Da una buona idea di Stephen King (e dal relativo romanzo fiume) un horror di quasi 2 ore (poi portate a 3 quando tre anni dopo verranno reintegrate le scene eliminate per la distribuzione del film sul satellite) penalizzato da una regia - di Fraser C. Heston, figlio di Charlton - che lascia stupefatti per la sua scarsissima capacità di coinvolgere. Di una lentezza esasperante (e del tutto ingiustificata, vista la palese povertà di ambizioni), NEEDFUL THINGS vive in gran parte sulle spalle del delizioso Max Von Sydow, che nella parte del proprietario diabolico del negozio di antiquariato che dà il titolo al film fornisce una prova del suo talento: misurato, insinuante, viscido, comprensivo nei confronti...Leggi tutto dei paesani sull'orlo di una crisi di nervi (e capace di incanalare la loro furia in un violento gioco al massacro), Von Sydow diventa la figura catalizzante di un dramma altrimenti non in grado di trovare altre figure valide tra i pur tanti personaggi “attivi”. Nemmeno il buon Ed Harris (è lo sceriffo) può nulla di fronte alla maldestra regia di Heston, che azzera la tensione già compromessa da un montaggio che spezza troppo spesso le scene quando non lo si vorrebbe. Poco sangue e numerosi omicidi “fuori campo”, dialoghi zeppi di frasi fatte e banali oltremisura (ma è tutta la sceneggiatura di W.D. Richter a deludere ampiamente). Peccato, perché l'arrivo dell'antiquario misterioso al paesino di Castle Rock sembrava far presagire (anche dopo le prime conversazioni suadenti con gli avventori) qualcosa di più interessante, magari una nuova “bottega che vendeva la morte” in grado però di affrancarsi dal solito horror a episodi.
Ennesimo soporifero filmetto ispirato al solito racconto-fiume di Stephen King. Max Von Sydow ed Amanda Plummer svaniscono di fronte ad una sceneggiatura che presenta, in più occasioni, momenti di stallo. Di effetti speciali nemmeno l'ombra, e la regia paratelevisiva non aiuta a risollevare l'attenzione del povero spettatore, ormai sprofondato tra le braccia di Morfeo. Di poco valore, altroché Cose Preziose....
Solo parzialmente horror, questo film tratto da King si inserisce in un cinema più "alto", saltando a piè pari l'affollato ambiente dei B-Movies e cercando in parte una strada autoriale. Certo le ambizioni di Fraser Heston (figlio del più noto Charlton) sono lungi dal vedersi realizzate (a causa di una certa inseperienza in cabina di regia), tuttavia il film mantiene una indubbia professionalità e un'ottima confezione, impreziosito dalla notevolmente convinta interpretazione di Max Von Sydow e da alcune scene di un certo impatto emotivo.
Il diavolo è un commerciante che offre oggetti "preziosi" in cambio di favori dagli esiti tragici. Curiosa reinvenzione grottesca della storia di Faust, con un Mefistofele che patteggia con inconsapevoli persone alle quali regala ciò che intimamente desiderano: il demonio approda in una sorta di litigiosa Spoon River, dove ciascuno nasconde qualcosa che potenzialmente può distruggere la comunità. Una storia profonda e affascinante, alla quale von Sydow dona il volto giusto. Peccato per lo stucchevole lieto fine.
Uno dei (non pochi) esempi in cui la pagina scritta di Stephen King non ha trovato una felice trasposizione filmica. Così il bel thriller Cose preziose viene cinematograficamente banalizzato da un regista (peraltro figlio del grande attore Charlton Heston) dallo scarso talento che spreca il buon cast a disposizione con una riproposizione televisiva che (a differenza del libro) ha ben poco di horror e di inquietante ma diventa quasi un prodotto per tutti. E ciò è un male in questo caso.
Da un bel romanzo di Stephen King, che racconta dell'avidità umana, viene tratto un film che ripassa pedissequamente gli eventi del libro, senza scosse e senza guizzi. Ne viene fuori un film noioso. Non male Max Von Sydow, diabolico robivecchi che ascolta l'Ave Maria di Schubert mentre si lima le unghie gialle e adunche. Polveroso.
Tratto da un romanzo di King, probabilmente paga la sua scarsa riuscita a causa del fatto che era difficile trasporre le pagine scritte in immagini efficaci. Non brutto ma certamente dalla regia troppo incolore e poco sapiente. Non male la prova degli attori, specie Von Sydow. Poco divertimento e troppa noia.
Non un capolavoro, ma più che discreto. In attesa di leggere il libro dal quale è tratto, il film si rivela più che sufficiente. Il protagonista Max Von Sydow si impegna, il ritmo è sostenuto; certo non tutto è perfetto, ma alla fin fine può andare. Gli va concessa almeno una visione.
