The Oxford murders - Teorema di un delitto - Film (2008)

The Oxford murders - Teorema di un delitto
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Titolo originale: The Oxford Murders
Anno: 2008
Genere: giallo (colore)

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 2/04/08 DAL BENEMERITO IOCHISONO
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Iochisono 2/04/08 11:01 - 133 commenti

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Matematica, logica, filosofia e delitti sarebbero gli accattivanti ingredienti del film di De la Iglesia, ma il risultato è deludente. Non diverte, non spaventa, non affascina, insomma si trascina avanti lungamente e finisce per assomigliare a un brutto episodio de L'ispettore Derrick, con spiegoni finali degni di vecchi gialletti in cui gli attori a un certo punto erano costretti a mettersi a rispiegare la trama l'uno all'altro per far tornare i conti. Si salvano Leonor Waitling ("Lorna" nel film, giustamente) e il regista Alex Cox, sprecato.

Stubby 17/04/08 23:36 - 1147 commenti

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Film che ha tre punti forti a suo favore: l'atmosfera che si respira, molto bella, avvolge lo spettatore fin da subito, le location molto suggestive, il décolléte della Leonor Watling, veramente impressionante... Peccato non si veda di più. Il film è carino, ogni tanto si arrampica un po' ma comunque risulta abbastanza godibile, nel suo complesso.

Ford 25/05/08 11:15 - 582 commenti

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Un giallo d'impianto più che classico, con tanto di riflessioni matematico-filosofiche (tutto parte dal trattatus di wittgenstein) supportato da un buon cast e da una regia veramente di classe (il piano sequenza della scena del primo omicidio vale il prezzo del biglietto).

Schramm 3/08/08 00:29 - 3495 commenti

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Contrapposizione jaspersiana di volontà e destino, bignamini wittgensteiniani, successione fibonaccesca, Pitagora, Platone, un pizzico di cospirazionismo, Edward Lorenz, René Thom, il Cluedo, lo Scarabeo e per non farci mancare proprio niente, un colpo d'anca - nozionistico e cinematografico - al caro vecchio Pi Greco: mancano solo i tarocchi, Rubik, i numeri ritardatari della ruota di Bari e la mucca Carolina e abbiam fatto strike. De La Iglesia non perde perizia ed eleganza (gusto per l'inquadratura; notevoli piani sequenza; cura attoriale) ma scrive/dirige il tutto dopo una flebo di peperonata. Come cantava qualcuno: il samba è giusto ma è la festa che non va.
MEMORABILE: Il delitto polarizzato di Julia Green.

Supercruel 1/10/08 00:14 - 498 commenti

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Pregi: la confezione sobria, avvolgente, stilosa, elegante, il fascino degli argomenti trattati, (le tette di) Leonor Watling. Difetti: lento, verboso, logorroico, spiegone finale barbaro e cafone. Sapere che il regista di quest'operetta è De La Iglesia fa un po' male, ma in fondo il film si lascia guardare fino alla conclusione. Il piano sequenza che termina sul volto della prima vittima è strepitoso, nonchè l'unico (oltre alle tette sopracitate!) vero acuto del film. Un po' poco, ma rimaniamo nell'ambito del dignitoso.

Cif 6/01/09 02:34 - 272 commenti

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Giallo puro di impostazione classica (tutto imperniato sulla deduzione logica) con un'ambientazione quasi tradizionale (l'antica università, la città antica, l'orchestra, ecc...) ma con personaggi freschi, nuovi ed attori di ottimo livello (Wood, Hurt). La storia in realtà vuole dissacrare il mito del giallo tradizione basato sulla pura speculazione logica. Il senso del film è un po' questo: non sempre gli eventi sono retti da logica. Talvolta essa è una sovrastruttura che aggiungiamo a posteriori per cercare di comprendere gli eventi.
MEMORABILE: Hurt e Wood, antagonisti ma per certi versi correi, sono in realtà uniti nella sconfitta. Vittime della propria logica e dell'uso competitivo di essa.

Mco 13/06/09 02:14 - 2327 commenti

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De la Iglesia dirige senza sbavature questo bel filmetto a enigmi (che si rivelano solamente nel finale, come giusto che sia) affascinando con tutto l'armamentario di teorie matematiche sviscerate dai protagonisti. Ci si lascia ben presto trasportare nelle sequenze logiche, nei disegni significanti e i cento minuti volano letteralmente via. A chi è piaciuto P greco del mitico Aronofsky non potrà dispiacere... E io sono tra questi.

