Media utenti
Titolo originale: Spread
Anno: 2009
Genere: commedia (colore)
Regia: David Mackenzie
Note: Aka "Toy boy - Un ragazzo in vendita".
Lo trovi su
LE LOCATION
TITOLO INSERITO IL GIORNO 15/07/10 DAL BENEMERITO MAGNETTI
Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione
- Quello che si dice un buon film:
Mco - Non male, dopotutto:
Ruber, Rambo90, Stelio, Saintgifts - Mediocre, ma con un suo perché:
Piero68, Schramm - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Daniela, B. Legnani, Galbo, Zardoz35 - Gravemente insufficiente!:
Magnetti
Film di una banalità sconcertante. Il giovane povero e sfaccendato (Kuthcer) si fa mantenere da aggressive donne di successo (e ricche) salvo scoprire il vero amore con una cameriera. Non funziona proprio nulla e, forse, se ne sono resi conto anche regista & co.... e allora che fare? Metterla sul sesso, in particolare nella prima mezz'ora: corpi nudi (soprattutto la Heche) e aggrovigliati incuriosiscono lo spettatore, almeno per capire fin dove si possa arrivare. Poi il nulla fino al finale in cui hanno avuto il buon senso di evitare spolverate di fiori di arancio.
Ammettiamo: il responsabile del casting ha avuto un colpo di genio. Doveva trovare un attore per interpretare il personaggio di un bel ragazzo che si fa mantenere da donne ricche e chi va ad ingaggiare? Ashton Kutcher, proprio il "Toy boy" di Demi Moore. Purtroppo la circostanza è l'unica cosa rimarchevole di questa commedia modesta, in cui anche il bell'Ashton, accettabile in altre occasioni, risulta irritante. Confezione discreta, ma visione indigesta.
Sconcertante. Se la prima ora lascia un po' così per la vacuità eccessiva della vicenda, quanto accade dal 60' in poi, a partire dalla telefonata alla madre, è sbalorditivo, infilando o assolute banalità o assurde coincidenze. Accettabile il prefinale, banale la conclusione. Non che si pretendesse un'analisi psicologica, ma qualcosa in più era lecito attenderselo. Con un po' di manica larga, pensando a quanto di peggio ho visto: *½. Ma qual è il target di un film come questo?
Più un dramma che una commedia (c'è ben poco da divertirsi innanzi a un ragazzo che si butta via così), più intelligente della media degli omologhi. La moraletta la si trae da qualsiasi pellicola, non solo da prodotti di questa risma e pertanto si guardi il film come tale e non come sciocca exploitation pseudo-erotica. Soldi facili vanno e vengono, la dignità è sempre quella. Il nostro protagonista se ne accorgerà. Consigliato.
MEMORABILE: I titoli di "coda" (a fine visione capirete)...
A metà tra il ricercato Gere di American gigolò e il rozzo Vogiht di Un uomo da marcipiede, Kutcher dà una prova tutto sommato accettabile anche se ancora una volta dimostra tutta la sua mediocrità non riuscendo ad uscire dai soliti stereotipi con i quali caratterizza i suoi personaggi. Un plauso almeno allo sceneggiatore, che da un soggetto piatto e prevedibile riesce a tirar fuori qualche colpo di scena. Da non sottovalutare, visto che in fondo pone un interrogativo su un problema reale e sentito negli USA: la prostituzione maschile.
A dispetto di molte critiche negative, a me è piaciuto abbastanza. Diciamo che è passabile per una serata; non è certo un film in cui cercare chissà che, ma è molto meglio di tanti altri che abbondano di critiche positive e poi si rivelano peggio di un b-movies. La sceneggiatura ruota tutto attorno al belloccio Kutcher spinto nel cinema da una certa Moore... Il cast è folto di bellezze californiane, dalle quali solo la bravina Heche. La trama appare divertente e frizzante, anche se semplicistica.
Non è un film eccezionale ma si può vedere. La prima parte è in perfetto stile Kutcher con trivialità varie e una trama leggera leggera. Quando poi si cerca di alzare i toni si scade in tutte le banalità possibili e immaginabili e il ritmo cala paurosamente. Se non altro dura poco e il finale è buono, lontano dal classico lieto fine. Kutcher è bravino, ma la Heche di più. Per passare il tempo può andare.
MEMORABILE: La rana nel finale.
Buone premesse e mediocre realizzazione. La prima parte è decisamente migliore: nonostante tutto la volgarità imperante si rivela utile agli scopi narrativi, per una tematica meno banale di quanto si pensi. Poi il ritmo diventa melenso e futilmente romantico, mentre sarebbe stato più interessante un approfondimento psicologico. Il finale risolleva un po' tutto. Kutcher è, purtroppo, l'anello debole della storia, anche se adatto al personaggio. Buona la prova della Levieva.
