Con le storie di cannibalismo per necessità tratte da vicende realmente accadute, il padre di René Cardona Jr. ci aveva già avuto a che fare ne I SOPRAVVISSUTI DELLE ANDE. Appena l'anno prima il figlio aveva girato TINTORERA, classico squalo movie da cui importa gli allora protagonisti maschili Stiglitz e García. Mescolando questi ingredienti (che ritorneranno poi in parte anche nel suo IL TRIANGOLO DELLE BERMUDE) nasce CYCLONE, che racconta le disavventure di alcuni sopravvissuti a un devastante ciclone...Leggi tutto nei Caraibi. Cade un aereo, affonda un peschereccio e chi si salva trova rifugio su di un grosso barcone anch’esso perso, con i suoi occupanti, nelle acque del Centro America. Passano i giorni e nessuno accorre per recuperarli. Acqua e viveri scarseggiano, il mare è infestato da feroci squali tigre. Cominciano i dissapori e il primo a rimetterci è un barboncino, che Carrol Baker vorrebbe aiutare ma che finisce sventrato e divorato. La situazione peggiora e si contano i primi morti. Cardona Jr. è regista solido, di mestiere. Pur senza il becco d'un quattrino riesce a mettere insieme un dignitoso film d'avventura farcendolo di quelle crudeltà assortite che in questo periodo non mancano mai, nelle sue produzioni. Però gli attacchi degli squali sono poco credibili e vedono i pescecani avventarsi solo su camicie e stracci insanguinati, che portano sul fondo tra copiose scie rosse. Le vittime sbudellate possiamo solo immaginarle. C’è inevitabilmente molta ripetitività in CYCLONE e la confezione povera non aiuta certo il film a migliorare. Abbiamo visto di peggio, però manca la tensione. Finale drammatico.
I primi 25 minuti, col ciclone, le devastazioni, i vari naufragi e ammaraggi e la mobilitazione per trovare eventuali sopravvissuti è un insipido pastrocchietto peggiorato da qualche modellino, straevidente, sommerso dall’acqua (alberi). Ma poi, quando inizia l’agonia dei sopravvissuti dispersi nell’oceano, le cose cambiano; e anche se gli attori sono quello che sono, l’atmosfera si fa pesante e le varie fasi (sete, fame e cannibalismo) sono rese in maniera piuttosto cruda, senza fare sconti (cagnolino incluso). Occhio agli squali. Non male, dopotutto.
MEMORABILE: Le provviste (carne umana) sul tettuccio; La mattanza finale.
Catastrofico che, nonostante la pochezza dei mezzi e l’inettitudine degli attori (un po’ troppo arzilli per interpretare dei naufraghi in balia della fame e della sete), riesce a costruire un discreto livello di tensione emotiva sfruttando la potenza annientatrice della Natura (vento, mare, squali) e l'antropofagia per necessità. Insostenibile per il suo realismo lo sventramento del cane, seguito dagli interminabili singhiozzi della Baker, ridotta a semplice nome di richiamo insieme agli altri big del cast. Patetica la scena del parto.
Mediocre film d'avventura diretto alla meno peggio da Cardona (responsabile anche del pessimo Tintorera). Storia che è solo un mero pretesto per mettere in scena svariate atrocità; e un cast decisamente sprecato. Due nomi su tutti: quelli dei grandissimi Arthur Kennedy e Lionel Stander. Da evitare.
Un ottimo cast (Standler, Baker) e validi caratteristi per un film che non riesce a decollare. Troppo irrealistico (durante il ciclone si ride nel vedere modellini e cartelli scagliati per aria), troppo anziani certi naufraghi per sopravvivere. Il film va diviso in 2: la prima parte (la più brutta) vede il ciclone distruggere tutto, la seconda è un campionario di efferatezze. Belle le scene con gli squali.
Buon catastrofe-movie, con un cast imponente come al solito. Dalla Baker (sempre radiosa) a Kennedy, passando per la Karlatos e Stander. Discrete scene d'azione; meglio l'edizione italiana, più snella rispetto a quella internazionale. Abbastanza violento, con finale amaro. Si segnalano l'attacco degli squali e il buon mestiere del regista Cardona, jr.
René Cardona jr con quattro soldi ha confezionato un prodotto più che discreto; certamente in questa tipologia di film si rischia di cadere nella noia e ripetitività, e la durata della pellicola in versione internazionale (118 minuti) non aiuta e evitare la cosa. Comunque il regista ci sa fare e ha cura dei particolari. Interessante.
Non un film sul ciclone, ma sulle sue drammatiche reali conseguenze quel 26 luglio del 1974, nel famigerato triangolo delle Bermuda. Artigianalità e qualche approssimazione, alcuni celebri attori ormai in declino (Arthur Kennedy, Carrol Baker), squali, cannibalismo e un pizzico di misticismo per un prodotto che non convince. Tanti elementi di moda in quegli anni, ma non sufficienti.
