Pi greco - Il teorema del delirio - Film (1998)

Pi greco - Il teorema del delirio
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Pi
Anno: 1998
Genere: drammatico (bianco e nero)
Note: Aka "Pi greco Il teorema del delirio", "Pigreco il teorema del delirio", "Pi - Faith in chaos".

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Un film oscuro, affascinante, intrigante quanto l'argomento di cui tratta: la ricerca, da parte del giovane matematico Max Cohen (Sean Gullette) del numero di Dio, composto da 216 cifre. Cercando di ricondurre la realtà a complicati schemi matematici, Max studia la borsa di Wall Street trovando un imprevisto parallelo tra l'andamento della stessa e non specificate corrispondenze euclidee. E’ solo l'inizio di una ricerca che lo condurrà a uno stato mentale prossimo alla follia, schiavo di crisi emozionali curate a colpi di tranquillanti. Immerso in un bianco e nero contrastatissimo che richiama indirettamente l'espressionismo tedesco, PI GRECO punta subito a un pubblico particolare, forse lo stesso...Leggi tutto che rimase abbagliato dal fascino quasi mistico di 2001 ODISSEA NELLO SPAZIO. Anche qui, pur se in ambito maggiormente terreno, la presenza di una divinità nascosta nell'universo che ci circonda è forte e il regista Darren Aronofsky cerca in ogni modo di renderla palpabile. Il risultato non può essere scorrevole né avvicinabile da chiunque, anche se un uso moderno delle ottime musiche “techno” di Clint Mansell dimostra un certo ammiccamento a una fascia di pubblico più ampia. Purtroppo, come era ampiamente immaginabile, il film resta piuttosto inconcludente e il finale non arriva a soddisfare le inquietanti premesse da cui era partito; però si ha l'impressione di assistere a un progetto finalmente originale, sottilmente angosciante e non campato in aria. La “monotonia” è qui un punto di forza.

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Attis78 6/02/07 10:30 - 22 commenti

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Ottimo esordio per il giovane Aronofsky, che qui si cimenta con un b/n erede della Germania nonché di Garrel, a tratti (alcuni contrasti sui movimenti), chissà se volontariamente o meno. Ottime immagini. Darren dimostra come l'insanità mentale sia la chiave di comprensione di tutto e che il disagio sia soltanto la conseguenza della contestualizzazione societaria. Tema mistico e pazzia del resto son vecchia storia: la troppa vicinanza al divino rende folli, in ogni senso.

Magnetti 6/05/07 14:38 - 1103 commenti

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Film che deve vedere chi vuole uscire dalla solita solfa che propone il cinema. In un bianco e nero rarefatto e indovinato si narra la storia di un matematico eccelso (anche esperto di computer) che crede che la natura si esprima nel linguaggio dei numeri e che qualunque fenomeno possa essere tradotto nel linguaggio della matematica. Appena accennati i riferimenti alla cultura cyber punk. La follia della genialità è raccontata in modo eccellente. Verso la fine comincia a stufare anche se il finale soddisfa. Maledetto ma buono.

Flazich 16/08/08 08:44 - 668 commenti

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Un matematico riesce a formulare un'espressione che definisce l'andamento della borsa utilizzando un computer di sua invenzione. Ma questo porterà lo scopritore alla follia. Viaggio tra i numeri e la religione in un delirio sempre più crescente. Il tutto è "annegato" in un bianco e nero sporco molto d'effetto. La pellicola è una di quelle, al pari ad esempio di Moebius, che attira, quasi magneticamente, gli estimatori e appassionati di matematica.

Ikke 28/12/08 01:58 - 19 commenti

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Stuzzicanti tematiche tra il teologico ed il matematico, che ribaltano in una visione ebraica e cyber-punk le toerie di Schoenmaekers. Sfortunatamente nessuna delle vie proposte nella prima parte viene approfondita nella seconda, ed il film si perde inesorabilmente in un vizioso gorgo di trovate estetizzanti e prevedibili (a partire dallo stesso protagonista), cercando credibilità in una presunta sostanza che in realtà è solo forma.