Brainiac 15/08/09 12:46 - 1083 commenti

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C'è il brutto involontario, con cui sono stati forgiati tanti capolavori trash che amo. C'è il brutto volontario, frutto di un'operazione coraggiosa e post-moderna. Ed infine c'è il brutto-e-basta, come questo film. Stento a credere che De La Iglesia, regista ardito che girò film brutti-volontari, abbia aderito a questo progetto pulitino, foraggiato da portafogli americani tanto colmi di denaro quanto poveri di idee. Caratteri appena accenati e tanta, obsoleta, filosofia. Voto la voluttuosa Waitling e l'efebico Wood come coppia peggio assortita del secolo!

Daniela 6/04/10 13:57 - 12662 commenti

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Alex De la Iglesia è un tipo strambo, dirige film imperfetti ma vitali e, in almeno un paio di occasioni (Perdita Durango e Crimen perfecto) godibilissimi. Qui si impegna in un compitino di scrittura in bella grafia, infarcito di enigmi matematici e teorie filosofiche, di ambientazione elitaria e ambizioni di raffinatezza. L'effetto però risulta più stucchevolmente lambiccato che elegante, e a dare la mazzata finale, spazzando via ogni briciola di mistero, ci pensa il mediocre epilogo in stile pedissequo/esplicativo. Presuntuoso.

Belfagor 5/04/10 12:31 - 2690 commenti

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Si parte bene con l'atmosfera inglese nebbiosa e un po' alienante e l'appartamento con l'inquietante vecchietta. C'è anche Hurt, bene. Ottimo il primo omicidio. Poi, nel giro di venti minuti, ecco che si comincia a tirare Wittgenstein e Heisenberg per la giacchetta, accampando discussioni posticce che spaziano da Pi a Phi e che non valgono un'acca. Quando ho sentito citare l'ultimo teorema di "Bormat" sono scoppiato a ridere. Vi prego, lasciate in pace Fibonacci per un po'!

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Tyus23 23/02/11 00:15 - 220 commenti

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Non memorabile. la trasferta oltremanica di De la Iglesia. L'atmosfera è buona ma la vicenda non riesce a coinvolgere fino in fondo e il finale non convince appieno. Il regista spagnolo si salva con la consueta classe (da ricordare il notevole piano sequenza che introduce la scoperta del primo assassinio) ma non riesce a fare altrettanto con il film. E poi non si capisce perché ogni donna che Wood incontra ci debba immediatamente provare con lui. Interessanti i riferimenti alla matematica.

Mdmaster 25/02/11 10:27 - 802 commenti

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Mediocre thriller girato e montato in stile "post-moderno" tentando di fare l'acculturato con vari riferimenti matematici, anche interessanti per carità. La cosa tremenda è che questi sono l'unico elemento salvabile del film, il resto è la fiera del già visto e del cast inadatto (salviamo John Hurt, giusto per esperienza). Trama appositamente complicata, così possiamo metterci tutti insieme a spiegarla alla fine, ritmo non avvincente, noia mortale... Dimenticabile e, diciamolo, da dimenticare dopo la prima visione.

Greymouser 20/05/11 11:37 - 1458 commenti

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Thriller di grandi ambizioni filosofiche (si scomodano Wittgenstein e Pitagora, fra gli altri), ma di scarsissima sostanza filmica: De la Iglesia delude, avendo qui abbandonato le sue corde registiche viscerali e visionarie per aderire ad un modello pacato, pulito e formalmente ineccepibile, ma totalmente privo di anima. Il residuo interesse per una trama tanto fiacca quanto pretenziosa viene anche vanificato da prestazioni attoriali poco centrate. Wood studente di logica matematica non convince, mentre Hurt istrioneggia troppo sopra le righe.

Mota 18/01/12 17:05 - 59 commenti

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Un serial killer che uccide secondo una serie matematica, un professore e uno studente che cercano di risolvere il rompicapo. Certamente non è un capolavoro ma è, a mio parere, un film abbastanza coinvolgente e ben fatto. Molto interessanti sono i discorsi riguardanti la filosofia e la matematica e ben riuscito è il piano sequenza che ci porta a scoprire il primo omicidio. Bel film.

Rambo90 9/02/12 03:00 - 7697 commenti

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Eccezionale giallo, classico nell'impianto (il serial killer che lascia indizi, il professore e l'alunno in competizione logica per trovare il colpevole) ma stupefacente nella soluzione (che a sua volta stravolge i canoni del giallo classico, qui non c'è logica ma casualità). Bravissimi Hurt, Wood e la Waitling ma anche i personaggi di contorno hanno le "facce" giuste. Non disprezzabili alcuni virtuosismi registici e il montaggio, che rendono ritmata una storia fatta solo di parole. Da non perdere.
MEMORABILE: L'unico delitto perfetto possibile non è quello che rimane irrisolto, ma quello che invece viene risolto con il colpevole sbagliato.

