Thriller onesto, che mantiene quello che promette. Non un capolavoro, ma valido intrattenimento che non cala di ritmo e riserva anche un discreto colpo di scena. Bravi gli attori, in special modo Owen e Vincent Cassel, che è sempre divertente veder calato nei panni di un deliquente irascibile, violento e farabutto: gli riesce così bene! Non male, dopotutto.
Thriller al cardiopalmo con alcune buone trovate e una recitazione più che dignitosa dei protagonisti (un Cassel un po' sopra le righe). Da vedere se si vuole trascorrere una serata all'insegna del divertimento senza troppe pretese.
Thriller discreto e senza troppe pretese. Dopo una partenza convenzionale e una storia risaputa si riscatta decisamente verso la fine: qui infatti si innesta una serie di colpi di scena che spiegano e giustificano, almeno in parte, le numerose incongruenze e buchi di sceneggiatura emersi all'inzio. L'epilogo conferisce al film una struttura 'circolare', quasi un omaggio - mutatis mutandis - a Il gabinetto del dr Caligari. Convincenti Owen e Cassel.
Se si sorvola sul fatto che la Aniston è si carina ma di sicuro non è una da perderci completamente la testa, allora si potrà gustare un onesto thriller. Confezionato più che bene, il film è più che altro un mezzo per il nuovo divo Clive Owen, sempre più sulla cresta dell'onda. Storiella risaputa e già vista tante volte, quindi il colpo di scena è più che prevedibile. Rimane il buon mestiere degli attori e la scrittura registica davvero niente male. Ideale per una serata estiva.
Derailed dovrebbe alludere ad un deragliamento che resta unicamente quello del protagonista dai binari di una tranquilla vita coniugale. Voi state pure comodi. Questo treno/film (ah! La Ciotat! Leutrat!) viaggia talmente tranquillo che potreste addirittura addormentarvi. Al vostro risveglio vi accorgerete di essere giunti al capolinea. Del genere.
Discreto thriller che vede una struttura classica (specie nella prima parte che non offre sussulti) e si anima con due colpi di scena (convincente il primo, discutibile il secondo). La conduzione di Hafstrom è nel complesso buona, gli attori nella media, tanto che alla fine il più vivace è Cassel. Owen poteva fare meglio, complice un personaggio cui ne capitano troppe per risultare credibile al 100%.
Thriller senza infamia e senza lode, realizzato con una certa cura professionale ma senza grandi picchi qualitativi e per di più con un occhio (e qualcosa di più) a certo cinema patinato degli anni '80 (Attrazione fatale è l'indubbio elemento di riferimento). Il film (se di dimentica tutto ciò) riesce tuttavia a divertire grazie anche alla buona prestazione degli attori, specie quelli di sesso maschile in quanto la Aniston sembra non adeguatamente "calata" nel ruolo.
Film senza dubbio coinvolgente e, soprattutto nella parte centrale, molto claustrofobico e veloce. Un buon thriller da vedere rilassandosi e calandocisi dentro. La parte iniziale è misteriosa ed incuriosisce molto lo spettatore. Belli tutti i tentativi "post-Ricatto"... Sempre carinissima la Aniston e bravi i protagonisti Cassel e Owen. Bella la risoluzione finale.
Titolo italiano veramente orrendo, ma thriller invece ottimo e gustoso con una serie di colpi di scena "vincenti". Qualche "buchetto" di sceneggiatura (o meglio, qualche incongruenza) c'è ma al sottoscritto poco interessa in quanto il film vince e convince ugualmente. Interpretazioni ottime con un Cassel in formissima. Avercene!
Avrei potuto definirlo piuttosto ben fatto, nonostante la scarsa originalità, gli attori non tutti in parte (la Aniston carina ma fuori ruolo come femme fatale, Cassel eccede) e soprattutto alcune macroscopiche incongruenze (esempio: perché insistono sullo stesso terreno di "caccia"? Perché continuano a portarsi dietro una valigia piena di soldi?). Ma il sottofondo bacchettone (lo vedi che succede a inzuppare il biscotto fuori dal talamo?) sfocia in un finale becero di giustizia fai-da-te esecrabile, anche se Owen convince più da duro che da pirla.
MEMORABILE: Cassel: "Avevi tutto, te lo sei giocato per una scopata".