Deepred89 23/05/09 01:07 - 3706 commenti

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Film che parte da un'idea molto originale che viene poi sviluppata con intelligenza. Bizzarro e misterioso ma molto intrigante, con qualche pesantezza quà e là ma capace di reggere senza problemi dall'inizio alla fine. Dal punto di vista della regia siamo vicini a Lynch e al primo Tsukamoto, mentre alcune tematiche ricordano Cronenberg. Fotografia in b/n dai forti contrasti, buona atmosfera malata e ossessiva. Decisamente interessante e decisamente consigliato: notevole film.

Mco 13/06/09 02:31 - 2327 commenti

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Onestamente questa pellicola va al di là di qualsivoglia considerazione scritta od orale che si possa fare; l'unico consiglio è quello di immergersi completamente nelle atmosfere aronofskyane per lasciarsi condurre in un viaggio virtuale nei meandri della follia pura, la quale non è giammai così distante dall'intelligenza eccelsa. Semplicemente magnifico!

Enricottta 17/06/09 18:01 - 506 commenti

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Velleitaria, claustrofobica, violenta opera di Aronfosky. Ricorda Tsukamoto, in piccola parte l'ossessione di A beautiful mind. Il personaggio principale è un cocktail del Jonathan Price di Brazil e del Jim Carrey di Numero 23. Analogie a parte, il tema è affascinante ma non originale. In una reazione a catena che mi suscita il film ricordo Drowning by numbers di Peter Greenaway. Che vuoi fare, in fondo sono solo numeri!

Luchi78 5/08/10 13:29 - 1521 commenti

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Esperimento surrealista su una tematica molto interessante. Certo, la genialità che porta alla follia è un tema davvero abusato, ma con un bianco e nero a forte contrasto, una colonna sonora techno molto originale e alcuni dettagli come la costruzione ossessiva di un computer "assoluto" che riesca a dare la soluzione dell'enigma, si ottiene un effetto innovativo sicuramente originale.

Pigro 30/09/10 08:16 - 9666 commenti

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È proprio fra teorema e delirio quest'opera folle e lisergica, in cui un matematico impazzisce per la formula risolutiva, schiacciato tra Wall Street e la cabala ebraica. Scandito da un ritmo frenetico e immagini disturbanti, in un b/n "scoppiato", e martellato da una musica techno incalzante, il film intriga e spiazza, facendoci gustare il gioco numerico o l'atmosfera thriller, il plot psichiatrico o la visionarietà cyberpunk. Ma è tutto questo e nulla di questo: un rebus che rimane inspiegato e inspiegabile, proprio come il pi greco.

Mdmaster 24/11/10 11:56 - 802 commenti

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La potenza dei numeri e l'imponderabilità della matematica pura sono gli ingredienti principali dell'esordio di Aronofksy, più una buona dose di paranoia. Discreti gli interpreti, specialmente il protagonista Sean Gullette che rivedremo anche in Requiem for a Dream. Forse potremmo anche citare Lovecraft, autore per eccellenza della follia come unica risposta della mente umana nell'avvicinarsi al divino e all'incomprensibile. Affascinante bianco e nero; un thriller originale, caduto troppo presto nell'oscurità.

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Paruzzo 6/01/11 23:51 - 140 commenti

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Grande esordio del giovane Darren Aronofsky con un film a basso costo girato in uno sgranato bianco e nero che enfatizza l'alienazione del protagonista, il matematico Max Cohen che studia i legami tra il Pi greco e la borsa di Wall Street fino ad attirare l'attenzione della comunità ebraica. Perfetto per il ruolo Sean Gullette, amico del regista.

Capannelle 17/01/11 14:07 - 4411 commenti

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All'attivo di Aronofsky uno stile di ripresa mai banale che richiama il surreale di Lynch e vuol trasmetterci un senso di lucida paranoia. Tra le cose meno convincenti una trama che dopo un po' pare avvitarsi costantemente su se stessa e che, saltellando tra numerologia, Wall street e Dio non mi ha lasciato granché. Bravo invece a Sean Gullette: quando si dice la faccia giusta...