Cotola 25/07/12 13:55 - 9043 commenti

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Mediocre thriller "filosofico-matematico" il cui svolgimento non mantiene ciò che sembra promettere all'inizio. Alcuni spunti sono appena abbozzati, lasciati lì (l'amico di studi: che funzione narrativa e filmica ha?); altri sono inutili (il teorema di Bormat). Il problema principale però è il non riuscire a creare una vera tensione ed un vero interesse nei confronti della storia. Francamente pretestuosi e gratuiti i riferimenti filosofici e matematici sui quali è meglio sorvolare. Insoddisfacente anche il doppio finale con tanto di spiegone.

Monzaparco 28/09/12 23:24 - 41 commenti

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Il classico film che parte bene, con un'ottima ambientazione, atmosfere adeguate ma poi vuole strafare e si perde diventando grottesco nella ricerca spasmodica del colpo a effetto e si attorciglia su se stesso. Puerile il fatto che al secondo segno lasciato non si capisca il nesso e stucchevole il finale a "sorpresa". Ottima l'interpretazione di John Hurt, in sordina le altre.
MEMORABILE: L'unico delitto perfetto possibile non è quello che rimane irrisolto, ma quello che invece viene risolto con il colpevole sbagliato.

Buiomega71 4/11/13 00:49 - 2910 commenti

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Un giallo classico all'apparenza, in cui il folle e caustico regista spagnolo ci infila il suo marchio di fabbrica (Alex Cox torso umano e la sua follia che culmina con una sparachiodi, il concerto in maschera del 5 novembre, i flashback riguardanti Howard Green, i ragazzi down sul pulmino), regala piani sequenza da far invidia a Dario Argento e tiene altissima l'attenzione. Ci sono pure reminiscenze da Lo squartatore di New York e schegge di follia femminea. Un po' cervellotico nello spiegone del doppio finale, ma Alex sa come titillare l'encefalo.
MEMORABILE: Davvero impressionante lo stato "viscido" e mostruoso del regista di Sid e Nancy; La carrelata sul volto dei ragazzi down sul bus; Il racconto su Green.

Didda23 10/02/14 22:15 - 2426 commenti

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Astenersi coloro che adorano le follie pop e l'imprevedibilità registica di De la Iglesia. Qui il nostro soggiace alle logiche mainstream e pare anestetizzato, rendendo il girato spersonalizzato (cosa gravissima per un regista dalle peculiarità uniche). La sceneggiatura dapprima stuzzica con la matematica per poi perdersi nella banalità e negli spiegoni inutili. Davvero male Wood (una delle sue performance più scadenti), leggermente meglio Hurt. Alex si farà perdonare con il bellissimo Ballata dell'odio e dell'amore.

Saintgifts 11/11/15 09:12 - 4098 commenti

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Con i numeri si può spiegare tutto e trovare la verità delle cose, oppure la casualità ci mette lo zampino scombussolando qualsiasi teorema? In estrema sintesi questo è ciò che il film si prefigge di dimostrare e bisognerà aspettare la fine, come in ogni giallo che si rispetti, per scoprire la verità e i suoi "complici". Qui le deduzioni logiche, classica anima di ogni giallo, contano poco, tantomeno i numerosi teoremi, rispolverati solo per confondere lo spettatore, il cerchio si concluderà, come sempre, con la sua perfetta quadratura.

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Galbo 9/05/16 06:59 - 12392 commenti

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Passo falso del regista iberico De la Iglesia, che ha all'attivo qualche film discreto. Qui "toppa" clamorosamente dirigendo un thriller pretenzioso che ha l'ambizione di risolvere l'equazione "mistero + matematica". Se non che, la trama è ingarbugliata oltre misura, la sceneggiatura tedia con considerazioni umanistico/filosofiche e il protagonista Wood pare ancora alla ricerca di Frodo. Un po' meglio John Hurt il cui talento avrebbe meritato approdo migliore. Pessimo.

Il ferrini 8/04/17 00:40 - 2358 commenti

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Ottimo giallo che oltre a una sceneggiatura avvincente può vantare una regia di altissimo livello (incredibile il lunghissimo piano sequenza che racconta il primo omicidio). Wood e soprattutto Hurt funzionano a meraviglia, la Waitling ha un corpo esplosivo e De la Iglesia non manca di sottolinearlo per la gioia dei nostri occhi. Interessanti le varie digressioni filosofiche e coinvolgenti gli enigmi da risolvere. Divertente e tecnicamente ineccepibile.
MEMORABILE: La lezione sulla Verità; La sequenza dell'idiota; Il finale.