Un thriller che vuole ricalcare l'atmosfera di Attrazione fatale, ma che sbaglia nell'amalgamare gli ingredienti: la Aniston fuori luogo, Cassel troppo e costantemente sopra le righe, moraletta facile da talamo nuziale. Bravo Owen, anche se dopo un po' sorge il sospetto che il film sia più che altro un dispensabile star vehicle. Ah, i thriller di una volta!
Si poteva fare di più. Ottima la Aniston, discreto Clive Owen. Sulla carta, lo ammetto, era più promettente, e infatti dopo la visione sono rimasto leggermente deluso. Non è da buttare, per carità, ma mi aspettavo davvero molto di più. Rimane sulla sufficienza.
All'inizio, stucca, perché fa i salti mortali per risultare credibile, per farti dire: sì, Charles potrei essere io, su quel treno di pendolari, e una come Lucinda (carina, ma non eccezionale), potrebbe davvero interessarsi a uno come me... Anche il primo colpo di scena è prevedibile, poi, fortunatamente, il film... deraglia, accantona logica e buon senso, diventa divertimento puro! Diventa implausibile, ma godibile, come è implausibile, ma fortissimo, il gallico bad guy Cassel. Pessimista, cinico: una specie di noir-trash!
Dalla sveltina alla tagliola non c'è che un passo, e per un pelo di quel che sappiamo il buon Clive perde cappa e cavoli, cuori e denari. Che ci sia un doppio fondo -anche triplo, considerato l'improbabile doppio finale alla dariargento- e cosa contenga pare scontatello fin da subito anche a un poppante, ma al poppante interessa come Cappuccetto Rosso è narrata anche se la sa a menadito. Diremmo che Hafstrom i meccanismi della suspance sa come oliarli, e tanto basta. Un Cassel pravo all'ennesima superpotenza fa il resto. Un po' ingenuo e asfissiantemente pro-status quo, ma sporco e duro quando deve.
Non un capolavoro ma si lascia guardare. La trama scorre e il film è capace di trasmettere sentimenti contrastanti: ci sono punte di ansia, sensi di colpa, paura e rabbia. Per passare una serata tranquilla, un film consigliato. Bravo Owen, la Aniston non la amo particolarmente e non è che mi abbia colpito più di tanto neanche qui (è più adatta alle serie tv brillanti, secondo me).
Il film che tutte le donne cornute del mondo dovrebbero far vedere ai loro mariti fedifraghi. Owen affoga in un mare di guai per una scappatella da motel che si trasforma in incubo asfissiante da cui è quasi impossibile uscire. Alla fine va come deve andare visto che il buon Clive non può essere il Ridolini della situazione che caracolla qua e là per 3/4 della pellicola. Lo tiranneggia un Cassel atipico, aguzzino insospettabile ben più perfido dei soliti pazzoidi all'americana. Punte di violenza e sadismo notevoli, regia svelta, divertimento garantito.
MEMORABILE: "LaRoche... l'ho scelto io questo carcere!".
Film che ricorda Attrazione fatale senza arrivarne al livello, comunque non disprezzabile. Owen e la Aniston sono bravi, il primo nell’interpretare un inerme al limite della vigliaccheria, la seconda come povera donna sedotta (ma non abbandonata); ma è soprattutto Cassell meritevole di menzione, riuscendo a esprimere un personaggio viscido, pericoloso, odioso... insomma un cattivissimo quasi perfetto. C’è anche un poliziotto, che agisce per lo più sullo sfondo, salvo riscattarsi nel finale.
Due quasi-amanti sono ricattati: l’escalation di tensione e violenza attraversa colpi di scena per arrivare al prevedibile copione del padre di famiglia giustiziere. Poco di nuovo, dunque, sotto il profilo narrativo e pure cinematografico, dove si orecchiano i classici del genere in una composizione diligente ma non entusiasmante (e per giunta con snodi del racconto tirati per i capelli). Semmai, fa capolino un certo moralismo (la punizione dell’infedele che ruba pure i soldi alla figlia diabetica). E Owen è pure un po’ lesso e monocorde.
