Assieme a LA DOLCE CASA DEGLI ORRORI e a due filmtv analoghi firmati Umberto Lenzi, LA CASA NEL TEMPO fa parte di una quadrilogia dedicata alle case maledette prodotta da ReteItalia ma al tempo non mandata in onda a causa dei contenuti ritenuti troppo "forti". Fulci parte da uno spunto notevole (il tempo che torna indietro e la storia che si avvolge su se stessa) in cui crede molto, mostrando infatti una cura registica superiore a quella dei suoi ultimi, pessimi lavori come AENIGMA e SODOMA'S GHOST. Peccato che l'idea...Leggi tutto non venga sfruttata da una sceneggiatura in definitiva anonima, che genera incongruenze su incongruenze e non segue con la dovuta attenzione un filo logico sensato. Così a noi non resta che assistere impotenti a una serie di eventi improbabili senza poterci mai domandare il perché si verifichi qualcosa che in realtà non dovrebbe coerentemente verificarsi, provando inevitabilmente una sensazione di passiva rassegnazione. Il cast comprende Karina Huff (piuttosto deperita), Al Cliver (che si lamentò a lungo del make-up che gli copriva l'occhio sinistro per giorni interi) e altri nomi meno noti per una recitazione complessiva non soddisfacente. Buono qualche effetto splatter (la governante bucata nel ventre da un grosso palo, la padrona di casa sventrata da una fucilata e poco altro), accettabili il ritmo e le musiche di Vince Tempera, pretestuoso e ormai senza poesia uno zombi che sorge da sottoterra per bloccare uno dei ragazzi. Il film oltretutto tarda a decollare (il gioco comincia dopo più di venti minuti di dialoghi insulsi) e si conclude in modo gratuito. Si apprezza la volontà di Fulci di riappropriarsi d'uno stile che ha fatto scuola e qualche buon momento c'è, ma capolavori come L'ALDILA' e PAURA NELLA CITTA' DEI MORTI VIVENTI erano davvero di tutt'altra pasta.
Circolato sul finire degli anni '90 solo in VHS (ciclo Rosso Sangue Shendene) e da poco in DVD.
Bella l'idea, peraltro assai violenta nel suo incipit, che si prolunga per tutto il primo tempo mantenendo elevata la tensione e non perdendo il confronto con pellicole destinate al cinema (questo era uno della serie "Case Maledette", fatto per - e ovviamente mai trasmesso - (nel)la TV).
A seguire scade nel ridicolo, vanificando tutta la prima inaspettata parte. Karina Huff merita la (ponderata) visione. Riuscito a metà, quindi sbilanciato...
Altro Fulci minore con ambientazione sciatta ma controbilanciata da una trama affascinante incentrata sul tempo che scorre a ritroso e su una struttura circolare tipica degli horror anni 80, che riporta la vicenda al punto d’inizio; a ciò si aggiungono il ritorno dalla morte e la vendetta, con ampie concessioni al gore. Tra i non memorabili attori ci sono Paoloni, la Huff e uno sfigurato Al Cliver.
A me questo piccolo film per la tv è sempre piaciuto; sarà per il mestiere di Fulci che si vede sempre anche nei film minori, per una bella atmosfera che si crea nella villa degli orologi, per riusciti effetti speciali, non può non piacere. Certo gli attori sono quello che sono (però c'è il mitico direttore galattico Paolo Paoloni nei panni del "dolce" proprietario). Da vedere, finale angosciante.
MEMORABILE: La casa degli orologi e la sua atmosfera.
Non male. Un Fulci che sembra volersi riscattare dai lavori "minori" che hanno preceduto la realizzazione di questo film inedito. Buona l'idea, discreta la messa in scena, di routine gli attori (con l'eccezione dei due anziani, diabolicamente eccellenti). Alcune scene sono da manuale (l'uccisione della governante, la forbice nella mano della Huff, i vecchietti che conservano i cadaveri degli sposini), anche se un altro po' di gore non avrebbe guastato. Deludente il finale, ma nel complesso un buon horror che lascia intravedere il tocco fulciano.
L'inizio del film è folgorante e violento: scene del genere ce le sogniamo nelle produzioni televisive di oggi! Il proseguio però non è all'altezza dell'incipit: col passare dei minuti la pellicola perde sempre più colpi e scivola nell'ovvio fino ad arrivare ad un finale molto scadente. In ogni caso non è il peggiore della serie.
A mio modestissimo parere un ottimo film. Fulci avrà deluso innumerevoli volte coi suoi ultimi film, ma questa mosca bianca merita davvero d'esser segnalata: eccellente regia, ottime (nei limiti dell'impostazione tv) fotografia e scenografie, gustosi effettacci (mitico lo sbudellamento della Cassola) e, soprattutto, geniale e originale il soggetto che meritava, sinceramente, una trasposizione cinematografica di maggiori ambizioni. Neo: gli attori. I giovani sono pesci lessi e gli anziani non sono per nulla affiatati. ***!