Rebis 26/02/11 20:47 - 2337 commenti

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Con uno stile che emula quello di ben più insigni esordi (Lynch e Tsukamoto) il primo film di Darren Aronofsky esplora l'algebra esoterica alla ricerca della sequenza numer(olog)ica sottesa alla struttura del Cosmo (il Nome di Dio). Lo sbocco è metafisico e paranoide insieme. I riferimenti alla Qabbalah, alla serie di Fibonacci e alla Sezione Aurea non sono del tutto velleitari, ma nel complesso c'è più suggestione e forma che sostanza. Il finale, diretta conseguenza delle premesse, è prevedibile (e quindi evitabile?). Comunque, un bel crescendo. Elettrizzante soundtrack da rave party.

Pol 26/04/11 16:15 - 589 commenti

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Esordio col botto quello di Aronofsky, che dimostra di aver ben assimilato le lezioni di Tsukamoto e Cronenberg in un thriller frenetico e claustrofobico come le spirali che ossessionano il protagonista. La sgranata fotografia in bianco e nero esalta inquadrature mai banali, montate in maniera serrata su un tappeto musicale electro dal ritmo deciso. Attenzione: se avete paura della matematica dai tempi della scuola, questo film potrebbe rivelarsi un incubo ad occhi aperti!

Greymouser 4/05/11 15:30 - 1458 commenti

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Aronofsky non è mai scontato, anche quando si cimenta con un soggetto semicriptico e ondivago come questo. Interessante per originalità del tema e tecnica registica, sconta solo il sospetto di essere un'operazione eccessivamente cerebrale e intellettualistica. Ma i tempi sono giusti, la vicenda è rappresentata ad arte, e si ha alla fine l'impressione di un talento non ancora del tutto fiorito, ma estremamente promettente, come i lavori successivi dimostreranno.

Nando 18/11/11 16:17 - 3814 commenti

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La ricerca di un giovane matematico di origine ebraica realizzata in un bianco e nero lievemente sgranato con massicce dosi di ansia che tendono alla pazzia. Una narrazione nervosa che tra sequenze numeriche, musica martellante e lancinanti urla del protagonista genera nello spettatore una notevole dose d'inquitudine.
MEMORABILE: La trapanazione davanti allo specchio.

Macguffin 18/11/11 16:36 - 124 commenti

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Aronofsky nel suo esordio punta alto e profondo e, con pochi mezzi e molte idee, sceglie ambiziosamente e coraggiosamente di lavorare su un cupo diamante matematico-lynchiano. Non era facile, con diverse possibili insidie dietro l'angolo quali freddezza, intellettualismo, noia. L'operazione riesce, ma con riserva: l'incubo numerologico, con la sua spirale di inquietudine e follia, affascina e avvince, ma il diamante rimane un po' troppo grezzo.

Galbo 19/11/11 16:43 - 12392 commenti

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Il debutto del talentuoso regista Darren Aronofsky avviene con un film affascinante e molto complesso tanto da essere difficilmente comprensibile (e seguibile) dopo una sola visione. Visivamente appagante, Il teorema del delirio è allo stesso tempo disturbante dal punto di vista concettuale e narrativo, con una trama che "filosofeggia" troppo. Notevole la prova dell'attore protagonista.

Disorder 13/01/12 21:31 - 1416 commenti

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All'esordio il buon Aronofsky mette subito in chiaro i personali debiti di riconoscenza (David Lynch soprattutto), ma anche un po' tutte le tematiche del suo cinema per gli anni a venire: l'ossessione verso un obiettivo, la ricerca della perfezione, l'autodistruzione fisica e mentale. La storia è particolarmente originale (il genio matematico alla ricerca dell'ipotetica "equazione di Dio"), a non convincere del tutto è la messa in scena, fin troppo intricata e criptica (Lynchiana appunto..), ai limiti dell'incomprensibile. Buono comunque.

