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La nostra recensione di Delicatessen

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

La coppia Jeunet-Caro aveva già girato tre cortometraggi insieme prima di esordire nel lungo con DELICATESSEN. Film che, a ben vedere, se fosse rimasto un quarto corto avrebbe potuto eliminare buona parte dei suoi difetti. Al di là infatti della sua innegabile forza visiva data da una cura straordinaria nella scelta delle inquadrature (con largo uso del grandangolo), da una fotografia che vira sui toni ocra con risultati notevolissimi e da un’attenzione massima per la forma in generale, DELICATESSEN resta un simpatico esperimento tirato per le lunghe. Un conto è girare un cortometraggio, dove si stupiscono facilmente gli spettatori con tali espedienti, altro è dare...Leggi tutto un senso a un film intero, che a questo punto facilmente finisce per annoiare. A scene infatti indubbiamente stimolanti per l’insolito uso del montaggio e delle musiche, se ne alternano troppe che sembrano aggiunte solo per arrivare al minutaggio minimo. La storia del condominio abitato da cannibali e personaggi surreali è interessante, il contatto che il regista stabilisce per passare da un appartamento all'altro attraverso condutture dell’aria e tubi d’ogni sorta contribuisce a dare unità all'ambientazione, suoni e rumori che si rincorrono alimentando a volte un'orchestra impropria composta da letti cigolanti, pompe di bicicletta, violini, coltelli sono sintomo di genialità, ma un film vive anche di una struttura precisa, di dialoghi intelligenti, di qualcosa che sappia andare oltre l'apparenza, di un ritmo che ne scandisca la storia e tutto questo in DELICATESSEN è purtroppo assente. Non resta che un divertissement al quale i registi non hanno saputo dare un freno. Straordinario il lungo piano-sequenza sugli oggetti nei titoli di testa.

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Tutti i commenti e le recensioni di Delicatessen

TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Redeyes 23/01/08 13:35 - 2501 commenti

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Film che lancia un geniale Jeunet nel mondo del cinema, qui in coppia con Caro (peraltro comparsa nel film). Un film che non scava, se non con gli uomini talpa, negli animi e rimane confinato in un palazzo con annessa macelleria. Ci si poteva calare maggiormente nelle introspezioni, invece si è - splendidamente - privilegiato un più immediato gioco di fotografia. Una caratterizzazione acerba, tuttavia non assente. Un'idea interessante sviluppata scivolando via via nel grottesco. Formativo. Consigliabile.
MEMORABILE: Il sesso consumato di pari passo con i vari cigolii e rumori antistanti.

Cotola 6/02/09 18:58 - 9599 commenti

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Esordio dietro la macchina da presa del regista francese Jeunet che mostra sin da subito doti visionarie non comuni che saranno anche in futuro, sebbene in maniera più sfumata, una caratteristica costante del suo cinema. Peccato però che dal punto di vista narrativo alla fine tutto si riduca, almeno nelle sue linee fondamentali, ad una storia d'amore (e l'importanza dell'amore è un'altra caratteristica fondamentale di tutto il cinema di questo cineasta francese). In ogni caso non per tutti i gusti.

Mco 28/09/09 17:34 - 2420 commenti

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Peculiare non si discute, ma forse troppo spinto verso il grottesco al punto da perdere poi del tutto l'idea di film. Se, nella parte prodromica, si parte con la macelleria umana come baluardo della sopravvivenza, più in là ci si perde tra farse e cunicoli, tra suonate e balletti, con al centro sempre il povero pagliaccio. Difficile darne una collocazione cinematografica, anche se la rivista di Pulici & co. lo inserisce nel dossier sul cannibalico. E io, adepto di tale pensiero, mi accodo.

Galbo 30/09/09 07:11 - 12688 commenti

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Esordio in chiave satirica e grottesca del regista francese Jean Pierre Jeunet che inaugura una cifra stilistica tra il reale e il visionario che sarà una costante nel suo cinema. Il gioco regge sopratutto nella prima parte, decisamente più riuscita, laddove la seconda in parte si banalizza con l'avvento della storia d'amore che procede verso un finale non all'altezza dell'originalità delle premesse.

