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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Un piccolo JFK: Marco Tullio Giordana non è Oliver Stone, ma la sua ricostruzione delle fasi processuali conseguenti all'uccisione di Pier Paolo Pasolini (Ostia, 2 novembre 1975), spettacolarizzata attraverso uno splendido lavoro di regia, può in qualche modo essere accostata al capolavoro di Stone. Per via della presenza di un capro espiatorio in entrambi i casi (lì Lee Oswald, qui il reo confesso Pino Pelosi), della possibile intromissione di agenti politici e cinematograficamente, per l’alto numero di volti conosciuti nel cast. Giordana, dimostrandosi abile...Leggi tutto direttore, dirige il cast con grande abilità riuscendo a rendere la storia (ricostruita seguendo l'analisi di Enzo siciliano e del suo “Vita di Pasolini”) credibile e avvincente. Si sente indubitabilmente la mano di un regista di spessore, in possesso di una profonda conoscenza dei tempi e delle regole che animano il miglior cinema. La figura del poeta, rievocata attraverso brevissime immagini mute o nelle testimonianze di pochi (Ninetto Davoli ad esempio) non ha modo di emergere in tutta la sua forza perché a interessare devono essere anche i diversi momenti dell'inchiesta, i sospetti nei confronti della destra giovanile e delle grandi menti che forse l'hanno armata. Giulio Scarpati e Claudio Bigagli, convinti che il colpevole non possa essere stato il solo Pelosi, si troveranno da avvocati di fronte a un muro impenetrabile di omertà. Pasolini diceva di conoscere i veri autori delle stragi di Milano, di Bologna, ma di non avere le prove per dimostrare la loro colpevolezza. Lo stesso accade per il delitto Pasolini; un delitto italiano, per l'appunto, i cui mandanti non verranno mai alla luce.

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Caesars 25/07/07 13:47 - 3794 commenti

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Pasolini poteva piacere o meno (personalmente non l'ho mai amato troppo), ma non si può non riconoscergli un'importanza culturale enorme nel panorama artistico italiano. Marco Tullio Giordana ci riporta ai giorni del suo, tutt'ora misteriosissimo, omicidio cercando di raccontare i fatti come si conoscono. Ne nasce un bel film che giustamente solleva numerosi dubbi sulla vera natura del "delitto Pasolini". E' triste constatare come a più di 30 anni dai fatti ancora non si sia potuto o voluto fare luce su quanto accaduto. Da vedere.

Gugly 1/02/08 23:03 - 1188 commenti

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Accurata ricostruzione di un delitto per il quale più che una tesi, viene ricostruito il clima in cui tale azione è stata condotta; difatti le ipotesi via via evidenziate (pelosi, i due motociclisti, gli sfruttatori dei marchettari, agguato politico) sono poste tutte sullo stesso piano; ciò che conta è che Pasolini era comunque un personaggio che esponeva verità scomode e aveva una vita scandalosa e contraddittoria; attori funzionali, chi più (Bigagli) chi meno (Scarpati) alla storia.
MEMORABILE: I poliziotti coatti e infiltrati; le immagini di Pasolini.

Galbo 29/02/08 16:00 - 12400 commenti

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A metà tra fiction e cronaca (sono stati inseriti spezzoni della vicenda reale che si alternano alla parte "ricostruita") il film di Giordana è un esempio ben realizzato di cinema verità. Il regista in modo molto onesto "assembla" tutto ciò che si conosce della tragica fine di Pasolini non sposando apertamente nessuna tra le ipotesi possibili. Ciò da modo allo spettatore di farsi un'idea propria ma nello stesso tempo di apprezzare uno valido spettacolo cinematografico ben realizzato e con un buon cast.

Pigro 2/12/08 10:29 - 9674 commenti

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Giordana si interroga sull'omicidio del più grande intellettuale italiano, ma soprattutto sullo scandaloso comportamento di autorità, investigatori e magistrati. Questo è il senso sconfortante del titolo del docu-drama, che denuncia una agghiacciante cultura della non giustizia. Il film ha un alto valore civile e pone in maniera potente la questione della verità e della giustizia. Scene impressionanti e necessarie, ma la più sconvolgente è la scatola con i reperti, che fa venire un groppo in gola impossibile a sciogliere.

