Ancora una commedia a episodi per la coppia Montesano/Celentano dopo QUA LA MANO e GRAND HOTEL EXCELSIOR. Curioso l'incipit, con i due in sala proiezione ad assistere al finale tragico di un film ambientato a Sing Sing che li vede protagonisti. Al momento della loro morte il produttore (Ugo Bologna) scatta in piedi e insulta il regista lasciando i due soli in sala. Così ognuno di loro racconta all'altro come avrebbe visto il film e parte il primo episodio, con Montesano figlio adottato da Paolo Panelli. Da grande saprà la verità: è figlio di una prostituta chiamata Regina, ma...Leggi tutto lui equivoca e pensa si tratti della Regina d'Inghilterra (Vanessa Redgrave). Andrà a Buckingham Palace per conoscerla a ogni costo. Tra le cose peggiori di Montesano in assoluto: tutto ampiamente prevedibile, con il protagonista che tenta di risolvere un copione sciagurato con la sua simpatica bonomia senza peraltro riuscirvi. Va meglio invece con Celentano detective della Squadra Speciale intento a parodiare il mito di Humphrey Bogart: si chiama Boghy, guida l'auto in retromarcia e non riesce a prendere il vizio del fumo (getta le sigarette dopo una boccata); gli tocca di sorvegliare un’attrice sexy (Marina Suma, che si spoglia sotto la doccia...) perseguitata da un maniaco via telefono. In buona parte basato ovviamente sui classici nonsense celentaneschi (che comunque confermano il “molleggiato” come attore comico sui generis e spesso divertente), l'episodio è diretto da Sergio Corbucci con scarsa voglia, anche quando potrebbe sfruttare utilmente la trovata di Rodolfo Laganà sulle tracce di Norman Bates. L’epilogo si riaggancia al prologo, con Celentano e Montesano a complimentarsi vicendevolmente per le due storie (mah). Notevole il titolo del film nel film interpretato dalla Suma su di un maniaco che lascia serpenti nel water: "Spavento tra le cosce".
L'accoppiata Montesano/Celentano all'epoca della realizzazione di questo film era sinonimo di successo commerciale e così venne realizzato un film costituito da due episodi (uno per attore) con la regia di un esperto "mestierante" (nel senso migliore del termine) come Corbucci. In realtà il film è abbastanza divertente, specie l'episodio con Montesano che è quello dalla sceneggiatura più curata, mentre la parte con Celentano si affida più alla verve del suo protagonista che al copione. Simpatica l'apparizione della grande Redgrave. Spensierato.
Film in due parti, con Montesano e Celentano che non brillano in assoluto ma fanno divertire. Il primo episodio ha una maggior cura, ma a mio giudizio diverte meno (nonostante Panelli), il secondo (per quanto Molleggiato-dipendente) ha taluni spunti che ancor oggi ricordo con enorme piacere. Tenente Boghi è un mito della mia infanzia/adolescenza. Laganà, poi, risulta perfetto nella veste del disturbato. Scena finale con assurdo faccia a faccia Montesano/Celentano assolutamente delizioso.
MEMORABILE: Il dialogo su chi è che comanda tra Celentano e Montesano!
Commedia a episodi che ha il pregio di poter contare su due bravi attori, che portano sulle spalle due storie non particolarmente elaborate ma abbastanza divertenti. Montesano una spanna sopra specialmente quando non eccede ma anche Adriano non se la passa male e nel suo episodio Laganà in veste Norman Bates all'amatriciana è uno spasso.
Film in due episodi, non particolarmente riuscito e con una cornice meta-cinematografica posticcia ed abbastanza inutile. L'episodio con Montesano non è così divertente, molto meglio quello con Celentano poliziotto della squadra speciale che deve difendere la Suma da un maniaco non così misterioso... in ogni caso qualche risata il film la strappa. Il produttore Mario Cecchi Gori ha un piccolo ruolo.