Cloack 77 12/11/12 11:32 - 547 commenti

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Il regista e autore riesce a coinvolgere lo spettatore in un vortice di inquietudine nel quale pazzia e genialità si mischiano, si confondono e gareggiano per prevalere. Cosicché nei vari momenti si è portati a credere ora alla follia e ora alla genialità del protagonista. Proprio il coinvolgimento è il miracolo più grande del film, poichè rendere appassionante un argomento come la matematica e alcune sue formule già di per sè qualcosa di mistico. L'unica pecca è forse l'eccessiva autorialità del progetto.

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Grifun 20/04/14 23:21 - 24 commenti

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Pellicola d'esordio di Darren Aronofsky, girata con uno sgranato bianco e nero che contribuisce notevolmente all'atmosfera disturbante che caratterizza il film. Una miscela di scienza, religione e filosofia con una trama che anche dopo diverse visioni risulta difficilmente comprensibile; forse si è cercato di mettere troppa carne al fuoco e il risultato finale è piuttosto confuso. Ottimo il protagonista Sean Gullette.

Harrys 6/08/14 19:36 - 687 commenti

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Eccentrico avvento di Aronofsky nell'empireo cinematografico. La compenetrazione tra forma e contenuto è osmotica e indissolubile e il contesto indie contribuisce a relegarlo allo status di cult assoluto. Un bianco e nero elevato sino al parossismo per contrasto e grana ci catapulta con inusitato ardire nella lucida follia di un fisico teorico dell'assoluto, impantanato nella strenua ricerca dell'extrema ratio e tallonato da una metafisica lobby massonica capitalista che, come a voler sublimare l'assunto, circuisce per infausta epifania.

Hackett 11/10/17 07:52 - 1867 commenti

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Cervellotico e visivamente affascinante, questo sperimentale prodotto del talentuoso Aronofsky appare dalla prima inquadratura una furba operazione autoriale, eseguita volutamente in economia, che gioca le sue armi al meglio nel trasmettere un'atmosfera inquietante e caotica grazie a una fotografia quasi impressionista e una sceneggiatura psicotica. Intelligente e poco sincera, finzione elegante e molto stilosa.

Anthonyvm 1/12/18 01:59 - 5686 commenti

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Girato in un contrastatissimo bianco e nero, è un film arty, inquietante e onirico, ma non così indecifrabile come potrebbe sembrare a una prima occhiata. Certo, le simbologie e gli spunti di riflessione sono tanti, le interpretazioni innumerevoli. Liquidare il tutto come un delirio paranoide di un'ora e venti è semplicistico e riduttivo, ma anche prendendo questa strada il film manterrebbe intatta la sua aura di mistero e di fascinosa angoscia. Per chi mastica poco la matematica il criptico disagio è persino amplificato. Da provare!
MEMORABILE: Gli attacchi violenti e disturbanti del protagonista, sempre meno domabili, sempre più dolorosi; Il dialogo con il rabbino; Il finale.

Acid burn 29/01/19 00:47 - 45 commenti

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Una potenza visiva e sonora stupefacente; fotografia, riprese e sequenze capolavoro, alcune degne del miglior horror assoluto. Un film così non si scorda più, ma in alcune scene si vuole osare troppo e mancando descrizioni e dialoghi si può solo immaginare e con difficoltà cosa succede. Un viaggio onirico, per non dire allucinogeno. All'inizio sembra solo un pretesto, invece regge molto bene anche la trama, basata su una ricerca tra la matematica e l'armonia della natura.
MEMORABILE: Le crisi del protagonista; I dialoghi con l'amico e il mistero che sembra nascondere; 216; L'intervento degli Ebrei; La scena in metropolitana.

Bubobubo 27/06/19 10:42 - 1847 commenti

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Quando la mente uccide (in tutti i sensi). Affascinante incubo escheriano che intreccia - con più linearità del previsto - fascinazione per pattern e frattali, numerologia, mistica e teoria economica. I cinici potrebbero ridurre il tutto alla solita variazione sul tema degli infiniti orizzonti della cupidigia umana, ma le implicazioni del soggetto sono ben superiori (fino a dove si estendono i limiti della conoscenza?) e la regia cyberpunk di Aronofsky, a tratti tsukamotiana, aggiunge fascino a fascino. Gelido e frastornante.

