Ha quasi dell'incredibile che Rosenthal, dopo quell'anonima caccoletta che risponde al sequel di Halloween, sia padre di uno dei più ineffabili, stracultissimi, nerastri, crudi, sporchi e violenti prison-movie e del più accorato spaccato sulla gioventù bruciata degli eighties. Cavalcato da un Penn all'apogeo delle sue prove recitative (accompagnato da comprimari memorabili per caratterizzazione), l'opus carcerario non mostra ancora mezza ruga e mantiene lo status di piccola gemma senza tempo.
MEMORABILE: Il rito di benvenuto all'ingresso del riformatorio; La rissa tra Penn e il Vikingo; Horowitz
Potentissimo dramma carcerario abile nel disegnare la parabola di una generazione giovanile allo sbando. Molto riuscita la descrizione dei meccanismi che regolano la quotidianità all'interno dell'istituto: la "doccia" di benvenuto, la leadership, i rapporti di forza tra detenuti. Maiuscola la prova attoriale dell'allora 23enne Sean Penn, coadiuvato da una serie di seconde linee abilissime (strano leggere che alcuni non abbiano avuto fortuna) e alle prese con personaggi tratteggiati divinamente (Horowitz, il Vikingo, Moreno). Ottimo.
Un buon dramma carcerario, ben sceneggiato e soprattutto nobilitato dall'interpretazione del sempre straordinario Sean Penn. Se vogliamo, la parabola di redenzione che sostanzia la linea narrativa del film è poco realistica e un tantino forzata, ma la messa in scena è vivace, energica e coinvolgente. Per cui, alla fine, non si resta delusi.
Bad Boys è un film ottimamente incentrato sulla violenza senza risultare quasi mai stupidamente violento. Ottimo Sean Penn, ma soprattutto il suo compagno di cella Horowitz, che risulta un personaggio magnificamente "pertinente" alla situazione. Stavolta la presenza di un Clancy Brown in versione cotonata non è così efficace come in altre più note apparizioni. La regia di Rosenthal è semplice ma efficace. Buono.
L'istituto di correzione che dovrebbe appunto correggere gli errori di minorenni da strada diventati delinquenti, in realtà pare servire solo da ulteriore banco di prova per diventare duri e spietati a scapito dei più deboli, costretti a subire. Il protagonista è uno di questi e saprà farsi rispettare, ma ovviamente, i guai non finiranno, perchè tra odio e vendetta, la spirale infinita di violenza lo risucchierà, nonostante, proprio quando tutto sembra precipitare, si intraveda un barlume di speranza. Bravo il giovane Penn, ma anche il corto di gamba e lungo di cerebro Horowitz. Notevole.
MEMORABILE: Il protagonista si vendica del "vichingo" e del suo compare di colore; L'evasione utilizzando il nitrogeno da fertilizzante; Il finale.
Più che sulla delinquenza giovanile, come si potrebbe sospettare all'inizio, è un classico film carcerario imperniato sulle tensioni estreme fra detenuti. Qui l'irlandese sprezzante diventa leader della prigione-riformatorio finché finisce dentro il portoricano che ha giurato d'ammazzarlo. Ritmo maestosamente incalzante, con alcuni episodi topici che culminano nell'eccellente duello finale e con personaggi ben caratterizzati e interpretati (bravo Penn, sornione Gurry compagno di cella). Non c'è morale, solo violenza e istinto di sopravvivenza.
Ha il merito e la forza di essere contemporaneamente un prison-movie ma anche un film sulla violenza giovanile per le strade. Sceneggiatura semplice e lineare ma che riesce a rendere appieno il disagio di una buona fetta di teenagers americani che non hanno la fortuna di nascere e crescere in quartieri ricchi. Rosenthal dimostra qualche ingenuità ma è davvero bravo a dirigere attori in erba. Ottimo Penn, che capisce l'importanza del ruolo e soprattutto che sarà il suo trampolino di lancio. Ma un bravo anche a tutto il cast. Convincente quasi sempre!
Si parte con una breve disanima di delinquenza metropolitana e subito dopo si aprono le porte del correzionale e l’attenzione vira sulle tensioni interne: sembra tutto qui ma l’epilogo è ancora lontano. Il quadro generale è cupo, con la violenza ben dosata e la tensione che regge fino all’ultimo. Solo qualche eccesso di sceneggiatura nell’autogestione carceraria. Penn ha già carisma e i comprimari gli sguardi storti da baby galeotti. Meno incisive le guardie.
Se l'incipit è una cruda ma necessaria istantanea nel mondo della delinquenza giovanile di Chicago, ben presto il film si rivela per la sua natura da prison-movie duro e puro; nel genere resta uno dei migliori, con tutti i cliché del genere ma non per questo meno affascinante o riuscito, grazie a una costruzione della tensione notevole e a un cast ottimo (sia il giovane Penn che i comprimari). Eccellente la fotografia tutta neon e grigiume sia negli esterni che nel carcere, alta la violenza, ben dosato il ritmo; due ore che scorrono via lisce come l'olio, cosa certamente non da poco.
MEMORABILE: Il bambino investito; Penn contro i due bulletti; Lo scontro finale.