Ciò che colpisce di più non sono le prestazioni sessuali e lo stile di vita del bel Kutcher (con le bretelle e i pantaloni perennemente abbassati) ma la vaginoplastica e ringiovanimento vaginale a cui l'assatanata Heche (nel film naturalmente) si sottopone. Viene da pensare: se ci sono donne così è giusto che ci siano toy boys così, per par condicio. Se il film all'apparenza è leggero, almeno è onesto, apre uno squarcio su realtà frutto di ricchezze con le quali si può comprare tutto e anche di più e che producono prima play girls e poi toy boys.
Un film che parte complessivamente in modo accettabile nel descrivere ambiente e cinismo dei personaggi. La storia imbocca nel prosieguo una deriva poco credibile, specie nel repentino e poco convincente cambiamento del protagonista che "abbraccia" una nuova morale, con un finale all'insegna del buonismo dolciastro. Attori complessivamente in parte anche se il protagonista ha più il phisique du role che altro. Giovanilistico con un regista che si è riscattato notevolmente in seguito.
David Mackenzie HA DIRETTO ANCHE...
Il corpo, il sesso, i sentimenti che arbitrano il meretricio: usbergo o res nullius? Domande semplici, risposte semplici: il cuore è uno zingaro e va, via col ventre e si potrebbe continuare. Ma la trama è chiara, e dopo una certa anche troppo: quando gli snodi narrativi potrebbero scongiurare il demone del precotto e del ritrito, equipaggiando di una certa originalità ed altrettanta drammaticità il film, ecco che l'aratro della banalità semina venti di cui noi raccogliam tempeste. Rispondendo a banalità con la banalità, non resta che la più trita delle chiose: occasione sperperata.
Film noiosetto nel quale il protagonista Kutcher, dotato di apposita faccia da schiaffi, si fa mantenere da ricche signore quarantenni e nel mentre se la spassa con le coetanee. Trama piuttosto banale, condita all'inizio da amplessi vari e alla fine, quando il livello tende a precipitare, da un'atmosfera moraleggiante da quattro soldi. Altre prove attoriali da dimenticare, esclusa la compianta e brava Heche, l'unica a prendere la situazione con un minimo di ironia.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
- Ruber ebbe a dire:
(che poi alla fin fine questo film e quasi biografico per Kutcher vista la sua relazione con la Moore che la mantenuto alla grande e lo ha fatto entrare nel mondo del cinema)
In effetti non è chiaro Ruber: se scrivi che l'ha fatto entrare nel mondo del cinema e invece si sono conosciuti tre anni dopo qualcosa non va. Se poi dici che addirittura lei ha mantenuto lui... questo è chiaramente entrare nel privato. - Kutcher era già ben conosciuto prima di stare con la Moore, su questo non ci piove...
- Dusso ebbe a dire:
Kutcher era già ben conosciuto prima di stare con la Moore, su questo non ci piove...
Si ma quanto conosciuto? Perfetto mi sono inventato tutto non ha mai conosciuto la Moore e non e mai stato sposato con lei, e non ha mai fatto film perche aveva conosciuto la Moore contenti voi contenti tutti, io resto di un opinione diversa cosi come ce l'hanno diversi altri utenti nei vari commenti anche in altri siti. - Fece già dal 1998 una serie televisiva negli Usa conosciutissima "That 70's show" con ascolti enormi
- Si è vero, ma comunque sia l'apice del successo lo ebbe dopo il fidanzamento con la Moore, prima onestamente non è che fosse chissà quanto conosciuto. Diciamoci la verità....
- Motorship ebbe a dire:
Si è vero, ma comunque sia l'apice del successo lo ebbe dopo il fidanzamento con la Moore, prima onestamente non è che fosse chissà quanto conosciuto. Diciamoci la verità....
Bravissimo Motor hai capito perfettamente ciò che volevo dire.
Ma poi ieri sera e successa una cosa assurda, non lo scritto prima perchè la duscussione era virata su un altro tema, la Rai ha sbagliato versione del film:)))) ha mandato in onda la versione inglese con i sub italiani!!! Ahhaha mi sono fatto due risate, questo film e una vita che lo manda in onda la nostra emittente di stato ma stavolta gli sono girate a qualcuno in regia e ieri sera ha mandato in onda la versioine inglese :))) in rai mi sa che sono proprio cotti!! - "Tutti possiamo dire di aver imparato più dai film che dai genitori, più dalla tv che dalla scuola."
Veramente un bel film, altamente drammatico, duro e senza speranza come non ne vedevo da tempo.
Kutcher mi è sempre piaciuto ma qui offre un'interpretazione particolarmente matura, accompagnato per un bel pezzo da una Heche mai così sexy.
Sostenuto, teso, ben scritto e ben fatto, vanta dei momenti dolorosissimi (come quando il protagonista viene liquidato come un fattorino nel momento in cui compare il marito della ragazza, chi ha visto il film capirà, la scena è peggio di una pugnalata al cuore).
Buono e verosimile, nulla da dire, complimenti a cast e crew. - Sì, ma Imdb per i titoli italiani non fa testo, come sappiamo. Io vedo che le locandine non lo mettono e ne mettono un altro: "Quando il lavoro diventa un piacere".
- Ok hai fatto bene ha metterlo negli aka.