Giufox 7/06/21 20:58 - 324 commenti

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Facendo un passo indietro rispetto alle aspettative dell'epoca, appare un esordio sincero, ben manovrato dallo stile eclettico di un regista che ha sempre saputo portare in scena l'umano disfacimento con personalità: più tecnica che poetica. Un uso consapevole del mezzo filmico quindi, che disegna calibrate iperboli techno-psicotico-algebriche mentre il suo protagonista si perde in paradossi mistici. Pensato come thriller metafisico rimane inconcludente, ma a livello di esperienza grafica sa avvolgere nel suo mondo al pari dei suoi punti di riferimento (Eraserhead, Tetsuo).
MEMORABILE: La partita a Go con il professore; La colonna sonora; Max che armeggia al computer; La fotografia sgranata.

Paulaster 31/08/23 18:01 - 4417 commenti

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Matematico studia la borsa di Wall Street per trovare un numero a tre cifre. Sceneggiatura che pretenziosa è dir poco, assembla filosofia, religione e capitalismo per giungere a nulla. Nella forma, Aranofsky dimostra tuttavia padronanza del mezzo e il montaggio è sincopato senza eccedere. La fotografia sembra un omaggio a Tsukamoto e le musiche, in stile Prodigy, arrivano lunghe rispetto al periodo anni Novanta. A suo modo si fa vedere.
MEMORABILE: La spirale di Leonardo; Il numero di Dio; Il microchip.

Teddy 18/09/23 16:59 - 825 commenti

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Un film di (stra)ordinaria alienazione, una sorta di Via Crucis verso l’origine della paranoia misantropica; tra accurata confusione e indisciplinata lucidità, così disordinatamente schematico nel suo inferno narrativo ma non privo di sequenze luminescenti, quasi catartiche. Centrato il mood underground con reminiscenze lynchiane. Carismatico e in parte Mark Margolis.
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  • Discussione Zender • 18/06/09 08:17
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    Enricottta, per cortesia usa le maiuscole quando scrivi, o mi ci vuole un bel pezzo a risistemarle ogni volta. Grazie.
  • Discussione Enricottta • 20/06/09 15:06
    Magazziniere - 81 interventi
    mi scuso ma per me usare la tastiera di un computer è difficile .mi mostri un modello di scrittura valido?
  • Discussione Zender • 20/06/09 15:10
    Capo scrivano - 47782 interventi
    Scusa Enricottta, non ho capito. Cosa intendi per "modello di scrittura"?
  • Discussione Enricottta • 20/06/09 15:25
    Magazziniere - 81 interventi
    quando commento un film cerco di rispettare titoli e cognomi di artisti imponendomi di scriverli in maiuscolo,è per questo che "compongo" così.parlavo di modello di scrittura in senso lato,comunque grazie dei consigli .
  • Discussione Zender • 25/06/09 08:24
    Capo scrivano - 47782 interventi
    Per cortesia Enricotta, vedo che stai continuando a ignorare i maiuscoli: la prima lettera di nomi e cognomi va in maiuscolo, la prima lettera dopo il punto anche. Grazie.
  • Discussione Enricottta • 27/06/09 11:36
    Magazziniere - 81 interventi
    capito,da ora in poi provvederò scusa.
  • Curiosità Lucius • 14/11/10 19:58
    Scrivano - 9051 interventi
    Il fotografo inseguito da Max in metropolitana è interpretato da Clint Mansell, il compositore della colonna sonora.
  • Discussione Gestarsh99 • 5/12/10 01:34
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    L'angosciante TRAILER ORIGINALE
  • Musiche Gestarsh99 • 5/12/10 01:48
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Dalla soundtrack originale del film, l'oscura frenesia elettronica di :

    Pi r^2 , di Clint Mansell
    Ultima modifica: 23/04/19 20:30 da Gestarsh99