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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: the lion king
Anno: 1994
Genere: animazione (colore)
Regia: Roger Allers, Rob Minkoff
Note: prodotto dalla Walt Disney
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LE LOCATION
L'IMPRESSIONE DI MMJ
(BABY VINTAGE COLLECTION) Meglio della BELLA E LA BESTIA, di ALADDIN: Walt Disney torna con un personaggio destinato a fare storia (visti gli incassi): Simba (così suona nella versione originale inglese), il leoncino dal cuore d'oro. Supportato da una colonna sonora ultra premiata - opera di Elton John - il cartoon ci offre scenari africani da favola, immagini dai colori eccezionali, una regia spigliata (e dinamica) e molto altro ancora. La storia ha un'importanza relativa ma è ben scritta: Simba, l'erede del leone re della foresta, viene indotto a pensare di...Leggi tutto essere stato la causa indiretta della morte di suo padre. Scompare e ritorna qualche anno dopo per riprendersi il posto usurpato dal perfido zio. Lieto fine inevitabile. Ma tutto il film vale per lo sfoggio delle capacità di disegnatori abilissimi, capaci di ricreare savane e foreste che sembrano più vere della realtà. Non mancano il solito umorismo alla Disney, scontato ma apprezzabile, e la consueta galleria di personaggi antropomorfi. Insomma, una gioia per gli occhi e una storia meno irritante che in altre occasioni (ALADDIN, ad esempio). Il sonoro resta un punto di forza, mentre l'animazione degli animali è perfetta: sinuosa per i leoni, "isterica" per le iene…
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ChiudiTITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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- Capolavoro assoluto (e ce ne sono pochi!):
Furetto60, Rambo90 - Un film straordinario, quasi perfetto!:
Yamagong - Grande esempio di cinema:
Marcel MJ Davinotti jr., Puppigallo, Ciavazzaro, Belfagor, Magnetti, Mdmaster, Werebadger, Giùan, Magerehein - Davvero notevole!:
Galbo, Disorder, Ryo, Gabigol, Thedude94 - Quello che si dice un buon film:
B. Legnani, Cotola, Luchi78, Myvincent, Pigro, Mickes2, Nando - Non male, dopotutto:
Deepred89 - Mediocre, ma con un suo perché:
124c, Piero68
Grande prodotto della Disney. Ottimo tratto e colori perfetti, come nei migliori cartoni. Ma ci si stupisce anche per i personaggi (su tutti, il leone malvagio dalla parlata colta, le strepitose jene e i due amici mangiainsetti del giovane protagonista). Spiritoso e coraggioso (si pensi a ciò che accade al padre del leoncino), è un cartone che non può non appassionare, tuffando chi lo vede in una savana popolata da animali, spesso irresistibilmente umanizzati, nelle espressioni e nei maligni fini reconditi. Da vedere!
MEMORABILE: Travolto dal branco; Acuna matata.
Moderno capolavoro che si inserisce nella migliore tradizione della casa Disney, è qualcosa di più di un semplice film di animazione rivolto ai bambini: si tratta infatti di una storia ricca di messaggi e metafore, dal rapporto padre-figlio, al concetto di comunità, l'amicizia (anche tra soggetti di razze diverse) e l'amore. Superba la grafica (con punte di vera eccellenza nelle scene iniziali della raccolta degli animali). Presenta uno dei cattivi più riusciti della tradizione Disney: il colto e vigliacco leone Scar, vero principe delle tenebre.
Celeberrima pellicola Disney dal soggetto visto e stravisto ma dal buon impatto spettacolare, con un convincente antagonista particolarmente subdolo e spregevole. Il discorso naturalista è solo abbozzato (se ho ben capito: si uccide ciò che si mangia e l'ecosistema funziona); meglio le avventure buffonesche nella foresta e i classici scontri tra bene e male, con colori sparatissimi e ralenti per la verità un po' "perplimenti". OST con le solite canzoni, meno fastidiose del solito se si tolgono un paio di pezzacci tra l'enfatico e il melenso.