Anthonyvm 3/07/19 15:44 - 5689 commenti

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De la Iglesia lascia la commedia grottesca per dirigere un giallo arzigogolato e ambizioso fra ossessione, matematica, filosofia. Si nota qualche tocco autoriale (l'amico di John Hurt ridotto a un tronco umano), la regia è ispirata (ottimo il piano sequenza che rivela la prima vittima) e lo script, pur con qualche pretesa e imperfezione, è ben studiato, culminando in un bel finale a sorpresa che si sposa ai temi trattati (cos'è la verità? C'è uno schema alla base della realtà o è solo caos?). Bravo John Hurt, un po' meno Wood. Soddisfacente.
MEMORABILE: La discesa nella follia del professore, di pari passo col suo raccapricciante declino fisico; L'autobus con ragazzi down; La rivelazione finale.

Nick franc 10/03/22 00:12 - 515 commenti

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Un episodio anomalo nella filmografia di De la Iglesia ma non per questo meno riuscito: più controllato rispetto al solito, il regista qui si diverte a stravolgere le regole del giallo classico, con un intreccio che cambia continuamente le carte in tavola tra dissertazioni matematiche e filosofiche. La mano si riconosce in alcuni perle di tecnica, nei lampi di humour nero e nella solita tendenza a mettere troppa carne al fuoco (anche se il bello del suo cinema è talvolta anche questo). Nel cast il sempre ottimo Hurt e la bomba sexy Waitling oscurano un po' Wood.
MEMORABILE: Il piano sequenza del primo omicidio; I flashback su Kalman e Green; La citazione dello squartatore fulciano.
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  • Discussione Buiomega71 • 4/11/13 10:04
    Consigliere - 25998 interventi
    In mano ad un regista qualsiasi sarebbe stato il solito giallo all'inglese, noioso e banale (in più con la matematica come motore, per me vero e proprio alfabeto cirillico), nelle mani del "folle" e caustico Alex De La Iglesia diventa altro, che titilla l'encefalo e non molla l'attenzione per tutto il film (ennesima riprova che i film sono lo specchio del loro regista, c'è santo o attore che tenga!)

    Reminiscenze dallo Squartatore di New York (la bimba malata in ospedale che si consuma pian piano, il padre esasperato dal dolore), schegge di follia femminea, volti caricaturali, mezzi spiantati, il bus coi ragazzini down che cantano prima dell'ecatombe stradale, il "gioco erotico" con gli spaghetti, il volto di un morente identico a quello zombesco del David Emge dello Zombi romeriano, tutti elementi deiglesiani, dove la sua impronta bizzarre fà capolino più di una volta, smontando e scardinando le regole del giallo classico (come aveva fatto con la sf in Azione Mutante o nel satanic movie col Dia Della Bestia)

    L'apoteosi del regista spagnolo, poi, avviene quando appare il regista di Sid e Nancy Alex Cox , matematico mostruoso e viscidissimo, ridotto ad un tronco umano( stile il soldato di Dalton Trumbo) da un letale cancro cronenberghiano, grottescamente adagiato sul letto d'ospedale (scena da annali dell'incubo), che nel suo folle delirio prima le vengono amputati man mano gli arti (le scene da incubo lynchiano sulla carrozzina, mezzo uomo in preda alla sua follia-con pure gli attributi di fuori- per finire poi con una sparachiodi-sequenza splatter inaspettata e furente-), non ultimo il racconto su Howard Green puro distillato iglesiano di horror e humor nero

    Strepitoso l'inizio in trincea (pensavo di aver sbagliato film), così come il concerto in maschera del 5 Novembre (anche qui il miglior Iglesia), e un piano sequenza ,che precede il primo delitto, di rara maestria registica da far schiattare d'invidia Dario Argento e Brian De Palma messi insieme

    Valore aggiunto il duo femminile :algida, tipicamente british, isterica e frustrata Julie Cox. Passionale, caliente, carnosa e mediterranea Leonor Watling, che sia sudata mentre gioca a squash con Elijah Wood o sotto le coperte (mi pareva un evidente erezione di Frodo mentre era a letto con lei, nei pantaloni della tuta)

    Un pò cervellotico e intricato lo spiegone nel doppio finale, e alcuni passaggi matematici mi son venuti meno (essendo io una assoluta capra in materia), ma il divertimento e il coinvolgimento non mancano di sicuro

    Affidandomi nelle mani del regista di Perdita Durango non sono rimasto deluso, e le sue zampate non vengono meno

    Ludico, a volte geniale e bizzarro, con qualche sbandamento narrativo (il finale poco originale che mi ha ricordato La Promessa), ma mai noioso o convenzionale

    Da rivalutare.
    Ultima modifica: 4/11/13 18:20 da Buiomega71
  • Discussione Galbo • 4/11/13 15:31
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Bella disamina, mi hai fatto venire voglia di vedere il film :)
  • Discussione Buiomega71 • 4/11/13 15:36
    Consigliere - 25998 interventi
    Galbo ebbe a dire:
    Bella disamina, mi hai fatto venire voglia di vedere il film :)

    Grazie Galbo, vero non c'è il tuo commento!

