Interessante cartone, dove non mancano i buoni sentimenti (evitando, o quasi, l'eccessiva melassa), l'azione, una discreta dose di umorismo e personaggi simpatici, come gli orsi che non sanno nuotare e l'oca pontificante. Il tratto è piacevole e la caratterizzazione dei personaggi (i vari cani da slitta e quelli a riposo, o scartati) arricchisce la storia, che non ci propone grandi trovate, ma che ha il merito di scorrere via bene, senza particolari pause. Il cane cattivo è un super bastardo (e non come razza). Per bambini, ma non solo.
MEMORABILE: Il cane carogna torna assiderato al fienile, con ghiaccioli ovunque; si scrolla e i ghiaccioli si piantano appena sopra le teste degli altri cani.
Discreto. Non raggiunge livelli eccezionali (anche se la grafica d'animazione è ben curata) e la storia con protagonisti vari cani, è abbastanza stucchevole è già vista parecchie volte. Non dà nulla di eccezionale, non lascia molto. Quasi sufficiente.
Ispirato alla reale vicenda del trasporto (con cani da slitta) di una partita di medicinali per la cura della difterite, questo cartoon prodotto da Spielberg si colloca nella media delle produzioni di questo genere. Non male (specie dal punto di vista grafico, mentre la storia appare un po' melensa) ma neanche memorabile tanto da non meritare più di una visione.
Buon cartone prodotto da Spielberg ispirato ad una reale vicenda con protagonisti dei cani da slitta Husky che riuscirono a trasportare dei medicinali salvavita ad un villaggio isolato dell'Alaska, nel quale era scoppiata una epidemia di difterite. Avventuroso, appassionante e ben realizzato, riesce a coinvolgere grandi e piccini.
Grande film d'animazione, costituito da un presente "reale" (l'inizio e la fine) e un flashback interamente animato, che mostra l'impresa di una squadra di cani (più un lupo) compiuta per portare un'importante medicina ad una malata grave. A mio parere il miele facilone è evitato con maestria, dosando ottimamente dramma, azione e un leggero tocco humor tanto per spezzare in modo gradevole. Grandiose la grafica e l'animazione, che creano atmosfere di rara perfezione. Il finale, con la nonna e la nipote davanti alla statua, non si scorda. ****.
MEMORABILE: L'anatra, per distrare Balto dai suoi pensieri tristi, gli fa passare davanti un buffo giocattolo a corda a forma di gatto.
Regolarmente programmata nel periodo natalizio per riunire davanti al piccolo schermo adulti e bambini, questa produzione spielberghiana celebra sentimenti umani – altruismo, tenacia, amicizia – attraverso le prodezze del cane Balto, degno compagno dei vari Rin Tin Tin, Lassie, Zanna Bianca, Rex. Ritmo avventuroso e divertenti figure antropomorfe, come l’oca russa, la cagnolina innamorata e i due orsi bianchi pusillanimi. Ottima l’animazione.
MEMORABILE: Il commovente finale con nonna e nipotina davanti alla statua dell’eroico Balto.
Non male questo film d'animazione ispirato ad una storia vera e prodotto da Steven
Spielberg. Buona la tecnica e discreto il plot che riesce a coinvolgere pur non lasciando particolarmente il segno. La caratterizzazione dei personaggi poteva essere
più originale, e un po' di "miele" si poteva evitare.
Balto è uno dei pochi cartoni animati in grado di commuovere grazie ad una buona sceneggiatura e ad una buona grafica. Balto parte assieme ad altri cani da slitta per recuperare una partita di medicinali bloccata a causa delle pessime condizioni atmosferiche, ma questo viaggio sarà sin dal principio irto di ostacoli difficili da superare. Fin dalle prime scene Balto si rivela un cartone animato di un certo spessore, caratterizzato anche da personaggi (sempre fantastici) ben ideati.
MEMORABILE: La scena finale della nonna con la nipotina.
Ispirata da una vicenda reale, la pellicola animata narra le vicende di vari cani da slitta in competizione tra loro ed in seguito di un viaggio. Una discreta narrazione, retta da uno sviluppo che punta a suscitare il lato emotivo, che allo stesso tempo non è banale e si rivela avvincente.
Discreto film di animazione, che si ispira (modificandolo moltissimo: il vero Balto fu solo uno dei tanti, e non il migliore) ad un fatto autentico, accaduto in Alaska negli Anni Venti. Ci sono tòpoi in quantità industriale (l'oca Boris ricorda molte delle "spalle" dei cartoni più celebri), un po' di melassa, ma il protagonista è assai simpatico.
Un cartoon davvero ben riuscito, che sa dosare l'avventura e i buoni sentimenti attraverso una storia semplice ma molto emozionante. L'umorismo è affidato ai simpatici personaggi dell'oca Boris e dei due orsi polari (che non sanno nuotare!) senza essere troppo strabordante e la figura di Balto è una delle più azzeccate nel panorama dell'animazione non-Disney. Buona l'animazione.
Versione romanzata dell'impresa di Balto, cane mezzo lupo che nel 1925 guidò una staffetta per consegnare medicinali nella città di Nome, in Alaska. Prodotto da Spielberg, il film non disdegna il ricorso a topoi decisamente disneyani ma riesce comunque a emozionare e intrattenere in modo autentico, grazie anche a una grafica sorprendentemente accurata (i movimenti dei cani, i fenomeni atmosferici, ecc.) che conferisce un maggior realismo alle vicende. Molto simpatica, oltre al protagonista, l'oca Boris nel ruolo della spalla comica.
MEMORABILE: L'aurora boreale ricreata con dei cocci di bottiglia; "Grazie, Balto. Sarei stata persa senza il tuo aiuto".
Più che la leggendaria rievocazione di un avventuroso trasporto di medicinale nell’innevata Alaska, il film si concentra sull’emarginazione del diverso (qui il cane-lupo) e sui pregiudizi verso chi non rientra nei canoni. Un bel modo per affrontare il tema. Peccato per il proliferare di micro-scenette con personaggi petulanti, che sicuramente piacciono tanto ai bambini, ma sono eccessive e poco motivate, fino all’illogicità narrativa (allungamenti inutili nel bel mezzo di quella che dovrebbe essere una corsa spasmodica). Comunque piacevole.
Balto, il cane che sapeva solo quello che non era, non racconta unicamente una prodigiosa ed eroica impresa per salvare i bimbi della città di Nome, ma anche una storia di rivincita e affrancamento dai pregiudizi. I tratti dolci accalappiano lo sguardo dei bambini ma non solo, così come i buffi personaggi di contorno a cominciare dalla burbera oca Boris, che rimanda al buon Anacleto. L'incipit e l'epilogo mostrano la statua dell'eroe a quattro zampe e utilizzano personaggi in carne e ossa. Sicuramente dolce quanto serve senza divenire iperglicemico.
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BALTO è una storia vera, realmente accaduta nell'inverno del 1925, quando un gruppo di cani da slitta sfidò le intemperie per portare i medicinali che avrebbero salvato i bambini della città di Nome da una tremenda epidemia di difterite. Una corsa disperata contro il tempo, mentre una bufera aveva bloccato ogni via di transito e i cani della squadra di soccorso si erano persi nella neve.
DiscussioneZender • 29/12/13 11:20 Capo scrivano - 48839 interventi
Buonmo, per cortesia non mettere ** e 1/2 se proprio devi mettere il tuo voto alla fine (tanto prima o poi si vedrà il voto palese di tutti), ma **! Usiamo tutti lo stesso linguaggio, grazie.