Horror con Max von Sydow protagonista, realizzato in modo piuttosto convenzionale ed a tratti persino stucchevole. Secondo me si è banalizzata notevolmente l'essenza del libro di King, molto bello ma già di suo non dei più originali dello scrittore del Maine; e si è puntato molto sul finalone con fuoco e fiamme a volontà. Forse non merita la severa stroncatura che gran parte della critica gli ha riservato, ma resta comunque un film poco riuscito.
La follia degenera, La città verra distrutta all'alba e Impulse non sono passati invano. Elogio alle ripicche e ripicchette che si tramutano in feroci vendette e spietati scontri tra la popolazione di Castle Rock. Von Sydow cipiglioso "demonio" che mette zizzania, parente non troppo alla lontana dello Straker de Le notti di Salem, vende chincaglierie rarissime in cambio del caos assoluto. Il figlio di Charlton Heston dirige con mano ferrea questo gustoso apologo sulla perdita della trebisonda con finale pirotecnico da togliere il fiato.
MEMORABILE: Il rottweiler della Plummer scuoiato e appeso; J. T. Walsh folle bombarolo kamikaze; Il ghigno mellifluo di Von Sydow.
Al solito la trasposizione dal libro di King non è fedele, se non in qualche personaggio e in qualche scena presa di netto dalle pagine; soprattutto l'orrore e l'inquietudine del romanzo non trovano corrispondenza nel film. Comunque come horror a sè stante è ben realizzato: bella fotografia, buona ambientazione e ottime interpretazioni, soprattutto dai due protagonisti Von Sydow ed Harris. Se non avessi letto il libro forse lo avrei gradito di più.
Dopo il pregevole romanzo (lungo come molti di King) arriva la trasposizione cinematografica. Ovviamente il tempo è poco (se no sarebbe stata un'opera di tre ore) e si deve per forza operare un sunto. Però il pregio del film è tenere lo spettatore incollato allo schermo, che non è poco. Gli attori se la cavano, con Von Sydow in testa. Il finale lascia un po' perplessi ma era davvero difficile realizzarne uno azzeccato. Da vedere, per i fan del genere, ma si consiglia di leggere a fondo il libro.
Tenendo conto che il libro di per sé contiene uno dei finali più trash scritti da King, ci vuole dell'impegno per renderlo ancora peggio! Tutte le scene che offrivano un po' di adrenalina come il doppio omicidio fra Netty e Polly o il suicidio di Brian (ma anche altri) non vengono mostrati, puntando l'inquadratura altrove. La recitazione di quasi tutti i personaggi è inadeguata. La sceneggiatura prende punti di svolta impensabili per ciò che viene mostrato. L'unico che si salva è proprio Gaunt, interpretato dal bergmaniano attore svedese.
MEMORABILE: Concordo con Max Von Sydow quando, in una delle scene finali del film, guarda tutti gli altri dall'alto e dice loro: "Patetici..."
Il diavolo in persona regala oggetti preziosi in cambio di sangue e lacrime, in un paese qualunque degli Usa, ambientazione così cara a Stephen King, autore del romanzo omonimo. Al solito la morale c'è, ma qui è sin troppo svelata per essere apprezzata e, se non fosse per gli interpreti principali, sfiorerebbe persino la noia e il disinteresse. Nulla di che...
Ennesimo film tratto da un racconto di Stephen King e come al solito il risultato non è granché, anche se si è visto di molto peggio. Cose preziose non è proprio un horror ma un mix di fantasy, thriller e horror. Punto a favore del film è l'eccellente cast, che comprende Von Sydow e Ed Harrys. Punto a sfavore l'eccessiva durata, che spesso si risolve in lunghi momenti morti. La violenza c'è ma è poca. Comunque non è da buttare e una visione la merita, ovviamente senza avere grandi pretese.
Son pochi i film degni di nota tratti dai libri da King, vuoi per regie spesso anonime vuoi per l'impossibilità di rendere in un'ora e mezza sfumature e profondità di romanzi di centinaia di pagine; Cose Preziose non è tra questi. Rimane però un prodotto discreto, godibile a dispetto del ritmo non sempre serrato e depurato degli aspetti più truci e horror. Max Von Sidow molto bravo, perfetto per il ruolo.
Visto dopo aver letto lo splendido romanzo di Stephen King, il film di Heston non riesce minimamente a ricreare le stesse atmosfere del re dell'incubo. Riuscire a condensare nello spazio di due ore gli accadimenti di Castle Rock era un'impresa ardua e infatti il risultato è totalmente insoddisfacente. Anche la figura del diabolico Lelant Gaunt (interpretata da Max Von Sydow) non buca lo schermo. Occasione persa.
Un signore distinto e dai modi insinuanti apre un nuovo negozio di antiquariato in un paesino di provincia: è forestiero ma pare conoscere i desideri più intimi di ognuno ed anche i più inconfessabili segreti... Una delle tante trasposizione kinghiane di media classifica: dignitosa ma poco esaltante a causa di un format para-vetero-televisivo che ne mortifica le potenzialità spettacolari e di un epilogo moscio, mentre la presenza nel cast di ottimi attori come Von Sydow e Harris, se da un lato giustifica la visione, dall'altro suscita il rammarico che accompagna le occasioni sprecate.