Una delle ultime buone produzioni disneyane prima dello sfacelo cominciato negli Anni Novanta. La storia è toccante, ben disegnata, ha il merito di creare buoni personaggi (Timon e Pumba avranno un'ottima carriera, adirittura con una serie a loro dedicata) e conta su una storia non banale (con un leone, cattivo convincente e pure sfregiato). I bei tempi sono finiti, purtroppo.
Buono, impreziosito da un doppiaggio italiano che allinea addirittura un formidabile Vittorio Gassman (nel ruolo di Mufasa, protagonista della scena più traumatica, pur se meno brutale della morte della mamma di Bambi). Gradevoli, come spesso accade con la Disney, i personaggi di contorno, veri e propri caratteristi (ma Anacleto resta insuperato...). Si cade nel lezio (anche qui come in Bambi)) col personaggio femminile amico del protagonista.
MEMORABILE: La corsa impazzita delle bestie.
Uno degli ultimi classici disneyani nel vero senso della parola. La storia è profonda e appassionante, con vette di drammaticità e comicità difficilmente eguagliate da altri cartoni. La grafia è variegata e curatissima, con ambientazioni veramente suggestive e i personaggi sono ben caratterizzati e impreziositi dall'ottimo doppiaggio italiano (soprattutto il perfido Scar, narcisista, codardo e manipolatore). Timon e Pumbaa sono i padroni indiscussi della seconda parte.
MEMORABILE: "Sarò re" e "Hakuna Matata".
Questa è la vera animazione Disney: storia edificante, epica, istruttiva, ricca di buoni sentimenti ma nient'affatto moralista; sopratutto, alterna momenti divertenti ad episodi anche duri da digerire, il personaggio cresce ed impara ad affrontare la vita, fino al finale prevedibile ma inevitabile (il trionfo del bene). Grafiche come al solito al top. In genere non amo troppo i lungometraggi Disney, ma giù il cappello davanti a produzioni come questa.
Qui la Disney non ha sbagliato un colpo, sfornando un cartone animato che soddisfa tutti, una vera e propria epopea nella savana. Tutti i personaggi sono sapientemente caratterizzati (dal cattivo Scar fino agli spassosi Timon e Pumba) e l'animazione è una delizia per gli occhi. Ottimo il doppiaggio in italiano. Non vi sono gli eccessi modaioli (ovvero il montaggio serrato) degli ultimi cartoni animati, il che lo rende adatto anche ai bambini sotto i tre anni, anche se per loro la scena della morte di Mufasa sarà dura da digerire.
MEMORABILE: Il babbuino sciamano.
Distinguo: la tecnica è sopraffina e per certi versi sorprendente, la professionalità
dell'insieme è indiscutibile ma alla fine la magia e la fantasia di certi film della
casa sembra ormai sopita. Manca quello stupore che spesso ha fatto genuinamente tornare bambini anche i grandi dinanzi a pellicole del genere. La storia è già vista e ciò non sarebbe un problema ma alla fine di emozioni vere ce ne sono poche e tutto resta un pò troppo freddo perchè lo spettatore possa sentirsi coinvolto. In ogni caso siamo su buoni livelli.
Il momento più alto del nuovo filone d'animazione Disney: una sarabanda di splendidi colori, bellissima animazione, personaggi divertenti e memorabili più una storia intelligente e senza tempo. Solo con la Pixar, la casa d'animazione americana, riuscirà a raggiungere di nuovo questi livelli di maturità. Lasciando da parte le polemiche sulla presunta scopiazzatura di Kimba, Il re leone resta da vedere per grandi e piccini, anche nell'ottimamente doppiata versione italiana (tralasciando Ivana Spagna che non è granché).
MEMORABILE: Mufasa cade dalla rupe sotto lo sguardo impotente di Simba; Timon e Pumbaa.
Rob Minkoff HA DIRETTO ANCHE...
Non tra i miei cartoni Disney preferiti. Le canzoni iniziali sono troppo leziose (un po' fuori luogo la voce di Ivana Spagna), più simpatici i siparietti cantati da Timon e Pumbaa. Forse manca qualche momento di divertissement in più, che non avrebbe nuociuto al film vista la storia a tratti drammatica del piccolo re leone. La tecnica di animazione è, manco a dirlo, ottima, mentre i colori essenziali rimandano ad uno stile un po' datato ma comunque efficace.