Cotola 3/12/08 21:31 - 9058 commenti

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Discreto film di Giordana (probabilmente la sua opera migliore) che oltre ad avere il grande merito di mettere in luce l'assoluta ridicolaggine del processo sull'omicidio di Pasolini è anche un sobrio, delicato e sentito omaggio al grandissimo intellettuale e scrittore friuliano che è stata tra le massime figure italiane del XX secolo. In definitiva una pellicola bella ed a tratti anche molto intensa e coinvolgente. Peccato solo per alcune scelte attoriali discutibili (Scarpati su tutti ma anche la Braschi e Fassari).

Daidae 20/09/09 13:27 - 3184 commenti

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Uno dei migliori esponenti della cultura italiana del dopoguerra, che morì in circostanze tutt'altro che chiare, viene "ricordato" in un filmetto mediocre, che è stato a mio avviso sopravvalutato dalla critica. Amendola è pessimo nel ruolo dello sbirro infiltrato, ma la palma di peggior attore la merita l'inespressivo Scarpati. Magari con un altro regista, un'altra data (possibilmente il 70...) e sopratutto altri attori sarebbe uscito un ottimo film di denuncia.

Nando 23/04/10 03:29 - 3816 commenti

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Lucida e coraggiosa inchiesta sull'omicidio del poeta Pasolini. Giordana tende al documentarismo dotato di basi certe. La ricostruzione è veritiera ed evidenzia crepe giurisdizionali. Gli interpreti, sommati alle riprese di repertorio, evidenziano un sapiente lavoro sceneggiativo.

Tnex 1/12/10 20:59 - 62 commenti

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Film inchiesta sull'omicidio di uno dei profeti del ventesimo secolo. È un buon film nel complesso e nelle ricostruzioni anche se non si comprendono certe scelte di interpreti (Fassari e Scarpati, in primis). Certo Giordana avrebbe dovuto girarlo oggi, perché a distanza di 15 anni, si sono aggiunte numerose rivelazioni sul "caso Pasolini" che allora non erano note (non ultime le nuove confessioni di pelosi del 2005 e soprattutto l'inchiesta del giudice Calia sull'intreccio Mattei-De Mauro-Pasolini).

Coyote 12/06/11 17:41 - 185 commenti

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Pasolini - un delitto italiano è anche un grande film. Giordana riesce a coniugare una ricostruzione rigorosa dei fatti a una narrazione appassionata, che commuove e colpisce senza mai cadere nella retorica o nel colpo di scena. Alcuni attori convincono poco (personalmente la Braschi non mi convince mai), ma il livello è comunque molto alto.

Macguffin 3/08/11 19:52 - 124 commenti

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Giordana ci offre una ricostruzione appassionata e avvincente del caso-Pasolini. La regia è efficace, il cast presenta tanti volti noti e gli inserti di repertorio sono una valida trovata per ricreare il clima dell'epoca e per dare un taglio documentaristico. Peccato solo che a volte si faccia prendere un po' troppo la mano dalla passione politica, vanificando lo sforzo di apparire imparziale.

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Ilcassiere 4/10/11 18:00 - 284 commenti

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Un film documentario molto ben fatto sulla morte di Pasolini. Precisa ricostruzione della vicenda, della voluta superficialità delle indagini, dell'evidente depistaggio e dell'ipocrisia di un'Italia troppo spesso ignorante e bigotta. Onore al merito di Giordana che ha fatto rivivere sentimenti fortissimi senza essere mai eccessivo. Unico difetto: Fassari e Scarpati, che non c'entrano niente.

Markus 20/10/11 17:02 - 3690 commenti

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Giordana firma una pellicola importante e ben costruita, cercando - nel limite del possibile - di ricostruire l’omicidio di Pasolini (pur con gli evidenti limiti della presa di parte). Il fattaccio - oggi, come nell’anno del girato - non è ancora chiaro e troppi elementi sono ancora da verificare (sempre che si voglia farlo). Il film beneficia di filmati d’epoca che se non altro smorzano la non sempre efficace ricostruzione in costume. Scarpati appare acerbo e certamente darà il suo meglio ne Un medico in famiglia, il che è tutto dire!