Pigro 1/10/10 09:17 - 10173 commenti

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Apologo umoristico o divertissement dark? La saga del fatiscente condominio di cannibali, in uno pseudo-futuro postatomico anni 50, è genialoide e spassosa, grottesca e onirica, insomma originale e ricca di idee e trovate (tra cui spicca la strepitosa sequenza del letto che cigola). In una fotografia ingiallita, fra un cielo nebbioso e fogne cupe, si snoda la storia sentimental-splatter che unisce la tradizione circense francese con una visionarietà folle ben temprata da un gusto estetico raffinato e fumettoso. Da vedere.

Luchi78 7/04/11 14:52 - 1521 commenti

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Interessante e visionario film della coppia Jeunet-Caro, colpisce fin dall'inizio con i particolarissimi titoli di testa. Purtroppo a lungo andare le trovate vengono a mancare, anche perché l'ambientazione del film è limitata a questo fatiscente condominio situato in uno spazio-tempo indefinito. La fotografia virata sul seppia e l'uso costante di fumo per cancellare gli sfondi ne fanno quasi un opera teatrale anni '30. Comunque surreale ed interessante.

Nadir 29/09/11 20:43 - 56 commenti

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Questo film ha degli spunti interessanti e a volte geniali che tuttavia non si concretizzano con uno sviluppo omogeneo e accattivante per l'intera durata del film, tanto è vero che il finale è abbastanza scontato dopo che l'intera prima parte aveva fatto ben sperare... Il "meccanismo" generale del film è saltellante e probabilmente la coppia di registi paga lo scotto della mancanza di esperienza coi lungometraggi. Nel complesso una prova più che sufficiente.

Saintgifts 17/10/14 17:30 - 4098 commenti

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Jeunet ha imparato bene la lezione di cinema partendo da Méliès, passando per Chaplin, Tati fino ad arrivare a Fellini. Poi evidentemente ci ha messo del suo, cercando di amalgamare il tutto per farlo sembrare un prodotto nuovo. Il prodotto in effetti, se non proprio nuovo, ha una sua originalità, ma ancora non funziona a dovere, non coinvolge più di tanto. Ci sono molti buoni ingredienti, ma si sa che questo non basta per fare buono il minestrone (Ratatouille insegna). È comunque una premessa e promessa, che il regista ha poi consolidato.

Mickes2 27/10/14 14:47 - 1672 commenti

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Rivisitando stili passati, Jeunet e Caro compongono una caleidoscopica, provocatoria, umoristica e sublimemente bizzarra commedia nera che in un continuo valzer visionario di caratteri e situazioni sa trasportare lo spettatore dentro un non-luogo post-apocalittico dal gusto squisitamente retrò. Ne risulta un fantastico fumettone putrescente e sadico sulla devianza umana in tempi ormai bui e sulla lotta per la sopravvivenza, che sia spinta dall’amore o dagli ideali. Il tutto supportato da una formidabile mise en scene tecnico-figurativa. Gioiello.
MEMORABILE: Il rapporto sessuale (e i gesti degli inquilini del palazzo) a tempo “di molle”; Montagna di lumache.

Pinhead80 1/04/15 19:41 - 5515 commenti

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Qual è la specialità della casa? O meglio del condominio? Meglio lasciare intatta la sorpresa allo spettatore. Jeunet ci conduce in un tempo e in un luogo imprecisato dove la lotta per la sopravvivenza porta gli esseri umani a depravazioni culinarie di ogni sorta. Una commedia stravagante con punte di horror. C'è pure spazio per l'amore. Delirante.

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Lythops 7/05/15 09:22 - 1021 commenti

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Geniale fin dalla sequenza dei titoli di testa, capolavoro di scenografia, è il film che contiene tutti gli elementi che rimarranno negli altri lavori di Jeunet, (Alien - La clonazione escluso). Il regista lavora a un'opera che si sviluppa attraverso una gestione surreale dei personaggi, per lo più caratteristi, che reciteranno in diversi film successivi. Emozionante soprattutto nella prima parte, ha qualche cedimento coi i vegetariani e la storia d'amore, ma si conferma comunque come un'opera creativa e degna di nota.