Niente di eclatante. Molto settantiano nell'impostazione, con fotografia assai buia, parte con le solite bande di giovani ribelli e delinquenti segnalandosi per un livello di crudeltà sopra la media (il ragazzino schiacciato dall'auto, la fucilata nel petto). Poi diventa il solito prison movie con le solite angherie e i soliti personaggi stereotipati, cui fa eccezione un gigantesco biondo cotonato Clancy Brown che si segnala per bastardaggine. Sean Penn adolescente è meglio di quello adulto, dolcissima l'adolescenziale Ally Sheedy (che però era già ventenne, nella realtà).
MEMORABILE: Clancy Brown mette le proprie caccole nel piatto di Penn; "Gli piaceva qui, si è suicidato bevendo quattro litri di disinfettante",.
Diretto da Sam Rosenthal futuro regista di serie televisive, è un dramma carcerario a tinte fosche. Sean Penn esordiente assistito da una schiera di eterni caratteristi come il "Vichingo" di Clancy Brown, il piccolo ebreo dinamitardo Horowitz di Eric Gurry, il Paco imbrillantinato di Esai Morales. Una regia asciutta, un'ottima colonna sonora di Bill Conti; è meno disperato dell'iperralistico Scum di Alan Clarke, più vicino all'illustrazione delle dinamiche carcerarie di Esecuzione al braccio 3 di Robert Young (un mondo disumano ma gerarchico e codificato).
MEMORABILE: Le lattine di Coca Cola; Il piacevole benvenuto in riformatorio; Lo scontro finale con Paco; Le battute di Horowitz.
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HomevideoZender • 3/10/12 08:00 Capo scrivano - 48958 interventi
Ottimo, grazie mille Schramm (però ho dovuto maiuscolizzare perché davvero non riuscivo a leggere senza un maiuscolo). So quanto sei affezionato al film.
Buiomega71 ebbe a dire: Ho la vhs della Skorpion, e alcune scene mi sembra (ma dico sembra) di ricordarle.
Quando (ri)vedrò il film, farò un raffronto...
è la stessa che ho io, così come ho la registrazione della prima tv di italia uno così come lo vidi ben due volte al cinema all'epoca: conosco il film a memoria e posso garantirti che delle summenzionate scene nell'edizione ita non ce n'è una sola che sia una che sia.
curiosamente anche IMDB.com riporta 104'. ma la versione integrale (disponibile ora anche su amazon) dura 123' tondi. va aggiunto che anche i titoli di testa sono lievemente differenti (il titolo è graficamente differentissimo) e c'è una manciata di secondi in più, non rilevantissima, di Ally Sheedy presa dal padre in negozio, poco prima che lei gli dica di aver scritto una lettera a Mike.
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (Ciclo: "Superfilm", anno 1986) di Bad Boys
La canzone che viene trasmessa dalla radio che esplode in faccia al Vichingo è Man on your mind (l’uomo che hai in mente) dei The Little River Band's "Man On Your Mind"
(Notevole il mirroring con le liriche:
“pensavi che qualcosa del genere / non ti sarebbe mai potuto accadere / ti dico che hai un certo uomo in mente / e un bel peso sulle spalle (…) Hai mai trovato le parole per dire addio / Non sai cosa è davvero finché non accade / Ne hai solo sentito parlare ma è reale / non è solo un gioco / è scritto sul tuo viso / sei stato colpito a tradimento).
* Per il proprio ruolo Sean Penn volle tra le altre cose rovinarsi la chiostra dei denti, macchiandosene e spezzettandosene alcuni. Sua madre, figlia di un dentista, si oppose, dicendogli che “rovinarsi una dentatura perfetta per un film è decisamente troppo!”
* Trenta reali detenuti e reali supervisori di riformatori sono stati inclusi nel film come attori, comparse e consulenti.
* Il passaggio riportato sulla lavagna è estrapolato da Il richiamo della foresta di Jack London. Presumibilmente, è anche il libro che O'Brien e Horowitz leggono e discutono nella propria cella in una scena successiva.
* Sean Penn pretese che tutti lo chiamassero Mick O’Brien durante la lavorazione del film.
* Quasi tutti i personaggi principali vengono (o sono già) sfigurati a un certo punto del film.
MusicheDave hill • 2/05/25 07:27 Custode notturno - 176 interventi
Nella colonna sonora del film troviamo i brani degli Iron Maiden "Prodigal Son" e "Purgatory". Prodigal son (Figliol prodigo) è la traccia numero otto del secondo album degli Iron Maiden, Killers, uscito il 2 febbraio 1981. La Lamia, citata nel testo, nell’antichità greca erano figure in parte umane e in parte animalesche, rapitrici di bambini; fantasmi seduttori che adescavano giovani uomini per poi nutrirsi del loro sangue e della loro carne. Purgatory è la traccia numero nove dello stesso album. Formazione degli Iron Maiden (1981) Paul Di’Anno – voce Dave Murray – chitarra Adrian Smith – chitarra Steve Harris – basso Clive Burr – batteria
Nella colonna sonora del film troviamo i brani degli Iron Maiden "Prodigal Son" e "Purgatory". Prodigal son (Figliol prodigo) è la traccia numero otto del secondo album degli Iron Maiden, Killers, uscito il 2 febbraio 1981. La Lamia, citata nel testo, nell’antichità greca erano figure in parte umane e in parte animalesche, rapitrici di bambini; fantasmi seduttori che adescavano giovani uomini per poi nutrirsi del loro sangue e della loro carne. Purgatory è la traccia numero nove dello stesso album. Formazione degli Iron Maiden (1981) Paul Di’Anno – voce Dave Murray – chitarra Adrian Smith – chitarra Steve Harris – basso Clive Burr – batteria