In viaggio per Los Angeles due sorelle, al seguito d'un fidanzato, rimorchiano un conoscente incontrato via chat. Dopo aver inforcato una strada sbagliata i quattro restano a piedi per un guasto all'auto. Soli, nel bel mezzo del deserto, riescono a raggiungere una casa apparentemente disabitata. Forzato l'ingresso decidono d'appropriarsi di un'auto, noncuranti delle strane scritte su una parete d'uno squallido garage. Da quel momento un furioso e sadico camionista inizierà a tormentarli. Impressionante summa del "torture porn" recente, che non lèsina dosi di cattiveria. Realizzato con perizia.
MEMORABILE: Nik (Kyle Schmid) costretto dalle due ragazze ad indossare abiti femminili e chiedere sostanze stupefacenti a un raduno di volgari biker in astinenza.
Il prezzo da pagare per qualche scena di violenza (la partita a dadi ecc...) è troppo alto: personaggi ultrainsignificanti, improbabili, insopportabili, dialoghi da fucilate negli zebedei e una sceneggiatura annacquata che più annacquata non si può, con evidente carenza di vere, buone idee, che scopiazza da pellicole varie. In più, il doppiaggio dello psicopatico non è all'altezza... almeno, nel primo, la voce cavernosa del pazzoide era azzeccata. Risultato, si fatica ad arrivare alla fine e tutto sa di finto e buttato lì, con scivolate nel comico involontario (vestito da donna tra i dementi).
MEMORABILE: La prima scena, con la ragazza incastrata nel finestrino; La sadica partita a dadi.
Ben più sadico e duro rispetto al pur valido Una vacanza pericolosa. L'impianto da roadmovie "con ostacoli" non cede di un millimetro e l'innesto di scene sanguinarie aggiunge quel qualcosa in più in termini di pathos e spettacolarità. I 4 ragazzi, tutti giovani e acerbi, strepitano e si dibattono in maniera funzionale, braccati dal feroce camionista, anche stavolta felicemente inquadrato sempre in penombra o di sfuggita ma non più doppiato dalla voce inquietante che fu. Il finale cita esplicitamente Duel, anche nei suoni, ma il film non finisce lì...
MEMORABILE: La finaccia del travestito a inizio film e la "smandibolazione" (specialità della casa, c'era già nel primo).
Ho amato il primo Radio Killer e gradisco pure questa seconda avventura (anche se parlare di sequel tout court mi pare azzardato). Le due ragazze protagoniste non sono delle mozzafiato ma recitano con un'espressività che ben si adagia sui ritmi dal climax ascendente del plot. E poi il folle torturer è di una spietatezza nemesiaca davvero fuori controllo. Si parte da un adventure horror per sprofondare in un gorno vero e proprio. Molto disturbante.
Daje de turbo, daje de ruota, riecco Rusty Nail dopo anni 7 pronto per la revisione delle torture, torna ad hushidentare i percorsi di quattro sfigati che vorresti accoppati già al quinto minuto, immarcescibile e indistruttibile come un Micheal Meyers bi-turbo. Il sequelaccio di cavalli ne ha pochi, perde molti idrocarburi non combusti, ha i battistrada consumatissimi, la carrozzeria ammaccata e le pastiglie dei freni andate. E ciò nonostante, il baubau autostradale tornerà rottamato nel trequel. Peccato che per somari come Morneau non esista una polizia municipale cinematografica.
Seguito di cui si poteva francamente fare a meno, decisamente non all'altezza del primo. Ragazzi che prendono una strada secondaria e arrivano ad una casa che sembra abbandonata... Sceneggiatura scontatissima per un film che poi cerca di mescolare le carte in tavola trasformandosi in una specie di torture-porn. E credo non sia finita qui...
Ci sono limiti alla sospensione dell'incredulità? Se sì, questo film li mette a dura prova fin dall'inizio. I protagonisti scelgono sempre le opzioni più stupide e mostrano le reazioni più improbabili. Lei colpisce il killer con una pala, ma invece di finirlo la lancia via e se ne va lasciandogli il tempo di riprendersi; ma è solo un esempio. Morneau, già autore di cose poco memorabili come il remake di Hitcher e Bats, riesce anche a fare un copia/incolla della scena finale di Duel. Sadismo e torture ormai non bastano a salvare la baracca.
Sequel di Una vacanza pericolosa nel quale un camionista maniaco decide di vendicarsi su quattro ragazzi che per un'emergenza avevano fatto irruzione nella sua residenza privata. Da questo momento inizierà una lotta impari per la salvezza con alcune scene di violenza quali la partita a dadi e le dita mozzate che si avvicinano all'inimitabile Saw. Nonostante la grafica sia molto buona e il ritmo alto, rispetto al primo capitolo diventa troppo crudele; e poi mica tutti i camionisti sono degli psicopatici assassini...
Il sequelista "horroris causa" Morneau, che già aveva alle spalle uno strampalatissimo The hitcher 2, s'incarica stavolta di prolungare i letali scarrozzamenti stradali di "Chiodo arrugginito", l'infame e permaloso camionista assassino del road-thriller firmato John Dahl. Un remake mascherato, che in un modo o nell'altro reinfila nella sceneggiatura molti dei liet-motiv originali (la ricetrasmittente CB, il rapimento, il ricatto "nudistico", le carognate gratuite), assoggettando il quoziente di sadismo grafico allo sdoganamento gorno successivo al primo e più contenuto episodio. Per bocche buone.