MEMORABILE: Celentano: "C'è una rissa in via Pipolo, angolo Castellano"
Poco divertente. Enrico Montesano si impegna più che discretamente, Celentano così così. La storia non fa sempre ridere e cito la presenza della Redgrave. Molto altalenante, ma comunque il ritmo rimane sempre sul basso-pessimo, alternandosi.
A Montesano spetta l'episodio più curato (anche a livello di scene) con Panelli guest star, mentre a Celentano la parodia di Psycho, in cui il Molleggiato fa sfoggio di tutte le smorfie e gag che lo hanno reso famoso. Divertenti anche i duetti "prologo" ed "epilogo" dove Montesano e Celentano si fronteggiano da grandi showmen.
Due episodi simpatici, senza lode e senza infamia. Forse c'è qualche risata in più nell'episodio di Celentano, con i richiami a Bogart e a Psycho, mentre Montesano ha una scrittura più fantasiosa e ricercata. Corbucci ogni tanto rallenta il ritmo della regia e il film ne risente. Mi chiedo come la Suma sia potuta diventare un sex-symbol...
Commediola italica a due episodi con gli attori in voga del periodo che presenta una comicità leggera e priva di volgarità ma al tempo stesso non incide. Montesano, coadiuvato dal maestoso Panelli, interpreta una vicenda lievemente inverosimile mentre Celentano regala le solite individualità con l'aiuto della novità Laganà.
Un must che non sfiorisce mai con l'età. Le due storie esaltano i caratteri contraddistintivi dei due protagonisti, soprattutto la prima, con uno dei migliori Montesano di sempre, meccanico alla ricerca della madre in quel di Buckingham Palace. Vivace e brillante, alterna al meglio la sua capacità di far sorridere e commuovere allo stesso tempo. Celentano, invece, è alle prese con una pseudo-indagine, con tanto di vocina inquietante (Linda...) ma non dimentica l'ironia che ne è parte integrante, rendendo più divertente l'esile plot. Imperdibile!
MEMORABILE: La preparazione all'incontro con la regina; Le telefonate del maniaco con voce modificata.
Masterpiece personale, vuoi perché uno dei miei primi ricordi in sala, vuoi perché mi sollazza a ogni visione. Montesano sceglie una via altrove già battuta e, coadiuvato dal grande Panelli e da uno strepitoso Franco Giacobini, immerge la sua verve romanesca in catastrofici equivoci dialettici; Celentano s’inventa l’ispettore Boghy (che avrebbe potuto reggere un film intero), rifà Psyco e beneficia di una Marina Suma al massimo del suo splendore. Mitici i flani fake a casa di Linda, buono anche il segmento di raccordo. Grande!
MEMORABILE: "So er fijo de Marilin!"; "Liiiiiiinda...".
Molto più divertente del precedente Qua la mano, riesce a dare ai due attori qualcosa in più a livello di sceneggiatura, permettendo a entrambi di brillare nei propri episodi. Il migliore è il segmento con Montesano, anche aiutato da un bel cast di contorno, ma nemmeno Celentano sfigura, alle prese con un personaggio perfetto per lui. Un po' più deboli i momenti di raccordo. Buono.
Commediola che non spicca tra quelle del duo protagonista, né tra quelle del buon Sergio Corbucci, ma che aveva tutti gli ingredienti rappresentativi di un tipo di cinema semplice che all'epoca, senza troppe pretese e pur giocando su qualche cliché di troppo, in fin dei conti intratteneva bene. Al solito è proprio la semplicità nelle sceneggiature al minimo - ma supportate dalla brava grinta dei caratteristi - a renderlo piacevole anche a distanza di anni. Celentano affidato a un umorismo particolare, non sempre coerente; Montesano quasi commuove.