Nicola81 10/07/12 15:35 - 2862 commenti

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Rinunciando in partenza a qualsiasi intento biografico (Pasolini appare solo in alcune immagini di repertorio), Giordana firma un classico film inchiesta alla Francesco Rosi, senza sposare nessuna teoria in particolare ma limitandosi a denunciare le lacune nella conduzione delle indagini e offrendo un ottimo spaccato del clima in cui maturò il delitto. Parata di attori noti; i migliori sono Bigagli, Bertorelli e De Francovich. Scarpati convince un po' meno, ma il dialogo conclusivo tra lui e Orsini è forse il più bello dell'intera pellicola.
MEMORABILE: L'interrogatorio dell'amico di Pelosi; La deposizione al processo del professor Durante (De Francovich); Il finale.

Il Dandi 12/07/12 18:17 - 1917 commenti

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Pellicola appassionata e rigorosa che evita miracolosamente tutti i rischi insiti in un'operazione del genere: senza dare per scontato che lo spettatore conosca la figura dell'artista ucciso, Giordana esplora tutte le piste (fino ad allora) possibili rinunciando in partenza ad indicare "una verità", ma più semplicemente evidenziando che ci sia stata una precisa volontà di non poterla stabilire. Proprio questo consente al film di conservare intatto il suo valore anche a fronte del più recente (e superfluo) cambio di versione di Pelosi.
MEMORABILE: La ricostruzione del perito Durante al processo; lo scatolone dei reperti processuali.

Rebis 13/09/12 12:08 - 2339 commenti

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La tensione morale e la chiarezza espositiva sono l'anima del cinema di Giordana: il lirismo (che si accorda all'intenso score di Morricone) e l'impeto emozionale si armonizzano al rigore giudiziario attraverso una deposizione tesa e serrata che trova nella sovraesposizione del recitato un elemento funzionale. Eccellente il montaggio subliminale di Cecilia Zanusso. Complementare a Romanzo di una strage, ma con un suo valore intrinseco sostanziato da quell'indignazione civile e culturale di cui Pasolini è stato portavoce e mentore; è anche un estremo e sentito omaggio al poeta corsaro.

Ramino 20/08/13 14:53 - 127 commenti

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Ottima pellicola sulla morte di PPP che fa riflettere sulla forza espressiva e non solo di un eccellente prodotto di genere. Eccellente l'asciutta e coinvolgente interpretazione di quasi tutti gli attori (tranne Nicoletta Braschi). La messa in scena è notevole e fa comprendere che in Italia si può finalmente fare un buon cinema-verità, quando ci sono soldi e passione.

Lucius 30/07/14 12:47 - 3015 commenti

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La ricostruzione si rifà agli atti dell'epoca; dopo la riapertura del caso Pasolini molto ci sarebbe da aggiungere, basta consultare gli atti. Il film documentario ha un valore storico incontrovertibile, un omaggio dovuto a un grande esponente della letteratura, della poesia e del cinema. Giordana ha omaggiato Pier Paolo, dando uno schiaffo alla massa ignorante che ha goduto per la perdita di un maestro e soprattutto di un poeta. Dal punto di vista filmico ha un certo spessore. Da vedere.

Delpiero89 2/10/14 16:56 - 263 commenti

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Il film si concentra sull'assassinio della controversa figura di Pier Paolo Pasolini, a metà tra fiction e documentario. Nonostante il fatto sia piuttosto interessante, l'opera di Giordana non risulta completamente riuscita. Scadenti alcune recitazioni (Scarpati ma soprattutto la Braschi e Fassari) e personaggi solo abbozzati. In definitiva un film che potrebbe essere molto più intrigante di quanto in realtà è e appare.

Bizzu 9/10/14 00:22 - 217 commenti

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Non un film su Pasolini, ma un'opera a tesi sulle indagini, i misteri e le ambiguità tipiche del periodo (e si va sempre a picchiare sulla immancabile pista fascista). Giordana non è nuovo a questo tipo di operazioni e sa come dettare i tempi della narrazione, quindi il film rimane interessante anche se non osa più di tanto e soprattutto nonostante l'uso di diversi attori a mio parere evitabili.

Paulaster 18/11/15 18:25 - 4429 commenti

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Film civile che alla stregua di un documentario ricostruisce a grandi linee il delitto e il successivo processo. Si insiste sull’omicidio compiuto da più autori e solo la ricostruzione in aula (ben fatta) fa pensare a questo. L’infiltrato, le indagini, il ruolo della procura, gli interrogatori, restano in superficie anche perché a livello attoriale si salvano in pochi. Lavoro che non rende giustizia alla grandezza di PPP, anche perché le poesie fatte recitare valgono mille volte meno dei filmati originali del tempo.
MEMORABILE: Davoli che lo ricorda come un uomo buono; Moravia al funerale; La slide dei pneumatici.