MEMORABILE: Le sinistre musiche di Tempera, lo sbudellamento ultrasplatter col paletto, la mano forata della Huff e i rintocchi dei pendoli.
Tra i film che compongono la quadrilogia dei film, girati da Fulci e Lenzi per Rete Italia, questo è sicuramente il migliore, almeno dal punto di vista della sceneggiatura (la recitazione rimane tremenda). Un'anziana coppia ed il loro custode si ritrovano di fronte ad un gruppo di ragazzini che cercano di rubare in casa loro... Ripeto, l'idea non era assolutamente male, ma sembra girato frettolosamente e con pochi mezzi. Tra tanti remake che circolano, forse uno di questo film non guasterebbe. Merita una visione.
Televisivo, ma pur sempre un Fulci. Lo sbalzo dimensionale, d'ispirazione lovecraftiana, tra gli esterni (tipico clima anni '80) e gli interni (la "casa degli orologi") è ottimamente reso, così come la caratterizzazione dei due vecchietti apparentemente innocui, in realtà feroci e maniacali killer, senza moralità né rimorso. Il resto è puro entertainment ottantiano, con la solita porzione finale ritmata, loschi personaggi di corredo (il giardiniere) e persino qualche trovata trash (nella colonna sonora, "Esatto!" di Francesco Salvi). Da vedere.
Tempus fugit... e in questo caso torna precipitosamente indietro svelando misfatti e delitti e ritornando inesorabilmente a infierire sulle sue vittime di turno. Sceneggiatura, dialoghi, recitazione sotto le righe, ma Lucio Fulci realizza per la TV un prodotto al limite del dignitoso.
Era partito piuttosto bene questo prodotto televisivo di Fulci, dall'inizio col botto e un seguito piuttosto curato dal punto di vista registico. Peccato che poi la storia (se così possiamo definirla) scada presto indegnamente e il cast piuttosto anemico non aiuta. Tant'è che non sono riuscito ad arrivare alla fine di qualcosa che non dura neanche sessanta minuti... non mi capita spesso. Mi dispiace Lucio, ma vista la fama di La casa nel tempo come meno peggio della serie, credo proprio che non ne vedrò altri.
Lucio Fulci è un regista che, salvo per sporadiche eccezioni (Sette note in nero), non ho mai particolarmente apprezzato: trovo irritante la sua rara capacità di tramutare storie e spunti interessanti in baraccate in cui imperano fiumi di sangue e porcherie simili. E "La casa nel tempo" purtroppo non fa che confermare la regola: gli orologi che "prendono vita" e tornano indietro potevano dare il la ad un film ineccepibile, ma gli esiti sono lontani anni luce dalle aspettative. Di una rara cagneria gli attori: si salvano solo Paoloni e la Milne.
Non si può certo affermare che il film sia girato e fotografato bene. Soprattutto la fotografia risulta pessima; ma la pellicola, seppur con i suoi evidenti limiti, riesce ad appassionare per la potenzialità dello script. In mano a un altro regista avrebbe avuto con molte probabilità maggiori chances di tramutatarsi in un'opera degna di nota. Non si tratta solo di un film televisivo, ma di un'opera realizzata in tutta fretta senza particolari guizzi registici.
La mancanza di mezzi, tempi (sia per le riprese che per sviluppare degnamente l'ottimo soggetto) e attori (ok solo gli anziani) adeguati tarpa le ali a un possibile gioiello. Sia chiaro, un Fulci simile non si vedeva dai tempi delle produzioni Dania e mai più lo si sarebbe rivisto: cava splatter dalle rape e imbastisce un prodotto teso, suggestivo e godibilissimo, ma purtroppo inciampa nei citati limiti, sprofondando sovente nel grossolano. Non sarà Timecrimes, ma forse in un altro universo (produttivo) sarebbe potuto anche essergli superiore.
Niente affatto male. I primi due terzi di film vanno via che è un piacere, con una tensione costruita magistralmente ed esplosioni splatter in pieno stile fulciano nonché la consueta crudeltà (su tutto l'incredibile soffocamento del gatto nel sacchetto). Bella l'idea del tempo che va a ritroso ma non è del tutto ben sviluppata e convince poco il finale (Lucio voleva evidentemente metterci gli zombi, anche se c'entravano poco). Non delude in compenso il finale. Insomma, un Fulci ancora in forma, sebbene lontano dai capolavori degli anni 80.