Fregiato nel 1994 di ben due premi Oscar (migliore colonna sonora e migliore canzone), il film animato si avvale, oltre che di una animazione brillante e dinamica, anche di tematiche sagge e "adulte", con descrizioni di stati d'animo ed aspetti drammatici rivolti a tutti e non solo ai bambini. Un film serio, insomma, non solo divertente.
La Walt Disney degli anni '90 era un connubio fra animazione classica e uso del computer, ogni anno si presentava con un nuovo titolo e faceva botteghino. Anche "Il re leone" andò bene, anzi, andò così bene da diventare il maggior incasso della casa di quel decennio. Ottimi incassi, però, non significano capolavoro, anche perché nella mia testa, fin da allora, c'era come raffronto Kimba il leone bianco, di Osamu Tezuka, da cui questa storia prende troppe cose. Nonostante ciò il film è comunque simpatico.
MEMORABILE: La canzone iniziale cantata da Spagna, "Il cerchio della vita", su musiche di Elton John.
Simba è il prescelto a diventare re della Savana, ma il suo perfido e invidioso zio trama nell'ombra. Uno dei più riusciti tra i classici della Disney, dalla trama squisitamente shakespeariana (dichiarate le influenze dall'Amleto). I disegni, i colori e le animazioni sono di altissima qualità, le musiche meravigliose (ci sono la Turner e John) e il doppiaggio eccellente. Fantastico e riuscitissimo il personaggio del malvagio Scar, doppiato in originale da Jeremy Irons e in italiano da un Tullio Solenghi in grandissima forma.
MEMORABILE: La morte di Mufasa (molto toccante); La sfilata nazisteggiante delle iene davanti a Scar.
Escatologia dalla linea di pensiero chiara e netta, onnipotente inno al cosmo, riflessione multispaziale e metalinguistica sull'esistenza, sul senso della vita e dell'universo. Il Re Leone è un'opera di così ampio respiro, magniloquente e colossale da lasciare attoniti. Un'esperienza che ha il sapore del raccoglimento meditativo, del sogno rivelatore. Frutto di una Disney assolutamente inedita in termini di maturità artistica e che, ahinoi, il pubblico non avrà più modo di rivedere negli anni successivi. Capolavoro!
MEMORABILE: La morte di Mufasa; I dialoghi di Simba con Rafiki; Simba parla col fantasma del padre.
Grande epica per il nuovo kolossal d’animazione Usa, che sull’intimo tema del rapporto tra padre e figlio innesta il classico e poderoso scontro famigliare per il potere, che consente una buona tensione drammatica e anche un interessante sviluppo come romanzo (kiplinghiano?) di formazione. Ma soprattutto, come ci si poteva aspettare, allegria ed emozioni, accresciute dalla bella ambientazione africana (con blande implicazioni ambientaliste). Con molti ricordi di Bambi (la nascita dell’erede, la morte del genitore).
Stupendo ricordo d’infanzia che ora un po’ sfuma per via di una prima parte eccessivamente didattica, infantile (a tratti) e oltremodo canterina. Il vero tragitto formativo e di crescita (e quindi l’essenza dal racconto) si innesta sulla tragedia (palpitante e commovente scena di massa) per poi fortificarsi dentro una seconda parte più focalizzata sul ricordo della perdita, il senso dell’onore e la lotta (giustificata) per il potere. Visivamente curatissimo, tecnicamente ottimo. Non manca nemmeno la giusta vena ironica, ma è solo un buon film.
Sentimento, ironia, comicità, tragedia, turbe adolescenziali, filosofia, mistero, magia, ambizione, dramma, violenza e avventura mescolati in un’Africa senza tempo, culla della vita, tanto stupenda quanto pericolosa. Con dialoghi e colonna sonora memorabili il film è, senza mezzi termini, perfetto nel suo genere; prova ne sia che a successive visioni non stanca, anzi. Un'opera senza tempo, come il cerchio della vita.
MEMORABILE: La scena dell’insediamento di Scar; Hakuna matata!
Un interessante cartoon che ha rappresentato un'icona del genere negli anni novanta. La famiglia, l'amicizia e i veri valori emergono in una narrazione sempre corretta che si avvale di un buon doppiaggio e di un'appropriata canzone di Elton John. Gli animali risultano simpatici e anche i cattivi lasciano il segno.