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Ira72 15/02/17 08:56 - 1313 commenti

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E' stato massacrato Pasolini e giace sul tavolo di un obitorio. Eppure nel corso del film sono tante le sue incursioni (mentre scrive a macchina, rilascia interviste, saluta dalla sua Alfa...), grazie a molteplici filmati d'epoca. La ricostruzione è fedele e dettagliata; molto curati anche i particolari anni 70 (ambientazioni e costumi). La recitazione non è il massimo (un po' acerbi gli attori), ma viene compensata da questa docu-fiction imparziale, in cui Giordana si limita a raccontarci gli accadimenti in modo scrupoloso e asettico ma sensibile.

Myvincent 19/03/18 07:57 - 3744 commenti

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L'ultimo atto del grande poeta si consuma fra i rottami morti e i suoi ragazzi di vita, all'Idroscalo di Ostia, finale tragico di una vita senza censure. Giordana ritaglia foto e strisce di giornali incollandoli su uno sfondo di grande presa cinematografica, forte della presenza di attori professionali. Carlo De Filippi ha la faccia e il fisico su cui si imprimono, enigmaticamente, la storia dell'ultimo grande aedo, scrittore, politologo italiano. Opera di indiscutibile pregio storico.
MEMORABILE: La tragica scomparsa del protagonista, realtà degna di un altro film nel film.

Magi94 25/11/17 17:27 - 954 commenti

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Non perfetto ma certamente un buon indizio che Giordana abbia raccolto fin dai suoi primi film lo scettro della tradizione storica del cinema d'inchiesta italiano. La storia del delitto Pasolini viene raccontata con precisione giudiziaria e appassiona, mette in evidenza le palesi incongruenze processuali ma cercando di non indicare verità arbitrarie in testa all'autore, anche se forse questo risulta meno riuscito visto che la pista del "Io conosco i nomi" ne esce un po' favorita (e a mio parere anche un po' assurda).

Alex1988 6/04/20 18:11 - 728 commenti

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Come nella migliore tradizione del cinema "giallo", Marco Tullio Giordana ricostruisce la vicenda legata all'omicidio Pasolini senza tralasciare la parte "spettacolare" della vicenda, grazie anche a un buon montaggio. E' ovvio, però, che nelle ricostruzioni di fatti realmente accaduti si scivoli leggermente nel didascalico, ponendo l'accento sul fatto che Pasolini fosse una voce "scomoda"; ma Giordana, aiutato anche dal ricco cast, sa mantenere viva l'attenzione. Da far vedere nelle scuole.

Rocchiola 30/06/20 11:58 - 968 commenti

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Giordana rinnova il suo impegno civile affrontando un altro dei grandi casi di cronaca nera del Novecento italiano. Il film si concentra sul processo a Pelosi limitandosi a ricostruire gli eventi sulla base degli atti processuali e delle testimonianze dell’epoca. Benché sorretto da un ottimo cast di facce giuste è un dramma processuale un po' troppo statico e corretto a cui manca il coraggio di una presa di posizione più ferma e personale sull’accaduto. Quello che Pasolini sapeva e pensava del potere politico è ben esposto nell’osceno delirio di Salò, che rimane il suo estremo lascito.
MEMORABILE: Il ritrovamento del cadavere di Paolini; Gli interrogatori a Pelosi.

Puppigallo 23/08/21 16:18 - 5282 commenti

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La buona prova quasi corale degli attori contribuisce a determinare la riuscita di questa pellicola, nonostante qua e là rallenti e inserisca una tale mole di informazioni, tra supposizioni, indagini (a dir poco approssimative e depistanti), testimonianze, ricostruzioni e veri e propri elementi documentaristici da rischiare di stordire lo spettatore. Non si salva praticamente nessuno, tantomeno i politici, visto anche cosa ne pensava di loro la vittima. Il processo, dove l'avvocato dell'accusa chiarirà la dinamica, giunge poi come parziale risarcimento a chi era vicino a Pasolini.
MEMORABILE: "Tutti impasticcati. Gente che se ha fatto er pieno è capace d'ammazzà il Papa e la madre"; L'autopsia, che evidenzia la brutalità dell'omicidio.

