caratterizzazioni e nei momenti musicali. Si appiattisce un po' nella parte centrale, ma chiude coi tempi giusti e un crescendo nel finale. Conclusione sul tema della famiglia che cerca di evitare il discorso sulla morte.
MEMORABILE: L'arrivo dell'avvocato; Il gruppo musicale dei randagi.
Un classico Disney godibile ancora oggi grazie alla qualità dei disegni e a un divertentissimo doppiaggio italiano che conta, come avveniva in passato, nomi di alto livello (Montagnani, Lionello, Gaipa, la Martello, la Tettoni...). Il gatto di strada Romeo incontra la gatta altolocata Duchessa e i suoi cuccioli ed è, come prevedibile, amore a prima vista. Si ride meno rispetto ad altre opere dirette da Reitherman, ma ci si diverte ugualmente.
MEMORABILE: L'inossidabile avvocato Hautecourt non si arrende alla vecchiaia e preferisce fare le scale piuttosto che usare l'ascensore.
Quasi il contraltare felino de La carica dei 101, con Reithman sempre più saldo al timone dopo la morte di Walt Disney. Nonostante la nostra affinità con gli scenari art nouveau della Parigi anni '10 e l'ovvia propensione ad accettare anche la scelta discutibile di far parlare Romeo in romanesco, ci tocca dolorosamente informarvi che no, non tutti vogliono fare jazz: c'è chi si emoziona con altre musiche e magari, pur amando anche i gatti, preferisce i cani braccoidi qui ingenerosamente disegnati come stupide spalle comiche. "Solo" buono.
MEMORABILE: Le scene slapstick con i cani Napoleone e La Fayette.
Entrato a ragione fra i classicissimi della Disney, questo cartone ha dalla sua disegni ottimamente realizzati e un doppiaggio molto divertente (soprattutto Romeo, il meglio gatto der Colosseo, con la voce di Montagnani e il topo Groviera impersonato da Lionello). La vicenda è semplice ma le gag funzionano e si ride spesso, iconica anche la colonna sonora (in specie "Tutti quanti voglion fare jazz"). Il messaggio veicolato, su quanto siano immotivati i pregiudizi verso le differenti estrazioni sociali, è tanto elementare quanto condivisibile.
Ventesimo lungometraggio nel canone dei classici Disney. Pur subodorando, nemmeno troppo velatamente, di succedanea versione felina del magnifico La carica dei 101, mantiene una sua indubbia freschezza e una non riflessa carica di irresistibile simpatia. Merito della ormai collaudata tecnica xerografica, della peculiare caratterizzazione on the road e di personaggi con forte connotazione "comica" (nota al merito per Adelina, Guendalina e zio Reginaldo). Molte sdolcinature han fatto il loro tempo ma il ruspante Romeo e la sua jazz gang fanno ancora presa. Edgar villain sui generis.
In mezzo alle maestose costruzioni Liberty e ai variopinti arredamenti Art Nouveau una storia dal ritmo soave e frenetico, il cui suono trionfale è una marcia jazz che rinvigorisce i sensi. Straordinaria caratterizzazione di ogni singolo personaggio - umano e non - sublime lo stile visivo che racconta con precisione certosina l’eleganza e la stilizzazione della Belle Époque.
La Disney accalappia anche i mici (e di conseguenza gli spettatori) con un'animazione non delle più riuscite ma con una pellicola che si ricorda e riguarda con piacere. Ovviamente ancora una volta il palcoscenico viene catturato dal "vagabondo" Romeo (O'Malley nella versione originale) e dalle sue canzoni romanesche, contraltare dei viziati micetti e Duchessa. Anche il cattivo Edgar alla fine ci fa un po' pena. Si sorride con piacere.
Non uno dei migliori grandi classici Disney; i personaggi sono tratteggiati in modo molto semplice (per quanto a conti fatti non risultino insoddisfacenti) e, paradossalmente, è proprio l'aiutante dei protagonisti quello che risulta meno simpatico. Per contro tutte le altre "spalle" sono invece piacevoli e/o divertenti, a partire dal vecchio avvocato e dal duo di cani, e il villain ha il suo perché (le eredità lasciano spesso gente insoddisfatta, chi non s'infastidirebbe in quel modo dopo aver appreso una simile notizia?). Indimenticabile l'esibizione jazz nella soffitta. Buono.
MEMORABILE: L'avvocato di famiglia; Napoleone (dal fenomenale udito), Lafayette e le loro interazioni con Edgar; "Tutti quanti voglion fare il jazz!".
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DiscussioneGugly • 26/03/09 17:45 Archivista in seconda - 4712 interventi
Renato ebbe a dire: Gugly ebbe a dire: perchè doppiaggio ignobile? A me non sembra malvagio. Perché per doppiare il protagonista di un cartone della Disney come fosse Mario Brega ci vuole del fegato, secondo me. Poi de gustibus, naturalmente. C'è gente che apprezza anche il doppiaggio bagaglinesco di un film dei Monty Python, ora non ricordo bene quale...
beh, dai Montagnani non è proprio come Mario Brega
Devo dire che concordo con Renato. Fose definire il doppiaggio "ignobile" è esagerato, ma anche a me non piace per nulla l'idea di far parlare in romanesco il gatto Romeo (perchè poi?)
Gugly ebbe a dire: con riferimento al commento di 124c: molti non lo sanno, ma Montagnani di nascita era torinese. Notizia interessante Gugly. Io, come penso tanti altri, ero convinto fosse toscano al 100%.
Negli ultimi anni nel calcio nostrano c'è stato un giocatore anche forte di nome Reginaldo.Io quando sentivo pronunciare il suo nome mi veniva da ridere.Certo che il pezzo di jazz coi colori psichedelici nell'attico fa veramente sognare.Poi fantastica la multinazionalità dei gatti,da quello russo col contrabasso,a quello inglese con gli occhiali violacei,per non parlare poi del siamese...quello italiano è il meno bello,ma è fantastico l'accento da profondo sud.E Scat-Cat non per nulla è doppiato da Corrado Gaipa.Buon Natale.Rivedetelo.FAUNO.
Zender ciao e buon anno. Che è successo al commento? Troppo personale?
DiscussioneZender • 7/01/15 10:24 Capo scrivano - 48948 interventi
Sì, tre righe di storia coi figli erano troppe, le ho riassunte nel finale (il concetto alla fine quello è). Ho sempre chiesto di concentrarsi sul film, mai sul dove, come e perché lo si è visto.
Era l'emozione della prima volta: avevo anche fatto attenzione a mettere una riga sola (non mi pare fossero tre ma forse ricordo male). Vabbè, farò più il bravo in futuro.