Dopo svariate serie delle Winx e i due film per il grande schermo, sempre delle fatine, Iginio Straffi cambia soggetto, ispirandosi ai miti e alle leggende sui gladiatori. Non un capolavoro, visto che siamo sempre ai livelli del bamboccione che, per conquistare la sua bella, deve sconfiggere il suo rivale super-gladiatore, però è un passo avanti, rispetto a prima. Citazioni come se piovessero, più una super-allenatrice come Diana, dea della caccia, doppiata da Belén Rodriguez. I baby gladitori sembrano i fratellini di Brave, ma fan ridere. Da due palline.
Meno peggio di altre Italoproduzioni animate, questo cartone denoantri viene però danneggiato da una sceneggiatura troppo esile (non offre sufficienti spunti) e da un'animazione ancora approssimativa ed eccessivamente gommosa. E poi perchè mai usare Belen come doppiatrice? Siamo davvero messi così male? Si salva comunque un certo sforzo nella realizzazione e qualche gag riuscita. Certo, la strada è ancora molto lunga per raggiungere le animazioni di alto livello offerte dal mondo. P.S. Non male l'addestratore: "L'unica possibilità che avete è di far morire l'avversario dalle risate".
MEMORABILE: Lo specchio alla strega: "Hai una barba di cinque giorni, anche se ti sei rasata stamattina".
Lo spunto di partenza di quest'opera animata è buono: una storia di gladiatori ambientata nella Roma antica. La realizzazione finale è purtroppo deludente. Al di là dell'aspetto tecnico ancora insoddisfacente e lontano dagli standard migliori, i limiti maggiori riguardano la storia, banale e con troppi momenti morti e i personaggi, poco interessanti e assai debolmente caratterizzati. Anche la scelta della colonna sonora non originale è poco convincente, così come il doppiaggio affidato a "star" nostrane piuttosto che doppiatori professionisti.
Di interessante e ben fatto metto solo le ricostruzioni: affascinanti certi scorci paesaggistici dall'alto della Roma nel primo secolo d. C., così come alcuni interni e i costumi. Purtroppo la storia non solo è scontatissima, ma anche mal progettata, con personaggi superficiali e piatti. Il ritmo, poi, troppo spesso è soporifero. Nel complesso un brutto film.
Un orfano pigro cresciuto nell'Accademia di Gladiatori si impegna seriamente nell'addestramento solo quando si innamora. La storia non ha nulla di originale e spiace vedere una produzione che per l'epoca non è affatto male per quanto concerne grafica e animazione scadere ben presto nella banalità, per tacere di una parte conclusiva decisamente noiosa in quanto tirata per le lunghe causa sceneggiatura lacunosa. La figura del protagonista è altresì stereotipata e poco interessante e non va meglio coi rimanenti personaggi. Un cartone mediocre ma cui si può dare un' occhiata.
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Discussione124c • 22/10/12 12:54 Contatti col mondo - 5193 interventi