B. Legnani 12/07/15 14:04 - 5673 commenti

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L'origine cartoonistica della regia trova il suo acme nei complessi macchinari tendenti al suicidio, sistematicamente falliti (manca solo la sigla ACME su qualche prodotto...). Film intrigante, che cala nella seconda parte (i trogloditi non sono azzeccati e la trama cede un po'), con un finale ipercitazionistico, da Stanlio e Ollio al catastrofico statunitense. Idea di base solida, condotta bene, con l'ausilio di facce giuste.

Il Dandi 27/06/17 17:27 - 1917 commenti

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Il terrificante mondo di Amélie: Jeunet (ancora in coppia col sovente dimenticato Caro) mette in scena una fiabesca storia d'amore settata in un universo grottesco e circense. Gli omaggi al cinema muto e al cartoon classico sono ben congegnati e realizzati, ma appaiono anche troppo programmaticamente "poetici", pur se qui bilanciati da un insistito cattivo gusto in cui la parte "horror" a tratti fa sul serio. Cinema hipster ante- litteram, destinato ben presto a definire esecrabili cliché da Erasmus a Parigi.
MEMORABILE: I tentati suicidi con contorte trappole meccaniche; Il duetto musicale con violoncello e sega ad arco.

Darkknight 28/06/17 14:38 - 360 commenti

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Atmosfere anni '40 in un futuro apocalittico alla Mad Max, con tocchi da fumetto di fantascienza francese alla Metal Hurlant (il look dei trogloditi) e un gustoso apologo sull'umano cinismo. La bizzarria dei personaggi e delle trovate nelle singole scene non vivacizza il ritmo ma rende digeribile la lentezza. In quest'epoca in cui qualsiasi mondo immaginario si può costruire in CGI è facile ridimensionarlo, ma per l'epoca non si può non elogiare la creatività visionaria di Jeunet.
MEMORABILE: "Un lavoro per l'australiano"; "Meglio delle corna".

Taxius 11/05/20 15:01 - 1656 commenti

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In un condominio francese di un mondo post apocalittico un macellaio, proprietario dell'immobile, dà da mangiare carne umana ai suoi inquilini. Grottesco e surreale film francese capace di divertire con le diverse bizzarrie che succedono, una su tutte quella del cigolio del letto. A tratti il ritmo e la verve del film sembrano vacillare: non tutte le varie situazioni sono infatti riuscite, ma nel complesso il film regge e non annoia. Bellissime l'atmosfera surreale e post apolitica e l'ambientazione del condominio decadente. Notevole!

Magerehein 18/04/22 14:15 - 1261 commenti

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Spaccato di vita di un particolare condominio "autarchico" (il padrone di casa ammazza un disgraziato ogni tanto per venderne la carne ai suoi bizzarri affittuari) in un futuro distopico nel quale cereali e legumi sono le nuove monete. L'ultimo tuttofare assunto creerà tuttavia qualche mutamento nella routine del palazzo... Piacevole film che oscilla fra commedia e grottesco con qualche lampo d'orrore. La fotografia ingiallita incrementa l'alone torbido dell'edificio, mentre la scelta del cast è perfetta; i personaggi coinvolti hanno tutti le facce giuste per la parte. Sorprendente.
MEMORABILE: L'amplesso dà il ritmo alle faccende domestiche; Duetto sega/violoncello; Aurore e i suoi tentativi di suicidio; Il macellaio e la nonna.

Schramm 29/06/23 14:15 - 4051 commenti

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Per Jeunet/Caro la catastrofe va messa a bagnomaria nel caramello e incapsulata nell'ambra e la distopia ha la molle consistenza e il vanigliato aroma del budino: il loro teppismo è morbido, d'una fiabesca crudeltà che si stempera coniugando Tati e Marceau. Sperequativi fino all'incoscienza tra mole d'idee e loro organicità, sono atleti che partono supersonici e si sfiatano dopo 100 metri per ginnica esuberanza. Il loro mondo Usher è specchio del loro narrare: anziché compattarsi via via, casca l'intonaco prima, franano le mura maestre poi, delegando tutto all'autorità del miraggio.
MEMORABILE: L'appartamento tutto melma rane e lumache; Il parossistico coito ritmo dell'intero palazzo; Suicidi mancati.
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