Francamente lo trovo uno dei peggiori cartoon Disney. Non tanto per la tecnica in sé, discreta se vogliamo, quanto per una sceneggiatura talmente risicata che almeno il 75% del film funge solo da riempitivo. Meno male che almeno la colonna sonora è piacevole e il doppiaggio, a tratti, è davvero ben curato. Mi dissocio comunque dai film Disney in cui è presente il concetto di morte: un argomento semplicemente fuori luogo, visto il target del genere.
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In assoluto uno dei migliori classici Disney dell'era Post-Walt. La storia sa inserire temi importanti quali il coraggio e la responsabilità in un cartoon per ragazzi, di ottima fattura tecnica soprattutto nell'animazione dei personaggi. Ottimo lavoro anche della colonna sonora (premiata con l'Oscar) che alterna allegre canzoncine a motivi epici. Una nota di merito al doppiaggio italiano, con Solenghi perfetto nei panni del villain Scar e un immenso Vittorio Gassman, che anche solo con la voce è una gran presenza. Capolavoro.
Ispirato (o plagiato) da Kimba, il leone bianco e dall'Amleto di Shakespeare, Il re leone è una meraviglia animata, dalla colorazione sublime accompagnata da una formidabile colonna sonora, spesso contaminata da ritmi tribali e musica tradizionale africana. La storia verte molto sul drammatico piuttosto che sul goliardico, raggiungendo picchi commoventi durante la scena clou che riguarda Mufasa. È sicuramente fra i classici Disney migliori.
MEMORABILE: Il battesimo di Simba.
Evergreen Disney di notevole impatto artistico (bellissimi disegni, indovinati i cromatismi della savana come le caratterizzazioni dei personaggi) e ragguardevole riuscita drammaturgica, con echi shakespeariani tanto arrischiati quanto funzionali. Impeccabile anche sul piano dei contenuti "educativi": lineari ma diretti. Impossibile non citare la morte di Mufasa e l'infame "iagheggiare" di Scar. In tal senso, pur se leggera e necessaria, la pausa di tensione introdotta da facocero e suricate allenta il ritmo. Citazione al merito per "Il cerchio della vita".
Classico moderno dell'animazione occidentale, capace di donare una resa estetico-visiva ai limiti dell'abbacinante (si veda l'apertura con il battesimo sulla Rupe dei Re) e una storia che, per quanto mutuata da Kimba e l'Amleto, guadagna autonomia grazie al carisma dei personaggi, il vero punto di forza del lungometraggio (Scar, l'accoppiata Timon/Pumba, lo sciamano Rafiki con i suoi poteri di occulta chiaroveggenza, il trio delle Iene e Mufasa). La morale sul senso di responsabilità insito nella crescita è messaggio prevedibile, ma fondamentalmente corretto per la storia narrata.
MEMORABILE: Il battesimo; Il cimitero degli elefanti; La discesa degli gnu; La scena della morte; Hakuna Matata; Il dialogo al cielo; La penuria sotto dittatura.
La storia del Re leone è quella dei più classici drammi familiari tra successori di un regno, con la differenza che qui i protagonisti sono tutti animali parlanti e sono presenti personaggi comici i quali servono ovviamente per far sorridere i più piccini, poiché le tematiche sono tutto tranne che leggere. La regia e la fattura tecnica delle animazioni non si discutono, così come la maestosità della colonna sonora di Zimmer. Insomma, un cult della Disney che bisogna vedere e far vedere per cercare di riflettere ma capace anche di emozionare e non poco.
Uno dei migliori classici Disney moderni; ben doppiato, curato e indimenticabile per diversi motivi. I protagonisti, pur essendo animali, vantano notevole espressività, la colonna sonora è trascinante e le canzoni rimangono in mente; la vicenda narrata unisce brillantemente momenti tragici (come scordare Simba che piange la morte del padre?) o cupi (il macabro Cimitero degli elefanti, la presa del potere di Scar) a sequenze roboanti (l'incipit) e umoristiche (provenienti non solo dal duo Timon/Pumbaa ma anche dal trio di iene). Villain ottimamente caratterizzato.