Nonostante la presenza dei due grandi attori che interagiscono solo in un momento di metacinema, il film appare fiacco. Salvabile l'episodio del classico Enrico simpatico ingenuo de borgata che crede di essere figlio della Regina Elisabetta e va a trovarla a Buckingham Palace. Non si può dire altrimenti di un molleggiato troppo poco convinto, spalleggiato da un giovanissimo Laganà e dalla splendida Suma, di cui chiaramente si innamorerà rendendo la trama telefonata all'ennesima potenza. Se si può salvare è solo grazie a Montesano, ma non basta.
Due episodi diversi, che vanno a parare nel medesimo posto. Montesano si pone al centro di una tipica commedia degli equivoci portando scompiglio a Buckingham Palace; Celentano sfodera il suo conosciuto repertorio di mosse e battute da duro per addentrarsi in un poliziesco tutto da ridere in cui lo specialista in thriller Ferrini - sceneggiatore con Oldoini - importa pure riferimenti da Argento e Hitchcock. Le colleghe donne sono la Suma in tutta la sua bellezza e una Redgrave che fa il verso alla regina d'Inghilterra; tra gli uomini Giacobini in un ruolo à la Hugh Griffith.
MEMORABILE: Le donne di Giacobini; Celentano smaschera una coppia omicida con l'accorgimento parascientifico di Quattro mosche; il film della Suma.
Per i due attori ancora un film a episodi (come già in Qua la mano). Montesano è convinto di essere il figlio della Regina d'Inghilterra e la vuole incontrare. Celentano è un ispettore incaricato di proteggere un'attrice porno da un maniaco. Non particolarmente brillante nessuna delle due storie; forse quella di Celentano è leggermente più gustosa per l'idea della parodia di Psyco; peccato che Marina Suma sia semplicemente insentibile...
La trovata più degna di nota è la cornice meta-cinematografica in cui i due protagonisti si lamentano della qualità dei loro episodi fatti in serie; il problema è che il film gli dà ragione, vanificando i presupposti autoironici che finiscono per ritorcersi contro come un boomerang: Montesano è alle prese con la sua solita scalata sociale (che stavolta vede la regina d'Inghilterra al posto del papa), Celentano è il solito burbero che fronteggia un imbarazzante Laganà in versione Psyco. Veramente di basso livello.
Discreto film a episodi di Corbucci che patisce tanto per cambiare uno script insufficiente, soprattutto nella prima storia. Nel secondo la sarabanda di citazioni colte e un tono spesso autoironico (grazie soprattutto all'incontenibile verve di Celentano) ne elevano il livello, perlomeno sul piano delle intenzioni. Modesto l'apporto di Montesano e della Suma; meglio i tanti insostituibili caratteristi (Panelli, Bologna) e gli interessanti innesti "esterni" (Minà, Fiorini). Penoso il siparietto di metacinema. Nel complesso guardabile.
MEMORABILE: Tutte le citazioni di thriller del passato nel secondo episodio, condotte con la giusta ironia.
Due stili di comicità lontanissimi ma egualmente vincenti sfilano a debita distanza reciproca: da un lato Montesano, con le sue celebri espressioni, che si scopre "quasi" figlio della Regina d'Inghilterra, dall'altro il classico nonsense del burbero tenente Boghi alle prese con una miracolata (in senso professionale) Suma. Si ride il giusto ed entrambe le storie potevano essere raccontate meglio. Tra i due episodi vince il primo, perché Celentano sa di già visto. Laganà tenta di citare Psyco ma assomiglia a Leo Nuvolone.
MEMORABILE: "Chi scherza con le mani... e basta finisce così"; "C'hai presente Marlene Dietrich? Ma chi, la cantante?"; "Ma che ardito, ar culo se' stato ferito".
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
HomevideoGeppo • 11/02/08 13:19 Call center Davinotti - 4335 interventi
Disponibile in Germania il DVD di "Sing Sing" con traccia audio italiano e tedesco.
Purtroppo non integrale.
Quando il tenente Boghy (Celentano) deve segnalare la rissa dovuta ad un tamponamento, chiama la centrale dicendo: "C'è una rissa in via Pipolo, angolo Castellano !".