La statua - Film (1971)

La bellezza della Lisi in formato fulvo e il talento di Niven non salvano il film. Quale premio Nobel o uomo comune gradirebbe di vedersi nudo in una statua, nel caso specifico sapendo anche di non essere così dotato? E poi il fatto di cimentarsi con ogni stratagemma a cercare di capire a chi si è ispirato l'artista per quella parte di corpo è una forzatura che rimbambisce ancora di più l'insieme, tanto che alla fine la barzelletta dei bambini in Piazza della Signoria e il regalo alla maestra son l'unica cosa che fa un po' ridere.

Una barzelletta sporca tirata per le lunghe, a cui si è appiccicato qualche vago spunto psicanalitico, realizzata come un film di serie B ma con attori di tutto rispetto che riescono a nobilitare il materiale di partenza, pur avvertendosi un forte stiracchiamento del soggetto. Inevitabile che quando Niven e Cleese non sono in scena il ritmo cali vistosamente con delle esornative parentesi all'ambasciata. La Lisi, che parla in inglese con marcato accento italiano, rimane sullo sfondo. Deliziosamente orecchiabile la canzone "Charlie", così come tutte le musiche di Ortolani.