The dead next door - Film (1989)

Trashacchioso e goreissimo spin-off del romeriano giorno degli zombi, che per non farsi mancare niente citacchia anche O'Bannon e Raimi; protagonisti e comprimari si chiamano, ca va sans dire, Savini Romero King Raimi Carpenter e Jason, (e ciò la dice lunga su quanto l'amatorialità dell'insieme sia superata solo dalla passione dei realizzatori - e viceversa, anche): se la vedranno contro la setta del reverendo Jones (!!!) che vuole tenere gli zombi in vita per rispettare l'apocalittica volontà di Dio. Il talento è più basso del budget, ma nella sua mediocrità e cagneria è simpaticissimo.

Zombie scattanti come Ben Johnson ad L.A. '94: ci sono. Manifestanti pro-after-death pronti a far carne da macello per orde di non-morti: pure. E fu così che il reperto polverosissimo D.N.D, alfiere del glorioso zombie-movie de-digitalizzato ebbe l'onore d'anticipare la recente new-wave velocista. Metà Ritorno, metà Shaun e con una tonalità rossastra d'Alba questo è un filmazzo con le tasche bucate ma col cerebro acceso. Esempio di divertita-amatorialità che ha prodotto notti più avvincenti ma anche parecchio ciarpame senza ritegno, visto che sovente da questi lidi chi va a Troma perde la poltrona.

Girato in Super-8 con un budget irrisorio, l'esordio di J.R. Bookwalter (nonché il suo film migliore) è un piccolo miracolo dell'indie gore anni '80, pur mancando di quella verve autoriale che ha reso immortali opere come Bad taste e La casa. Omaggio urlato a Raimi (che figura fra i produttori), O'Bannon e Romero, si tratta di un ironico zombie movie ricco di SFX semi-amatoriali (ma creativi) e di idee non banali (i morti che necessitano di nutrimento per "sfamare" il virus che li infetta), ultra-citazionista (sulla linea di Dante e Dekker) e alquanto dinamico. Cast sotto la media.

J. R. Bookwalter guarda con ammirazione al Giorno degli zombi e realizza una piccola gemma che è genuino, ruspante e divertente omaggio ma che sa anche caracollare con le proprie gambe, esibendo, nonostante budget e cast limitati, buone trovate ed effetti prostetici e animatronici sorprendenti. Ruffiani i nomi dei protagonisti, da Raimi a Savini a Romero... Piccola gemma zombie eighties.

Piccolo horror zombesco a cui va riconosciuta una certa abilità nel valorizzare al massimo il suo micro-budget attraverso inquadrature azzeccate e volenterosi effetti splatter (alcuni dei quali di qualità degna di produzioni di tutt'altra fascia). Purtroppo i pregi finiscono qui, con una sceneggiatura che appare come poco più un guazzabuglio confusionario e indigesto, nonostante le buone intenzioni (triplo finale compreso). Peraltro, quando a personaggi di nome Carpenter, Raimi e Savini si aggiunge uno zombi di nome Jason, l'atmosfera da fan film adolescenziale diventa preponderante.

Non male questo zombie movie dal vago sentore Jacksoniano. Gli zombi (alcuni parecchio duri a morire) attaccano, mordono, mangiano; e con loro si muovono personaggi che, per quanto non particolarmente originali, visto l'argomento ultra sfruttato, riescono a ritagliarsi un piccolo spazio nella memoria (la task force; lo scienziato col suo siero da sperimentare; il reverendo apocalittico). L'atmosfera è quella degli horror sperimentali degli anni 80, colonna sonora compresa; e il tutto è confezionato in maniera semi amatoriale, ma con una sua dignità visiva.