    Io te lo consiglio caldamente, al di là delle critiche negative (che non condivido per nulla) che si tira dietro
  • Discussione Daniela • 4/11/13 16:59
    Gran Burattinaio - 5927 interventi
    Buio, come sempre accade, il tuo commento mi ha fatto voglia di vedere il film... peccato che questa volta l'abbia già visto tempo fa, senza troppo gradire, a differenza di quanto avvenuto con gli eccellenti Perdida Durango e Crimen Perfecto, nonché con i meno riusciti ma comunque assai gustosi Azione mutante, El dia de la bestia e La comunidad.
    Forse il problema è stato proprio il fatto che ho affrontato la visione di The Oxford murders con aspettative troppo alte... :oI
  • Discussione Mco • 4/11/13 17:45
    Risorse umane - 9970 interventi
    Non so quanto possa interessare ma confermo in toto le parole scritte dall'amico Buio e, come si può leggere dal mio commento, consiglio la visione senza indugio.
    Atmosfere cupe e riferimenti numerici si affrettano ad intrecciare una storia che trasuda morte e mistero da ogni poro di celluloide...
  • Discussione Buiomega71 • 4/11/13 18:11
    Consigliere - 25998 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Buio, come sempre accade, il tuo commento mi ha fatto voglia di vedere il film... peccato che questa volta l'abbia già visto tempo fa, senza troppo gradire, a differenza di quanto avvenuto con gli eccellenti Perdida Durango e Crimen Perfecto, nonché con i meno riusciti ma comunque assai gustosi Azione mutante, El dia de la bestia e La comunidad.
    Forse il problema è stato proprio il fatto che ho affrontato la visione di The Oxford murders con aspettative troppo alte... :oI


    Io, al contrario, ci ho visto molto De La Iglesia (certo, qui il suo humor macabro "demenziale" e i suoi folli isterismi sono un tantino frenati), ma in un impianto che parrebbe classico ci ha infilato momenti davvero grotteschi e inaffiati dal suo caustico e inconfondibile humor nero

    Certo, se non l'avesso firmato Alex non l'avrei mai preso in considerazione (la matematica ,poi, per me e l'assoluta bestia nera)

    Difatto mi sono totalmente messo nelle sue mani, e non mi ha affatto deluso
    Ultima modifica: 4/11/13 18:13 da Buiomega71
  • Discussione Schramm • 5/11/13 15:35
    Scrivano - 7694 interventi
    con de la iglesia ho grossi problemi. lo trovo intermittente, discontinuo, ondivago, godibile sempre e solo a metà. a suon di eccessi accavallantisi riesce sempre a far impazzire ogni maionese. non c'è praticamente un suo solo film che mi abbia entusiasmato o almeno emozionato. gradi gioie per l'occhio, qua e là, ma uno spettatore, anche se sembra paradossale dirlo, non è fatto solo di occhi...

    questo mi sembra il suo film più piatto, ex aequo con la habitacion del nino
  • Discussione Buiomega71 • 5/11/13 16:03
    Consigliere - 25998 interventi
    Schramm ebbe a dire
    questo mi sembra il suo film più piatto

    Io, al contrario, l'ho adorato!

    Non solo mi ha stimolato gli occhi, ma pure l'encefalo!
    Ultima modifica: 5/11/13 16:04 da Buiomega71
  • Discussione Raremirko • 19/04/21 23:00
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Il De La Iglesia, almeno formalmente, più mainstream in assoluto, con buon cast e tematiche thriller, cura formale e tecnica, meno momenti sopra le righe.

    Intricatissimo (non ci ho capito proprio tutto tutto), tira un pò aria all'Aronofsky e più visioni occorrerebbero per comprendere bene, o almeno meglio, il narrato.

    A malapena discreto.
  • Homevideo Nick franc • 9/03/22 21:45
    Servizio caffè - 177 interventi
    Il film è uscito in DVD per la Warner Bros.

    La durata è di 1h 44m 12s.

    Audio Italiano e Inglese.

    Extra
    Making of
    Cast e tecnici