MEMORABILE: Il ragazzo ucciso con un tondino d'acciaio infilzato nel cranio; Il dito mozzato cauterizzato con l'accendisigari; La prostituta tranciata fuori dal finestrino.
Dopo un pregevole primo capitolo, il sequel già mostra segni di cedimento. Rusty si fa più sadico e brutale (con conseguente innalzamento del livello di violenza), aprendo la saga a contaminazioni da torture porn, ma non ha il carisma di un Mick Taylor. Per di più i protagonisti sono tutti detestabili (chi in un modo, chi in un altro), quindi manca da parte del pubblico quell'empatia di fondo che sta alla base della tensione. Anche le scene splatter sono rapide e poco incisive. Solo la sequenza del gioco dei dadi dà qualche emozione. Evitabile.
MEMORABILE: L'incipit con la decapitazione della prostituta; Incursione nell'obitorio; Spogliarello beffardo; Il ragazzo en travesti; Partita sadica a craps.
Secondo capitolo migliore del primo, anche perché si abbandona la tentazione "autoriale" di mettersi sulla scia di padri troppo nobili e ci si limita, giustamente, a spaccare legna. Qui il suo sporco mestiere il film di Morneau lo fa... Sale il livello di splatter (la testa troncata della prostituta), e qua e là vengono fuori piccole idee niente male (l'odioso darkettone travestito da trans; il sadico "gioco dei dadi"). Peccato che nella versione italiana a Chiodo Arrugginito sia assegnata una voce insulsa, da impiegato di banca. Cast anonimo.
Sequel di quello che possiamo definire un Duel dopato e rimodernato. Cambiano i protagonisti, cresce la drammaticità e dal thriller spesso si sconfina in efferatezze horror che per il soggetto sembrano piuttosto fuori calibro, ammiccando al personaggio di Wolf Creek, con giochetti sado-ludici che ritroveremo poi in Wolf Creek 2. Strada facendo c'è sempre più distanza dal modello iniziale ma verso il finale invece appare più che evidente la citazione spielberghiana. Ci si rende poi conto di essere di fronte a quello che potrebbe diventare un nuovo villain "immortale" dello slasher.
MEMORABILE: L'emo-punk molesto e "fasullo".
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Incredibilmente scazzata la scheda di Thrauma.
Questo Radio Killer è il seguito del film diretto da Dhal nel 2001 e, cosa curiosa, è anche una bella sorpresa.
Non sul piano narrativo, che racconta dei soliti quattro sfigati destinati ad incontrare un camionista folle. Ma per i contenuti. Siamo dalle parti di Haute Tension + Wolf Creek + Saw + Duel.
La violenza, estrema, si sviluppa anche a livello psicologico (c'è un gioco a dadi che fà venir la pelle d'oca).
Tecnicamente ben fatto e recitato.
A breve la scheda.
Da recuperare.
Uscito direttamente in Home Video, per la vendita, il 20 marzo grazie alla 20th Century Fox.
Dati tecnici:
video anamorfico (1.85:1)
audio italiano 5.1.
extra:
making of
Sangue e budella: il trucco degli horror
Scena 118: storyboard e scena finale
Il primo era fatto bene e sopratutto aveva un
senso era un minimo realistico, nel secondo è stato un disastro con zero realismo e fantasia ai massimi livelli.
Ruber ebbe a dire: Il primo era fatto bene e sopratutto aveva un
senso era un minimo realistico, nel secondo è stato un disastro con zero realismo e fantasia ai massimi livelli.
Il primo, per il sottoscritto, è un piccolo gioiellino (sulla stessa linea il sorprendente Breakdown)
Credo che John Dahl sia uno degli autori di thriller più sottovalutati in assoluto (vedi anche L'ultima Seduzione e Red Rock West)
Buiomega71 ebbe a dire: Ruber ebbe a dire: Il primo era fatto bene e sopratutto aveva un
senso era un minimo realistico, nel secondo è stato un disastro con zero realismo e fantasia ai massimi livelli.
Il primo, per il sottoscritto, è un piccolo gioiellino (sulla stessa linea il sorprendente Breakdown)
Credo che John Dahl sia uno degli autori di thriller più sottovalutati in assoluto (vedi anche L'ultima Seduzione e Red Rock West)
Concordo in pieno Buio. Ma poi analizziamo bene nel primo i due fanno un banale scherzo attraverso una radio cb solo che dall'altraparte torvano un killer abbastanza incazzato e gran parte della storia "può" essere vagamente realistica e comunque sia ha un senso logico, ma nel secondo le assurdità si sprecano! e poi la polizia assente per tutto il film non esiste cioè il cinema e fantasia si ma certi film prima di scriverli dovrebbero avere almeno una base reale se no fai un comico o una commedia. A mio modo di vedere quando si scrive un thriller bisogna tenere conto di alcune cose su cui non si può prescindere se no fai solo un bel blockbuster.