Pessoa 21/06/22 10:03 - 2476 commenti

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Conscio dei rischi nel trattare uno dei fatti di cronaca più torbidi del Dopoguerra, Giordana arriva a questo film dopo un lungo lavoro di preparazione (che darà vita anche ad un libro) scegliendo un taglio documentaristico che gli permette di avallare le sue tesi col conforto di immagini d'epoca. Nel nutrito cast troviamo volti noti del nostro cinema che se la cavano, chi più chi meno, piuttosto egregiamente e sembrano tutti molto coinvolti dal progetto. La vera forza del film però rimane uno script tagliente che, anche senza impossibili risposte definitive, smuove molte coscienze.
MEMORABILE: Le contraddizioni del processo che rimangono tali in tutti i gradi di giudizio.

Noodles 26/08/22 15:00 - 2233 commenti

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Marco Tullio Giordana gira un bel film di denuncia, dallo stile secco e freddo. A prescindere da ciò che si può credere sulla vicenda, la ricostruzione è di grande valore e fa riflettere sulle vere motivazioni che si celano dietro alla morte del grande poeta e regista, e invita tra le righe a dubitare delle versioni ufficiali, prendendo dunque velatamente posizione. Ma è difficile non pensarla così. Nota dolente il cast: un film ottimo come questo avrebbe meritato interpreti diversi. Belli gli stacchi in bianco e nero e gli intermezzi di scene dell'epoca. Per non dimenticare.

Bullseye2 15/06/23 23:14 - 397 commenti

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Capolavoro del regista (che non sempre fu e sarà su questi livelli) e memorabile esempio di film ''true-crime'' italiano su uno dei più grandi misteri del nostro Paese: l'omicidio brutale di uno dei più grandi uomini italiani nonché tra i più lucidi, profetici e ''pericolosi'' intellettuali d'ogni tempo deliberatamente sommerso da anni di depistaggi, imposizioni dall'alto e sinistri e inquietanti legami con un Potere che lo stesso Pasolini aveva mostrato in tutto il suo orrore nel suo ultimo capolavoro filmico. Cast bizzarro ma eccellente, OST di rara bellezza.
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  • Discussione Zender • 22/06/11 17:08
    Capo scrivano - 47813 interventi
    Effettivamente... Difficile fare un film sulla morte di Pasolini nel 70...
  • Discussione Funesto • 22/06/11 19:02
    Fotocopista - 1415 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Effettivamente... Difficile fare un film sulla morte di Pasolini nel 70...

    XP!
    E sarebbe stato molto inquietante e premonitore...
  • Discussione Stefania • 23/06/11 03:36
    Addetto riparazione hardware - 603 interventi
    Quando ancora leggo di teorie complottiste-fantapolitiche riguardo al delitto Pasolini, mi cadono le braccia. Quando sento allusioni a chissà quali "verità nascoste" nel romanzo Petrolio piuttosto che nell'articolo "Cos'è questo golpe?" ("Io so.."), mi sento offesa per Pasolini. Non credo sapesse delle verità e le nascondesse: lui la verità l'avrebbe urlata. L'articolo "Cos'è questo golpe?", stracitato a sproposito e sottoposto a complicate esegesi, manco fosse un frammento di Ermete Trismegisto, è un saggio di abbagliante chiarezza: Pasolini parla della strategia della tensione, anzi "delle tensioni" (anticomunista e antifiscista), strategia evidentemente mirata alla conservazione del potere da parte del partito di centro, vale a dire la Democrazia Cristiana. E' una lettura abbastanza diffusa, già in quegli anni, di ciò che accadeva in quegli anni. Dice anche di conoscere i nomi dei mandanti di tale strategia della tensione, ma di "non avere né prove, né indizi". Si tratta della certezza morale di un intellettuale che interpreta gli eventi, non della certezza oggettiva di chi è a conoscenza di indicibili segreti di Stato. Ipotizzare che Pasolini fosse in possesso di prove concrete già all'epoca dell'articolo (un anno prima della sua morte) e che avesse taciuto, lanciando quindi un avvertimento in codice, mi pare un offesa alla sua personalità e alla sua memoria.
    A chi dava fastidio, Pasolini? Praticamente a tutti, a destra, sinistra e centro.
    Per chi rappresentava un concreto pericolo, Pasolini? Praticamente per nessuno. Non aveva una così forte influenza sull'opinione pubblica da poter aggregare consenso, da poter dare spallate ai potenti.
    Pasolini è stato un intellettuale e un poeta, ma non è morto perché intellettuale e poeta: triste ma vero, non fanno più paura a nessuno, gli intellettuali e i poeti.
    E' morto come molti omosessuali che frequentano ambienti violenti, perché ha incontrato la persona sbagliata, nel luogo e nella notte sbagliata.
    Accettare questo mi sembra il modo migliore di ricordarlo, con rispetto e con rimpianto.
    Anche se, purtroppo, non è il modo migliore per costruire un film sulla sua morte, perciò avanti, sceneggiatori, con più fantasiose ipotesi!!!
  • Discussione Cotola • 23/06/11 08:41
    Consigliere avanzato - 3845 interventi
    Tutto giusto ma ho due annotazioni personali da fare al tuo intervento:

    su Petrolio: il discorso è più complesso che per l'articolo su cui la tua disanima è davvero bella ed interessante. Pare, infatti, che mancherebbero alcune pagine (secondo alcuni sottratte, fatto però sempre smentito dai familiari di Pasolini) all'edizione definitiva dell'opera che resta comunque tra le più complesse e magmatiche dello scrittore di friulano. Se queste pagine siano mai esistite o esistano ancora e cosa ci fosse scritte in esse non è dato saperlo.

    La morte di Pasolini poi non credo possa essere semplicemente liquidata come un semplice fatto di sangue dovuto ad un incontro sbagliato. Non dico che sia stata organizzata da qualcuno per qualche motivo politico, ma è sicuramente vero che su quel delitto permangono ancora oggi, ombre e dubbi di grandi proporzioni.
    Troppe le incongruenze (per non dire fesserie) che sono state portate avanti. Difficile che il Pelosi (come si evince peraltro dal film) abbia potuto fare tutto da
    solo. Pasolini era uno sportivo, un uomo dal fisico abbastanza vigoroso: possibile che un piccoletto gracile come Pelosi lo abbia potuto uccidere in quel modo, da solo e senza
    qualche aiuto? Non credo. Comunque la si pensi è però indubbio che quell'omicidio resta ancora oggi avvolto nel mistero e mi sento di dire che, quasi sicuramente, all'epoca non ci fu la volontà di chiarire
    davvero come andarono le cose. Chissà magari
    Pelosi era coinvolto solo tangenzialmente nel
    fatto e per liquidare tutto velocemente (perchè comunque quella era una morte scomoda) lo si è fatto diventare capro espiatorio. Ogni ipotesi potrebbe essere valida, ma di certezze non mi sembra ce ne
    siano molte.
  • Discussione Zender • 23/06/11 09:15
    Capo scrivano - 47813 interventi
    Infatti l'ipotesi avanzata da molti che sia un delitto in qualche modo "politico" non credo possa essere esclusa a priori. Magari le teorie avanzate sui moventi non sono nemmeno quelle giuste e i motivi sono altri ancora, magari Petrolio nulla c'entra. Insomma, non è facile credere alle varie congetture fino a oggi diffuse, ma che ancora sia un delitto "oscuro" è un dato di fatto, viste le plurime ritrattazioni del Pelosi. E quando c'è qualcosa che non coincide con le ricostruzioni la possibilità che i moventi siano diversi da quelli "accettati" oggi non mi pare da scartare in partenza.
  • Discussione Stefania • 23/06/11 13:20
    Addetto riparazione hardware - 603 interventi
    Ciao, Cotola, è un piacere discutere con te. Di Petrolio ho detto poco, perché mi sembra un'illazione, se possibile, ancor più nebulosa delle altre. Non capisco cosa significhi "mancherebbero alcune pagine". Per dire questo, qualcuno deve avere stabilito un confronto con la stesura integrale del romanzo e quella mancante delle famose "alcune pagine". Ne consegue che qualcuno deve comunque avere letto quelle famose "alcune pagine", per dire che adesso mancano!
    Generalmente, uno scrittore consegna all'editore un capitolo per volta del romanzo che scrive, e i redattori lo leggono e lo conservano negli archivi, fino alla stesura definitiva. Nessuno scrittore, mi risulta, tiene una sola copia-anche non definitiva- del suo romanzo sparso sulla scrivania, o chiuso nel cassetto del comò, manco fosse il verbale della riunione di condominio: ne dà una copia alla segretaria, una al notaio di fiducia, una al proprio editore. Teniamo presente che a quei tempi non esistevano i computers, perciò i dattiloscritti erano preziosi!
    Che Pelosi non abbia agito da solo, è palese, del resto Pelosi fu condannato per "omicidio in concorso con persone ignote". Ma queste persone ignote potevano essere semplicemente suoi conoscenti maggiorenni, che l'hanno obbligato a non fare i loro nomi: come minorenne, lui ha avuto una condanna più mite. Che Pelosi ritratti e racconti storie ancora più incredibili della prima, mi pare normale: ha passato una vita dentro e fuori dalla galera (non solo per il delitto Pasolini), ha problemi di tossicodipendenza, non ha mai saputo tenersi un lavoro: tenere accesi i riflettori su di sé, dire e non dire, rilasciare interviste e partecipare a trasmissioni televisive è la sua unica speranza per non scivolare nell'oblio. E nella miseria;)
  • Discussione Pigro • 23/06/11 14:45
    Consigliere - 1661 interventi
    Questione infinitamente complessa, che non avrà mai soluzione. E forse è giusto anche così, nel senso che quello di Pasolini è stato davvero - in senso letterale - "un delitto italiano", cioè un delitto la cui responsabilità ricade sull'Italia in senso più generale, sul suo essere brodo di coltura volgare, borghese, bigotto e mafioso: che poi quest'Italia abbia armato la mano di marchettari sciolti o sicari pagati da qualcuno, questo poco importa, perché tutto esce sempre da lì, cioè da quell'Italia di cui Pasolini stesso aveva "paura", come lui stesso aveva dichiarato pochi giorni prima. Quindi, personalmente, pur occupandomi da anni di Pasolini, ho sempre evitato di addentrarmi in discorsi sul suo omicidio: non mi appassiona sapere chi l'ha ucciso e chi è stato il mandante, perché in una prospettiva storica, il delitto è comunque politico, perché chi l'ha ucciso e chi è il mandante era quell'Italia (non gli italiani, sia chiaro: non ne faccio un discorso di "responsabilità di tutti", ma di responsabilità culturale di un'intera nazione in quanto tale).

