La vecchia signora Daisy non è più in grado di guidare, e il figlio assume un autista. Nero. Nella Georgia degli anni '50... Pur premiata oltre i meriti (quattro Oscar quattro fra cui quello alla ottantenne Tandy) questa commedia non eccede nei buoni sentimenti, ed è certamente godibile, grazie alla prova notevolissima degli interpreti, la bisbetica e simpatica carampana, il misurato Ackroyd e il buon Freeman che da qui spiccò il salto verso la serie A. Tenero e ben fatto.
Commedia molto gradevole di Bruce Beresford incentrata su un particolare (specie nell'America degli anni '50) rapporto di amicizia inter-razziale tra un'anziana signora bianca e il suo autista di colore. Il film è godibile a patto di accantonare ogni pretesa di realismo e veridicità (il film accenna solo larvatamente ai conflitti razziali) e prenderlo per quello che è, una gradevole favola che indugia talora un po' troppo sul sentimentalismo. Interpreti eccellenti e meritato premio Oscar per la Tandy.
Commedia gradevole sul rapporto tra un'anziana e scontrosa signora che, per raggiunti limiti d'età, vede arrivare a casa sua un uomo di colore, assunto dal figlio di lei, per farle d'autista. Bello il legame che nasce tra i due nel corso di anni e anni che li porta a diventare amici, piacevole la scena finale del film. Molto divertente Morgan Freeman.
Commedia semplice, deliziosa e intelligente. Freeman e la Tendy sono la classica coppia cane e gatto che poi finirà con una solidissima amicizia. Da ricordare anche Aykroyd, che qui è un pancione simpatico. Comunque reputo eccessiva la vittoria dell'Oscar come miglior film.
Commedia interrazziale ambientata in Georgia negli anni 50 e poi sviluppatasi cronologicamente nel tempo. Narrazione misurata e tendente alla favola felice nonostante gli atteggiamenti burberi della protagonista. Validi i tre interpreti e segnale antirazzista con le parole del reverendo King.
Film cha ha come tema principale la questione razziale vissuta nel perbenismo della borghesia americana "bianca" negli anni '50-'60, concentrata nel longevo rapporto tra i due protagonisti (la Tandy e Freeman). Sceneggiatura posata e gentile, approccia il tema del razzismo senza episodi eccessivi o di violenza, ma semplicemente ne esamina il significato da un punto di vista più emotivo e riservato, quasi "domestico". Bello, ma 5 Oscar sono proprio esagerati...
Indubbiamente i due eccellenti protagonisti Tandy e Freeman fanno il film (e la regia, astutamente, fa un passo indietro lasciando campo libero agli attori), con la loro toccante interpretazione dell’acida vecchietta e del suo paziente chaffeur. Ma è la storia stessa a sedurre e affascinare, grazie alla capacità di offrire uno sguardo ravvicinato sulla vecchiaia, con molto pathos, intelligenza e tenerezza. Ulteriori stratificazioni (lei è ebrea, lui nero...) arricchiscono il film di spunti. Insomma, un’opera che sa emozionare e non lascia indifferenti.
Film la cui semplicità è il punto di forza: un'anziana signora scorbutica e un paziente autista di colore. Difficile accettare i cambiamenti, vedere limitata la propria libertà, superare le differenze razziali. La Tandy e Freeman offrono un'ottima prova, anche se forse gli Oscar sono un po' eccessivi. Nel complesso un buon film con qualcosa da insegnare (e al giorno d'oggi è già molto). ***
Entrambi persone di una certa età, ma divisi dal tutto il resto - condizione sociale, razza, religione, cultura - eppure nel corso degli anni fra Daisy e Hoke nascerà una sincera amicizia... Commedia gentile che affronta solo per accenni il tema della segregazione razziale, preferendo concentrarsi sul confronto caratteriale fra la bisbetica ex insegnante e il suo autista analfabeta ma dotato di una robusta dose di buon senso popolare. Forse sopravvalutato il film, ma non la prova del cast, con Aykroyd buona spalla di una coppia formidabile: Tandy premiata con l'Oscar, Freeman con il successo.