MEMORABILE: La colonna sonora; Il volto della iena Shenzi, ispirato a Whoopi Goldberg; La fine di Mufasa; Hakuna Matata; "Dovete chiamarmi signor maiale!".
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- per chi non l'avesse ancora notato, il film è ispirato, con le dovute differenze, all'Amleto di Shakespeare; nell'edizione italiana il padre di Simba è doppiato da Vittorio Gassman, grande interprete di Shakespeare in Italia negli anni 50.
- Riporto la mia breve analisi del film che quasi mi costò l'emarginazione a vita da parte dei miei amici: "Il re leone è, probabilmente, il film conservatore più simpatico che si potesse produrre. È incredibile pensare a quanto sia piaciuta ai bambini una pellicola il cui messaggio è, purtroppo, fondamentalmente maschilista, patriarcale e a sostegno dello status quo. Le idee rivoluzionarie sono talmente lontane che l'unico a tentare di cambiare il sistema (ovvero Scar) è circondato da un gruppo di iene che marciano col passo dell'oca in una scenografia che sembra diretta da Leni Riefenstahl. Se non altro, però, è un passo in avanti rispetto a quando Walt Disney era in vita. Altrimenti Scar avrebbe avuto un paio di inesplicabili baffoni e la criniera sarebbe stata rossa, non nera."
Avrei voluto parlare anche del ricatto emotivo e del manicheismo imperante, ma l'infervorata reazione dei presenti mi fece desistere, manco avessi spinto io Mufasa giù dalla rupe.Ultima modifica: 20/06/10 18:16 da Belfagor - Beh, come giustamente dici, in perfetta linea con la tradizione Disney :)
- Già, anche se comunque la mia recensione rimane positiva. Visto con gli occhi di un bambino, è chiaro che questi messaggi non vengono colti e si apprezzano i lati più "corretti" del film. Se non ricordo male, l'unico effetto che ebbe sulla mia generazione fu quello di farci sentire enormemente in ansia per quello che poteva capitare ai nostri genitori quand'erano fuori casa (dato che le mandrie di gnu frequentano notoriamente i centri urbani italiani XD).
- Dalla soundtrack:
http://www.youtube.com/watch?v=v_U4in8WeS0&feature=related - Esce rifatto in 3D il giorno 11 novembre.
- Disponibile in Edizione Speciale 3D (Blu-Ray 3D + Blu-Ray Disc + E-Copy) dal 30/11/2011 per Walt Disney Studios Home Entertainment:
- Il Re Leone fu oggetto di discussioni fra Giappone e Stati Uniti in quanto il protagonista del film, Simba, aveva diverse assonanze con quello di una serie animata nipponica, il ben celebre Kimba. La Disney, rivolgendosi ai fan, disse che non era a conoscenza dell'esistenza di tale personaggio. Nonostante molte discussioni i giapponesi non intentarono, comunque, azioni legali contro la Disney.
Il doppiaggio italiano si avvalse di grandi voci per il film: oltre al già citato Vittorio Gassman per Mufasa, ricordiamo Riccardo Rossi (Simba), Roberto Del Giudice (Zazu), Tullio Solenghi (Scar) e Sergio Fiorentini (Rafiki).
Nella edizione dvd, curiosamente Tonino Accolla viene sostituito su Timon da Luigi Ferraro (come Pumbaa passa da Augusto Giardino a Renato Montanari). Sempre in tale edizione, viene recuperata una scena aggiuntiva con Mufasa (ridoppiato, per ovvi motivi, non più dallo scomparso Vittorio Gassman ma da Gianni Musy), Simba (ridoppiato da Gabriele Patriarca) e Zazu (su cui è stato possibile richiamare la voce "storica" Roberto del Giudice).
Nel cast originale delle voci, vale la pena ricordare che parteciparono Rowan Atkinson (Zazu), Whoopy Goldberg (la iena Shenzi), Matthew Broderick (Simba), Jeremy Irons (Scar) e James Earl Jones (Mufasa). Per la voce di Scar si pensò anche a Malcolm McDowell e Tim Curry.
La colonna sonora fu firmata, com'è noto, da Elton John mentre in Italia il tema principale fu affidato ad Ivana Spagna.Ultima modifica: 13/11/11 00:15 da Smoker85
