La mia ombra è tua - Film (2022)

La mia ombra è tua
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MMJ Davinotti jr
Anno: 2022
Genere: commedia (colore)
Note: Tratto dall'omonimo romanzo di Edoardo Nesi (anche cosceneggiatire col regista).
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Dall'omonimo romanzo di Edoardo Nesi un flm che ripropone il solito confronto generazionale in salsa road-movie; per certi versi un SORPASSO aggiornato con Giallini nella parte di Gassman e Maggio in quella del timido, pavido Trintignant. Questo almeno nella seconda parte, perché nella prima ci vengono presentati i due personaggi nelle loro diverse dimensioni: Emiliano (Maggio) è laureato in lettere antiche e fidanzato con una ragazza (Manuelli) che non lo capisce ed è stanca di vederlo vivere nel suo bozzolo. E' senza lavoro, costretto a guadagnarsi da vivere dando ripetizioni e, appena può, a cacciarsi in bocca...Leggi tutto un ingombrante apparecchio per i denti. Non esattamente un vincente, insomma. Al contrario di Vittorio Vezzosi (Giallini), autore venticinque anni prima di un best seller da migliaia di copie ("I lupi dentro") e da quel giorno mai più tornato alla scrittura. Vive di rendita in uno splendido casolare nella campagna toscana e viene riscoperto come autore grazie a una influencer innamorata del suo libro. Al punto che il suo editore (Bigagli), saputo che vuole scriverne un seguito e ha chiesto qualcuno per assisterlo nell'impresa, gli spedisce in casa il buon Emiliano col compito non solo di aiutarlo ma anche di carpire in segreto informazioni sul numero delle pagine, il titolo, l'argomento... tutte informazioni da diffondere il prima possibile sui social per creare attesa.

L'incontro tra i due è esplosivo: Vittorio è tipicamente eccentrico, estroso, prevaricatore, pieno di sé, ma prende da subito in simpatia Emiliano (che chiama Zapata!) e se lo porta dietro quando parte per Milano dove lo aspetta una conferenza dedicata al suo nuovo libro. Il breve viaggio fino in Lombardia su una jeep di gran lusso (parzialmente riportato e commentato sui social) diventa un modo per conoscersi meglio. Quello che però la sceneggiatura (scritta dal regista Eugenio Cappuccio insieme allo stesso Nesi) offre non è molto: si gioca su stereotipi triti, con Giallini che con lo sguardo ficcante dell'uomo di mondo straparla coinvolgendo lo sperduto Emiliano in feste a base di alcol e sesso (sullo sfondo si ascolta una bella versione, opportunamente metallizzata da Gledden e Loy, della "Cavalcata delle Valchirie") e sogna di rincontrare la donna (Ferrari) che l'aveva stregato da ragazzo.

Le gag latitano in modo preoccupante e le ambizioni da spigliata commedia on the road (a proposito, premio fantasia per la scelta di accompagnarla con "On The Road Again" dei Canned Heat) si infrangono contro la fiacchezza di personaggi deboli e banali, mentre anche la regia non fa molto per rendere particolarmente incisivo il tutto. D'accordo, Giallini è nel suo habitat e nel ruolo è credibile e sufficientemente simpatico, ma ogni sua mossa è prevedibile; come ogni sua notazione, ogni suo attacco all'imbarazzato compagno d'avventura. A Maggio va pure peggio: recita costantemente abbacchiato, spaurito, e quando si cerca a forza di renderlo simpatico (la scena in cui mima l'atto sessuale con Milena) i risultati sono raggelanti. Vista mille volte la caratterizzazione dell'assistente (Diop) fedele alle rigide indicazioni del suo padrone, non parliamo di quella della influencer oca...

Insomma, benché siano apprezzabili la misura e il confezionamento professionale, il film non aggiunge nulla a quanto si sia già visto e soprattutto non riesce a mai a coinvolgere come vorrebbe. Ci si consoli con qualche location interessante e un paio di buone uscite di Giallini, ma la modestia dello script - troppo denso di scene insignificanti - si nota anche nella pretestuosa citazione finale alla DOLCE VITA felliniana.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/10/22 DAL DAVINOTTI
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Rambo90 26/10/22 01:33 - 7679 commenti

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On the road/viaggio di formazione già visto (tra l'altro in modo simile nel coevo L'ultimo libro) con la strana coppia Giallini/Maggio che non decolla mai, soprattutto a causa del secondo che sembra non possedere i giusti tempi comici per far da spalla. La sceneggiatura propone situazioni fiacche, sia dal punto di vista della commedia che da quello più serio (il dramma vero non arriva mai) e non è aiutata da una regia molto approssimativa. Giallini comunque è in palla, anche se ripete sé stesso all'infinito.

Daniela 27/11/22 03:11 - 12625 commenti

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Confronto generazionale on the road tra un venticinquenne laureato in lettere antiche, che cova rabbia sotto le ceneri di un'apparente rassegnazione al precariato, e un cinquantenne che vive di rendita grazie al successo dell'unico romanzo scritto molti anni prima. Tutto già visto e impaginato senza troppa cura: Giallini è bravo ma va con il pilota automatico, Maggio quando cerca di risultare simpatico suscita imbarazzo, i personaggi di contorno sono banali, la sceneggiatura arranca, la ost allinea hit a caso. Il risultato è l'ennesima commedia italiana tirata via.

Galbo 27/01/23 16:45 - 12380 commenti

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Se l'opera di riferimento è, come sembra, Il sorpasso, il regista non ha studiato bene il capolavoro di Risi. Il tema è quello di un confronto generazionale, in parte sotto forma di commedia on the road. I personaggi sono purtroppo mal caratterizzati e non ben serviti da una sceneggiatura che si limita a spunti e lascia fare il grosso del lavoro agli attori, il che va bene per Giallini che lavora di mestiere (ma non sembra impegnarsi più di tanto neanche lui), molto meno bene per il giovane Maggio, più a disagio nell'interpretare un personaggio mal scritto. Evitabile.

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