Al netto dell'encomiabile profusione di emoglobina e di scorrettezza politica, qual è il senso di questo guazzabuglio? Non che in Fulci abbondi di solito la logica, ma insomma... Gli ottanta minuti, poi, afflitti dai piagnucolii della Huff e dalle musiche di Tempera sono fisicamente sfibranti. Rimane qualche guizzo qua e là, soprattutto all'inizio e null'altro, se non sciatteria.
La televisione di oggi queste cose se le sogna... e quella di allora anche, tanto che la quadrilogia rimase inedita. Questo primo capitolo si segnala per una valida sceneggiatura (che sembra uscita da un Dylan Dog dell'epoca) inevitabilmente penalizzata dal cast follemente assemblato (il megadirettore di Fantozzi, la biondina di Sapore di mare e il bonazzo di College: Al Cliver cieco sembra l'unico normale). Né cinema né tv in definitiva, ma ne ricordo con nostalgia lo sdoganamento già tardivo sulle reti locali ed è ancora divertente.
MEMORABILE: Gli orologi che camminano all'indietro; L'iscrizione "Tempus fugit".
Tra le righe si nota un gran bel potenziale derivante da una sceneggiatura costruita con buone intuizioni al suo interno. Purtroppo non sembra un film sorretto a dovere da una produzione capace di garantirgli lo stretto necessario per trovare compimento. Ragion per cui si deve rimanere piuttosto in superficie, approfittando delle buone atmosfere che Fulci comunque riesce a creare, senza lasciarsi condizionare da qualche imperfezione di troppo. Piuttosto sanguinolento, per essere un prodotto concepito per la televisione.
Atmosfera onirica e minacciosa, personaggi che rimangono ben impressi in mente per quanto sono sgradevoli, gore quanto basta (impalamento e mano trafitta). Il difetto (che però non è privo di fascino) è nel finale. Il tempo è andato avanti o indietro? Quante dimensioni temporali diverse ci sono? Poco approfondita la dinamica con i nipoti. Al di là di tutto, un film che si rivede sempre volentieri!
MEMORABILE: "Buongiorno Reginald! Il cicciottello della casa!"; "Ooh Passerottino, hai fame?"; "Ragazzini!" (minuto 55:10); Il gatto nero che si vendica.
Pellicola dalla trama surreale e splatter che ricorda i migliori horror fulciani di qualche anno prima. Bella l'ambientazione nella villa piena di orologi. I personaggi sono tutti poco rassicuranti e gli attori che li interpretano non male, tra cui alcuni nomi ben noti nel cinema italiano (come Paolo Paoloni e Al Cliver). Per essere un prodotto pensato per la televisione è parecchio violento e ben realizzato, soprattutto se si pensa che il budget non era certo faraonico. Come gli alti film della serie può contare su buone location del Centro Italia.
Tremendo film diretto da un ottimo regista che ci regalò diversi discrete opere nel periordo 70-80 (Luca il contrabbandiere, L'aldillà e altri). La trama sarebbe anche interessante (dei teppisti entrano in una casa "magica" dove sono "ibernati" due nipoti), ma il taglio decisamente televisivo e la prova non proprio eccelsa del cast (salvo Paoloni, che forte della sua esperienza offre una buona prova). Un altro punto a favore è l'idea "visionaria" degli orologi che girano all'indietro e che saranno "decisivi" per il finale.
Ottima idea di base, ma il modo in cui viene sviluppato lo script non sempre convince e qualche passaggio meritava una costruzione più logica. Fulci dirige con mestiere e sfrutta una buona fotografia (per gli standard televisivi del periodo) di Nino Celeste e le valide musiche di Tempera, ma ogni tanto le idee sembrano un po' confuse. Il ritmo è lento, tuttavia il film funziona e il pre finale (riuscito) richiama la frase di Balzac posta in apertura. Tra i migliori horror televisivi prodotti sul finire degli anni 80.
MEMORABILE: "Esatto" di Francesco Salvi nel supermarket.
Nel suo periodo decadente Fulci sembra ritrovare l'ispirazione e l'ironia crudele dei suoi giorni migliori e firma il film più convincente del progetto: il gioco dei paradossi temporali consente una libertà narrativa che il regista sfrutta per creare un'atmosfera angosciante e inserire le sue care morti all'insegna dello splatter. Peccato che al momento di chiudere il discorso si abbia l'impressione che non si sapesse come far finire il tutto e che il cast, soprattutto nei giovani, sia veramente scadente. Non male le musiche di Tempera.
MEMORABILE: Il recupero dell'anello; La morte della Cassola.
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Rosso Sangue - La serie completa Titoli della serie Horror e Thriller all'italiana distribuiti da noi in VHS grazie alla Shendene & Moizzi, componenti il ciclo "Rosso Sangue" (ogni titolo contiene il link alla scheda davinottica del film):