Uno dei pochi registi in grado di coniugare i paradisi tropicali con storie drammatiche ai limiti della sopravvivenza. La pellicola convince in pieno, le prime immagini servono ad immergerci nella pericolosità di un universo acquatico che sta per essere devastato dalla furia della natura, la continuazione è un susseguirsi di azioni volte alla sopravvivenza; gli attacchi degli squali, con relative soggettive, tra le cose migliori del film. Ancora una volta il Triangolo delle Bermude. Suggestivo.
Drammatico, realistico e audace, ha anche un "messaggio" come quasi tutti gli altri film catastrofici: il lavoro di squadra è importante e può salvare dalle loro angosce coloro che sono coinvolti in condizioni estreme. Forse non piace a molti per via del cane...
Prima l’aria, poi l’acqua a sottrarre l’uomo al fuoco e alla terra e ridurlo a robinsoniana comunità antropofagica in mezzo a un nulla non meno cannibale. Alveato tra crepuscolare mors tua vita mea e spietata corte allo shark-movie tanto in voga allora, nella continua spola tra il catastrofico e Vailati, tra l’avventuroso e l’exploitativo, del resto non nuova al regista, il film viaggia sempre su una doppia corrente: intriga e annoia, diverte e deprime, affascina e tedia, vivendo di un’estetica sbilenca che nel manifestarsi somiglia agli effetti collaterali di una strana sbronza.
Un film che pur con tutti i suoi difetti di equilibrio e lunghezza ha però il pregio di mettere al centro di tutto l'evento e le sue conseguenze: un semplice ciclone che, lungi dall'essere affetto dal machismo meteorologico attuale, fa i danni che fa e si prende le vite di alcuni, come secondo natura. Altro merito è il non avere voluto un vero protagonista se non l'ospite indesiderato; il cast è fatto di buoni nomi e la presenza di alcune scene forti (oggi censurate dagli animalisti) dimostrano come la crudezza in certi casi non risparmi nessuno.
Il successo dei film precedenti concede a Cardona un budget non troppo risicato che il regista è capace di mettere a frutto, ma questa volta non tutto gira per il verso giusto e il risultato non è dei migliori. La storia è piuttosto derivativa e l'argomento narrato quasi obbliga a una certa lentezza narrativa che appesantisce non poco la visione. La situazione migliora con il crescere dell'agonia dei superstiti, ma il film non coinvolge più di tanto, nonostante la buona prova del cast, benché l'elementare morale della favola arrivi comunque a destinazione. Solo per appassionati.
Ciò che non è vero dovrebbe essere perlomeno proposto con i crismi della verosimiglianza per stimolare un minimo coinvolgimento del pubblico. Purtroppo qui le verosimiglianze scarseggiano: solo assurdità emesse a raffica che spingono continuamente lo spettatore fuori dallo schermo. Curioso però come vengano bypassati decine di cadaveri, sanguinari squartamenti umani, cannibalismo, per poi rimanere scioccati dalla macellazione di una cagnetta. Da segnalare un cast mitologico (Arthur Kennedy, Carroll Baker, Lionel Stander, Olga Karlatos) buttato nel gruppone come dei qualunque.
MEMORABILE: La musichetta stile Atlas Ufo Robot che preannuncia ogni ingresso in scena dello squalo: un vero divo.
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Come in Tintorera con la borsa Gucci, qui è la Coca-Cola tra gli "sponsor" del film, con la classica bottiglietta, usata per dissetare i naufraghi, con il marchio sempre in primo piano.
chi di voi possiede il doppio dvd noshame è cortesemente prgato di recarsi al banco informazioni del davibook sezione schramm. grazie infinite fin d'ora.
Schramm ebbe a dire: chi di voi possiede il doppio dvd noshame è cortesemente prgato di recarsi al banco informazioni del davibook sezione schramm. grazie infinite fin d'ora.
Purtroppo, Schrammy, non posso esserti d'aiuto. Io ho il dvd Mosaico :(
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71 il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni (Ciclo: "Professione avventura", sabato 30 gennaio 1988) di Cyclone:
Ottimo il flanetto Buio, pensa che non mi sono ancora deciso a sostituire la vecchia registrazione tv con un supporto più "moderno"...
E ricordo perfettamente quando passava sui circuiti, ai tempi lo si guardava prescindendo dalla componente verosimile, in cerca solamente dell'effettaccio...;-))
emmeciò, nelle private lo intercettai per la prima volta tra il 1981 e il 1982. mi tolse per un bel pezzo la voglia di viaggiare in aereo, esperienza che fin lì mi era sempre piaciuta da matti. e la scena del cagnolino mi è rimasta impressa a vita. anche nella revisione di un paio d'anni fa non lascia indifferenti. di lì a un anno circa lo circuitò euro tv.