Si perde per strada quasi tutta la machiavellica perfidia del libro (quest’ ultimo sì che sarebbe l’ideale per una odierna serie TV), prosciuga tutta la carovana di personaggi e intrecci ma curiosamente coglie l’atmosfera calda e familiare dell’universo kinghiano, magari anche più di altre opere, ritraendo una Castle Rock che non è quel che la carta esattamente racconta ma a cui emozionalmente va vicino. Von Sydow è un Leland Gaunt quasi perfetto, gli altri lavorano di mestiere ma non sfigurano. Due ore che passano veloci e appaganti.
Sicuramente non è facile trasferire su pellicola un bel racconto di Stephen King. La presenza di Von Sydow è una certezza, gli altri attori e lo sviluppo della trama non sempre sanno essere così avvincenti. Pellicola più televisiva che cinematografica. Qualche buono spunto c'è, ma sicuramente, considerato il tema. si sarebbe potuto osare molto di più...
Bel film del figlio di Charlton Heston che riesce a trasportare lo spettatore nell'atmosfera kinghiana di Castle Rock. Nella graziosa cittadina i segreti, i pregiudizi e le paure dei suoi abitanti esplodono in tutta la loro furia. Ottimo cast col luciferino Von Sydow e Ed Harris in testa. La regia ben salda e il ritmo lesto fanno il resto. Una delle migliori pellicole tratte dai romanzi del Re.
Il Diavolo si insedia in una cittadina del Maine e la porta alla rovina facendo leva sulle debolezze dei suoi abitanti. Idea semplice, quasi fiabesca, ma molto efficace. I personaggi son squisitamente kinghiani (il rischio dello stereotipo è dietro l'angolo, ma il sapore è dato pure da questo), ben interpretati da un folto cast in cui spiccano il diabolico Sydow e l'eccentrica Amanda Plummer. Il problema sta nella regia televisiva di Heston Jr: vista la lunga durata sarebbe stato meglio trarne una miniserie in due puntate. Tuttavia gradevole.
MEMORABILE: Le unghie e i denti di Sydow; Il reverendo birichino; Il cane scuoiato; Wilma e Nettie si uccidono fra loro; Keeton impazzisce; Il pronostico finale.
Ennesimo film tratto da un'opera di Stephen King e uno dei meno efficaci. Oscilla tra il fantastico e l'horror senza mai veramente lasciare il segno in uno dei due modi, perdendo interesse man mano che procede. Il ritmo è soporifero e per gran parte del tempo ci si annoia, salvo in qualche breve momento verso la parte finale. Inoltre la durata di due ore non aiuta, in questo senso. Noioso e di scarso interesse. Con un grande Max Von Sydow, sprecato.
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Uno dei casi in cui l'aver trasportato il libro originale in pellicola ha prodotto effetti disastrosi.
Un mesetto fa ho letto per la prima volta il libro da cui è tratta la pellicola e devo dire l'ho gradito molto,allora ho deciso di rivedere il film subito dopo (non lo vedevo da anni e non me lo ricordavo),povero me,il film è veramente una schifezza.
A parte il fatto che elimina alcuni tra i personaggi più interessanti,ma essendo una pellicola che non può durare 10 ore,si può anche comprendere (vista la lunghezza del libro)
il problema però è che tutto diventa snaturato.
Il fascino del libro va a farsi benedire e non basta la bravura del mitico Von Sidow (lui veramente perfetto) a salvare la baracca.
Anche il resto del cast mi ha poco convinto (a parte la Plummer che interpreta molto bene quello che è forse il personaggio più interessante Nettie Cobb) e il finale troppo baracconesco.
Mille volte meglio il libro.
Assolutamente in disaccordo, per me rimane un piccolo gioiellino. Mix intrippante e folgorante tra Impulse e Le Notti di Salem
Trovo inutili (come sempre) i paragoni libro/film (due vie di "comunicazione" completamente differenti, perciò improponibili. Confronti impari e soprattutto impietosi)
Cose Preziose resta un ottimo film, forse tra i migliori dei cosidetti "King movie minori"
Anch'io ho letto il libro e concordo in buona sostanza con Ciavazzaro, poteva uscirne un film molto più potente e disturbante (e il meglio è rimasto tutto sulla carta). C'è da dire però che anche il finale del romanzo non è proprio all'altezza della tensione accumulata e svacca in una baracconata, tant'è che per me quel finale è rimasto come uno dei primi segni di cedimento del buon vecchio King...
Nel mio caso lo considero molto debole anche solo come film a sé stante,anche senza considerare il libro originale.
Non mi ha convinto,come dice Rebis poteva essere molto più inquietante (Von Sidow è veramente perfetto),ma non funziona e mi ha anche parecchio annoiato.
Posso però comprendere il discorso di Buio sul difficile paragone letteratura/cinema,due forme assai diverse senza ombra di dubbio.