Una coppia inconsueta quella formata da Morgan Freeman e Jessica Tandy. Inconsueta, ma riesce a reggere praticamente da sola tutto il film e a renderlo interessante, con risvolti malinconici e gioiosi allo stesso tempo. I due attori sono straordinari (Oscar e nomination per loro) e i loro siparietti sono sempre belli, specialmente all'inizio, poiché dopo un po' la pellicola inizia ad avere troppi punti vuoti e a prendere una pericolosa virata patetica, fortunatamente interrotta dal finale. Come sceneggiatura lascia un po' a desiderare. Da vedere, anche per la fotografia bellissima.
Commedia agrodolce costruita perfettamente sulla coppia protagonista: Jessica Tandy è una vecchietta dispotica e spigolosa, ma anche capace di affetto e sensibilità, Morgan Freeman un compassato autista di colore che non piega mai completamente la testa di fronte agli sghiribizzi dell'eccentrica signora. Nel corso degli anni impareranno a rispettarsi e a volersi bene, fino all'epilogo. Tra i due cerca di farsi largo Dan Aykroyd, che offre una prova calibrata ma forse un po' opaca.
MEMORABILE: Il presunto furto della scatola di salmone; Hawk che malgrado la sua età deve chiedere il permesso di andare in bagno; Il finale.
Tra un'arzilla signora e il suo autista di colore nasce un'amicizia nonostante le differenze. Il film offre uno sguardo affettuoso sulla terza età, con sottile ironia e una delicatezza che caratterizza anche lo stile raffinato di Bruce Beresford. Ma di ciò (e della bravura di tutto il cast) ci si deve accontentare in quanto il soggetto non offre materiale per una trama corposa. Generoso l'Oscar come miglior film.
Simpatica commedia agrodolce, con un cast eccellente e credibile e un ottimo comparto trucchi che fa un ottimo lavoro d'invecchiamento dei personaggi. La fotografia e il ritmo registico sono i punti dolenti: le immagini sembrano alterate da un filtro stile telenovela sudamericana e le sequenze spesso si soffermano su scenette, dettagli e inquadrature di poco conto, dando un senso di riempimento. Oltre a offrire uno spaccato di vita dell'epoca, sempre interessante, il film non sembra offrire molto altro. Discreto, con un "lieto" fine; tutto qui.
Per certi versi anticipa la tematica che verrà ripresa nel recente vincitore dell'Oscar Green book; storia di un'amicizia (difficile da raggiungere) tra un'anziana donna bianca e un autista nero. La storia si svilupperà nel corso degli anni, nel contesto di un'America ancora lacerata dai conflitti interrazziali. Insomma, una storia intrisa di buoni sentimenti, valorizzata dalla performance dei due protagonisti. Da vedere.
Bel film, anche se decisamente sopravvalutato. Il suo punto di forza è rappresentato dalla prova degli attori, in maniera specifica dalla formidabile coppia protagonista. Per il resto una commedia dei buoni sentimenti, una regia che lascia molto spazio (giustamente) agli attori e una storia per certi versi prevedibile, molto asciugata e in alcuni punti frettolosa. In sostanza non male, senza entusiasmi e grida al capolavoro.
Anziana signora necessita di uno chaffeur che la accompagni. I toni sono quelli morbidi della commedia che vive perlopiù degli scambi dialettici tra la cocciuta vecchietta e l'autista analfabeta. Come corollario della combattuta storia d'amicizia ci sono piccoli accenni alle lotte interrazziali, alla religione, alle differenze economiche, ma la sceneggiatura non pare interessata ad approfondire tematiche seriose. Protagonisti che si completano a vicenda con la Tandy che tiene meglio la scena e vince un meritato Oscar.
MEMORABILE: Il sospetto furto del salmone; La fermata per fare i bisogni; La Tandy che cerca i compiti di scuola corretti.