Anche se a tratti sembra un monito nei confronti degli aspiranti fedifraghi, mi è piaciuto davvero molto. Ovviamente qualche smagliatura nel copione c'è, ma quando la storia orchestrata in modo avvincente piazza almeno un paio di colpi di scena ben studiati e si conclude degnamente, finisce che te ne accorgi. La Aniston è bravina ma non del tutto a suo agio come femme fatale; ottimi invece Owen e soprattutto Cassel, interessanti le figure di contorno, tra cui spicca il poliziotto di Esposito.
Bella donna seduce uomini per poi ricattarli con l'aiuto del compagno malvivente. L'ultimo della serie si ribellerà. Un thriller ben confezionato ma poco verosimile (specialmente nel finale), nel quale a non funzionare sono proprio gli attori. Monocorde e con faccia inebetita Owen, inespressiva la Aniston e odioso Cassel. Funziona bene invece la trama, con una buona dose di tensione che però, com'è detto, sfocia in un risibile finale. Discreto.
Un uomo di ceto sociale medio con una bella famiglia prende una sbandata per una sconosciuta finendo in un incubo senza fine fatto di ricatti e violenza. Se il cattivone di turno è Vincent Cassel allora si può star tranquilli che non sarà un film banale. La sceneggiatura regge bene fino alla fine regalandoci alcuni colpi di scena non male. Tutti gli attori se la cavano egregiamente e la Aniston sarebbe in grado di sedurre anche una statua di sale. Godibile.
Nonostante il sottotitolo italiano cerchi il rimando al ben più famoso cult di Lyne, con lo stesso ha davvero poco da spartire. Sia per qualità che soprattutto per script e sceneggiatura. Peccato perché il cast di partenza lasciava ben sperare; ma poi, piano piano, data anche l'esiguità dei personaggi, la narrazione diventa abbastanza telefonata e il finale un inutile deja-vu tratto da tante altre pellicole similari. Molto sexy la Aniston in questo contesto, sempre a recitar parti da francese violento invece Cassel.
Alti e bassi per un film che complessivamente funziona, discreto nella componente thrilling, non particolarmente originale ma scorrevole, con un paio di pesanti forzature ma anche un azzeccato colpo di scena. Owen e ancor di più Cassel passano degnamente la prova di recitazione, invece la bella Aniston risulta poco presentabile nel "particolare" ruolo assegnatogli.
Confezione più che dignitosa ma sceneggiatura non sempre interessante. Parte bene e sembra poter aprirsi a chissà quali scenari per poi diventare un banale thriller di ricatti e menzogne varie, comunque ben interpretato da Owen e Cassel (mentre la Aniston, per quanto bella, non ha il fascino ambiguo richiesto dal ruolo). Migliora di nuovo nella seconda parte, quando il ritmo si fa svelto e un paio di twist rendono tutto più interessante. Vedibile.
Ciò che inizia come un regolare romance adulterino à la Breve incontro si trasforma in un thriller un po' puritano (chi tradisce mal finisce) ma di onesta fattura. Lo script soffre per la densa inverosimiglianza di fondo (soprattutto nella figura di Owen, fra comportamenti poco credibili e, nella parte conclusiva, una romanzesca fortuna in grado di assisterlo nei momenti più delicati), tuttavia i colpi di scena sono incastellati con abilità e il finale (seppur telefonato) funziona. Nucleo energetico dell'azione resta comunque Vincent Cassel, brutale, spigliato e fascinoso. Non male.
MEMORABILE: Owen cerca di nascondere un cadavere in presenza di due poliziotti e di una prostituta; La violenta sparatoria nell'albergo; Il finale in prigione.
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HomevideoRaremirko • 7/10/13 15:08 Call center Davinotti - 3863 interventi
Quasi 11 i minuti di scene tagliate
Fonte: extra del dvd
DiscussioneRaremirko • 7/10/13 15:22 Call center Davinotti - 3863 interventi
Thriller molto molto furbo che, con abili mosse, alla fine fa tornare molto di ciò che all'inizio si è trovato quantomeno discutibile (criminali che escono dal nulla, genorosità poco spiegabili, ecc.).
Cassell superlativo (ma mi sa ormai troppo attaccato al ruolo di cattivone con slanci a volte gentili), Aniston bella (ma non 'sta superfiga che molti dicono), Owen credibile.
Come da extra del dvd, credo che comunque il tutto debba di più a Hitchcock che a Lyne (come certi hanno detto).
Comunque una bella sorpresa, di sicuro un buon film.