    Detto questo, pure la questione Petrolio è molto complessa. Anche qui non voglio addentrarmi troppo in questioni tecniche, ma incrociando le dichiarazioni di Pasolini (sempre che non le abbia "gonfiate": cosa possibile) e i fogli ritrovati (che non avevano altre copie, perché ancora era molto lontano dall'averlo non dico finito, ma anche solo abbozzato: quindi niente notai o segretarie o editori), risulterebbero mancanti un tot di pagine. Però, anzitutto non si sa se la sua dichiarazione fosse sincera, poi il romanzo stesso è tutto fatto di blocchi mancanti (e quindi non è detto che le eventuali pagine mancanti siano davvero corrispondenti al discorso sull'Eni) e infine non è detto che siano state rubate (un mio amico ironizza sempre sui "ladri filologi" che nottetempo, anziché rubare l'intero libro, se lo sarebbero letto, togliendo proprio e soltanto quelle precise pagine...).
    Aggiungo che, a prescindere da questo, sono anch'io del parere di Stefania: in Petrolio Pasolini cita effettivamente dati e fatti reali sull'Eni e le varie connivenze. Peccato che le abbia prese da un libro pubblicato poco tempo prima... Insomma, Pasolini non era un giornalista d'inchiesta e non aveva segreti: i suoi ragionamenti si basavano solo su dati che erano già sotto gli occhi di tutti.
  • Discussione Samuel1979 • 18/08/18 22:42
    Addetto riparazione hardware - 4196 interventi
    Non so se è stato detto, ma Carlo De Filippi, l'attore che interpreta Pino Pelosi, mori' l'anno dopo per overdose.
    Ultima modifica: 19/08/18 00:13 da Samuel1979
  • Curiosità Samuel1979 • 14/09/18 19:24
    Addetto riparazione hardware - 4196 interventi
    Il flipper con cui gioca Trepalle (Amendola) in una sala giochi è un Tivoli del 1968:

  • Homevideo Xtron • 18/07/22 21:40
    Servizio caffè - 2151 interventi
    Il dvd MUSTANG "Da master ad alta definizione"

    Audio italiano
    Sottotitoli in italiano
    Formato video 1.66:1 anamorfico
    Durata 1h37m04s
    Extra: intervista a Marco Tullio Giordana

    immagine a 24:58

    Ultima modifica: 19/07/22 08:06 da Zender