Gli opposti si attraggono, anche se qui ci vorrà tempo persino per l'avvicinamento. Pellicola che tratta vari temi servendosi dei due protagonisti, almeno all'apparenza agli antipodi, ma uniti da un'intelligenza e una certa saggezza di fondo, che seppur offuscata spesso dalla cocciutaggine (Daisy in primis), finisce per emergere nelle occasioni più importanti. Non ci sono momenti particolarmente elevati, ma la narrazione è piacevole e i due anziani affiatati. Verso la fine una vena di commozione finisce inevitabilmente per stimolarla in chi li ha seguiti dal primo, scostante incontro.
MEMORABILE: "Mia madre è un tantino nervosa"; Durante la tormenta: "Fuori c'è un mucchio di gente che fa l'autoscontro come al Luna Park"; La mente vacilla.
A spasso nel tempo, e con Daisy. Dal teatro di Uhry all'Oscar di una delle migliori attrici del secolo scorso, la Tandy, il cui attardato premio ne sancì l'indubbio talento. In onore della longevità il film sviluppa un legame esemplare che, con piglio astuto, può appoggiarsi senza fronzoli sull'età già avanzata dei protagonisti e sui famosi "sogni" di Luther King. Faccia a faccia con un remissivo Freeman, la stizzosa Daisy si impone per solidità morale, mentre la sua natura rigida si inclina sempre di più dalla parte del suo dolce chauffeur. Fanno da cornice splendide auto d'epoca.
Film sulla forza dell’amicizia, capace di vincere differenze caratteriali, di status e culturali, con le tensioni razziali del profondo Sud degli States sullo sfondo. Gran parte del pregio del film (dalla sceneggiatura non eccezionale) sta nella prova (da Oscar) di Jessica Tandy, nei panni della burbera e integra protagonista, che trova un valido contraltare in quella – altrettanto autorevole - di Morgan Freeman (da qui in avanti lanciato verso una meritata popolarità), come chauffeur di splendide automobili, illetterato, ma di grande buonsenso. Buoni anche gli attori di contorno.
MEMORABILE: La scatola di salmone; Al cimitero; Il discorso di Martin Luther King; L’affannosa ricerca dei compiti; Il finale.
Una ricca signora anziana, che vive in Georgia nel sud degli Stati Uniti, si ritrova un autista assunto dal figlio. È un afro-american gentile che tollera il carattere testardo della signora ex insegnante. Nel corso del tempo nascerà tra di loro un rapporto umano importante fino a... Film ben realizzato e sobrio, è uno dei rarissimi sulla terza età. Attraverso la storia dei due protagonisti si racconta anche la storia degli Stati Uniti e della segregazione razziale. Particolarmente di qualità la fotografia e la ricostruzione storica.
Bruce Beresford HA DIRETTO ANCHE...
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CuriositàDaniela • 16/05/16 14:14 Gran Burattinaio - 5941 interventi
Anche se nel film interpreta il ruolo di un uomo anziano e come tale appare, Freeman all'epoca dell'uscita del film aveva solo 52 anni. A spasso con Daisy gli fruttò, oltre ad un Golden Globe come miglior attore protagonista in una commedia, una candidatura all'Oscar, che andò a aggiungersi a quella ottenuta l'anno precedente, questa volta come miglior attore non protagonista, per il film Street Smart - Per le strade di New York.
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (lunedì 30 marzo 1992) di A spasso con Daisy:
MusicheAlex75 • 5/08/22 13:43 Call center Davinotti - 710 interventi
La canzone Santa Baby, scritta da Joan Javits, Philip Springer, Fred Ebb e Tony Springer nel 1953, nella versione originale di Eartha Kitt.
DiscussioneAlex75 • 5/08/22 13:45 Call center Davinotti - 710 interventi
Nel film le automobili hanno un ruolo importante. Per chi abbia voglia di approfondire l'argomento, c'è un articolo in inglese dedicato a quelle utilizzate dai protagonisti: https://www.curbsideclassic.com/blog/cc-cinema-the-cars-of-driving-miss-daisy/